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Matrioska
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Matrioska

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Matrioska: un viaggio introspettivo in otto sezioni. La prima e l’ultima sezione ne riprendono il nome. Madre-Seme, la parte esterna, quella più grande, meno rifinita, superficiale, e la parte più piccola quella più nascosta, più ricca di dettagli di attenzioni dell’artigiano, l’unica che non si può aprire; l’io esterno, come appariamo, come ci mostriamo contro la parte più piccola dell’essere umano, quella più intima quella che è difficile da vedere. La madre è il corpo, con i suoi pensieri e le sue sensazioni, e il seme è un concetto, l’emozioni, che potrebbero germogliare chissà in quanti e quali fiori, ma non sapremo mai finché non lo deponiamo a terra. Il balzo di coscienza viene accompagnato da altre sei matrioske: Delirio, Resilienza, Equilibrio, Dolore, Anemos, Kiss of Judas, che via via si faranno più piccole, sgretolandosi contro il soffio dei pensieri, della rivolta, finché non rimarrà solo il seme, l’origine e la fine di tutto.
LanguageItaliano
Release dateMay 1, 2018
ISBN9788833280868
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    Matrioska - Mienai

    Mienai?

    I - MADRE

    Figli della notte

    Dell’eventualità

    Del caos

    Della noia.

    Madre

    Anneghiamo nel buio

    Nei nostri letti, aridi e deserti.

    Insonne, la vita s’accorcia come una sigaretta controvento.

    Arde intensamente esalando scie di malessere

    Che ci abbracciano

    Ci accarezzano con le loro lingue biforcute, attaccandosi a ogni centimetro della nostra epidermide.

    Corrodendoci da dentro come acido.

    Strizzando via le speranze, la felicità

    Come fossimo spugna sudicia.

    Appesantendoci il cuore

    Corrodendo il fegato

    Perforando i polmoni

    Annegando la mente.

    Il passato ci tormenta, ci stringe la gola

    Levandoci l’aria.

    Ora che sprofondiamo nell’oscuro della nostra coscienza

    Senza più distrazioni.

    Senza più maschere.

    Siamo soli contro i nostri scheletri

    Non possiamo scappare, far finta che non esistano

    Bioluminescenti ci accecano venendoci addosso.

    Il materasso si scioglie

    La terra si apre in una voragine

    Scendiamo inoltrandoci sempre più dentro

    Sprofondando sempre di più nell’inferno.

    Distruggiamo gironi

    Ne creiamo di nuovi.

    Gli strati traballano come gelatina informe

    Si scontrano, si fondono.

    Ruotano, vorticano.

    L’egoismo, l’invidia, il narcisismo, marciscono dentro il nostro cuore

    Come frutta contenente semi

    Si decompongono stratificandosi bramosi di germogliare.

    Riposano nel fondo

    Emanando esalazioni tossiche.

    Aspettando che l’ignoranza, la brama, il rancore li faccia crescere.

    Radificare.

    Distruggendoci

    Dilaniando stomaci.

    Nutrendosi del nostro sangue

    Della nostra vita

    Del nostro tempo.

    Le annaffiamo con l’indifferenza, la rabbia, e il rimorso.

    Abbeverandole con lacrime salate attinte da laghi aridi.

    Proliferano nella nostra solitudine

    Nel nostro dolore

    Nel nostro disagio

    Nella nostra paranoia

    Portandoci ossessivamente al nichilismo

    All’abiura

    All’autodistruzione.

    Ci svuotiamo raggrinzendoci come carta straccia

    Mentre loro crescono spaventosamente, schiacciandoci con la loro sorte mole.

    Celiamo trasgressioni

    Nascondendole agli altri

    Compiacendoci della nostra astuzia

    Sagacia

    Credendoci esseri superbi.

    Facciamo di tutto per innalzarci

    Mostrarci, compiacerci

    Sfoggiando un’identità creata su misura da illusioni

    Sperando duri per sempre, senza dissolversi.

    Il tempo, temporale impetuoso

    Sferza su di essa

    Con violenza

    Tenacia

    Sciogliendola.

    Abilmente, con maestria e rapidità, ci occultiamo nelle spoglie di supplichevoli rettitudini farlocche, di plastica.

    Imploriamo bontà.

    In ginocchio

    Con le lacrime agli occhi.

    Mentiamo dolori, scusanti

    Credendo ci possano assolvere

    Salvare

    Infondere catarsi.

    Ma sono proprio questi la nostra condanna

    La nostra dannazione.

    Ci allontanano dal bene, dall’amore, dalla compassione, marchiandoci a fuoco

    Come animali da macello.

    Le radici vanno ancora più affondo

    Perforando l’animo.

    Il peccato come uno spillo è penetrato nelle carni

    Nei nostri occhi

    Deformando le percezioni.

    Ci rende impulsivi, animali.

    Ci inebria il cervello

    Il vizioso ci attira

    Come l’odore dell’olezzo, mirabile visione per le mosche.

    Ci stuzzica.

    Lo bramiamo come viandanti invocano acqua nel deserto

    Ma non lo ammettiamo,

    Creiamo un’aura di santità, martoriandoci.

    Aumentando il caos che ci divora, esplodendo

    Calandoci nell’immondo, l’Eden idilliaco

    Paradiso del Potere e Denaro.

    Dissanguiamo gli altri come fossero gocce di birra ghiacciata impigliate fondo del vetro.

    In preda alla frenesia spalanchiamo la bocca

    Allungando la lingua

    Bramosa di pregustar il nettare sacro

    Afrodisiaco e stordente.

    Siamo così, esseri

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