Siliconi - Cosa sono, come usarli
By Andros
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Siliconi - Cosa sono, come usarli - Andros
Andros
Introduzione
Questo libro è dedicato ai siliconi, e al loro utilizzo in campo artistico o artigianale. I siliconi appartengono alla grande famiglia delle resine sintetiche, sulle quali ho a lungo discusso nel precedente libro Resine poliesteri ed epossidiche
, per maggiori chiarimenti sulla loro natura rimando quindi a quel libro il lettore interessato. Per come la vedo io, le resine sintetiche sono le vere sostanze stupefacenti dei nostri tempi. Difatti, sono sostanze che danno la possibilità di ottenere effetti stupefacenti, e di realizzare cose un tempo impensabili. Offrono inoltre un campo ancora in buona parte inesplorato, in cui si può ancora sperimentare, come in passato hanno fatto tanti artisti con le tecniche classiche della scultura e della pittura. Questi materiali sono ancora giovani, per loro nessuno può dirci non c'è più nulla da inventare
, al contrario, c'è tanto da sperimentare e inventare.
In questa serie di libri – il primo sulle poliesteri e sulle epossidiche, il presente sui siliconi e il prossimo sarà sui poliuretani - porto le mie esperienze, nel tentativo di essere di aiuto a qualcuno, e soprattutto nell'intento di spingere a non fermarsi a ciò che ho scritto. Mi auguro che le mie parole facciano venir la voglia di trovare altre tecniche, di provare altri materiali e altri modi per impiegarli.
Infatti, spesso uso i materiali contro la natura per la quale sono stati pensati dai produttori, perché a volte neanche loro riescono a immaginarne tutti gli usi e tutte le potenzialità. La pratica manuale, il contatto con la materia e la conoscenza del suo carattere più intimo, uniti alla curiosità, possono portare a scoperte talvolta sorprendenti.
Le resine sintetiche sono in fondo giovani virgulti, soprattutto se paragonate alle millenarie rocce e ad altri materiali da sempre protagonisti dell’arte. Alcune non sono ancora state esplorate a fondo, le loro potenzialità espressive non sono ancora state evidenziate e potrebbero ben sposarsi con artisti in grado di comprenderne il carattere e trarne il meglio.
L’obiettivo di questo libro è anche quello di dare uno spunto, far nascere la curiosità e la voglia di conoscere queste resine da vicino e far scoprire che con esse un mondo di nuovi stimoli si svela alla nostra voglia di fare.
Va comunque detto che nessun materiale, per quanto eccezionale, può sopperire alle carenze di chi lo usa, mentre anche il materiale più scadente può dare ottimi risultati se usato da mani sapienti: non è il ferro a fare il fabbro, è il fabbro a fare il ferro.
Questi libri non vogliono chiudere l’immaginazione in poche regole, offrono solo spunti, suggerimenti, a volte soluzioni, ma mai definitive e sempre suscettibili di miglioramenti.
L'intento è di solleticare la mente del lettore, spingendola a sperimentare, e non di addormentarla con formulette sterili da seguire senza discutere. Il pittore James Ensor affermò: «Le regole dell’arte vomitano la morte.»
Quindi, divertitevi, provate, imbrattate, pasticciate, fatene di tutti i colori, e chi più ne art più ne metta!
In questi libri segnalerò alcuni dei prodotti più adatti per gli usi descritti, e al tempo stesso suggerirò anche alcune alternative per evitare l’acquisto dei prodotti più costosi, modificando quelli meno costosi con sostanze facilmente reperibili, come gesso, oli, solventi o magari semplice farina.
La scelta di utilizzare il prodotto specifico oppure la soluzione di ripiego starà solo al lettore, io mi limiterò a descrivere le possibilità che ho potuto sperimentare.
Gli espedienti per ottenere i vari effetti possibili li ho sperimentati su un’ampia gamma di prodotti, ma la quantità di materiali è vasta e in continua crescita e aggiornamento, questo rende quasi impossibile provarli tutti. Per cui, prodotti simili ma di diversi produttori potrebbero reagire in modi diversi, e alcune delle soluzioni che suggerisco potrebbero non funzionare con certi prodotti, o avere effetti diversi. Quindi, è consigliabile fare prima delle prove con piccolissime quantità, per evitare costosi sprechi e la perdita di ore di lavoro. Questa potrebbe essere anche un’occasione per fare degli nuove prove, alla ricerca di altre soluzioni, a patto di lavorare senza avventatezza e di non derogare alle regole di base per la propria e l’altrui incolumità.
In questi libri sono segnalati numerosi prodotti, non intendono essere dei cataloghi completi, ma offrire una panoramica su quelli di maggior interesse. Si tratta di un settore in continuo movimento, da un anno all’altro alcuni prodotti vanno fuori produzione mentre ne nascono di nuovi, talvolta sono novità apparenti, altre volte invece i nuovi materiali sono davvero innovativi ed è un bene tenere sempre d’occhio il mercato, cosa molto facile da fare grazie a internet.
Alla fine del volume, il lettore troverà un elenco dei prodotti discussi nel testo, e un elenco di alcuni produttori, distributori o rivenditori che trattano i suddetti prodotti, con eventuali indirizzi, siti internet, email e numeri telefonici, un breve glossario, per spiegare molti dei termini tecnici utilizzati nel testo, chiuderà il libro.
Avvertenze
I materiali descritti in questo libro vanno trattati con l’attenzione che merita qualsiasi sostanza chimica potenzialmente nociva. È importante evitare il contatto con la pelle e ancora di più con gli occhi, e lavorare in un ambiente ben ventilato per evitare di respirare fumi, vapori o emissioni di qualsiasi natura. Per cui, è importante proteggere soprattutto occhi, mani e vie aeree, con appositi occhiali, guanti e maschere protettive.
Nel caso di alcune resine, per esempio la poliestere, non bastano i sottili guanti di latice, che potrebbero sciogliersi, meglio usarne di più spessi, per esempio quelli che si usano in cucina, oppure di materiali più resistenti, come il nitrile o il vinile.
Anche i diluenti nitro e sintetici, acquaragia, trementina, acetone e tutti i solventi, nonché le vernici e i prodotti che li contengono, sono nocivi per inalazione e per contatto, vanno quindi usati con le stesse accortezze.
Respirare a fondo i vapori di trementina mentre si lavora può danneggiare il fegato, il benzene è un pericoloso cancerogeno, e anche il toluene in questo se la cava bene. Un tempo i diluenti nitro erano in genere a base di toluene, oggi sono per lo più a base di xilene, che è meno pericoloso, anche se può far danni al cervello. Quelli al toluene sono comunque ancora in commercio e costano persino meno di quelli allo xilene. Insomma, se ci si vuole intossicare di meno bisogna pagare di più!
Usando queste sostanze all’esterno, non esporle direttamente al sole, perché temperature al di sopra dei 20°C ne fanno aumentare i vapori. Con temperature troppo alte alcuni prodotti potrebbero prendere fuoco.
Bisogna prestare attenzione anche a lavoro concluso, perché anche da una vernice asciutta o da una resina polimerizzata, o una gomma cui è stato aggiunto un diluente, i solventi evaporano per molti giorni o settimane, e in alcuni casi continuano a essere presenti addirittura per qualche anno.
Questi vapori possono essere dannosi per gli anziani e i bambini, ma anche per chi è affetto da asma, sinusiti, bronchiti o è soggetto ad allergie.
Cosa sono i siliconi?
Come già detto, si tratta di resine sintetiche. I primi studi sui siliconi (SI) furono opera del ricercatore inglese Frederick Stanley Kipping, che a partire dal 1899, vi lavorò per oltre 30 anni, eppure non si rese conto del tutto dell’importanza e del valore commerciale della propria scoperta.
Li comprese molto bene la Corning Glass Works, una compagnia americana che nel 1915 aveva lanciato il fortunato Pyrex. Con l’intento di mettere a punto nuovi isolanti elettrici, nel 1935 diede vita alle prime resine del gruppo dei siliconi.
Durante la seconda guerra mondiale, la compagnia si fuse con la Dow Chemical, che agli esordi produceva candeggina, dando vita alla Dow Corning, che nel 1943 fece partire la produzione e la commercializzazione di siliconi per usi militari e, in seguito, anche per usi civili. Ancora oggi,