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La Felicità Esiste Ecco Come Farsela Amica
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La Felicità Esiste Ecco Come Farsela Amica

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About this ebook

Esiste la felicità? Certo che esiste, c’è persino la prova fotografica, oltre al modo di farsela amica come leggerete in questo libro. Non riusciamo a essere felici quando facciamo i conti con la realtà. Dalla notte dei tempi l’uomo ha sempre sognato di raggiungere la felicità. In certi casi c’è riuscito o ha avuto l’opportunità di conoscerla anche per un solo attimo. Quando non l’ha incontrata o ha creduto di non averla mai incontrata, spesso era alla sua portata e a due passi da lui.
La felicità è nata con l’uomo. L’infelicità è venuta in un secondo momento e soltanto dopo quando abbiamo costruito una gerarchia artificiosa di traguardi e di valori soprattutto materiali e abbiamo perduto la fiducia. Si può essere pessimisti e felici? La felicità è del tutto indipendente dalla nostra volontà e dal nostro carattere? Si può essere felici superando momenti difficili con la giusta dose di resilienza? Sono solo alcuni degli interrogativi che ci tormentano e ai quali si darà una risposta in queste pagine. Per definire la felicità e farne capire fino in fondo il significato, spesso si ricorre impropriamente a una litote per dire in che cosa consiste il suo contrario. L’infelicità è una condizione di negazione con la quale, però, molti erroneamente denotano non mancanza di felicità, ma un malessere di insoddisfazione, un animo afflitto, triste e sofferente nel fisico o nella mente. Non riusciamo a essere felici quando facciamo i conti con la realtà e soprattutto con una realtà su misura che vorremmo sempre dalla nostra parte.
La felicità molto spesso va confusa con la serenità o addirittura con il desiderio di massima soddisfazione dei bisogni materiali. La scienza ha cercato di dare un contributo sorprendente con la ricerca di un tale bene da molti ritenuto irraggiungibile. Troverete la prova fotografica sull’esistenza di uno stato dell’animo così prezioso e al tempo stesso delicato. L’Autore ha anche sviluppato una formula matematica in grado di farci scoprire il segreto della felicità e il modo di farcela amica.

LanguageItaliano
Release dateMay 7, 2018
ISBN9780463229842
La Felicità Esiste Ecco Come Farsela Amica
Author

Massimo Siviero

My parents were Neapolitans, I was born in Rome and I live in Naples.When I was a child I wanted to be a diplomat or a doctor. Then I had the good fortune to read “Of mice and men” by John Steinbeck and two days later I obtained “The Grapes of Wrath”. A few months later, a classmate of mine gave me “Death in the Afternoon” and “Across the River and Into the Trees” of Hemingway and I realized that the craft of writing would become my great love. I liked knowing the facts of the day , I read many newspapers and began to attend the drafting of a newspaper. I started writing articles and at age 19 I went as an envoy on the football fields and I studied at university. Then I became a reporter. One day I was struck by a news of crime, a double murder. In the garden of a restaurant in Naples were found the bodies of a man and a woman, it was discovered that they were drug couriers . Until then Naples was seen mainly in the imagination as the city of mandolins and songs , pizza and hospitality. In addition to the neighborhood thugs . I realized that the city had dramatically changed and it became an important crossroads of crime. Although in more than two thousand years of history had been a place of philosophers and scientists, writers and poets (Giambattista Della Porta invented the telescope before Galileo...). So I decided to write my first crime novel , "Il diavolo giallo" which was published in 1992 . There followed " Il terno di San Gennaro" " Un mistero occitano per il commissario Abruzzese", "Vendesi Napoli", " Mater munnezza " and in 2012 " Caponapoli " published in the historic editorial series Il Giallo Mondadori . In 2015 it was published the detective novel "Scorciatoia per la morte". I wrote several essays , including " How to write a Neapolitan crime novel" ("Come scrivere un giallo napoletano"). In this manual I have revealed that the first Italian crime novel was written in Naples in 1852. Several of my books have been published in the convenient eBook editions that I think an effective instrument of freedom of authors and readersI miei genitori erano napoletani, sono nato a Roma e vivo a Napoli.Quando ero un bambino volevo essere un diplomatico o un medico . Poi ho avuto la fortuna di leggere " Uomini e topi " di John Steinbeck e due giorni dopo ho ottenuto in regalo " The Grapes of Wrath " . Pochi mesi dopo, un mio compagno di scuola mi ha dato "Death in the Afternoon " e "Di là dal fiume e tra gli alberi " di Hemingway e ho capito che il mestiere di scrivere sarebbe diventato il mio grande amore. Mi è piaciuto conoscere i fatti del giorno, ho letto molti giornali e cominciai a frequentare la redazione di un giornale. Ho iniziato a scrivere articoli, all'età di 19 anni sono andato come inviato sui campi di calcio e ho studiato all'università. Poi sono diventato un giornalista. Un giorno sono stato colpito da una notizia di reato, un duplice omicidio. Nel giardino di un ristorante a Napoli sono stati trovati i corpi di un uomo e una donna, si è scoperto che erano corrieri della droga . Fino ad allora Napoli è stata vista soprattutto nell'immaginario come la città di mandolini e canzoni, pizza e ospitalità. Oltre ai guappi di quartiere . Mi resi conto che la città era drammaticamente cambiata ed era diventata un importante crocevia della criminalità. Anche se in più di duemila anni di storia era stata la terra di filosofi e scienziati, scrittori e poeti ( Giambattista Della Porta ha inventato il telescopio prima di Galileo ... ). Così ho deciso di scrivere il mio primo romanzo poliziesco, "Il diavolo giallo " che è stato pubblicato nel 1992. Seguirono "Il terno di San Gennaro ", "Un mistero occitano per il commissario Abruzzese ", " Vendesi Napoli", " Mater munnezza " e nel 2012 " Caponapoli ", pubblicato nella storica collana editoriale Il Giallo Mondadori. Nel 2015 è stato pubblicato il romanzo poliziesco "Scorciatoia per la morte". Ho scritto diversi saggi, tra cui " Come scrivere un giallo napoletano ". In questo manuale ho rivelato che il primo romanzo poliziesco italiano è stato scritto a Napoli nel 1852. Molti dei miei libri sono stati pubblicati nelle edizioni eBook che penso siano un efficace strumento di libertà di autori e lettori.

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    La Felicità Esiste Ecco Come Farsela Amica - Massimo Siviero

    Scheda

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    Esiste la felicità? Certo che esiste, c’è persino la prova fotografica, oltre al modo di farsela amica come leggerete in questo libro. Non riusciamo a essere felici quando facciamo i conti con la realtà. Dalla notte dei tempi l’uomo ha sempre sognato di raggiungere la felicità. In certi casi c’è riuscito o ha avuto l’opportunità di conoscerla anche per un solo attimo. Quando non l’ha incontrata o ha creduto di non averla mai incontrata, spesso era alla sua portata e a due passi da lui.

    La felicità è nata con l’uomo. L’infelicità è venuta in un secondo momento e soltanto dopo quando abbiamo costruito una gerarchia artificiosa di traguardi e di valori soprattutto materiali e abbiamo perduto la fiducia. Si può essere pessimisti e felici? La felicità è del tutto indipendente dalla nostra volontà e dal nostro carattere? Si può essere felici superando momenti difficili con la giusta dose di resilienza? Sono solo alcuni degli interrogativi che ci tormentano e ai quali si darà una risposta in queste pagine. Per definire la felicità e farne capire fino in fondo il significato, spesso si ricorre impropriamente a una litote per dire in che cosa consiste il suo contrario. L’infelicità è una condizione di negazione con la quale, però, molti erroneamente denotano non mancanza di felicità, ma un malessere di insoddisfazione, un animo afflitto, triste e sofferente nel fisico o nella mente. Non riusciamo a essere felici quando facciamo i conti con la realtà e soprattutto con una realtà su misura che vorremmo sempre dalla nostra parte.

    La felicità molto spesso va confusa con la serenità o addirittura con il desiderio di massima soddisfazione dei bisogni materiali. La scienza ha cercato di dare un contributo sorprendente con la ricerca di un tale bene da molti ritenuto irraggiungibile. Troverete la prova fotografica sull’esistenza di uno stato dell’animo così prezioso e al tempo stesso delicato. L’Autore ha anche sviluppato una formula matematica in grado di farci scoprire il segreto della felicità e il modo di farcela amica.

    Capitolo 1

    In che cosa consiste?

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    Si può dire in che cosa consiste esattamente la felicità? Se andate a consultare un qualsiasi vocabolario o un dizionario enciclopedico, troverete definizioni che potranno soddisfarvi o lasciarvi alquanto perplessi. Io francamente sono rimasto molto perplesso nel constatare che un po’ tutti questi strumenti di consultazione rivelano il riflesso condizionato di confondere la felicità con la serenità o con il senso di soddisfazione. Questa forza dell’animo che Dante ha definito operazione secondo virtù in vita perfetta trascende tanto più la realtà che viviamo ogni giorno quanto maggiore è il rifiuto di credere alla sua esistenza e come tutte le utopie, le cose irraggiungibili, anche elevandola al gradino massimo e al rango degli obiettivi impossibili, la serbiamo come traguardo che un giorno finalmente potremo conoscere nella stupenda trasparenza dei veli di una dea così bella e preziosa fino a quel momento soltanto desiderata e sognata.

    Se la felicità è un’aspirazione a una condizione di perfetto godimento interiore, si è stati felici e mai si sarà felici, non c’è futuro nella felicità che perciò finisce per non esistere mai al presente e tanto meno nel futuro. Questo concetto mi ricorda Il sabato del villaggio di leopardiana memoria. L’attesa del giorno festivo che verrà il giorno dopo è la vera festa e non il giorno programmato che è già stato introitato dall’attesa e nella gaia attesa e che quando si consumerà si risolverà puntualmente in un’amara delusione. Non si riesce a essere mai felici quando facciamo i conti con la realtà. La vigilia di un progetto da realizzare l’indomani o comunque nel futuro può consumare l’emozione nell’impatto con la realtà. Giacomo Leopardi nel rapporto con la scienza non finisce mai di stupire avendo anticipato concetti confermati in epoca contemporanea dall’indagine scientifica. Lo stato d’animo dell’attesa della festa o di qualcosa che dovremo fare ha trovato piena validità.

    Nel corso di una Convenzione della Società della Personalità e di Psicologia Sociale che si è svolta qualche tempo fa a Long Beach, tra le sorprendenti verità che vi riferisco meglio nel paragrafo sulla felicità nella scienza, si è appreso che le spese per viaggi, vacanze e soggiorni in centri benessere (le cosiddette Spa) sono più gratificanti. Insomma è più consigliabile spendere in beni immateriali e in servizi che in beni materiali, poiché, come ha anticipato 150 anni fa il buon Leopardi, l’emozione e gli stimoli dell’attesa e dei preparativi sono maggiori e la soddisfazione di più lunga durata.

    Eppure, la felicità non è un traguardo impossibile ma una condizione o una vocazione alla portata di tutti. O almeno è quello che sostengono i più ottimisti. Ciò che mi sento di affermare con convinzione e risolutezza è che la vera felicità di origine controllata non ha bisogno di alcun piano diabolico per essere conosciuta e coltivata come una pianta profumata dalle proprietà raffinate in grado di alimentare il nostro spirito per farci sentire veramente appagati. La sua natura è così fugace che se riusciamo a individuarla quando ci è vicina, scompare senza indugio e implacabilmente dalla nostra portata se abbiamo avuto l’imprudenza di dubitarne chiedendoci: posso ritenermi una persona felice? Allora sarà opportuno chiederci: se esiste la felicità, come farmela amica? E se ci sono riuscito, come perderla per sempre? E se non ci sono riuscito, potrò infine interrogarmi sui motivi di questo fallimento?

    Per definire o non definire la felicità, con una litote può essere interessante partire dal significato di quello che dovrebbe essere il suo opposto lessicale, anche se non è neppure esattamente così. Questo è un aspetto molto interessante perché l’infelicità è una condizione di negazione che denota non precisamente mancanza di felicità, ma di gioia di vivere, rivela un malessere di insoddisfazione, un animo afflitto, triste e sofferente nel fisico o nella mente e può anche essere una condizione transitoria per un forte dispiacere, una grave perdita per un lutto o un amore finito, il fallimento di un obiettivo che ci eravamo posti e che avevamo ritenuto fondamentale, l’arrivo della bolletta del gas solitamente incomprensibile. Ecco allora uno degli errori più frequenti dei nemici della felicità o degli infelici. Porsi un obiettivo, fissare una scaletta appartiene agli ingredienti sicuramente in grado di allontanare la felicità, di renderla evanescente e sempre più distante da noi. A tal punto da farci ritenere incapaci di raggiungerla. In questi casi parlerei perciò più che di infelicità di «afelicità».

    Per sapere, intanto, quello che penso della felicità, dovreste anche riflettere su ciò che dicono molti per non dire quello che pensano. Ecco allora una domanda che spesso ci poniamo: esiste la felicità? Certo che esiste e c’è anche il modo di raggiungerla, ma a una condizione da tenere sempre presente. Non esistono dogmi. L’unica certezza è che nella vita non ci sono certezze e questo deve accrescere il nostro entusiasmo e la nostra curiosità. Voglio, comunque, confidarvi un segreto. Ho sviluppato una formula in grado di farci scoprire il segreto della felicità, e vi invito ad andare avanti. Scoprirete così che esiste anche la prova fotografica e scientifica dell’esistenza della felicità. Interessante, non vi pare?

    Innominabile dea

    Torna all’Indice

    La perdita di fiducia nella propria autostima, un difficile approccio con se stessi e la quotidianità al punto da diventare una condizione patologica di competenza neuropsichiatrica, si può ritenere la causa dell’infelicità assoluta o l’effetto dello smarrimento della felicità? In che rapporto stanno la sfiducia e l’apatia, il disinteresse e l’inerzia verso tutto ciò che normalmente costituisce motivo di richiamo e d’interesse? Se come sembra evidente tali stati soggettivi stanno in un

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