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Jack (Crime Line)
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Ebook70 pages42 minutes

Jack (Crime Line)

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About this ebook

Misteriose sparizioni di stimati professionisti, ritrovamenti di mani mozzate e Jack di picche.  Un assassino che vuole farsi trovare, un uomo che cerca di fermare una serie di crimini orrendi.
LanguageItaliano
PublisherPubMe
Release dateNov 10, 2017
ISBN9788871635866
Jack (Crime Line)

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    Jack (Crime Line) - Danio Mariani

    Thriller

    Copyright

    Collana Crime Line

    Pubme Srl

    74015 Martina Franca (TA)

    web: pubme.me

    © 2017 Collana Crime Line, Pubme – Martina Franca (TA)

    I EDIZIONE, novembre 2017

    Questo romanzo rappresenta la versione ampliata e corretta di un racconto inizialmente pubblicato su The Incipit.

    La presente opera è protetta dalle vigenti leggi in materia di diritto d'autore. Essa non può essere riprodotta in toto o in parte senza l'espressa autorizzazione scritta dell'editore.

    Tutti i diritti riservati.

    Grafica e copertina a cura di Righe Gemelle – Servizi editoriali

    Nella stessa collana:

        1. Danio Mariani, Jack

        2. Federico T. De Nardi, Betty Suicide

    JACK

    Danio Mariani

    A Patrizia.

    Perché ci sei,

    nonostante tutto.

    1

    La sentenza, il castigo, la sofferenza e infine la condanna: una ragione di vita, la sua missione.

    Aveva iniziato con titubanza, assalito da mille dubbi e incerto di riuscire a portare a termine quel compito ingrato ma assolutamente necessario. Era sempre stato convinto che il male, in qualsiasi sua forma, andasse estirpato a qualunque costo. E laddove non fossero riuscite le istituzioni sarebbe arrivato lui, pronto a sostituirle e ad ergersi a sommo giudice.

    La prima volta, tuttavia, era stata un'autentica sofferenza. Ricordava ancora quando, sudato e tremante, aveva atteso la vittima nascosto in un androne. Con le pulsazioni a mille, l'aveva seguito per un tempo che gli era sembrato infinito. Poi aveva agito. Era stato più facile del previsto e l'euforia che ne era seguita l'aveva convinto definitivamente dei propri mezzi.

    Nel secondo caso, apparentemente più complicato del precedente, aveva invece perfezionato alcuni particolari che avrebbero potuto metterlo in difficoltà, ed era stato ancora una volta un successo.

    Galvanizzato da quei ricordi, entrò nella cella e sorrise. La vittima, nuda come un verme e scossa da brividi incontrollabili, lo fissò con gli occhi sgranati. Polsi e caviglie erano bloccati da robuste catene, mentre un pezzo di nastro adesivo gli serrava le labbra impedendogli di parlare.

    «Meriteresti di soffrire ancora, ma Jack ha i propri tempi da rispettare», sussurrò a un centimetro dall’orecchio della preda, inalando avidamente l’odore della paura mischiato a quello di feci e urina. Nella destra impugnava una mannaia, il suo strumento preferito. Con un ghigno, passò quindi il pollice sulla lama sino a farsi uscire una goccia di sangue.

    Perfetto.

    Quello era il momento che amava di più, l'attimo in cui il potere di vita o di morte dipendeva esclusivamente da lui. Nessun giudice sulla faccia della terra aveva un simile privilegio. Loro dovevano attenersi alle leggi, praticamente obbligati a sottostare al volere di politici corrotti, e adeguarsi ad esse. Ed era per quel motivo che i peggiori delinquenti riuscivano a sfuggire alla giusta punizione. Con lui no, con lui la certezza della pena era assicurata e la sentenza eseguita: non c'era scampo.

    Lo sguardo del prigioniero, colmo di terrore, saettò dalla mannaia al volto del suo aguzzino.

    «Sei accusato di crimini orrendi e immondi, ma stai tranquillo: non è ancora giunto il momento della fine.»

    Senza aggiungere altro, con un colpo secco e deciso, la lama tranciò di netto la mano all’altezza del polso. La vittima inarcò il bacino, strabuzzò gli occhi e quindi svenne.  Jack raccolse l'arto e lo infilò in una busta di plastica, quindi si avvicinò a un armadietto e ne prelevò qualcosa. Usando un affilato bisturi eliminò i lembi di pelle che pendevano dal moncherino, cercò di fermare il sangue con l'aiuto di una garza e infine lo bendò. In questo modo non sarebbe morto dissanguato, e al suo ritorno avrebbe suturato la ferita così come aveva fatto

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