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Lucia Rosa: Una Storia di Ponza
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Ebook54 pages44 minutes

Lucia Rosa: Una Storia di Ponza

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About this ebook

Lucia Rosa è una ragazza di diciannove anni, bella e dal temperamento forte. Appartiene a una famiglia di notabili dell'isola di Ponza. Antonio, di anni, ne ha uno più di lei, ed è il figlio di un massaro che ha la fattoria in una zona interna dell'isola.
Siamo nel 1816, ma i sentimenti sono gli stessi per tutte le epoche. Matilde Conti Ferrara scrive un racconto lungo di grande intensità sentimentale. Una vicenda storicamente accaduta che è entrata a far parte della storia e della geografia di Ponza.
Una lettura preziosa per dare un'occhiata all'anima profonda della maggiore delle isole pontine.
 
LanguageItaliano
Release dateDec 19, 2017
ISBN9788827537794
Lucia Rosa: Una Storia di Ponza

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    Lucia Rosa - Matilde Conti Ferrara

    Matilde Conti Ferrara

    Lucia Rosa 

    racconto lungo

    Il presente racconto lungo ricostruisce la storia vera di Lucia Rosa, ragazza di Ponza vissuta a cavallo fra il XVIII secolo e il XIX. Oggi un gruppo di faraglioni sulla parte occidentale dell’isola porta il nome di Lucia Rosa.

    Tutti i diritti sono riservati ed appartengono all'autrice.

    Copyright © 2017 di Matilde Conti Ferrara

    Edizioni NB: ionino@gmail.com

    A Enza, che ha profumato la vita di chi

    ha avuto la fortuna di conoscerla.

    Capitolo 1

    Don Vincenzo Aprea

    Non so che cosa mi spinga a mettere nero su bianco questa storia tristissima, che già tanto dolore ha portato all’intera isola di Ponza. Forse è l'amicizia che mi lega ad Antonio Esposito o forse il desiderio di onorare la memoria della povera Lucia Rosa, la figlia più giovane del dottor Vincenzo Aprea, medico competente e rispettato in tutta l’isola.

    Probabilmente ho deciso di raccontarla per entrambi i motivi, oltre che per mettere in evidenza i pericoli che derivano da un modo di pensare miope e ristretto. Tante persone in tutto il Regno ragionano ancora con i paraocchi. Siamo nel 1816, eppure certi modi di pensare sono duri a morire.

    Dovremmo aver già capito che un eccessivo rigore fa male ai nostri figli, toglie loro la libertà e li rende profondamente infelici.

    Mi presento: mi chiamo Pasquale Schiavone e sono il capo della Polizia dell’isola di Ponza, in rappresentanza del nostro amatissimo Re, Sua Maestà Ferdinando IV, o forse dovrei cominciare a chiamarlo Ferdinando I, per via del cambiamento del nome del Regno. Da quest’anno non sarà più il Regno di Napoli; dovremo abituarci a chiamarlo Regno delle due Sicilie.

    Ho quarant’anni e sono devoto, come tutti, a San Silverio, santo patrono di Ponza, l’isola in cui sono nato e cresciuto e nella quale vivo con mia moglie Pia. Ho tre figli, due maschi e una figlia di sedici anni, Innocenza, di poco più piccola della povera Lucia Rosa Aprea.

    Giusto un anno fa, nel maggio del 1815, il dottor Vincenzo Aprea veniva in caserma a denunciare la scomparsa di sua figlia, Lucia Rosa, per l'appunto. Ricordo la sua faccia pallida e il respiro corto. Normalmente la figura altera ed austera del dottore incuteva timore quando compariva a distanza. Troppo serio, mai un sorriso, l’aria sempre tirata, come se fosse sempre nei guai.

    Eppure quella sera sembrava trasformato: il suo pallore denunciava il suo smarrimento. Sembrava come atterrito, forse presago di quello che sarebbe successo. Lucia Rosa, la figlia più piccola, una ragazza di appena diciannove anni, era sparita. Era uscita di casa e non vi aveva più fatto ritorno. Quando era uscita non aveva con sé borse o valigie, né era vestita in modo particolare.

    La ragazza non si era mai allontanata da casa per così tanto tempo! La mattina di quel malaugurato giorno di inizio maggio, era uscita per andare dalla signora Mazzella, un’amica della madre, e non era più rincasata. Normalmente mancava per un paio d’ore, ma quel giorno le ore passarono veloci, mentre i dubbi di donna Carmelina, la madre, si tramutarono ben presto in ansia e angoscia.

    Chiesi a don Vincenzo di sedersi e di calmarsi, che l’avremmo trovata di sicuro. Ponza, per quanto non piccola, era comunque un’isola: non poteva essere andata lontano.

    Le mie parole, pronunciate con il tono di chi ha il pieno controllo della situazione, non servirono tuttavia a tranquillizzare il padre angosciato per la sorte di sua figlia. Gli chiesi se aveva un sospetto su dove poteva essere andata Lucia Rosa. A Ponza ci conosciamo tutti, come accade inevitabilmente in tutte le piccole comunità.

    La guarnigione

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