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Fino all'ultimo spicciolo: Il Purgatorio nelle testimonianze dei santi
Fino all'ultimo spicciolo: Il Purgatorio nelle testimonianze dei santi
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Ebook157 pages1 hour

Fino all'ultimo spicciolo: Il Purgatorio nelle testimonianze dei santi

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Dal Catechismo Maggiore di San Pio X 789. Quelli che muoiono dopo d’avere ricevuta l’assoluzione, ma prima d’avere pienamente soddisfatto alla giustizia di Dio, vanno subito in paradiso?No; vanno in purgatorio per ivi soddisfare alla giustizia di Dio, e purificarsi interamente.790. Le anime che sono nel purgatorio possono essere da noi sollevate nelle loro pene? Si, le anime, che sono nel purgatorio, possono essere sollevate con le preghiere, con le limosine, con tutte le altre buone opere e con le indulgenze, ma sopratutto coi santo sacrificio della Messa.Nella biografia della famosa stigmatizzata e mistica tedesca Teresa Neumann (1898-1962) si legge:«I rapporti [di lei] con la Chiesa purgante non si limitavano alle visioni del giudizio particolare; Teresa vedeva anche apparire delle anime che chiedevano aiuto. Cosi vide una volta il parroco della sua infanzia, Ebel, che le disse: "Prega anche per me: ti ho battezzata, ti ho impartito la prima comunione. Se ti ho punita credendoti distratta, non è colpa mia; io non sapevo ancora che il tuo contegno era dovuto a una visione straordinaria".Teresa pregò molto per lui e ben presto ebbe la gioia di vederlo trasfigurato. In relazione a questa apparizione, lei raccontò, per la prima volta, a padre Naber che durante la prima Comunione vide il Salvatore venire verso di lei. Questo avvenimento la sconvolse tanto, che si comportò in modo strano, sì da meritare i rimproveri di padre Ebel, che la punì davanti a tutti gli altri bambini [...].Si potrebbero enumerare molti altri casi in cui le anime purganti le chiesero di intercedere per la loro beatitudine e in seguito le apparvero ringraziandola.Si trattava spesso di persone morte già da molto tempo che Teresa non aveva mai conosciuto. Allo stato di rapimento infantile, lei chiamava le anime dei defunti i micini questuanti [...].Teresa è completamente sfinita; si sente abbandonata e misera. Due volte al giorno, mattino e sera, le è concesso di visitare il Purgatorio e guarda le anime lì riunite con infinita tristezza. Esse hanno figura luminosa, ma non sono ancora pure. Anche qui scorge parecchi conoscenti, alcuni dei quali le chiedono aiuto [...].9 novembre 1928. Estasi della Passione del venerdì e pene per la liberazione di un'anima purgante che, dopo la liberazione, parla con Teresa e, davanti ai suoi occhi, sale al cielo [...].23 novembre 1928. La solita estasi della Passione del venerdì. Teresa oggi può liberare dal Purgatorio colui che fu l'ultimo parroco cattolico di Arzberg, prima che fosse definitivamente introdotto il protestantesimo. Dice che ha dovuto penare così a lungo nel Purgatorio per la sua immoderazione nel bere e per la sua trascuratezza nel celebrare la santa Messa. Ora però ella poteva liberarlo perché aveva conservato un animo infantile [...].La notte dopo il Corpus Domini (1931) le apparve, allo stato normale, la sua madrina Forster, morta di recente, dicendo che si sentiva completamente abbandonata, per cui il Salvatore le aveva concesso di venire da Teresa, affinché ricordasse la promessa fatta di pregare per lei e di aiutarla. Teresa notò che nell'apparizione essa non aveva l'aspetto imbronciato che aveva avuto da viva, ma molto più tranquillo e sereno. La figura era poco luminosa»
LanguageItaliano
Release dateJun 30, 2017
ISBN9788826474175
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    Fino all'ultimo spicciolo - Devozionale Cattolico





    ::: I Santi,il Purgatorio e le anime purganti :::

    Dal Catechismo Maggiore di San Pio X  

    ⁷⁸⁹. Quelli che muoiono dopo d’avere ricevuta l’assoluzione, ma prima d’avere pienamente soddisfatto alla giustizia di Dio, vanno subito in paradiso?

    No; vanno in purgatorio per ivi soddisfare alla giustizia di Dio, e purificarsi interamente.

    ⁷⁹⁰. Le anime che sono nel purgatorio possono essere da noi sollevate nelle loro pene?

    Si, le anime, che sono nel purgatorio, possono essere sollevate con le preghiere, con le limosine, con tutte le altre buone opere e con le indulgenze, ma sopratutto coi santo sacrificio della Messa.





    ::: I Santi,il Purgatorio e le anime purganti :::

    Dal Catechismo Maggiore di San Pio X

    ⁷⁹⁵. Che cosa è l'indulgenza?

    L'indulgenza è la remissione della pena temporale dovuta per i nostri peccati, già rimessi quanto alla colpa; remissione che la Chiesa accorda fuori del sacramento della Penitenza.

    ⁷⁹⁶. Da chi ha ricevuto la Chiesa la facoltà di dare le indulgenze?

    La Chiesa ha ricevuto la facoltà di dare le indulgenze da Gesù Cristo.

    ⁷⁹⁷. In qual modo la Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo delle indulgenze?

    La Chiesa ci rimette la pena temporale per mezzo delle indulgenze, applicandoci le soddisfazioni sovrabbondanti di Gesti Cristo, di Maria SSma, 

    e dei Santi, le quali formano ciò che dicesi il tesoro della Chiesa.

    ⁷⁹⁸. Chi ha il potere di concedere le indulgenze?

    Il potere di concedere le indulgenze lo ha solo il Papa in tutta la Chiesa, e il Vescovo nella sua diocesi, secondo la facoltà concessagli dal Papa.

    ⁷⁹⁹. Di quante specie sono le indulgenze?

    Le indulgenze sono di due specie: l'indulgenza plenaria e l'indulgenza parziale.

     

    ⁸⁰⁰. Qual'è l' indulgenza plenaria?

    L' indulgenza plenaria è quella con cui ci viene rimessa tutta la pena temporale dovuta per i nostri peccati. 

    Perciò se taluno morisse dopo aver ricevuto tale Indulgenza, andrebbe subito in Paradiso, esente affatto dalle pene del purgatorio.

    ⁸⁰¹. Qual'è l'indulgenza parziale?

    L'indulgenza parziale è quella con la quale ci viene rimessa soltanto una parte della pena temporale dovuta per i nostri peccati.

     

    ⁸⁰². Che cosa intende di fare la Chiesa nel concedere le indulgenze?

    Nel concedere le indulgenze la Chiesa intende venire in aiuto alla nostra incapacità di espiare in questo mondo tutta la pena temporale, facendoci conseguire per mezzo di opere di pietà e di carità cristiana quello che nei primi secoli procurava che si ottenesse col rigore dei canoni penitenziali.

    ⁸⁰³. Che cosa s'intende per indulgenza di quaranta o cento giorni, ovvero di sette anni, e simili?

    Per indulgenza di quaranta o cento giorni ovvero di sette anni e simili, s'intende la remissione di tanta pena temporale, quanta se ne sconterebbe con quaranta o cento giorni ovvero sette anni della penitenza anticamente stabilita dalla Chiesa.

    ⁸⁰⁴. Che conto dobbiamo fare delle indulgenze?

    Delle indulgenze dobbiamo fare grandissimo conto, perché con esse si soddisfa alla giustizia di Dio e più presto e più facilmente si ottiene il possesso del cielo.

    ⁸⁰⁵. Che cosa si ricerca per acquistare le indulgenze?

    Per acquistare le indulgenze si ricerca:

    lo stato di grazia (almeno nell'ultima opera che si compie) e la mondezza anche da quelle colpe veniali, di cui vuolsi cancellare la pena;

    l'adempimento delle opere che la Chiesa prescrive per acquistare l'indulgenza;

    l'intenzione di acquistarla.

    ⁸⁰⁶. Le indulgenze possono applicarsi anche alle anime del purgatorio?

    Si, le indulgenze possono applicarsi anche alle anime del purgatorio, quando chi le accorda dichiari che si possono ad esse applicare.

    ⁸⁰⁷. Che cosa è il Giubileo?

    Il Giubileo, che ordinariamente si concede ogni venticinque anni, è un' indulgenza plenaria a cui sono annessi molti privilegi e particolari concessioni, come di poter ottenere l'assoluzione di alcuni peccati riservati e delle censure, e la commutazione di alcuni voti.





    ::: I Santi,il Purgatorio e le anime purganti :::

    Come Santa Caterina, per comparazione del divin fuoco il quale in sé sentiva, comprendeva com' era il Purgatorio, e in che modo vi stanno l' anime contente e tormentate.

      

    ¹. Quest' anima santa ancora in carne, trovandosi posta nel Purgatorio dell' affocato divino Amore, il quale tutta la bruciava e purificava di quanto era in lei da purificare, acciocché, passando di questa vita, potesse esser presentata innanzi al cospetto del suo dolce Amore Iddio, per mezzo di questo amoroso fuoco, comprendeva nell' anima sua come stavano l' anime de' fedeli nel luogo del Purgatorio, per purgare ogni ruggine e macchia di peccato, che in questa vita ancora non avessero purgato. E così come essa posta nel Purgatorio amoroso del divin fuoco stava unita a esso divino Amore, e contenta di tutto quello ch' egli in lei operava, così comprendeva delle anime che sono nel Purgatorio.

      

    ². L' anime che sono nel Purgatorio (secondo che mi par comprendere) non possono avere altra elezione che di essere in esso luogo; e questo è per l' ordinazione di Dio, il quale ha fatto questo giustamente.Né si possono più voltare verso se stesse, né dire: Io ho fatto tali peccati per li quali merito di star qui. Né possono dire: Io non li vorrei aver fatti, perché me n' andrei ora in Paradiso. Né dire: Quegli n' esce più presto di me; ovvero: Io n' uscirò più presto di quello. Non possono avere alcuna memoria propria, né d' altri parimente, in bene o in male, che in loro faccia maggior afflizione del suo ordinario. Ma hanno un tanto contento di essere nell' ordinazione di Dio, e ch' egli adoperi tutto quello che gli piace, e come gli piace, che di lor medesime non possono pensare con maggior loro pena. E solamente veggono l' operazione della divina bontà, la quale ha tanta misericordia all' uomo per condurlo a sé, che di pena o di bene che possa accadere in proprietà, non si può da esse niente vedere; e se'l potesser vedere, non sarebbero in carità pura. Non possono vedere altresì che sieno in quelle pene per li loro peccati, e non possono tener quella vista nella mente; imperciocché ciò sarebbe una imperfezione attiva, la qual non può essere in detto luogo, perché non vi si può attualmente più peccare. La causa del Purgatorio che hanno in loro, la veggono una sol volta nel passare di questa vita: e poi mai più non la veggono; perché altrimenti vi sarebbe una proprietà.

      

    ³. Essendo perciò quell' anime in carità, e da quella non potendo più deviare con attual difetto, non possono più volere né desiderare se non il puro volere della pura carità; ed essendo in quel fuoco purgatorio, sono nell' ordinazione divina. La qual' è carità pura; e non possono più in alcuna cosa da quella deviare, perché son private così di attualmente peccare, come il sono di attualmente meritare.

      

    ⁴. Non credo che si possa trovar contentezza da comparare a quella di un' anima di Purgatorio, eccetto quella de' Santi del Paradiso. E questa contentezza cresce ogni giorno, per l' influsso di Dio in esse anime; il quale va crescendo siccome va consumando l' impedimento dell' influsso. La ruggine del peccato è l' impedimento; e il fuoco va consumando la ruggine: e così l'anima sempre più si va discoprendo al divino influsso. Siccome appunto una cosa coperta non può corrispondere alla riverberazione del sole, non per difetto del sole, che di continuo luce, ma per l' opposizione della copertura, se si consumerà dunque la copertura, si discoprirà la cosa al sole. E tanto più corrisponderà alla riverberazione, quanto la copertura più s' andrà consumando. Così la ruggine (cioè il peccato) è la copertura delle anime; e nel Purgatorio si va consumando per lo fuoco; e quanto più si consuma, tanto sempre più corrisponde al vero sole Iddio. Però tanto cresce la contentezza, quanto manca la ruggine, e si discopre l' anima al divin raggio. E così l' un cresce e l' altro manca, sin che sia finito il tempo. Non manca però la pena, ma solo il tempo di stare in essa pena. E per quanto s' aspetta alla volontà di quell' anime, esse non possono mai dire che quelle pene sien pene: tanto si contentano dell' ordinazione di Dio, colla quale è unita la lor volontà in pura carità.

     

    ⁵. Dall'

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