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Piaceri Proibiti di una Notte
Piaceri Proibiti di una Notte
Piaceri Proibiti di una Notte
Ebook125 pages1 hour

Piaceri Proibiti di una Notte

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About this ebook

Due ragazze conducono una vita molto ripetitiva e monotona:

ogni fine settimana frequentano sempre lo stesso locale, il Club Sapphire, dove ordinano sempre gli stessi drink e incontrano sempre la stessa gente. Volendo rompere un po' la monotonia, Courtney convince Ariana ad andare in un nuovo locale, proprio nello stesso quartiere del magazzino in cui lavorano. Il locale era privato e si poteva entrare solo su invito, tutto ciò per una ragione ben precisa... Dopo essersi introdotte di nascosto nel locale, trascorrono la serata più bella della loro vita. Ma l'indomani mattina si svegliano e non ricordano più nulla... Riusciranno a riacquistare la memoria e a ricordare tutto ciò che è accaduto la sera prima?

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateMay 12, 2018
ISBN9781547529315
Piaceri Proibiti di una Notte

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    Book preview

    Piaceri Proibiti di una Notte - Charlie Daye

    Dedica

    A David e Patrick

    Dopo aver passato una notte con voi due, ho visto più di quanto avessi mai pensato di vedere nella mia vita. Grazie per l'incredibile serata tra ragazze e soprattutto per avermi ispirata a scrivere Piaceri proibiti di una notte.

    Piaceri proibiti di una notte

    Prologo

    ––––––––

    Ariana si stiracchiò comodamente per godersi quella piacevole sensazione che provava stando a contatto con le lenzuola di cotone egiziano che adorava. Non ci fu una sola volta in cui riuscì a dormire così bene, ma lo doveva dire assolutamente a Courtney e ringraziarla per aver deciso di cambiare finalmente le lenzuola.

    Quando aprì gli occhi, raggelò. La stanza in cui si trovava non era una delle stanze dell’appartamento di Courtney e nemmeno del suo. Questo posto era molto sontuoso per essere una casa che le due si potevano permettere. Il mobilio era in mogano scuro, con dei dettagli in oro, il letto era più grande di tutti i letti in cui aveva dormito, e la stanza stessa era due volte più grande del suo appartamento.

    Sedendosi sul letto, si guardò e si accorse di essere completamente nuda e girandosi alla sua destra vide un bellissimo uomo che giaceva accanto a lei, nudo anche lui. Così si mise a scrutarlo con aria curiosa, ma anche un po’ vogliosa. L’uomo era sdraiato a pancia in giù con il volto girato dall’altra parte. L’unica cosa che lei riusciva a vedere era una massa di capelli scuri. La schiena era muscolosa, la pelle liscia che faceva risaltare il fondoschiena più scolpito che lei avesse mai visto. 

    Tenendo d’occhio l’uomo dormiente, sgattaiolò fuori dal letto e si chinò lentamente per prendere il suo vestito, ma notò che era stato fatto a brandelli. − Ma che cavolo! − bisbigliò.

    Non avendo scelta, Ariana tirò lentamente il lenzuolo dal letto e lo utilizzò per coprirsi. Si diresse verso la porta in maniera più tranquilla e silenziosa possibile, la aprì e per fortuna non scricchiolò. Dando un’ultima occhiata al suo compagno di letto, Ariana si assicurò che non si fosse svegliato e poi uscì dalla stanza, chiudendo la porta delicatamente e finì nell’entrata.

    Rimase abbagliata dalla bellezza da cui era circondata. − Ma dove cavolo mi trovo? −

    Si diresse verso l’entrata e, scendendo le scale, chiamava a bassa voce il nome della sua amica Courtney. In una casa così grande non aveva idea di dove potesse trovarla. Quando arrivò alla fine delle scale, vide una donna con indosso una divisa da cameriera, intenta a pulire l’ingresso. − Mi scusi. Sto cercando la mia amica e mi chiedevo se lei l’ha vista. Il suo nome è Courtney. È alta così... − sollevando la mano − con i capelli biondi e gli occhi azzurri. −

    − Oh sì! − esclamò la donna allegramente. − La nuova regina del Sire. −

    Cosa? Si chiese Ariana, parlando tra se e se.

    − È nell’ufficio del re, sta dormendo sul divano. −

    − E dove si trova esattamente? −

    La cameriera indicò il corridoio alla sua sinistra. − Vada da quella parte, prima porta alla sua destra. −

    − Grazie − rispose Ariana, affrettandosi.

    Si fermò davanti alla prima porta a destra e l’aprì senza bussare. Se Courtney si stava sbattendo qualcuno, se ne doveva fare una ragione!

    Mentre spiava Courtney sul divano, si accorse che aveva il vestito sollevato fino in vita, le mutandine avvolte attorno alla caviglia e una coperta che pensava la stesse coprendo e invece era finita a terra. Ariana andò verso Courtney prese la coperta e la coprì, poi la scosse. − Courtney svegliati! −

    Courtney borbottò girandosi: − Ancora cinque minuti. −

    − Courtney! − gridò Ariana. − Svegliati! Non so dove siamo. −

    − Di cosa stai parlando? − mormorò Courtney sul divano. − Non siamo nel mio appartamento? −

    − A meno che tu non abbia vinto alla lotteria, questa non è casa tua. −

    − Siamo morte? −

    − Non penso. −

    − Allora fammi dormire ancora cinque minuti. −

    − Ascolta! − disse, scuotendola di nuovo. − Mi sono svegliata in un letto con un uomo sconosciuto affianco, il mio vestito è stato praticamente sbrindellato e le tue mutande sono legate alla tua dannata caviglia!!! Ora ti puoi cazzo svegliare e dirmi cosa diamine è successo ieri sera, perché non riesco a ricordare nulla. −

    Courtney si girò e, con un lamento, guardò Ariana, concentrando il suo sguardo sull’arteria che pulsava sul suo collo. Si leccò le labbra, si sedette e disse: − Ho fame. −  

    − Cosa? − chiese Ariana confusa. − Come fai a pensare al cibo in un momento simile? −

    Courtney sibilò, strofinandosi la bocca con la mano. C’era una sensazione pungente che fu seguita da un botto. Si passò la lingua sui suoi nuovi canini e fece un gran sorriso ad Ariana. − È meglio. − Poi sobbalzò.

    Ariana gridò.

    Capitolo 1

    24 Ore Prima

    Ariana lanciò un’occhiata all’orologio e si lamentò. Le erano rimasti ancora venti minuti prima di andare a fare il suo turno in magazzino, per poi essere libera per il fine settimana. Ogni giorno era sempre la stessa storia: aprire i pacchi, etichettare la merce, rimpacchettare i pacchi, chiuderli e impilarli sulle palette. Continuava a promettere a se stessa che un giorno sarebbe andata via a cercare qualcos’altro, ma quel giorno non era ancora arrivato. Il suo unico svago in quel posto miserabile era sedersi sul tavolo su cui lavorava, mentre faceva dondolare le gambe avanti e indietro. − Ehi Ariana. −

    − Ehi Courtney. −

    Courtney era l’esatto opposto di Ariana: aveva i capelli biondi lunghi fino alle spalle, degli occhi grandi e azzurri e la corporatura minuta. Ariana, invece, aveva i capelli lunghi e castani, occhi color nocciola e delle curve di cui non sapeva cosa farne.

    − Allora... usciamo stasera? − chiese Courtney.

    − Perché? Non è quello che facciamo sempre? − rispose Ariana.

    − In effetti. −

    − Stesso posto? −

    − Stavo pensando di provare qualcosa di diverso stasera − disse Courtney con un gran sorriso.

    Ariana ruotò gli occhi. Ogni volta che a Courtney veniva qualcosa di nuovo in mente, di solito succedeva quando era annoiata. − Ho paura di chiedere di cosa si tratta. −

    − Hanno aperto un nuovo locale. Potremmo fare un salto stasera e vedere com’è. Ho sentito che i ragazzi sono superfighi lì. −

    − Dove si trova? −

    − Nello stessa zona del magazzino − rispose con nonchalance.

    − Nella zona del magazzino? Sei pazza? È la zona peggiore della città! Non ci verrei nemmeno per sogno! −

    Courtney saltò giù dal tavolo e guardò Ariana con un’espressione da cane bastonato. − Ti prego! −

    − Assolutamente no! −

    Courtney sospirò drammaticamente. − Va bene, andiamo al solito posto, dove andiamo sempre e vediamo sempre le stesse identiche persone. −

    Ariana rise, − Bel tentativo Court, ma non funziona. −

    − Sei proprio una guastafeste! −

    − Preferirei definirmi voce della coscienza nel tuo piccolo mondo caotico − le rispose, non appena iniziò a pulire la sua postazione.

    − Il mio mondo non è caotico, è pura adrenalina piena di eccitazione e deviazioni inaspettate − replicò.

    Ariana rise. − Beh, spero che una di queste deviazioni includa cibo, perché sto morendo di fame. −

    − Anche io.−

    − Bene! Ci vediamo al Vinny’s e poi andiamo a casa tua e ci prepariamo per stasera. −

    − Ti sei portata il cambio? − domandò Courtney.

    − Certamente, ho anche portato un outfit in più, nel caso in cui il primo non andasse bene. −

    − Meraviglioso, allora vediamo di smammare da qui! − 

    §

    Courtney spalancò la porta del bagno e si girò per chiedere il giudizio di Ariana: − Beh, che ne pensi? − Indossava un mini abito senza bretelline, con uno strato in pizzo nero lucido e con delle autoreggenti nere. Aveva raccolto i capelli su un lato e arricciati e il trucco occhi era scuro e sfumato.

    − Stai davvero bene, ma pensavi di uscire scalza? − la stuzzicò Ariana.

    Courtney roteò gli occhi: − Certo che no. Ho comprato questo fantastico paio di tacchi a spillo da 10 centimetri che stanno divinamente con questo vestito. Sto solo aspettando di uscire per mettermeli. −

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