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Amore Cosmico: Oltre la realtà ordinaria
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Amore Cosmico: Oltre la realtà ordinaria

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About this ebook

Attraverso il sognare, i viaggi sciamanici e il contatto con le nostre guide, riusciamo a espandere la nostra coscienza nella multidimensionalità, aldilà del tempo e dello spazio, tutto è qui, ora. Abbiamo la possibilità di fare esperienze di vita sempre più illuminate, veri salti quantici,          cambiando il nostro livello di vibrazione.

L’apertura del cuore attraverso l’amore è la chiave per innescare il      processo di “pulizia delle memorie” che ci libera da tutti quei fardelli che portiamo con noi di vita in vita. Solo attraverso questo “alleggerimento” possiamo ascendere per poi manifestare al meglio qui tutta la nostra saggezza, maestria ed energia Creatrice secondo il Piano Divino.

...avevo inavvertitamente appoggiato la testa 
sopra un grosso cactus senza sentire i  suoi aghi, 
avrei potuto anche stare sopra un letto di chiodi, 
sarebbe stato uguale, 
ci  stavamo baciando in un altro luogo e spazio...

La realtà multidimensionale è qui, ora, 
per raggiungerla, si apre la porta del cuore.
 
LanguageItaliano
Release dateJan 2, 2018
ISBN9788869370359
Amore Cosmico: Oltre la realtà ordinaria

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    Book preview

    Amore Cosmico - Stefania Montagna

    Epilogo

    Prefazione

    In questo libro, l’autrice mostra come: il mondo del sognare, la realtà ordinaria, così come le altre dimensioni e i mondi paralleli, sono nostri strumenti per essere trascesi. Ricreare la nostra realtà è una scelta, in ogni istante possiamo farlo, l’amore ripulisce ogni memoria che incontriamo e ci permette di fare un balzo quantico in un Universo parallelo paradisiaco, di felicità totale e unione con il Tutto.

    Dal primo incontro con il Maestro del Sogno attraverso il sognare sciamanico, la protagonista comincia ad aprire il suo cuore entrando nel flusso dell’amore Cosmico. All’inizio si relaziona nel sognare con il Maestro in maniera visiva sentendolo come una grande guida per poi percepirlo come La Voce del sogno.

    Lunghi anni trascorrono prima che la realtà del sogno s’intersechi con quella ordinaria facendoli incontrare. Il grande amore che scaturisce permette a lei di aprire completamente il cuore rimasto sbarrato per troppe incarnazioni. Un’enorme distanza e due diverse vite li separa, lei è cosciente che tutto fa parte di un grande insegnamento Divino ed è perfetto così com’è, una situazione creata per poter raggiungere la Luce. L’amore le permette di spezzare le sbarre della gabbia dorata in cui si trovava, di fare una grande pulizia delle memorie, di sostituire il comportamento reattivo con l’accettazione e la pazienza. Lui continua a essere il Maestro come supporto che le permette di raggiungere uno stato di realizzazione totale, il Vero Sè, l’unione con la Fonte, l’amore Cosmico.

    Ciò che noi comunemente chiamiamo realtà, è solo l’1%, mentre esiste quella multidimensionale che è il 99%, della quale facciamo parte.

    Anche quell’ 1% che consideriamo solido, è energia, gli elettroni sono simili a bit d’informazioni. Secondo la fisica quantistica, la materia: è assenza di materia, è vibrazione, campi elettromagnetici che interagiscono, energia.

    Attraverso il sognare, i viaggi sciamanici e il contatto con le nostre guide, riusciamo a espandere la nostra coscienza nella multidimensionalità, aldilà del tempo e dello spazio, tutto è qui, ora. Abbiamo la possibilità di fare esperienze di vita sempre più illuminate, veri salti quantici, cambiando il nostro livello di vibrazione.

    L’apertura del cuore attraverso l’amore è la chiave per innescare il processo di pulizia delle memorie che ci libera da tutti quei fardelli che portiamo con noi di vita in vita. Solo attraverso questo alleggerimento possiamo ascendere per poi manifestare al meglio qui tutta la nostra saggezza, maestria ed energia Creatrice secondo il Piano Divino.

    Il Divino trasmuta l’energia pesante in energia di Luce che ci porta: ispirazioni, messaggi divinatori, eventi sincronici. La nostra mente conscia impara a seguirli ascoltando la parte subconscia, il bambino interiore, Unihipili o Anima e comincia il viaggio che ci conduce alla nostra Fonte originale.

    Il Sognare

    Stavo conducendo per la terza volta uno dei miei seminari preferiti, intitolato: Il Sognare e la guarigione.

    Dopo l’apertura del cerchio con tamburi e sonagli, ho fatto sedere a terra i partecipanti e invitato ognuno a presentarsi dicendo il proprio nome e che cosa lo ha spinto a partecipare al seminario.

    La prima alla mia sinistra era Brunetta che aveva partecipato, pochi mesi prima, al seminario intitolato:Il Sogno lucido e consapevole, - Sono qui per guarire me stessa. Da quando è morta la mia più cara amica, ho un permanente dolore alla parte sinistra dell’osso occipitale. So che c’è un collegamento tra questa morte e il dolore fisico - ha detto, - Sei nel posto giusto Brunetta. Grazie - le ho risposto. Ha poi parlato Nina: - E‘ la prima volta che partecipo a un seminario sul Sognare. Sono una grande sognatrice, fin da piccola. In quest’ultimo periodo due sogni astratti mi hanno spinta a venire qui. Nel primo sogno, ho visto filamenti di luce che formavano una rete di energia e, tra le maglie di questa rete, molto in dettaglio, il simbolo della OM. Nel secondo sogno, ho visto delle corde luminose che con le loro anse formavano una scala che portava alle stelle, mi ero sentita come La Stella dei tarocchi -, - Questi sono veramente grandi sogni, ispirati direttamente dal Divino - ho affermato, - Lo pensi veramente? Sono così strani! -, - La rete di luce è molto significativa, noi siamo tutti interconnessi da fibre d’energia, gli Hawaiani chiamano queste fibre: Haka, mentre gli sciamani del Messico Antico, le descrivevano come filamenti energetici che partono dal nostro ombelico. La presenza della OM tra le maglie della rete è il suono armonico dell’Universo, è l’espressione dell’Amore Universale. Quando permettiamo all’Amore di passare lungo le fibre, creiamo armonia e benessere in tutte le nostre relazioni e nella nostra stessa vita. La scala di corde di luce, ci riporta da dove veniamo, alla nostra stella d’origine - ho spiegato.

    Dopo Nina, è stata la volta di Davide: - Sono qui, perché finalmente ho seguito mia moglie in uno dei suoi seminari che, per la prima volta mi sembrava trattasse di un argomento sensato. Sono appassionato dei miei stessi sogni! -, Cristina stava guardando il marito sorridendo, poi si è espressa dicendo: - Ho già partecipato agli altri seminari sul Sognare e hanno arricchito enormemente la mia vita, sento ora che sto vivendo pienamente. Mi mancava la parte riguardante la guarigione, per questo sono qui -.

    Dopo Cristina c’era Mattia ed era proprio di fronte a me, dall’altra parte del cerchio, ricordavo che aveva già partecipato ad altri due seminari sul Sognare e mi era sempre sembrato appassionato e impegnato per apprendere e sperimentare, - Sono qui per ritornare a sognare come dopo le esperienze precedenti. Ora mi sento bloccato, sto attraversando un periodo carico di tensioni emotive. Quando dormo, mi giro continuamente da un lato e dall’altro perdendo quindi subito il ricordo sul Sognare -, - Quando andiamo a dormire, è meglio essere in uno stato di pace totale, di quiete, di beatitudine. In pace, qualunque cosa sia avvenuta durante il giorno, in pace con noi stessi, gli altri e le situazioni. Questo permette di fare grandi sogni, senza identificarci con essi e lasciando che il Divino si manifesti. E’ importante essere il puntino della OM, quello stato di coscienza espansa, staccato dalla veglia, dal sogno e dal sonno profondo, è lì che vi porterò con questo seminario.

    Andando a dormire in uno stato di quiete e beatitudine, eviterai di portare tutte le tensioni della giornata nel sonno -.

    Parlando a Mattia, mi sentivo ispirata. Davanti a me stavo vedendo l’immagine della OM, la curva superiore: lo stato di veglia, Jagrat; la curva inferiore: lo stato di sogno, Swapna; la curva laterale: lo stato di sonno profondo, Shushupti; il semicerchio superiore: le illusioni. Staccato, al di sopra del semicerchio: il punto, lo stato di coscienza espanso, l’indefinibile, Turiya.

    Mentre stavo osservando il punto, questo ha iniziato a pulsare irradiando luce.

    Dentro e intorno a me stavo sentendo il suono della OM: A, U, M, seguito dal suo Silenzio, Turiya, il quarto stato, l’inesprimibile. Mi trovavo in una pace beata, senza parole, senza suoni.

    Ho guardato il foglio bianco che avevo preparato come traccia per il seminario, era perfetto così. Per il primo seminario sul Sognare e la guarigione avevo seguito delle specifiche linee guida; per il secondo mi ero lasciata ispirare, trasformandolo. Per questo terzo seminario avevo preparato il Vuoto.

    Dopo Mattia, si è presentata Angelica: - Fino a pochi anni fa ero una grande sognatrice. Attraverso i sogni capivo che cosa era importante creare nella mia vita, facevo anche molti sogni premonitori. Poi ho iniziato a dirigere l’azienda di mio padre, caricandomi di enormi responsabilità e ho smesso di fare grandi sogni. Ora, nella mia vita, solo: notti insonni e incubi -, - Il Sognare è una questione di potere, quando siamo sfiniti, stressati e carichi di preoccupazioni ci troviamo in uno stato di debolezza. Il compito principale che abbiamo, è quello di ripulire la nostra giornata, riprendendoci l’energia dispersa e lasciando andare quella a noi estranea. E‘ meglio imparare a ripulire all’istante, appena la situazione, la persona, le nostre emozioni si manifestano, lo faremo qui - le ho spiegato.

    Dopo Angelica, anche gli altri partecipanti al seminario si sono presentati, mentre parlavano, stavo pensando che ognuno era nel posto giusto.

    Avevo espresso l’intenzione di portare i partecipanti a sperimentare lo stato Turiya, dove c’è la guarigione totale e la soluzione di tutti gli incubi. Turiya, il quarto stato, aldilà di ogni definizione, l’Anima immortale, l’assenza di dualità, la conoscenza e la beatitudine, la totale innocenza, la gioia e la pace, il vero Sè trascendente, la pura coscienza libera da ogni condizionamento, l’Amore Universale. Per far sperimentare questo stato trascendente, la cosa fondamentale era semplicemente esserlo, le parole e le tecniche sarebbero state solo un veicolo e un supporto. Il Sognare che emerge dallo stato Turiya, ha una qualità elevata, ricco d’ispirazioni Divine e intuizioni. I nostri alleati: maestri spirituali, animali guida e maestri del Sogno, collaborano con passione, ci portano alla vera guarigione che crea Armonia nell’Universo del quale essi stessi fanno parte.

    Sapevo che sarei stata guidata e ispirata, così ho iniziato a parlare aprendomi al flusso delle mie stesse parole.

    - Nel Sognare e la guarigione, ci sono due importanti aspetti. Nel primo: possiamo ricevere grandi messaggi e aiuti per noi, per le persone che ci sono care o anche per persone che solo apparentemente ci sono estranee. I nostri alleati possono effettuare guarigioni vere e proprie negli stessi sogni. Nel secondo: vediamo il nostro corpo energetico o doppio, agire sulle altre persone e loro stesse lo possono vedere o percepire.

    Il corpo energetico è connesso direttamente con il Divino, ed è unito al nostro corpo fisico attraverso il punto d’unione o di assemblaggio, che normalmente si trova a un braccio di distanza dietro le nostre scapole. Questo punto riceve le fibre energetiche provenienti dall’Universo e che poi noi traduciamo in dati sensoriali. Quando permettiamo all’Amore di essere nella nostra vita, il punto d’unione arriva a livello del nostro cuore, lì c’è un’unione perfetta tra il corpo fisico e il corpo energetico, è il momento nel quale ci sentiamo completi, in unione con il tutto, in uno stato di beatitudine.

    Il corpo energetico è colui che viaggia nei viaggi sciamanici e che si sposta nel sognare, mentre il nostro corpo fisico rimane fermo, viene chiamato anche: corpo del sogno. Un terapista cranio-sacrale, un massaggiatore, un fisioterapista o altro, possono permettere al proprio corpo energetico di agire, esso conosce perfettamente dove c’è veramente necessità di guarigione. Ricordo come Howard Lee, il guaritore dei guaritori, nel suo studio di Santa Monica - L.A., di consuetudine, accoglieva due clienti alla volta e li faceva accomodare in due stanze diverse. Eseguiva il lavoro energetico prima su di una persona per un tempo di circa mezz’ora e poi sull’altra per lo stesso tempo. Quando usciva dalla stanza, il paziente in genere percepiva la sua azione ancora più potente con visione di colori, di onde di energia e di movimenti interni ed esterni del corpo. Infatti, quando Howard Lee cambiava luogo con il corpo fisico, permetteva coscientemente al proprio corpo energetico di agire completando in modo impeccabile il lavoro.

    Quando ci sentiamo soli e bisognosi di un compagno o di una compagna, significa che il nostro corpo energetico si è allontanato da noi. Quando invece sentiamo un senso di unità, di completezza, il nostro corpo energetico è con noi. In questo caso, invece di essere dei mendicanti, possiamo veramente dare. Siamo così radianti di gioia, pace e amore. Come fare per attrarre il corpo energetico? Ci sono due modalità importanti e fondamentali: amore per il corpo energetico e il movimento del corpo fisico.

    Esprimere amore verso il corpo energetico, significa portare l’amore in ogni aspetto della nostra vita, in ogni memoria del nostro corpo fisico, di ciò che ci circonda, di tutto il mondo e ancora di più: verso i nostri animali guida, maestri spirituali, maestri del sogno.

    Il movimento del corpo fisico, fatto in modo fluido e armonioso, crea lo spazio per accogliere il corpo energetico. E dove creiamo questo spazio? Nella sfera! Sia il corpo fisico che il corpo energetico hanno la loro sfera. Quando sentiamo quel meraviglioso senso di unione, le due sfere sono una e siamo, conseguentemente a diretto contatto con il Divino. Attraverso il movimento, possiamo andare a riprenderci l’energia che avevamo sparato fuori dai nostri centri vitali attraverso le interazioni di vita quotidiana.

    Eseguiamo ora uno dei movimenti più magici e semplici per ripulire la sfera del corpo fisico, ci alziamo in piedi per iniziare -. I partecipanti si sono mostrati felici di potersi muovere dopo il tempo trascorso fino allora seduti a terra sul loro tappetino, ho così mostrato loro come iniziare: - Per trovare la giusta posizione dalla quale muoversi, partiamo con i piedi uniti, spostiamo lateralmente prima le punte e poi i talloni, pieghiamo leggermente le ginocchia e ruotiamo il bacino portando l’osso del pube verso l’ombelico. Con la schiena eretta, le dita dei piedi sono nascoste al nostro sguardo essendo in linea sotto le ginocchia, questa è la famosa posizione del cavaliere utilizzata in particolare nel Kung-fu, serve per dare la massima stabilità al corpo. Cominciamo ora a ruotare tutta la colonna vertebrale lasciando le braccia distese e girando a destra e sinistra, possiamo anche alzarci o abbassarci per ripulire al meglio ogni parte della sfera luminosa -.

    Per alcuni minuti insieme abbiamo praticato questo passo di pulizia.

    - Attraverso il movimento, andiamo ora a incontrare e abbracciare con amore il nostro corpo energetico -, nella sala c’era completo silenzio e percepivo lo stato di quieta attesa dei partecipanti, - Portiamo avanti la mano destra e il piede sinistro, poi la mano sinistra e il piede destro. Incominciamo ad accarezzare con gentilezza il corpo energetico che è in genere più grande di noi anche se più rarefatto. Accarezziamo la testa, il collo, le spalle, le braccia e le mani, il dorso, il bacino, le gambe, le ginocchia, i polpacci, le caviglie, i piedi. Poi portiamo la mano destra a livello dell’ombelico, lo accarezziamo; da qui, portiamo la stessa mano a livello del cuore e lo accarezziamo. Alla fine, apriamo le braccia e abbracciamo con estrema dolcezza il nostro corpo energetico -.

    Abbiamo praticato questi movimenti d’affetto verso il corpo energetico più volte, finché uno stato d’amore ha coinvolto tutti.

    Ho poi continuato a spiegare: - Quando ci si sente uniti con il proprio corpo energetico, lo potremo vedere nei nostri sogni. Saremo stupiti del suo grande potere spirituale, esso è totalmente senza paura.

    In genere è la paura che ci rende deboli, vulnerabili, bisognosi. E‘ la paura che impedisce al Divino di manifestarsi e che ci fa perpetuare nei nostri errori. Quando siamo uno con il corpo energetico, siamo nel nostro potere, totalmente.

    Vi racconto un sogno di dieci giorni fa nel quale stavo osservando il mio corpo energetico:

    "Ero in piedi, in un vigneto esistito anni fa, quando quella terra ancora era al di fuori della mia proprietà. Di fronte a me, c’era un serpente gigantesco, molto più grande di ogni serpente di questa realtà ordinaria. Il serpente aveva raddrizzato la sua parte anteriore aprendo la grande bocca davanti a me. Avrebbe potuto inghiottirmi da un momento all’altro, ma è rimasto immobile semplicemente perché ero completamente senza paura.

    Osservandomi nel sogno ero orgogliosa di me stessa, perché sapevo che quella era la via per essere salva. Un altro serpente, di dimensioni più ridotte, ma molto più aggressivo è apparso vicino ai miei piedi. Anche questo avrebbe potuto attaccarmi, ma si è fermato limitandosi a far uscire ed entrare dalla bocca la sua lingua biforcuta.

    A un certo punto, il grande serpente ha detto, trovando una scusa a sé stesso: - La lascio stare, perché è gravida -, subito dopo si è abbassato allontanandosi insieme all’altro serpente. Ero infatti gravida, avevo una grande pancia e in trasparenza potevo vedere all’interno il progetto di una nuova creazione" -.

    Il sogno appena raccontato aveva introdotto un importante argomento: La risoluzione degli incubi. - Nei nostri incubi, noi lasciamo bloccata moltissima energia. E’ quindi importante imparare a risolverli. Per fare questo, impareremo: a lavorare direttamente nei sogni, a essere senza paura e a trasformare gli aggressori in alleati.

    Gli aggressori nei sogni, come i grandi tiranni che possiamo incontrare nella veglia, in realtà ci aiutano a manifestare le nostre potenzialità bel oltre dove da soli saremmo arrivati. Sono dunque da ringraziare e trovarli, oltre a essere una grande sfida nella nostra vita, è una benedizione. L’energia che ci comprime con forza, più è elevata e più genera una forza uguale e contraria che fa esplodere il meglio delle nostre capacità creative -.

    - Per essere con il nostro potere nei sogni è importante ripulire le memorie dolorose della veglia. A tale scopo, useremo ora uno strumento per la trasmutazione, il Calderone.

    Vi porterò in uno stato di meditazione profonda, all’inizio userò il suono di alcuni piccoli strumenti, come: i Koshi, la Kalimba e la Sfera fatata, per continuare con il suono dei due Gong planetari: il Sole e Venere.

    Immaginiamo un grande calderone al centro della sala. Intendiamo che ci vengano mostrate le memorie dolorose da far trasmutare ora per recuperare la nostra energia da usare nel sognare.

    Ogni memoria che si presenterà a noi, la puliremo con le frasi dell’Ho’oponopono: Grazie, Ti amo, Mi dispiace, Perdonami, oppure semplicemente con: Grazie, Ti Amo. Continueremo a ripetere mentalmente le frasi, finché sentiremo che solo l’Amore è presente. Dopo la pulizia, metteremo ogni memoria nel calderone e lì verrà trasmutata .

    Potremo vedere una luce, sentire un suono o un profumo celestiali, in quel momento, la nostra energia che era stata bloccata nella memoria dolorosa sarà ancora disponibile.

    Ora, stendetevi sopra i vostri tappeti, ripetete mentalmente l’intenzione e lasciatevi guidare dal suono dei gong. Le vibrazioni sonore agiranno nelle cellule del vostro corpo, lì ci sono tutte le memorie e quelle per voi importanti da ripulire e trasmutare vi verranno mostrate -.

    Dal lavoro di recupero dell’energia bloccata, siamo passati a incontrare il corpo energetico attraverso lo Yoga Nidra, fino a vederlo agire nelle guarigioni.

    Il seminario stava procedendo con rimo, silenzio interiore e gioia, qualità essenziali permesse dall’essere in Turiya, il quarto stato, la coscienza espansa, l’osservatore silenzioso.

    La notte seguente il seminario sul Sognare e la guarigione, dopo la prima metà della notte, ho fatto un sogno in tempo reale:

    "Ero dentro un paddock erboso, nella zona limitrofe di casa mia, in prossimità delle case dei vicini. Indossavo un vestito bianco, leggero, senza maniche, legato in vita con una sottile cinghia, la gonna era ampia. Tenevo in mano la maniglia di un gong immenso, larghissimo, sottile e leggero rispetto alle sue enormi dimensioni. Roteando su me stessa in una danza Sufi, facevo roteare il gong a circa venti centimetri dal prato. Il gong si muoveva come un’onda creando un suono armonioso simile al valzer. Ero estasiata da quel meraviglioso suono, così continuavo a danzare. Alcuni miei vicini si sono svegliati e sono usciti a vedere cosa stava accadendo, erano molto bene disposti e, uno di loro ha acceso una candela nel centro del campo per fare luce.

    Il sogno è cambiato, ho ricevuto una telefonata da una voce maschile che mi ha detto: - I Lama ti stanno chiamando -. Pensavo di sentire la voce dei Lama al telefono, ma invece ne sono apparsi tre davanti a me, molto sorridenti. Avevo la sensazione che avessero assistito alla danza con il gong e udito quella musica celestiale. Uno di loro si è rivolto a me dicendo: - Ricordati.....Lama Rimphoce -, poi a turno gli altri due hanno ripetuto il nome Rimpoche con una straordinaria energia, così da fare risuonare quel nome dentro di me".

    Mi sono svegliata ancora avvolta dall’energia dei sogni appena fatti. Ho pensato ai Lama Tibetani, i maestri del Dharma, la Verità, la Legge Cosmica, con i loro vestiti di colore bordeaux. Avevo giusto preparato un paio di pantaloni di quel colore da mettermi la mattina seguente.... uno dei miei colori preferiti, l’avevo usato anche per il vestito di nozze. Per quanto riguardava il nome Rimpoche, sapevo che veniva dato ai Lama reincarnati - Forse in un’altra vita ero stata un Lama!? E ora stavo insegnando il Dharma? - mi stavo chiedendo addormentandomi subito dopo. Sono entrata direttamente in un’altro sogno nel quale il mio maestro come Voce ha parlato: - Porta questo tuo nuovo squarcio di vita come insegnamento, questo è il Dharma. Rimani in quello stato di pace e beatitudine assolute che tu ben conosci, dove la pura coscienza si espande nell’Amore Cosmico, Universale e da lì racconta -. Mi sono svegliata mentre il suono melodioso della Voce ancora stava risuonando in me e ho ricordato ciò che avevo letto: - Tre anni, tre mesi e tre giorni di ritiro in solitudine prima che un monaco o un laico spiritualmente avanzato possa essere chiamato: Lama -. Una pausa e, ancora, tra il sonno e la veglia un altro ricordo: le parole rivolte a me da Annachiara una veggente che canalizza entità Angeliche. Avevo fatto un contatto con lei poco più di due anni prima per avere qualche chiarimento su ciò che stavo vivendo: - .....Tre anni, tre mesi, tre giorni. Questo è il tempo per una tua grande iniziazione. Un tempo di solitudine pur restando tra la gente..... Poi ti ricongiungerai a lui e sarà un Amore Cosmico. E’ il tuo ultimo anello e ti porterà a uscire dal karma, in questa vita -. Mi ero sempre chiesta da dove partivano i tre anni: dal momento del contatto con Annachiara o da quando, poco meno di un anno prima avevo cominciato ad andare dentro me stessa profondamente dopo avere incontrato lui.

    Il mio pensare, ancora in quello stato tra il sonno e la veglia, mi stava facendo comprendere da dove iniziare a raccontare.

    Il Maestro del Sogno

    Mi ero appassionata al Sognare leggendo il libro di Carlos Castaneda intitolato: L’Arte del Sognare e frequentando i seminari sui Passi Magici condotti dai suoi apprendisti.

    Al mio primo seminario a Monaco, era stata annunciata la morte di Carlos Castaneda avvenuta un paio di mesi prima, il 27 aprile del 1998.

    La pratica dei Passi Magici mi aveva portata fin dall’inizio ad ampliare la consapevolezza sul Sognare. Stavo sperimentando in modo pratico quanto la maggior energia disponibile avesse un ruolo determinante per fare i Sogni Lucidi.

    Un altro tassello fondamentale l’avevo acquisito nel seminario intitolato: Le basi del Sognare, condotto dallo psicoterapeuta e sciamano Carlo Zumstein.

    A quel tempo organizzavo per lui, docente della Foundation for Schamanic Studies, seminari di sciamanesimo. Venuta a conoscenza dei suoi lunghi studi sul Sognare ho iniziato a organizzare seminari su questo argomento che tanto amavo.

    Il seminario era iniziato il venerdì sera. Carlo aveva accolto con musica celestiale, il numeroso gruppo di studenti, dei quali anch’io facevo parte. Seduto per terra al centro della sala, stava suonando uno strumento formato da numerose corde attaccate a una base di legno e dopo qualche minuto, tra quelle meravigliose frequenze armoniche ha detto: - Mettetevi seduti comodi. Chiudete gli occhi. Fate qualche respiro profondo. Ripetete mentalmente quello che sto per dirvi: Sto sognando il mio sogno ora. Sogno questa grande stanza. Sogno questo cerchio. Sogno la musica dell’arpa. Sogno la luce della candela. Sogno finché ogni oggetto, ogni immagine, ogni colore, si fondono in un’unico suono, un’unica vibrazione -. Carlo ha continuato a suonare, mentre ci dissolvevamo in uno stato di pace e di quiete assolute.

    La mattina seguente, Carlo, per introdurre l’argomento che stava per spiegare, ci ha parlato di alcune esperienze del Sognare di Castaneda, commentando alla fine: - Castaneda, come vi ho ricordato, più di una volta si è trovato in pericolo per mancanza di una relazione con i propri alleati spirituali. Per fortuna don Juan e anche altri stregoni sapevano recuperare la sua anima che si perdeva nella realtà non ordinaria. Per inoltrarsi nel mondo sconosciuto del Sognare, serve un alleato che noi chiamiamo: Il Maestro del Sogno -, stavamo tutti guardandolo con la grande speranza di trovare strumenti adatti per Sognare in sicurezza. Carlo ha continuato: - Il Maestro del Sogno, ci protegge, ci guida, ci può spiegare il sogno in diretta e ci aiuta a risolvere gli incubi. Per incontrarlo, dobbiamo andare nel Labirinto del Sogno.

    Entreremo nel Labirinto ora con l’Intento d’incontrare il Maestro del Sogno.

    Immaginate di percorrere un sentiero. In fondo c’è un cancello chiuso e, vicino c’é un guardiano. Salutare il guardiano e chiedere: Posso entrare bel Labirinto? Questa mattina, tutti voi potrete fare l’esperienza diretta, quindi il guardiano vi lascerà entrare, ma quando praticherete da soli, nel caso aveste poca energia per il Sognare, il guardiano vi proibirà di entrare.

    Una volta superato il cancello, si cammina dentro il labirinto fino ad arrivare a una piazzola tonda, questo è il luogo delle immagini. Saltiamo all’interno e lasciamo andare tutte le immagini che vediamo. Proseguiamo arrivando alla seconda piazzola che è il luogo delle parole. Saltiamo all’interno e lasciamo andare tutte le parole. Proseguiamo e arriviamo alla piazzola dei pensieri. Saltiamo all’interno e lasciamo andare tutti i pensieri.

    Proseguiamo lungo un sentiero fino ad arrivare al luogo del nostro Maestro del Sogno. Questo può essere maschio o femmina, da molto giovane a molto anziano, di qualsiasi razza. Quando lo incontriamo, chiediamo: Sei tu il mio Maestro del Sogno?, lui o lei possono rispondere con le parole o attraverso un messaggio telepatico. Avrete modo di percepire il grande amore che vi unisce.

    Questo viaggio è solo di conoscenza del Maestro del Sogno, nel caso vi rimanesse del tempo, potete chiedere se ha un messaggio per voi. Quando sentirete il richiamo che sarà dato da due colpi sulla campana tibetana, salutate e ringraziate il maestro. Percorrete poi la strada di ritorno, ritornate sulle piazzole e riprendete quello che vi serve. Ritornate al cancello, salutate e ringraziate il guardiano -.

    Eravamo pronti per fare il viaggio dal Maestro del Sogno. Sentivo che si stava aprendo davanti a me un varco per nuove grandi possibilità e capacità. Avevo già largamente sperimentato l’utilità di avere alleati come: animali guida e maestri spirituali che collaborano con noi nella vita da svegli, quindi incontrare un alleato per il sognare, avrebbe permesso una espansione della coscienza anche nel periodo del sonno.

    Carlo, per farci viaggiare nel Labirinto del Sogno, invece di utilizzare il tamburo come nei viaggi sciamanici, stava suonando la campana tibetana. Lentamente girava il bastone sul bordo della ciotola, facendo espandere le onde sonore in tutta la sala.

    Stesa a terra sopra il tappeto, ho iniziato il viaggio:

    "Il sentiero che mi stava conducendo al cancello, si trovava in una zona di mare che ben conosco. Dopo un breve tratto di strada ghiaiata, il cancello era già davanti a me. Il guardiano era un messicano, alto, con un corpo robusto, un lago ventre e due lunghi baffi. Ho chiesto: - Posso entrare? -, - Certamente! - mi ha risposto con un sorriso severo e dopo aver aperto il cancello, con la mano mi ha indicato la strada. Poco più avanti sono saltata dentro la prima piazzola e lì ho lasciato tutte le immagini che mi stavano arrivando davanti, comprese quelle confuse che facevano da contorno; un salto nella seconda piazzola e tante parole sono uscite dalla mia bocca, le vedevo come una scia di note che si alzava verso il cielo; un salto nella terza piazzola e lì, una nuvola di pensieri è uscita dalla testa, dissolvendosi in alto. Leggera e gioiosa, velocemente ho raggiunto una spiaggia. Il Maestro del Sogno mi stava aspettando, appena l’ho visto, il mio cuore ha sussultato. Mi sono trovata immersa in un mare d’amore mai prima provato. Lui era lì, meraviglioso, uomo di mezza età, un nativo americano, capelli lunghi e ondulati di color castano. Indossava una giacca e dei pantaloni in pelle, entrambi con le frange. Ha aperto le braccia, come se mi aspettasse da tempo, sono andata verso di lui fondendomi nel suo caldo abbraccio. Mi sembrava di conoscerlo da sempre, era tutto così familiare. Sembrava ci fosse stato tra noi solo un allontanamento temporaneo, ma che la normalità fosse stare insieme. Quando sono riuscita a parlare, ancora avvolta da quell’emozione così intensa, ho chiesto: - Sei tu il mio Maestro del Sogno? -, lui sorridendo ha trasmesso il messaggio al mio cuore: - Certo che lo sono e tu lo sai perfettamente. Più volte sono venuto nei tuoi sogni, ma ancora tu dovevi essere consapevole di me -, - Hai un messaggio o un dono per me? -, da una piccola borsa ricamata con delle perline, ha estratto una treccia d’Erba Dolce, l’ha accesa con un po’ di fuoco e, dopo aver spento la fiamma, ha passato tutto il mio corpo con il fumo per un profonda purificazione, e ha detto: - Aspettami nei tuoi sogni, sarò con te e ti guiderò a ogni passo -, - Hai un nome - ho chiesto, - Puoi chiamarmi Wan -. Stavo così bene in quel luogo e a contatto con il Maestro del Sogno, che mai me ne sarei andata, ma quando ho sentito il richiamo costituito dai due colpi sulla ciotola tibetana, sapevo che dovevo tornare. Ho salutato, ringraziato e abbracciato di nuovo il Maestro promettendo che ci saremmo visti il più spesso possibile. Il ritorno era da fare velocemente, correndo, sono arrivata rapidamente alla piazzola dei pensieri. In piedi a occhi chiusi, ho lasciato tutti i pensieri al cielo. Nella piazzola delle parole, ho lasciato al cielo tutte le parole tristi e le frasi senza senso. Nella piazzola delle immagini, ho lasciato al cielo tutte le immagini del passato.

    Qualche balzo ancora ed eccomi davanti al guardiano - Tutto bene!? - mi ha chiesto, - Sì, grazie. Grazie mille di avermi lasciata passare! -."

    La terza notte dal seminario sul Sognare, il Maestro si è fatto vedere in un sogno fatto in tempo reale:

    "Era notte fonda, io e il Maestro del sogno stavamo camminando in una cittadina vicina al mio paese. Ci siamo diretti sul ponte che attraversa il fiume Adige. Intorno a noi regnava una pace e una quiete totali, in quel ponte, di solito molto trafficato, eravamo completamente soli, la notte ci avvolgeva. La temperatura dell’aria era perfetta, sentivo vivamente l’odore dell’acqua, della terra e dell’erba. Camminavamo vicini, in silenzio, sentivo il contatto con il suo braccio. Lui indossava giacca e pantaloni di pelle, entrambi con le frange, identici a quelli che avevo visto nel viaggio all’interno del labirinto del sogno, anche i lunghi capelli ondulati, di color castano erano gli stessi, così come il suo modo di muoversi. La salita era ripida, stavamo sul marciapiede anche se la strada era completamente libera. Arrivati in cima al ponte, ci siamo voltati verso nord a guardare il fiume che scorreva, - Osserva l’acqua in un determinato punto e da lì entrerai in un altro sogno che riguarda il nostro passato - mi ha detto il maestro, ho così fissato l’acqua sentendomi dopo pochi istanti risucchiata in un altro sogno: Stavamo cavalcando senza sella due cavalli pezzati. Lui era a torso nudo, con una mano teneva le redini e con l’altra un bastone appuntito con in cima delle penne, aveva capelli neri sottili e lunghissimi tenuti fermi da una fascia di pelle a livello della fronte. Anch’io avevo lo stesso tipo di capelli e della stessa lunghezza, indossavo un sottile semplice abito di pelle aperto a V davanti, con dei segni molto colorati. Abbiamo galoppato fino in cima a una collina e, arrivati, siamo scesi da cavallo. Lui mi si è avvicinato e ha preso le mie mani dicendo: - Pianterai con me questo bastone della pace -, insieme tenevamo il bastone piumato e, mentre ci guardavamo negli occhi, lui ha detto: - Ovunque saremo, in questa vita e in quelle future, porteremo la pace, perché questa è la nostra vera natura -.

    Abbiamo piantato il bastone sulla parte più alta della collina. Una leggera brezza è arrivata facendo sollevare le penne, insieme abbiamo sorriso, leggendo questo come un’approvazione del Grande Spirito. Wan mi ha abbracciata facendomi sentire un essere prezioso nella sua vita. Ero diventata consapevole che insieme potevamo diffondere in ogni modo possibile: la pace, l’amore e l’armonia con il tutto.

    Fissando gli occhi blu di Wan, mi sono ritrovata di nuovo nel sogno del ponte.

    Eravamo ancora vicini e guardavamo l’acqua senza fissarla per evitare di essere risucchiati in un altro sogno del passato.

    Attraversando la strada, siamo passati a guardare la parte sud del fiume, - Osserva l’acqua che scorre, in un punto preciso, entrerai in un altro sogno, questo riguarderà il nostro futuro - mi ha detto Wan.

    Ho osservato l’acqua in un punto dove si era formato un piccolo vortice e, in pochi istanti mi sono sentita risucchiare all’interno finendo in un sogno del futuro:

    Eravamo in una barca di legno finemente lavorato, le vele erano abbassate, stava andando a motore e lui la guidava. Ero distesa prona a prua, guardavo il mare e Wan, Wan e il mare, provando un amore infinito, incommensurabile per entrambi.

    Sentivo una dolce brezza sulla parte superiore del mio corpo, mentre ero a contatto con il legno caldo della barca. Ho appoggiato una guancia sul legno e chiuso gli occhi. Ho sentito che la barca si fermava, Wan

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