Taijiquan stile Chen
By Jingquan Jia
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Reviews for Taijiquan stile Chen
2 ratings1 review
- Rating: 5 out of 5 stars5/5Very good book.I am waiting to continue with other ones .
Book preview
Taijiquan stile Chen - Jingquan Jia
JIA JINGQUAN
TAIJIQUAN
STILE CHEN
GRAFICA, FOTOGRAFIE E CURA DEL TESTO DI
GIUSEPPE GREZIO
Titolo | Taijiquan stile Chen
Autore | Jingquan Jia
ISBN | 9788892683747
Prima edizione digitale: 2017
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Roma 73 - 73039 Tricase (LE)
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Indice
Prefazione
Nota del curatore
Introduzione
Le origini
Cenni storici
La teoria
- Il Taiji
- Il Qi
- Capisaldi teorici del Taijiquan stile Chen
La pratica
- La lezione
- Il Dantian
- Dall’immobilità al movimento
- Il movimento energetico
- Auto massaggio
- Scioglimento
- Kai he gong: apri e chiudi
- Zhangzhuanggong: l’esercizio del palo eretto
- Chansigong: le tecniche di base
- Tao Lu: la pratica della forma
- Forma 19
- Forma 38
- Tui Shou: la spinta con le mani
Il Taijiquan e la salute
Appendice
- L’Associazione TUHE
- La Chenjiagou Taijiquan Xuexiao Italia
- Indice alfabetico delle posizioni
Il M. Jia Jingquan con il suo maestro il G.M. Chen Xiaowang.
Il M. Jia Jingquan nominato dal Governo Cinese Ambasciatore del Taijiquan nel mondo.
Tibet: Taijiquan a 5200 m. di quota.
Prefazione
Sono molti anni che insegno il Taijiquan. Sono stato testimone dei grandi benefici, fisici e mentali, che la sua pratica è stata in grado di procurare a tanti miei allievi ma anche di quanto possa essere stato complicato e difficile per loro accostarsi a questa arte. Mi sono convinto, nel tempo, che la difficoltà più grande che lo studente deve affrontare e superare, specialmente all’inizio del suo apprendimento, è quella di ricordare correttamente le sequenze di movimento e le posizioni. Ho capito, anche, che tale difficoltà può scoraggiare e addirittura allontanare dalla pratica. Da tempo avevo maturato la convinzione che un libro, corredato da molte immagini, avrebbe contribuito a risolvere questo problema. Un testo di facile consultazione che potesse aiutare lo studente, nei momenti critici, a ricostruire con precisione i movimenti e i collegamenti tra un movimento e il seguente, sia degli esercizi di base che delle forme.
Tutto questo era già nella mia testa, ma la sola volontà a volte non è sufficiente a realizzare ciò che si desidera, bisogna sapere aspettare che si creino le giuste circostanze.
Quando, tempo fa, parlai di questa idea a Giuseppe (Pippo) Grezio, mi resi conto che c’era interesse e disponibilità da parte sua nel condividere questo progetto: si erano create, finalmente, le circostanze favorevoli.
Sono passati più di tre anni da allora e oggi posso dire di aver raggiunto il risultato che così a lungo avevo immaginato.
Mi voglio scusare per gli eventuali errori o carenze che il lettore attento potrà rilevare. Questa è la mia prima esperienza in tal senso e anche io sto imparando. Spero di far tesoro di ogni consiglio e suggerimento e sono sicuro che in futuro farò di meglio.
Ho la viva speranza, condivisa con il mio gruppo di istruttori, che questo libro possa contribuire a portare a tutti salute e benessere.
Nota del curatore
La letteratura occidentale, anche quella in lingua italiana, è ricca di testi che, a vari livelli di approfondimento, trattano della Cina e del popolo cinese, della sua storia, del pensiero filosofico e scientifico che ha guidato e forgiato quella nazione e delle applicazioni pratiche che da quel sapere e da quelle esperienze sono derivate. Ciò non è altrettanto vero per quanto concerne la letteratura relativa al Taijiquan. I testi in lingua italiana, tranne poche eccezioni, sono di solito traduzioni dalla lingua inglese. In pratica quello che leggiamo, in buona parte dei testi, è frutto di una doppia traduzione. Questo lavoro vuol essere il tentativo di rendere nella nostra lingua, senza intermediazione, il pensiero diretto del Maestro Jia Jingquan.
Se è vero che il Taijiquan, più diffuso e conosciuto con la grafia T’ai chi ch’uan, non è più un termine esotico e del tutto sconosciuto, è altrettanto vero che la persona comune, non praticante, associa a questo termine una vaga immagine di persone anziane che all’alba o al tramonto nei parchi cittadini compiono lente sequenze di delicati movimenti. Ciò è sicuramente corretto, ma rappresenta solo uno dei molteplici aspetti del Taijiquan, quello di un’antica pratica meditativa e di movimento corporeo tesa al conseguimento della salute, dell’equilibrio psico-fisico e della longevità.
Il Taijiquan è tutto questo ma anche altro: della sua reale origine e della sua storia non sono noti i dettagli, le motivazioni, lo studio e la ricerca che hanno portato alla creazione di quello che nasce come un articolato, complesso e sofisticato metodo di combattimento. Il Taijiquan, o pugilato del polo supremo, al giorno d’oggi è suddiviso in vari stili e scuole, ognuno con le sue peculiarità e caratteristiche. L’unico elemento che accomuna realmente i vari insegnamenti, al di là di ogni differenza formale, è la medesima origine. Tutti derivano dal metodo di combattimento creato nel XVII secolo da Chen Wangting. I suoi insegnamenti furono tramandati per secoli, di generazione in generazione, all’interno della famiglia Chen, restando confinati nei luoghi della sua origine. Nei primi decenni del secolo scorso il Maestro Chen Fake introdusse a Pechino lo stile Chen, portandolo per la prima volta all’esterno del villaggio di Chenjiagou.
Negli anni ottanta, finalmente, si aprì al mondo grazie al lavoro instancabile compiuto dal Gran Maestro di XI generazione Chen Xiaowang, rappresentante ufficiale della XIX generazione della famiglia.
Questo libro nasce dall’esigenza di dare un piccolo contributo, in lingua italiana, alla conoscenza e alla diffusione di questa meravigliosa arte.
Nel testo la parte relativa alla pratica è fondamentalmente costituita dall’analisi di una reale seduta di allenamento. Si comincia con il lavoro preliminare, suddiviso in auto massaggio e scioglimento muscolare e articolare, per passare poi allo studio delle tecniche di base. Viene spiegata la pratica del palo eretto o Zhanzhuanggong, indispensabile esercizio complementare alla pratica delle forme. Sono poi analizzate le due forme, quella di 19 posizioni e quella di 38 posizioni, create dal G.M. Chen Xiaowang. Un accenno viene riservato alla pratica del Tui shou, l’esercizio di spinta con le mani
. Infine, viene spiegato il significato del saluto - Jingli, con il quale termina ogni sessione di pratica.
Il testo rappresenta la sintesi di pagine e pagine di appunti raccolti durante i corsi regolari, gli stage collettivi e i seminari di approfondimento tenuti negli anni dal Maestro Jia. Si è cercato di organizzare nel migliore dei modi il materiale grezzo, per sua natura frammentario, in maniera logica ed unitaria cercando di trasporre in scrittura l’insegnamento orale del Maestro. Il lettore troverà in esso brevi richiami di storia, filosofia e di teoria che volendo potrà approfondire tramite l’enorme massa di informazioni che la letteratura e il web mettono a disposizione. Lo sforzo maggiore si è posto nell’evidenziare l’aspetto pratico. È un libro in cui la comunicazione visiva è preponderante: sono state scattate centinaia di fotografie per chiarire tutti i dettagli delle singole posizioni. Le immagini tanto prevalgono sul testo che il libro può essere sfogliato come una serie di fotogrammi di una sequenza filmata. Note esplicative sono state inserite a commento di ogni sequenza fotografica, ma il vero racconto è affidato alle immagini.
Se è vero che un’immagine vale più di mille parole, è altrettanto vero che essa non potrà mai comunicare la componente esperienziale, le sensazioni fisiche percepite e l’atteggiamento mentale che dovrebbero accompagnare la pratica. Consapevoli di questo limite abbiamo ritenuto che,