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Tracce familiari
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Ebook40 pages29 minutes

Tracce familiari

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Le "Tracce fmiliari" sono quelle che la protagonista ricerca e alle quali dà vita, ricostruendo scene e momenti della sua esistenza, per ritrovarsi  in mezzo alle emozioni e ai sentimenti provati.   Così delinea   l'identità di se stessa e delle persone che ha avuto al suo fianco, affinché non si perdano - nel fluire del tempo e degli eventi -  piccole tracce  di una tra le innumerevoli storie sul pianeta Terra.
LanguageItaliano
PublisherAnnamaria Mei
Release dateMar 14, 2018
ISBN9788827584583
Tracce familiari

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    Tracce familiari - Annamaria Mei

    Note

    Un periodo di sette anni

    Stefania era andata al mare con la madre alla fine dell'estate a Portonovo, e si erano sistemate davanti al bar in un tavolino, da cui si ammirava un godibile paesaggio: a sinistra il mare, mosso, che si frangeva sulla spiaggia di sassi, visibile fino alla Vela, uno scoglio, vicino al quale, da terra scendeva il crinale della rupe del Conero di roccia bianca, cosparsa di zone verdeggianti della macchia mediterranea, in mezzo alla quale, in basso, spiccava la chiara struttura della Chiesetta romanica di S. Maria.

    Entrambe consumavano un aperitivo, con un piccolo ottimo panino della casa. Erano piacevolmente rilassate. La madre guardava il tutto contenta e con un po' di tristezza: lei amante del mare, di Portonovo, del Passetto, delle nuotate che vi aveva fatto, rimpiangeva le belle emozioni provate e sapeva che ormai appartenevano al passato.

    - Mamma, ritorniamoci, si sta proprio bene qui.

    Giuseppina assentì silenziosa. In quel periodo abitavano a Falconara e per lo più si recavano al mare lì, ma lei e il marito, quando erano liberi dagli impegni della scuola, ormai iniziata, andavano alla Torre di Portonovo, approfittando dei tiepidi giorni di fine settembre: la spiaggia era semideserta, l'acqua favolosa, e il paesaggio intorno un incanto.

    La madre di Stefania si ammalò purtroppo gravemente all'inizio dell'anno successivo, il 2001, e il mare lo vide forse solo nei sogni: cominciò con una caduta, che in breve tempo l'avrebbe costretta in carrozzina, con la complicazione di avere dei disturbi mentali, che la facevano parecchio soffrire con incubi e allucinazioni. L'inizio fu il momento peggiore perché i problemi erano tanti: di giorno e di notte. Lei insegnava ancora, aveva da star dietro al figlio e al marito, che pure l'aiutavano come potevano, soprattutto il coniuge, che la sostituiva spesso nell'assistenza alla madre.

    Il ragazzo, Davide, proprio in quel periodo s'impuntò nel voler cambiare scuola: voleva passare dal Liceo scientifico di Falconara a quello privato

    di Ancona. Lei non era d'accordo, ma alla fine cedette, considerate molte cose, tra cui il periodo di malattia della mononucleosi, che lo aveva debilitato, e il pensiero che fosse importante assecondare la sua richiesta al fine di spronarlo a continuare a studiare comunque.

    Per la madre occorreva una badante, e ci fu qualche prova non riuscita, che creò soltanto scompiglio. La prima, polacca, bene strana, aveva sempre un'arietta disgustata, lasciava che cambiasse Stefania troppe volte la madre, e si interessava alla preparazione di dolci, buoni davvero, ma

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