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Bellissima Pazzia
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Ebook49 pages36 minutes

Bellissima Pazzia

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About this ebook

I ragazzi come Mattia sono fuori dal comune: stravagante, ama sognare, adora i colori forti e truccarsi occhi e unghie. Ma per i suoi compagni di classe è uno da prendere in giro e malmenare solo perché non si conforma agli altri.
Per sfuggire a questa realtà, si rifugia nella danza, dove, nel cerchio protettivo dei suoi amici, si sente al sicuro.
Fino al giorno in cui non arriva lei, Cleo, una ragazza esuberante che scuote il suo animo e il suo cuore.
Ricordate il bello del primo batticuore? E il primo bacio?
I nostri protagonisti vi riporteranno alla mente dolci ricordi ed emozioni così intense che sono sempre lì, al centro del nostro cuore e al solo pensiero, ci fanno sorridere.
In questo modo affronteranno insieme vecchie paure e l'ombra del bullismo di chi è ritenuto 'diverso'.
LanguageItaliano
PublisherTherry Romano
Release dateJun 7, 2017
ISBN9788826449845
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    Bellissima Pazzia - Therry Romano

    Ringraziamenti

    Bellissima pazzia

    Cleo

    Ancora una pedalata, un ultimo sforzo e ce l’avrebbe fatta!

    Il vento scompigliava i capelli, il sole primaverile riscaldava il suo viso e seccava le labbra, tese nello sforzo di affrontare la salita.

    Con una frenata, fatta puntando i piedi a terra e sollevando le zolle di terra umide, Mattia fermò la bici in prossimità dell’albero cavo, che da tempo era diventato il suo punto di riferimento, il compagno silenzioso di tante scorribande o di tanti momenti bui.

    Appoggiò a terra entrambi i piedi, affondando le scarpe da ginnastica nella terra, godendo di quel contatto così primitivo.

    Sospirò, appoggiò la bici contro il tronco e si sedette all’ombra della folta chioma. Chiuse gli occhi un istante e inspirò profondamente.

    Era bella la sensazione che ricavava ogni giorno a scappare dalla scuola al suono della campanella, prendere al volo la sua ‘fedele amica a due ruote’, imboccare il sentiero che lo portava in collina e illudersi così di mettere distanza tra lui e il mondo reale.

    Solo in quel modo poteva essere sé stesso, oppure poteva lasciarsi andare, sognando di essere il suo beniamino del momento: imbracciare una chitarra davanti ad una folla che urlava il suo nome; oppure ballare in pazzesche coreografie, che il suo grande amico Samuel disegnava per lui, al frenetico ritmo dell’hip-hop; oppure ancora sfilare sulle passerelle di tutto il mondo, alle stupende note di Zoom into me, fissando ironico gli obiettivi della stampa mentre le ragazze in platea sussurravano: «Mio dio, chi è questo ragazzo?»

    Sorrise al pensiero e si tirò indietro una ciocca di capelli, mentre prendeva dalla tasca uno stick di burro cacao e se lo passava sulla labbra, rigide come carta vetrata.

    Eh sì, in quel posto poteva essere chi desiderasse, andando oltre le barriere del tempo, oltre quella stupida immagine che si presentava tutti i giorni ai suoi occhi, chiamata realtà.

    Odiava quelle risatine alle sue spalle in classe tutti i giorni, le occhiate stupite o, peggio ancora, stupide dei suoi coetanei di fronte al suo look inusuale.

    No, non voleva uniformarsi a quei ragazzi tutti uguali, vestiti da ‘cabinotti’ o da ‘grunge’, così patetici, così pacchiani, così… anonimi.

    Lui era diverso, lui era ‘speciale’, lo sentiva da sempre. Avvertiva una vena di energia latente nelle sue gambe, diventate di punto in bianco troppo lunghe, troppo ingombranti per quel corpo dinoccolato che si protendeva verso il cielo, quasi a volerlo toccare.

    C’era forse da qualche parte, un pezzo di cielo tutto per lui? Lo sperava davvero.

    Sospirò di nuovo e richiuse gli occhi, cercando di interiorizzare tutta quella pace e farne scorta, fino al momento in cui sarebbe ritornato a casa.

    Due occhi di un azzurro scuro, quasi viola, entrarono prepotentemente nella sua mente. Un brivido gelido gli saettò lungo la schiena, facendolo sussultare e bloccargli il respiro in gola: Cleo!

    Spalancò di colpo gli occhi e annaspò in cerca di aria. Che diamine c’entrava quella antipatica con la sua oasi di pace?

    Si tirò su a sedere, passando furioso la mano tra i capelli,

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