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La Tipografia di Via Correnti e altre Storie: Racconti
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La Tipografia di Via Correnti e altre Storie: Racconti

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Nuova edizione aggiornata 2023. La raccolta comprende : La Tipografia di via Correnti, Tempi Beati , Swing, il Campo. Storie legate da un filo impercettibile che accompagna le loro esistenze, e un destino che li ricompenserà.
LanguageItaliano
Release dateJun 26, 2018
ISBN9788828342069
La Tipografia di Via Correnti e altre Storie: Racconti

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    La Tipografia di Via Correnti e altre Storie - Enrico M.Colosimo

    Epigrafe

    Altere, rigide e lontane, come ripensando ad avventure ormai dimenticate.

    Ernst Stadler

    La tipografia di Via Correnti

    La tipografia di Via Correnti

    (Hodie mihi cras tibi)

    "Una commissione istituita quasi come un tribunale arbitrale- continuò il signor Vittorin senior.

    Tre membri , un consigliere aulico del ministero come presidente. Meno male che alla fine ho potuto prendere la parola anch’io. Il consigliere aulico, un signore con molto charme,devo dire, cavaliere dalla testa ai piedi

    "Prego , parli pure liberamente ,signor collega

    siamo qui per questo, per ascoltarla - Be’ gliel’ho raccontato a quei signori, potete immaginarvelo , del resto ero preparato. Non ho avuto peli sulla lingua.

    Tempo di Spettri, (pg.88).

    Leo Perutz

    La tipografia di Via Correnti

    (Hodie mihi cras tibi)

    A mio padre

    I

    Sono dieci minuti che è seduto davanti a me, e ho la sensazione che mi stia prendendo in giro …

    Si sbaglia Professor Schneider, sto solo cercando di capire le domande.

    Vuole che chiami un interprete?..

    L’italiano lo conosco bene- risponde il giovane - come parlo correttamente inglese francese e tedesco, soprattutto il tedesco

    Sono meravigliato e … felice per lei- dice il docente- Noto con un certo disappunto però che non ha le dispense originali che fornisco agli studenti.

    Le ho dimenticate a casa per la fretta. In compenso ho con me il testo fotocopiato; questa volta mi sento talmente preparato che ho bisogno di concentrami prima di dare una risposta. E’ per questo motivo che ripeto le sue parole ad alta voce.

    August Schneider guarda i fogli di Aaron Clostermann con fastidio, poi indicando la dispensa appoggiata sulla cattedra con l’espressione di chi offre un dono dei Re magi sbotta. Questa è una copia originale, la vede? E’ numerata!.il volto del docente è diventato straordinariamente rosso.

    Straordinariamente … dato che la carnagione di Schneider è chiara, volto pallido , sempre ispirato da non si sa cosa -Aaron hai l’esame con quel malaticcio? aveva apostrofato il rubizzo valtellinese Gusmeroli entrando in aula -.

    Il professore ha sempre ostentato con una curiosa vanagloria la discendenza da una blasonata famiglia dell’Anseatica, precisamente di Lubecca, nonostante sia nato e abbia vissuto tutta la vita a Milano.

    Dietro agli occhialini da miope si nasconde un’aria sprezzante che ha contribuito a renderlo una leggenda intesa come bestia nera della facoltà. A soli trentacinque anni.

    Ma il giovane esaminando non se ne cura, o perlomeno cerca di non dargli troppa importanza; resta imperturbabile.

    Alle 9 e 10 di un lunedì di fine di marzo, sono presenti cinque persone dentro l’aula spoglia ad ascoltare l’esame.

    Nemmeno il profumo dell’aria primaverile che si diffonde dalle finestre aiuta ad alleggerire l’atmosfera che sta diventando tesa. Dietro all’enorme scrivania al centro del quale il professore tamburella nervosamente sul tavolo, i due giovani assistenti Lantieri e Manfredini fissano lo studente.

    Aaron nonostante lo scambio di opinioni non sembra essere preoccupato; muove la bocca impercettibilmente, parlando così a bassa voce che costringe gli esaminatori ad alzarsi dalle sedie e sporgersi dalla cattedra per ascoltare le sue parole. E’ sereno anzi, talmente tranquillo che neppure le sue forti mani appoggiate sulle ginocchia fanno il benché minimo movimento.

    Si distrae solo un momento quando si accorge che l’amico Silvio Gusmeroli che l’ha accompagnato all’esame, seduto vicino all’entrata, dorme profondamente. Russa persino.

    Del resto il compagno di bisbocce come può essere sveglio se fino alle quattro di mattina dello stesso giorno si trovava in un’osteria di Viale Abruzzi a bere e scherzare con altri vagabondi della notte come lui.

    Ed è solo perché si conoscono dai tempi del Liceo che ha deciso di accompagnarlo, sebbene abbia dormito appena due ore ,smaltito mezza sbronza e bevuto un litro di caffè.

    L’assistente Lantieri tossisce talmente forte che il giovane fa un soprassalto sulla sedia come l’avessero preso a sberle. Finito l’intermezzo il professore riprende la parola.

    Bene Clostermann allora andiamo avanti con l’esame, visto che siamo tutti svegli!

    Risata generale, compreso Schneider stesso orgoglioso per la battuta.

    E’ inappuntabile e fresco di doccia il ricercatore a tempo determinato presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano. Afferente al corso di Costruzioni, nel bell’abito chiaro completo di camicia azzurra con iniziali, senza cravatta ostenta molto vanitosamente , allacciato sopra i polsini l’ orologio d’oro Schaffausen anni ‘30 al polso. Un caro ricordo dell’amato padre, come tiene spesso a precisare a studenti che lo scambiano per una patacca.

    Ha comunque uno stile originale lo Schneider. Inusuale per il periodo di contestazioni studentesche in cui l’Università è afflitta. Da ufficialetto prussiano, quale non è, da docente ordinario quale non è,da anti-comunista soprattutto, come egli stesso ama presentarsi.

    Ma a parte la sua sgangherata ideologia, severo lo è per davvero: molti ripetono la sua prova tre quattro cinque e più volte.

    E sebbene si viva nel tempo degli esami universitari di gruppo, Schneider ha sempre tirato dritto davanti a ciò che ritiene una truffa, in verità con qualche ragione, rifiutando di praticarli nonostante gli studenti dell’estrema sinistra continuino a reclamarli a gran voce. Restano comunque certe strane idee in politica il vero tallone d’Achille, sovente ostentate con incomprensibile narcisismo.

    Un giorno mentre camminava nei corridoi tenendo orgogliosamente sotto braccio un libro sulla storia dei Frei Korps tedeschi, fu affrontato duramente da alcuni studenti di estrema sinistra al grido di Fuori i fascisti dal Politecnico!

    Dovette intervenire di persona l’energico Preside della Facoltà insieme ad altri colleghi per sedare la zuffa, ma soprattutto toglierlo dalle mani di quei facinorosi che l’avevano preso a schiaffi. Seguirono denunce di Schneider verso quegli studenti e il sostegno, a denti stretti, del corpo insegnante.

    Certo che se non si pavoneggiasse con libri sui nazisti, forse sarebbe meglio non solo per lui ma anche per il clima in facoltà sentenziarono i docenti. Anche il Preside commentò con un certo fastidio l’episodio accaduto:

    Fatto increscioso sicuramente, tuttavia evitiamo provocazioni. Da parte di tutti. Non solo gli studenti. Disse a Schneider quando gli espresse solidarietà. La sua carnagione già chiara, nel sentire quelle parole, impallidì: ma era il superiore e preferì non replicare.

    %

    E’ la seconda volta che Aaron ripete l’esame e per i presenti il giovane dai capelli scuri e corti, due occhi marroni e lo sguardo deciso sfoggia un atteggiamento fin troppo sicuro. Anzi, esibisce strafottenza, come ne è convinto il professore .

    Si sforzi di dire qualcosa di originale ..avanti. Una buona volta.. Mein Gott!.., mentre lo studente resta in silenzio a fissare l’ insegnante.

    Va bene..- continua il docente rivolgendosi freddamente agli assistenti- scrivete che non ha risposto alla domanda

    Certo professore risponde diligente il Manfredini segnando un appunto sul quaderno di note.

    Passiamo a un altro quesito:mi ascolti bene … Non glielo ripeterò una seconda volta… Quali sono le principali cause di degrado del cemento armato. Me le elenchi. Il tono è asettico.

    L’esaminando resta un attimo in silenzio, storcendo la bocca mentre le palpebre si socchiudono. Forse cerca la parola giusta, pensano gli assistenti, mentre lo fissano.

    Ma trascorrono alcuni attimi e non succede nulla, nessuna risposta. Manfredini osserva il professor Schneider; Lantieri guarda il collega che guarda il docente che guarda lo studente. Silvio, l’amico di Aaron, sempre piu’ sdraiato nella sedia guarda tutti cercando di capire che cosa frulli nella testa dei presenti.

    All’esaminando invece improvvisamente s’illuminano gli occhi come accecati dalla lampadina, e un enigmatico sorriso appare sul viso; nel silenzio totale riecheggia nella sala una strana e perentoria esclamazione:..Le cause del degrado! Quali sono le cause del degrado!

    Non vola una mosca.

    Quali sono le cause del degrado! Lo ripete. La voce non è piu’ impercettibile ma potente. Baritonale.

    E’ il colpo di grazia. Gli assistenti del docente osservano in rapida sequenza prima Schneider poi il giovane Clostermann. Quindi Clostermann e poi Schneider . Silvio che adesso è sveglio si morde le labbra per non ridere . Anche Aaron che fino a quel momento aveva cercato di restare impassibile tiene la bocca stretta per nascondere un ghigno.

    Persino Lantieri e Manfredini, sono costretti a ingegnarsi in smorfie con la bocca per evitare di ridacchiare.

    Intendiamoci il giovane non è colui che si può definire uno stinco di santo:

    All’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico avvenuta due anni prima ,nel 1977, insieme ad altri compagni della sezione universitaria di Democrazia Proletaria si è presentato davanti alla platea con il volto coperto da un passamontagna,pretendendo di leggere un comunicato sulla fase di ristrutturazione capitalistica che colpisce le masse lavoratrici in Italia.

    Fin qui tutto normale: le performance improvvisate dei giovani rivoluzionari sono all’ordine del giorno, da anni. Gli astanti però non la prenderanno bene, soprattutto il Ministro della Ricerca e dell’Università invitato principale del giorno, per la cronaca, tipico conservatore cattolico .

    I carabinieri e le guardie del corpo temendo un attentato, per portarlo via in fretta e furia lo fanno ruzzolare maldestramente sulla poltrona dove è seduta ,travolgendola, una bella signora dell’alta società milanese.

    Ne seguirà un parapiglia catastrofico: il Ministro trovatosi disteso sopra la gentildonna che urla come una forsennata verrà sollevato di peso dai guardia spalle e portato sulle braccia come un bambolotto, incuranti del trauma provocato alla gentildonna. Mentre lei, nota rappresentante dell’Upperclass dal triplo cognome sarà trasportata in ambulanza all’ ospedale per una distorsione.

    I compagni finito l’attimo rivoluzionario e catapultati in un evento dal sapore carnevalesco, scoppieranno a ridere. E non solo i compagni. Da aggiungere che la gentildonna in questione, dopo una settimana di cure ospedaliere e nonostante i mazzi di fiori e le scuse quotidiane del politico, intenterà causa all’onorevole Ministro.

    Aaron sarà individuato per la corporatura ma soprattutto per la voce forte e baritonale. Denunciato e rinviato a giudizio con innumerevoli capi d’accusa,alcuni ridicoli, alla fine al processo in Tribunale verrà assolto.

    "In fin dei conti aveva cercato di leggere un comunicato, non era mica saltato addosso al Ministro.. Certo…teneva il passamontagna calato sul viso ma chi non cammina

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