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Found in translation: Esercizi di stile traduttivo. Cinquanta visite malriuscite in cinquanta linguaggi diversi – ma tutte in italiano (o quasi)
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E-book92 pagine36 minuti

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Info su questo ebook

Gli Esercizi di stile di Queneau e l'entusiasmo e la fantasia con cui Umberto Eco li ha tradotti in italiano mi hanno sempre fatto venire voglia di tentare un esperimento analogo con la traduzione. Per questo, dopo vent'anni di tentennamenti, ho scelto uno dei più brevi racconti di Čehov e – dopo averne dato una versione di base più possibile neutra – l'ho ritradotto una cinquantina di volte imponendomi ogni volta un diverso bias. 
La distorsione cognitiva, o bias, non è una malattia. È il normalissimo filtro che tutti noi usiamo – consapevoli o, più spesso, no – quando percepiamo ed elaboriamo la realtà. Anche il traduttore è umano e di conseguenza applica i propri bias, oltre che nella sua vita privata, anche al prodotto della sua interpretazione e ricreazione. 
La cosa, in genere, passa abbastanza sotto silenzio, sia perché siamo uno dei popoli più impermeabili alle radicali differenze esistenti tra mediare e comunicare – e spesso pensiamo che i traduttori siano matti sul modello di De André/Masters che hanno imparato il Treccani a memoria – sia perché forse si teme che se i lettori venissero a sapere che la traduzione che stanno leggendo è DIVERSA dall'originale, e che se fosse stata fatta da un'altra persone sarebbe DIVERSA in modo DIVERSO, lo shock sarebbe troppo forte per il loro debole cuore.
Del resto, per lo stesso motivo dobbiamo ancora sorbirci al cinema i film doppiati, arte nella quale noi italiani eccelliamo. Il fatto che vi eccelliamo non penso però sia una ragione sufficiente per continuare a praticarla, e si potrebbero fare svariati esempi analoghi per convincersene.
I cinquanta bias artificiali proposti qui non coincidono, verosimilmente, con nessuno degli autentici bias naturali davvero messi in atto da noi traduttori. Sono probabilmente delle esagerazioni – e c'è da augurarselo. Ma in ognuno c'è un pizzico di plausibilità riguardo a come le cose vanno veramente nella nostra testa mentre lavoriamo.
Quando ho proposto all'amico Federico Bario una collaborazione per accompagnare ognuna delle versioni con immagini artistiche liberamente ispirate al testo, Federico ha accettato con entusiasmo. I suoi prodotti che come vedrete intercalano le mie versioni sono realizzati con tecniche miste, dalla fotografia alla pittura, dall'acquerello all'uso di materiali di cancelleria, dai sassi ai fiori ai frutti. Anche nella serie delle immagini di Federico ci sono temi e motivi ricorrenti. Il pentagramma, per dirne uno, il frutto della passiflora caerulea, i sassi e il greto del lago di Lecco. Tutte le foto sono di Federico. Che a volte ha scritto sui sassi prima di fotografarli. Ci sono anche impietose riproduzioni tridimensionali degli autori.
Buona lettura.
LinguaItaliano
Data di uscita16 feb 2019
ISBN9788898467327
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    Found in translation - Bruno Osimo

    Bruno Osimo

    Found in translation

    UUID: fe6a638f-b434-495e-a425-0590ff745e3e

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Antón Pàvlovič Čechov - Bruno Osimo

    Prefazione

    Versione di base

    Anglicismi

    Annakareninese

    Austenese

    Autoreferenziale

    Beneducatese

    Biomedicale

    Brassensese

    Buñuelese

    Burocratese

    Calchi

    Carduccese

    Edizione critica

    Erotizzato

    Fashionese

    Femministese

    Fiabese

    Forbito

    Giornalese

    Giovanilese

    Imprechese

    Ingegnerese

    Joycese

    Lolitese

    Macellese

    Marketingese

    Marxista

    MrsRobinsonese

    Musorgskese

    Ossessivo

    Paranoico

    Playboyese

    Politicallycorrectese

    Prévertito

    Psicoanalese

    Ridondante

    Scientifichese

    Scorrevole

    Semplicese

    Sociologese

    Authors' affiliations

    Opere di Čechov nella stessa collana

    Antón Pàvlovič Čechov - Bruno Osimo

    Found in Translation

    Una visita malriuscita - 50 versioni malriuscite

    (esercizi di stile traduttivo)

    illustrazioni di Federico Bario

    Copyright © Bruno Osimo 2020

    Bruno Osimo è un autore/traduttore che si autopubblica

    ISBN 9788898467327 per l’edizione elettronica

    Contatti dell’autore-editore-traduttore: osimo@trad.it

    Prefazione

    Prefazione

    Gli Esercizi di stile di Queneau e l'entusiasmo e la fantasia con cui Umberto Eco li ha tradotti in italiano mi hanno sempre fatto venire voglia di tentare un esperimento analogo con la traduzione. Per questo, dopo vent'anni di tentennamenti, ho scelto uno dei più brevi racconti di Čehov e – dopo averne dato una versione di base più possibile neutra – l'ho ritradotto una cinquantina di volte imponendomi ogni volta un diverso bias.

    La distorsione cognitiva, o bias, non è una malattia. È il normalissimo filtro che tutti noi usiamo – consapevoli o, più spesso, no – quando percepiamo ed elaboriamo la realtà. Anche il traduttore è umano e di conseguenza applica i propri bias, oltre che nella sua vita privata, anche al prodotto della sua interpretazione e ricreazione.

    La cosa, in genere, passa abbastanza sotto silenzio, sia perché siamo uno dei popoli più impermeabili alle radicali differenze esistenti tra mediare e comunicare – e spesso pensiamo che i traduttori siano matti sul modello di De André/Masters che hanno imparato il Treccani a memoria – sia perché forse si teme che se i lettori venissero a sapere che la traduzione che stanno leggendo è DIVERSA dall'originale, e che se fosse stata fatta da un'altra persone sarebbe DIVERSA in modo DIVERSO, lo shock sarebbe troppo forte per il loro debole cuore.

    Del resto, per lo stesso motivo dobbiamo ancora sorbirci al cinema i film doppiati, arte nella quale noi italiani eccelliamo. Il fatto che vi eccelliamo non penso però sia una ragione sufficiente per continuare a praticarla, e si potrebbero fare svariati esempi analoghi per convincersene.

    I cinquanta bias artificiali proposti qui non coincidono, verosimilmente, con nessuno degli autentici bias naturali davvero messi in atto da noi traduttori. Sono probabilmente delle esagerazioni – e c'è da augurarselo. Ma in ognuno c'è un pizzico di plausibilità riguardo a come le cose vanno veramente nella nostra testa mentre lavoriamo.

    Quando ho proposto all'amico Federico Bario una collaborazione per accompagnare ognuna delle versioni con immagini artistiche liberamente ispirate al testo, Federico ha accettato con entusiasmo. I suoi prodotti che come vedrete intercalano le mie versioni sono realizzati con tecniche miste, dalla fotografia alla pittura, dall'acquerello all'uso di materiali di cancelleria, dai sassi ai fiori ai frutti. Anche nella serie delle immagini di Federico ci sono temi e motivi ricorrenti. Il pentagramma, per dirne uno, il frutto della passiflora

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