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Delos Science Fiction 191
Delos Science Fiction 191
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Delos Science Fiction 191

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Fantascienza - rivista (48 pagine) - Riuscirà la nuova serie di Star Trek a unire vecchi e nuovi fan sotto un unico vessillo? O ci saranno scontenti di qua e di là? Se lo chiede Delos Science Fiction con uno speciale dedicato alla nuova incarnazione dell'Universo creato da Gene Roddenberry.


Una nuova serie di Star Trek torna sul piccolo schermo, o per meglio dire su tanti piccoli schermi. A dodici anni da Star Trek: Enterprise e nel segno del cintuantenario della saga creata da Gene Roddenberry, Star Trek: Discovery tenterà di unire idealmente i vecchi e i nuovi fan, con una nuova serie che arriva in Italia su Netflix, uno dei più importanti servizi di streaming online del mondo. Riusciranno gli showrunner della nuova incarnazione trekiana nell'ardua impresa? Lo sapremo solo alla fine della prima stagione, ma intanto Delos Science Fiction, la nostra rivista di approfondimento, dedica alla serie il suo speciale per introdurre gli appassionati a questo nuovo universo.

E a proposito di universi narrativi, è tornato Eymerich, il mitico inquisitore creato dalla penna di Valerio Evangelisti, che intervistiamo sul nuovo romanzo dal titolo Eymerich Risorge, pubblicato dalla Mondadori.

Nella sezione rubriche segnaliamo la classifica degli anime con protagonisti robot davvero molto strani, mentre per quanto riguarda i fumetti vintage, stavolta vi raccontiamo Capitan Klutz di Don Martin, un “quasi” supereroe molto ma molto divertente.

Per la sezione narrativa, Diego Lama continua a deliziarci con i suoi racconti flash davvero molto godibili, mentre torna sulle nostre pagine un “veterano” di Delos quale è Vittorio Catani con un suo nuovo racconto.

Infine, nell'editoriale il curatore Carmine Treanni ricorda il grande Totò con un film che dovrebbe essere visto da tutti quelli che amano la fantascienza.


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 17, 2017
ISBN9788825403701
Delos Science Fiction 191

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    Delos Science Fiction 191 - Carmine Treanni

    Catani

    Thread

    Totò fantascientifico

    A cinquant'anni dalla morte, ricordiamo il grande attore comico con il film Totò nella Luna, che rende omaggio alla fantascienza.

    Articolo di Carmine Treanni

    Nel 1958, la fantascienza in Italia ha ufficialmente solo sei anni, se consideriamo l'uscita nelle edicole della rivista Scienza Fantastica e poi di Urania, sempre rivista, e I Romanzi di Urania nel 1952. È quantomeno curioso che proprio nel 1958 esca nelle sale cinematografiche un film italiano in cui si parla di fantascienza, di romanzi di fantascienza, di mostri, di viaggi sulla Luna, di alieni, insomma dell’armamentario che allora era ben noto ai lettori che leggevano Urania o altre pubblicazioni simili. Stiamo parlando di Totò nella Luna, film di Steno con il Principe della risata e Ugo Tognazzi. Ancora più curioso che gli sceneggiatori siano, oltre allo stesso regista, Lucio Fulcio, Ettore Scola e Sandro Continenza.

    Nel film c’è una scena esilarante tra Totò e Tognazzi, in cui il primo fa una filippica parlando male della fantascienza. La scena è sintomatica dell’atteggiamento tenuto dal grande pubblico e dalla cosiddetta intellighenzia di allora, ma anche di oggi, nei confronti della science fiction.

    La pellicola è, ovviamente, tutta una parodia del cinema di fantascienza che in quel periodo – tra gli anni Cinquanta e Sessanta – sfornava veri e propri capolavori, ma nel film si può cogliere anche una parodia-omaggio a L’invasione degli ultracorpi (1956), il bellissimo e paranoico film di Don Siegel.

    La trama ci racconta di un fattorino di una casa editrice di rotocalchi, Achille (Ugo Tognazzi), che ha scritto un romanzo di fantascienza che interessa agli americani! Il cavaliere Pasquale (Totò), titolare della casa editrice, si rimangia anni di insulti rivolti ad Achille e acconsente perfino alle nozze con sua figlia Lidia (Sylva Koscina) pur di pubblicare il romanzo prima degli americani e trattare poi con loro per i diritti e i relativi guadagni. In realtà, gli americani sono interessati ad Achille perché hanno scoperto che il suo sangue contiene Glumonio, una sostanza che permetterebbe all’uomo di adattarsi al lancio ed alla vita nello Spazio. Vogliono quindi convincere Achille ad arruolarsi come astronauta. Intanto, degli alieni hanno intuito che l’uomo sta per lanciarsi nello spazio e cercano di impedire il lancio, inviando due baccelloni che si trasformeranno in cosoni, ossia copie identiche del Cavaliere Pasquale e di Achille. Anche una potenza straniera, guidata da un professore tedesco (Luciano Salce) e da una bellissima spia soprannominata la Gatta (Sandra Milo), è sulle tracce di Achille. Alla fine, sulla Luna verrà spedito solo il cavaliere Achille, ma gli alieni lo metteranno a suo agio…

    Un film che è di meta-fantascienza, parla cioè del genere letterario e cinematografico che noi tutti amiamo, mettendolo un po' alla berlina, ma rendendo, a mio avviso, anche un omaggio sentito a tutti quegli autori (scrittori, romanzieri e fumettisti) che guardavano al futuro con gli occhi del presente.

    Un Totò Super, comunque, e nel cinquantenario dalla morte, non possiamo non ricordare il grande comico italiano, in questa veste fantascientifica… 

    30 settembre 2017 http://www.fantascienza.com/22712/toto-fantascientifico

    Pillole del basso futuro

    La speranza è una trappola inventata dai padroni

    Nuove tecnologie, singolarità e postumanesimo: visioni dal futuro dell'umanità.

    Articolo di Sandro Battisti

    Il sistema capitalistico, nella sua attuale espressione iperliberista, è un organismo inorganico che si nutre di tutto quello che gravita intorno al suo ecosistema. La sua peculiarità maggiore, o meglio, una delle più evidenti, è quella di fagocitare senza tregua ogni energia, qualsiasi stilla di creatività per convertirla in moneta, soldi, forme di guadagno a loro volta impersonali, governate non da uomini ma da altre entità, indeterminate, rette da regole inumane.

    Ricordo il nome di una band, di almeno venti anni fa: Pop will eat itself. Il Pop mangerà se stesso. Il pensiero corre subito a una derivata di quel concetto: il Liberismo divorerà se stesso, perché è

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