Smuovere le acque
By Marie Sexton
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Un libro della serie Wrench Wars - Gli assi dei motori
Ward Kent e Dean Zimmerman sono migliori amici sin dai tempi delle medie. Ora lavorano fianco a fianco nell’officina di Reggie, dove viene girato il reality show **Wrench Wars – Gli assi dei motori**. Fuori dall’orario di lavoro, Dean è un noto seduttore e l’amico gli fa da spalla. Non sospetta, però, che l’interesse di Ward è rivolto più alla fauna maschile che a quella femminile.
Tutto cambia quando Ash, il fratello minore di Dean, viene assunto all’officina. Ash sarà anche più giovane di loro di ben sette anni, ma ha una cotta per Ward da sempre e non si fa problemi a rendere note le proprie intenzioni.
Per Dean prendere atto che sia il fratello che l’amico sono gay è un conto, ma vederli insieme è più di quanto possa affrontare. Ward ne prende atto, ma viene messo alle strette: dovrà decidere se rinunciare alla loro amicizia – e anche al lavoro – oppure dire addio a Ash per sempre.
Marie Sexton
Marie Sexton lives in Colorado. She’s a fan of just about anything that involves muscular young men piling on top of each other. In particular, she loves the Denver Broncos and enjoys going to the games with her husband. Her imaginary friends often tag along. Marie has one daughter, two cats, and one dog, all of whom seem bent on destroying what remains of her sanity. She loves them anyway.
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Smuovere le acque - Marie Sexton
Smuovere le acque
Di Marie Sexton
Un libro della serie Wrench Wars – Gli assi dei motori
Ward Kent e Dean Zimmerman sono migliori amici sin dai tempi delle medie. Ora lavorano fianco a fianco nell’officina di Reggie, dove viene girato il reality show Wrench Wars – Gli assi dei motori. Fuori dall’orario di lavoro, Dean è un noto seduttore e l’amico gli fa da spalla. Non sospetta, però, che l’interesse di Ward è rivolto più alla fauna maschile che a quella femminile.
Tutto cambia quando Ash, il fratello minore di Dean, viene assunto all’officina. Ash sarà anche più giovane di loro di ben sette anni, ma ha una cotta per Ward da sempre e non si fa problemi a rendere note le proprie intenzioni.
Per Dean prendere atto che sia il fratello che l’amico sono gay è un conto, ma vederli insieme è più di quanto possa affrontare. Ward ne prende atto, ma viene messo alle strette: dovrà decidere se rinunciare alla loro amicizia – e anche al lavoro – oppure dire addio a Ash per sempre.
Indice
Sinossi
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Wrench Wars – Gli assi dei motori
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Biografia
Di Marie Sexton
Visitate il sito di Dreamspinner Press
Copyright
Capitolo 1
DEAN ZIMMERMAN e Ward Kent erano amici dalle scuole medie. Avevano preso la patente insieme e avevano imparato a riparare motori e a ricostruire trasmissioni fianco a fianco. Avevano cominciato frugando tra gli sfasciacarrozze in cerca dei pezzi perfetti, con le loro ragazze erano andati al ballo di fine anno in un appuntamento a quattro, poi erano partiti insieme per iscriversi a una scuola tecnica per meccanici dall’altra parte del paese. Erano persino riusciti a farsi assumere dalla stessa officina. Dopo più di quindici anni di amicizia, erano praticamente fratelli. Quando Dean gli disse di avere in serbo per lui una grossa sorpresa al lavoro il lunedì successivo – una sorpresa talmente fantastica che aveva architettato piani per due settimane, sfregandosi le mani in modo teatrale e promettendogli che sarebbe stata la sorpresa del secolo –, all’arrivo del fatidico giorno, Ward prese la decisione più saggia.
Si diede malato.
Non è vero che sei malato,
commentò Reggie.
Sì invece. Sul serio. Ho la febbre, giuro.
Vuoi solo evitare Zimmerman.
Ward sospirò. Non era mai stato bravo a dire bugie. Puoi biasimarmi?
Neanche un po’, ma non significa che la farai franca. Oggi arriva il nuovo assunto, e conto su di te per fargli da tutor.
Almeno puoi dirmi che cosa ha in mente Dean?
Reggie non rise veramente, ma Ward avvertì il tono divertito della sua voce. Ho promesso di non dirlo. Ma se devo essere sincero, non credo che sia male quanto pensi.
Ward non ne fu rassicurato.
Non è che non si fidasse di Dean. Non esattamente. Era solo che Dean aveva i paraocchi: quando pensava che qualcosa fosse fantastico, dava per scontato che lo fosse anche per tutti gli altri. Molte delle sue cosiddette ‘sorprese’ consistevano nel presentargli le riluttanti amiche delle ragazze che Dean rimorchiava, ed era per questo che, dirigendosi al lavoro quella mattina, gli sembrava quasi di percorrere la strada per il patibolo.
C’era una cosa sola che giocava a suo favore: i due lavoravano ai lati opposti dell’officina: Dean era nella zona rossa, dove veniva girato lo show, mentre Ward era nell’angolo sud, o ‘la tana’, come la chiamavano gli altri meccanici, e dove le telecamere erano severamente vietate. Con la fortuna dalla sua parte, avrebbe evitato Dean fino all’ora di timbrare il cartellino.
L’officina era una gabbia di matti. Non bastava che fosse lunedì, ma era anche il giorno in cui iniziavano le riprese della nuova stagione, il che implicava una ventina di persone in più che brulicavano per il capannone, pestandosi i piedi a vicenda. Ward sbirciò da dietro l’angolo della sala relax, scrutando la folla alla ricerca del ciuffo corvino perfettamente pettinato dell’amico. Non lo vide, anzi, ancora meglio, non lo sentì. Di solito la voce di Dean era così alta che si udiva minuti prima del suo arrivo in una stanza.
Via libera. Ora o mai più.
Ward sgusciò ingobbito tra la folla, puntando dritto alla macchinetta del caffè. Tenne la testa bassa, ignorando discorsi sulle luci di scena, i microfoni e tutte le altre apparecchiature che rendevano ‘reale’ un reality show amato da milioni di fan. Afferrò una tazza, si versò una generosa dose di paradiso fumante – Reggie non risparmiava sulla qualità del caffè – e ci aggiunse un pizzico di crema non zuccherata prima di portarsi la tazza alle labbra e berne un sorso.
Ci siamo!
Dean sbucò alle sue spalle, dandogli una sonora pacca sulla schiena e facendogli rovesciare metà del caffè sulla tuta da lavoro. La mia grande sorpresa arriva oggi. Non sei felice?
Ward gemette, rimproverandosi per essersi fermato proprio nella saletta relax. Ci puoi scommettere.
Posò la tazza sul ripiano e strappò un foglio di carta assorbente dal rotolo per darsi una ripulita, controllando in giro che le telecamere non stessero riprendendo. Non c’erano obiettivi in vista per fortuna, ma molti occhi erano puntati su di loro. Non vedo proprio l’ora. Non si vede?
Oh, andiamo, amico! Te lo prometto, ti piacerà da morire.
Ne dubito.
Oh, uomo di poca fede.
Ward asciugò il caffè anche sul pavimento, lanciò il tovagliolo appallottolato nella pattumiera e si voltò ad affrontare l’amico. Dimmi una sola volta che mi sia piaciuta una delle tue grosse sorprese.
Quando ti ho portato a Las Vegas.
Mi sono beccato l’influenza. Ho passato l’intero weekend in una camera d’albergo a bere succo d’arancia dal minibar per otto dollari a bottiglietta.
Ti ho portato a vedere il concerto di Randy Travis.
Odio la musica country.
E che mi dici di quando ti ho fatto quel party a sorpresa per il tuo venticinquesimo compleanno?
Intendi dire quando ti sei dimenticato del mio compleanno e hai rimediato invitando un mucchio di gente a casa un mese dopo, pur sapendo che il giorno successivo dovevo prendere un aereo alle cinque di mattina?
E allora quando Susan ti ha scaricato…
E tu ti sei presentato a casa mia con una prostituta?
"Era una escort. C’è una grossa differenza."
Senza contare poi che Ward non era attratto dalle donne e che non aveva nemmeno voluto uscire con Susan. E per di più lei lo aveva scaricato solo perché Dean aveva messo le corna alla sua amica. Il sesso, per Dean, era la risposta a ogni torto della vita.
Dean, ti supplico. Nel nome di tutto ciò che ti è sacro – preservativi lubrificati, top scollati, birra al doppio malto – fa’ un favore a entrambi e non cercare di sorprendermi oggi, okay?
Ma come al solito, gli entrò da un orecchio e gli uscì dall’altro. Anche se erano migliori amici, Dean vedeva solo quello che voleva vedere e sentiva solo quello che voleva sentire. Infatti rise