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Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione
Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione
Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione
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Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione

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About this ebook

Lasciate che Lucky Campo scopra qualcosa in più sulle sue abilità. Lasciate i cinesi trovare questo di estrema importanza per il loro paese. Quello che cominciò come una bella notizia diventò una maledizione. Sembra che la vita di Lucky sia piena di sorprese e il suo dilemma è come gestirle tutte. L'amore della sua vita vive in un'altro periodo nel tempo, non ostante Lucky cerca i lussi del presente. L'Inquisizione quasi sigilla quei pensieri. I preti spagnoli dell'Inquisizione non capiscono niente riguardo a Lucky, il mago del Re. Mentre le piaghe abbondano, diventano sempre più convinti della sua stregoneria.

La vecchia banda è sempre con Lucky e come al solito, gli coprono le spalle, ma c'è ancora sufficiente tempo rimanente? Possono debellare le bestiali tattiche di Qiang Shan, il Direttore della Polizia Segreta Cinese? Chi è che ha tradito Lucky? E dov'è la Principessa? 

Viaggiamo dai dinosauri alle piramidi, all'Inghilterra del dodicesimo secolo e di ritorno all'Astoria. Ah, caro vecchio Astoria. La vita non è mai noiosa mentre Lucky viaggia attraverso i Portali del Tempo.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJan 10, 2018
ISBN9781547513772
Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione

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    Il Viaggiatore del Tempo e l'Inquisizione - Joe Corso

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    Il Viaggiatore del Tempo e

    L’Inquisizione

    (Libro 4)

    ––––––––

    Di Joe Corso

    Il viaggiatore del Tempo e L’Inquisizione

    (Libro 4)

    Copyright 2016 di Joe Corso

    Pubblicato da

    Black Horse Publishing

    Copertina di Marina Shipova

    Black Horse Publishing

    www.corsobooks.com

    Questo racconto è un’opera di finzione. I nomi, personaggi, luoghi e successi sono prodotti dall’immaginazione dell’autore o eventualmente, se reali, utilizzati in modo fittizio. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in nessun modo o per nessun mezzo elettronico o meccanico, includendo la realizzazione di fotocopie, la registrazione, o l’immagazzinamento di nessuna informazione nei sistemi di recupero, senza l’espresso consenso scritto dell’autore o dell’editore, con eccezione dove sia permesso dalla legge.

    Tutti i Diritti Riservati.

    Indice

    Uno.........................................................................7

    Due.......................................................................11

    Tre........................................................................27

    Quattro................................................................39

    Cinque.................................................................45

    Sei........................................................................62

    Otto......................................................................74

    Nove.....................................................................81

    Dieci.....................................................................86

    Undici................................................................110

    Dodici................................................................123

    Tredici...............................................................129

    Quattordici......................................................145

    Quindici............................................................151

    Sedici................................................................156

    Diciasette.........................................................167

    Diciotto.............................................................171

    Diciannove.......................................................180

    Venti..................................................................191

    Ventuno............................................................200

    Ventidue...........................................................212

    Ventitre............................................................219

    Ventiquattro....................................................228

    Ventisei.............................................................244

    Ventisette.........................................................261

    Ventotto............................................................265

    Ventinove.........................................................267

    Capitolo Trenta..............................................273

    Epilogo..............................................................284

    Uno

    Durante un'audizione del Comitato Giudiziario della Camera dei Representanti, il direttore dell'FBI, Robert Mueller, fu interrogato riguardo ai programmi di spionaggio Beijing's, rivolti agli Stati Uniti d'America. Era gentile ma determinato, stabilendo che avrebbe potuto dare alcuni dettagli in modo non classificato. Joel Brenner, capo dell'Ufficio di Controspionaggio Nazionale degli Stati Uniti, disse che i servizi d'intelligenza China's stavano supportando economicamente una campagna molto aggressiva per ottenere i segreti militari degli Stati Uniti.

    Mueller era a conoscenza del fatto che i cinesi erano determinati a catapultarsi davanti agli Stati Uniti, non solo in termini di tecnologia militare ma anche di produttività economica.

    Abbiamo ripetuto molte volte che il così detto furto dei segreti militari statunitensi non ha fondamento e queste accusazioni sono dovute a ulteriori motivi, disse il portavoce del Ministro degli Affari Esteri Cinese, Qin Gang.

    Qin Gang. L'uomo il cui nome significa forza, molto simile alla posizione che detiene. I cinesi danno i loro bimbi dei nomi pieni di significato e a volte, in modo assai raro, il nome dona.

    Il Direttore della Polizia Segreta di Cina era Qiang Shan, che significa forte montagna e i suo nome, come quello di Qin Gang, le si addice perfettamente. Qiang Shan era un omone - grande di corporatura, sia come altezza che come tono muscolare. Il suo esercizio fisico quotidiano consisteva nel fare un ora minimo di arti marziali più altre due o tre ore di pesi e cardioallenamento. Il suo permanente atteggiamento cipiglio, in alto alla cornice dei suoi sei piedi e quattro pollici di altezza, facevano la sua presenza intimidatoria - un formidabile rivale ancor prima di parlare. Era un uomo che puntava sui risultati con uno stile bellicoso che mimava i movimenti degli animali mentre si concentrava nel controllare la sua virilità. Qiang Shan considerava se stesso il più esperto praticante del suo stile esteriore e più particolarmente, Shaolinquan, caratterizzato da movimenti veloci ed esplosivi, centrati attorno alla forza fisica e all’agilità. Era efficiente, competente, ambizioso e spietato. I diritti umani non erano nella sua considerazione. Finire il suo lavoro lo era... e se questo includeva torture e mutilazioni, amen, era da fare. Qiang Shan era tante cose, alcune non piacevoli, ma era anche una dicotomia.  Soprattutto, era patriottico. Amava il suo paese.  Niente veniva prima del suo paese. E così stava succedendo adesso, con trepidazione, che lui leggeva il rapporto appena elargito sulle sue mani dal suo vice Quon Zhixin. Dettagliava un incontro che Shan aveva avuto con un uomo tre anni prima. 

    Interpretato, il nome di Quon Zhixin significa brillante – uomo d’ambizione. Quon Zhixin era infatti abbastanza ambizioso, ma in modo attento. Anelava il lavoro del suo capo.  Il pragmatismo era la chiave. L’unica reale speranza di assicurarsi questa posizione era in una di queste due maniere – che Qiang Shan fosse promosso o. . . che in qualche modo trovasse una morte intempestiva.  Qiang Shan non era interessato a diventare parte del Politburo e il suo Comitato Permanente, perchè I suoi membri non sempre erano in grado di dettare decisioni politiche, e Shan non avrebbe il potere e la libertà che tanto godeva nella sua attuale posizione. No, ogni sorta di promozione o mossa laterale avrebbe dovuto essere qualcosa che lo entusiasmasse, diminuendo così le possibilità che Zhixin possa fare un passo dritto verso la posizione di Shan e mettersi nelle sue scarpe.  Quon Zhixin era consapevole del fatto che il compromesso del partito per rimanere nel potere significava un costante adattamento ai cambiamenti delle circostanze e a fare compromessi incrementali con altri partecipanti nel processo politico quando era saggio farlo. Lui era quello incaricato di farlo.

    E ora, Quon Zhixin capì qualcosa in più.  Sapeva con certezza che il rapporto che Qiang Shan aveva nella sua mano avrebbe potuto essere il suo biglietto verso il lavoro di direttore.

    Due

    Appena arrivati dall’Inghilterra del dodicesimo secolo, Lucky e Mickey decidono di visitare Jack Kinsey al Conglomerato. Kinsey potrebbe ringraziare Lucky per averlo piazzato nella posizione dove si trova. Un rapporto che incominciò con due arcinemici e si evolse in una grande amicizia, sebbene all’inizio obbligata. Lucky aveva forzato Jack a confessare, una confessione firmata, stabilendo che lui era un co-cospiratore con Dirk Sommerville nell’aiutare un terrorista mentre costui portava tre valigie bombe nucleari nel paese con il tentativo di detonarle in tre diverse città delle più importanti negli Stati Uniti. Il motivo per cui Jack aiutò Sommerville era semplice. Denaro. Ma non era così superficiale come la mera avidità. Aveva bisogno del denaro per coprire I costi terapeutici del suo giovane figlio malato gravemente.  L’accordo era questo: Lucky avrebbe reso sicuro che Jack diventassi Direttore del Conglomerato, ma Kinsey non avrebbe mai dovuto tradire Lucky, mai venderlo ai nemici, non importando quali essi fossero, e per nessuna quantità di denaro. Funzionò. Jack Kinsey era il grand’ uomo, con un grande stipendio e Lucky ora aveva un grande amico altolocato. Erano una squadra e funzionava.

    Mickey e Lucky uscirono dal portale nel corridoio principale, non lontano dalla porta dell’ufficio di Jack Kinsey.  Jack era il condotto attraverso il quale tutta l’informazione fluiva – l’uomo sopra ogni cosa.  Se c’era qualcosa nuova da comunicare, l’avrebbe fatto lui.  Mickey aprì la porta ed entrò d’immediato, sorprendendo l’uomo seduto alla sua scrivania.  Jack alzò lo sguardo mentre la porta automatica, per la quale  solitamente Kinsey insisteva, si chiuse dietro Mickey e sorrise, felice di vederlo. La porta era intelligente, uno stratto di protezione, permettendo soltanto una persona alla volta di passare prima di agganciarsi da se al suo posto.  Mickey si girò verso Lucky.  Tutti e due guardavano, senza dire niente, soltanto guardando Lucky. Lucky guardò Mickey, poi Jack, e la sua testa allora rimbalzava dall’ uno all’altro.

    Cosa? chiese Lucky.  Voi due sembrate aver visto un fantasma. Mickey scosse la testa. Non posso credere quelche ho appena visto. No, non un fantasma.

    Ma cosa? chiese ancora Lucky. Cosa?!

    Mickey, ancora scuottendo la testa, disse, Non posso credere quello che hai appena fatto. Hai appena attraversato quella porta, una porta chiusa.

    Impossibile, disse Lucky.

    Jack parlò. Come un’ apparizione. Hai appena attraversato la porta come un fantasma. Non scherzo, Lucky. Spaventoso vederlo succedere.

    Già, Mickey added, è stato strano.  Fallo ancora, disse sorridendo. Niente scosse Mickey.  Si stava divertendo.

    Vai avanti e fallo ancora, Mickey insistette. Attraversa la porta. Soltanto che stavolta fallo dall’interno. Fallo lasciando l’ufficio. Vai... prova.

    Lucky si girò e fece alcuni piccoli passi verso la porta fino che plaf! Rimbalzò in dietro. Provò ancora una volta ma non c’era modo che potesse penetrare la pesante, solida porta in legno di quercia.

    Voi, ragazzi, forse state vedendo delle cose. Io non posso attraversare quella porta. Proverò ancora una volta.

    Lucky appoggiò le mani contro la porta e spinse, ma niente successe. Poi bussò alla porta un paio di volte senza fortuna.  La porta era solida. 

    Vedete? Non succede niente. Avrete immaginato tutto.

    Allora immaginiamo lo stesso? Ma dai, sii realistico, Lucky. Non possiamo immaginare la stessa cosa in due, disse Jack.  Abbiamo visto quello che abbiamo visto. È successo. Sei entrato attraverso quella porta.

    Pensiamoci sù un attimo, richiamò Mickey. Partiamo dall’inizio e risolviamo questa cosa, suggerì. Allora, a cosa stavi pensando quando sei entrato nella stanza? Voglio dire, precisamente, a quale cosa stavi pensando nel medesimo secondo in cui sei entrato in questa stanza?

    Niente a dire il vero, Lucky rispose.  La mia mente stava piuttosto vagabondando, occupata a pensare alle domande che volevo fare a Jack. Stavo semplicemente passando in rassegna le cose di cui ho bisogno di parlare.

    Eri nervoso? domandò Mickey.

    Ma dai, Mickey. Quand’è stata l’ultima volta che mi hai visto nervoso?

    Ok, allora, se nervoso non funziona, l’opposto di nervoso è rilassato. Eri rilassato in quel momento?

    Può darsi, borbottò Lucky.

    Va bene, disse Mickey mentre lo studiava. Lucky, vieni fino a dove io sono in piedi.

    Lucky fece i pochi passi verso Mickey e si posizionò davanti alla porta vicino a lui. Mickey prese i suoi due dita e puntò ai suoi occhi.

    Guardami, Lucky.

    Lucky alzò lo sguardo verso di lui e aspettò che continuasse.

    Fai un respiro profondo.

    Lucky lo fece come indicato.

    Bene.  Ora un’altro. Ecco.  Respiro profondo. Adesso esala. Un altro respiro. Ora, quando ti senti completamente rilassato, alza la mano e tocca la porta, Mickey istruì.

    Lucky rimase lì, inalando, esalando, inalando, esalando, volendo se stesso rilassato. Rilassarsi per lui era facile; era la disciplina sottostante del suo allenamento di arti marziali. A momenti, era entrato in un completo stato di calma. 

    Jack Kinsey si alzò e camminò attorno alla sua scrivania, posizionandosi per vedere meglio.  Mickey era a un lato di Lucky; Jack prese posizione dall’altro. Ambi due aspettarono.

    Lucky alzò la sua mano destra e raggiunse la porta per toccarla... soltanto ... che non la toccò – la sua mano è passata attraverso di essa, affettandola come se fosse un coltello caldo nel burro. Lucky osservò intensamente mentre la sua mano forava la porta come se non ci fosse lì. Era consapevole di quello che stava facendo. Chiuse gli occhi e iniziò a sperimentare.

    Credo che ci siamo, disse Lucky, i suoi occhi ancora chiusi.  È quasi come un’auto-ipnosi.  Devo mettere me stesso nella condizione di un profondo livello di rilassamento – livello alfa o roba così.

    Lucky aprì gli occhi.  Tolse la mano e mette il viso nella porta. Ora stava sbirciando dentro la sala accanto. Si spinse in dietro, prese un respiro profondo rilassante e fece un passo attraverso la porta dentro l’altra stanza. Lucky si guardò attorno nella stanza e vide la segretaria di Jack, si domandò se lei aveva visto qualcosa. Era impegnata dattilografando un memo. Quando lei si volse, vide Lucky guardandola, calmo il più che poteva essere, in piedi lì, portando un sorriso. Non sapendo cosa fare di questo, lei semplicemente li sorrise a sua volta e riprese l’attenzione al suo computer e al memo che stava dattilografando.

    Lucky aprì la porta e camminò verso l’ufficio di Jack.

    Quindi, disse Lucky mentre si avvicinava ai due uomini, "Non avevo idea che io potessi fare quello. Stavo sentendo alcune cose bizarre succedere ultimamente, ma non riuscivo a spiegarle, non avevo idea di che cosa significasse alcuna di esse,  alcuni folli stimoli, come quello che hai quando sali sulla ruota Ferris o sull’ottovolante quando vai giù in una ripida inclinata.  D’ora in poi, dovrò essere ancora più attento. Finora, per tutto quello che sapevano I miei nemici, avevo limitazioni. Non potevo semplicamente andare dappertutto dove volevo, quindi non ero in realtà una grande minaccia per loro.  

    Quell’incontro con Koros, quando mi ha imprigionato nel suo castello, in quella galera, fù allora che scoprii che potevo creare un portale al volo, senza quasi sforzo. Non potevo neanche essere vicino a fare questo all’inizio."

    Amico, questo ha portato I tuoi talenti a tutt’altro livello, disse Mickey.

    Già, aggiunse Jack.  Strabiliante. Questo significa che non c’è quasi niente che tu non possa fare, Lucky. Non so com’è successo. Non m’importa veramente, ma tu e I tuoi ‘doni’ potreste essere attraenti per certi individui. Le uniche due persone al mondo che sanno quello che posso fare sono ora in questa stanza con me, Lucky intervenne, e lasciamolo in quel modo.  Amico, non avevo idea che la stranezza che provavo ultimamente aveva a che fare con qualcosa che era in processo di alterare la frequenza vibratoria del mio corpo... al punto di permettermi di... passare attraverso degli oggetti solidi. È rimasto lì sbalordito alle parole che aveva appena pronunciato.

    Lucky camminò verso la caffettiera di Jack, prese una tazza e si servì un caffè nero del tipo tiramisù, come se questo potesse calmare i suoi nervi invece di agitarlo di più. Così, si volse a Mickey e Jack e disse, Questi cambia tutto. Quando la gente capsica che posso creare un portale, andare ovunque nel tempo, in qualsiasi momento desideri, sarà per me caccia alla preda. Non pensare per un minuto che non lo scopriranno.

    Mickey e Jack sapevano che aveva ragione.  Ognuno rimase in silenzio, non sapendo veramente cosa dire. Le cose avevano preso sul serio una piega del tutto diversa.

    In qualche modo, lo fanno sempre, Lucky continuò, rompendo il silenzio, e questa volta non sarà diversa. E dirò di più – aggiunse, una volta che tutti sappiano che posso camminare attraverso le pareti, non sarò al sicuro da nessuna parte."

    Lucky guardò Mickey.

    Peccato che non avevi queste abilità quando scassavamo le casseforti della gente ricca. Avrebbe fatto le cose un botto più facili, Mickey disse mentre rideva. Perché queste cose capitano quando non ne hai più bisogno? Non me ne può fregar di meno camminare attraverso delle masse solide, disse cercando nervosamente di scrollare le spalle

    Lucky si adagiò nella poltrona di cuoio dalla parte opposta alla scrivania di Jack e tacque per alcuni momenti. Posò lo sguardo fuori dalla finestra, raccolse i suoi pensieri, e alzò lo sguardo verso Jack.

    È successa qualcosa mentre eravamo via?

    Jack scosse il capo.

    No. A dire il vero, è stato tutto tranquillo da quando siete andati via.

    Bene. Sto cercando il bandolo della matassa. Chiamatemi se succede qualcosa. Voglio sapere tutto, non importa quanto banale. Capito? Jack assentì.

    Capito. Non ti preoccupare. Se qualcosa incrocia la mia scrivania che riguarda te, lo saprai.

    Bene.

    Nel profondo sotterraneo, al livello più basso del Conglomerato, Lucky e Mickey uscirono del palazzo. Un uomo incaricato di monitorare la sicurezza era impegnato facendo una copia del nastro della sorveglianza del giorno. Questo nastro significava denaro per lui. Molto denaro.

    Sam Irwin era il suo nome. Il suo titolo diceva ‘Vice Assistente alla Sicurezza’. Era quarantottenne, e molto in sovrappeso.  Per nove anni, sedette al pc, a guardare i monitor, il suo unico esercizio fisico era camminare verso il piccolo frigorifero contenente I suoi dodici pacchi di soda. Sedeva soltanto tutto il giorno lì, nel suo ristretto ufficio, guardando quattro schermi, dieci scene per uno, con un’immagine cambiando approssimativamente ogni dieci secondi mentre masticava il cibo-spazzatura e cercava l’insolito, qualsiasi cosa fuori dell’ordinario che potesse uguagliare roba grande. Raramente c’era

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