Antèosi
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Anteprima del libro
Antèosi - Giancarlo Laghezza
Antèosi
ANTÈOSI è una libera trasposizione in italiano dal verbo greco fiorire
(ἀνθέω), nel senso di fioritura o, se volete, di fiore in fiore. Se quello che leggerete riterrete possa essere poesia, mi farà piacere. Purtroppo, però, devo condividere l’assioma che la poesia non dà ricchezza, ma a me basta che accarezzi l’anima.
Siamo onde…
Siamo onde che s’intrecciano,
s’infrangono,
spianano la spiaggia,
coprono le orme
alla battigia.
Eterno duello tra me e te,
come il susseguirsi di rondini
nel cielo terso d’aprile.
Tra le nubi lievi
e la terra che s’imbruna,
allo svanir del sole
si porgono i sogni.
Ascoltami, se puoi.
Tutto scivola, s’impenna,
ricade e sfuma,
come il senso della vita.
Resta nel tempo solo
un ricordo di te:
non lo turbare,
è delicato come il sogno
che ci ha tenuti insieme.
Solo un volto…
Solo un volto e il silenzio
per osservare la luce
nel buio dei tuoi pensieri.
E vengo a te e ti guardo.
E t’amo, se t’amo, o dolce,
sui rami del mio cuore
e fra le sue fronde odo
la tua anima e il tuo ardore.
Sento vibrare il vento,
come l’arpa le sue corde
e penso che forse una rondine
ha fatto il nido sul mio greto.
Ora ti vedo, s’è fatta luce.
Sbocciano rose in primavera
e tu mi sfiori come fossi
una farfalla e io un fiore.
Sono i fiori…
Sono i fiori che arringano i poeti
a far librare api e calabroni
giù per le chine che s’affacciano
alle terse acque dei torrenti.
Noi che andavamo erranti
per strade colme di pioggia
a inseguir serpenti, se ricordi.
Caro amico, erano istanti
di poco o nulla distanti dai lievi
sobbalzi che dava ai nostri cuori
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