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Era il tempo in cui Berta filava
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Ebook59 pages42 minutes

Era il tempo in cui Berta filava

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About this ebook

Raccolta di racconti ispirati dalla leggenda di Urdriche, Verlandi e Skuldeia, tre bellissime Dee, la loro dimora era presso 'Yggdrasil', l'albero della Vita e della Conoscenza, che si trovava vicino ad una fonte, la fonte di 'Urdhr' dalla quale zampillava un'acqua purissima e cristallina. Esse avevano il compito di irrorare l'albero affinché non seccasse e non marcisse. Attraverso l'acqua della fonte di Urdhr, che schiariva ogni cosa, potevano leggere nel passato, conoscere il presente e prevedere il futuro. L'albero della vita però era insidiato dalle forze del male, impersonate da un terribile drago che ne rodeva le radici, da serpenti che lo soffocavano, da cervi che ne mangiavano le foglie e da muffe che ne rodevano il tronco. Le Norne avevano anche un altro compito, quello di tessere i fili dell'arcobaleno...
LanguageItaliano
PublisherCarta e Penna
Release dateMar 18, 2017
ISBN9788869321122
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    Era il tempo in cui Berta filava - Maria Salemi

    Maria Salemi

    Era il tempo in cui Berta filava

    Storie di streghe e di magie

    Il Libro dei Racconti

    di Carta e Penna

    Tutti i diritti riservati - All rights reserved

    Copyright © by Maria Salemi

    Realizzato da

    Associazione Culturale

    Carta e Penna

    10138 Torino - Via Susa, 37

    www.cartaepenna.it

    cartaepenna@cartaepenna.it

    ISBN versione cartacea: 978-88-6932-081-1

    Prima edizione cartacea agosto 2016

    ISBN versione elettronica: 978-88-6932-112-2

    Dedicato a mia madre Lucia

    Introduzione

    Le Norne*, dal norreno ‘Nornir’ (norvegese e islandese) divinità runiche. Divinità della mitologia breto-germanica, riconducibili alle ‘Parche e alle Moire’ della mitologia classica rappresentate anch’esse come filatrici, che fissano fin dalla nascita cui assistono, il destino degli uomini e la sorte delle battaglie, in ciò affini alle Walchirie.

    ‘Norreno della lingua e della letteratura della Norvegia e dell’Islanda, dell’età Vichinga, fino alla metà del sec. XlV. Dal nordico Norron ‘settentrionale’.

    * (dal nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana di G. Devoto – C.G.Oli)

    Leggenda

    Urdriche, Verlandi e Skuldeia, erano tre bellissime Dee, la loro dimora era presso ‘Yggdrasil’, l’albero della Vita e della Conoscenza, che si trovava vicino ad una fonte, la fonte di ‘Urdhr’ dalla quale zampillava un’acqua purissima e cristallina. Esse avevano il compito di irrorare l’albero affinché non seccasse e non marcisse.

    Attraverso l’acqua della fonte di Urdhr, che schiariva ogni cosa, potevano leggere nel passato, conoscere il presente e prevedere il futuro.

    L’albero della vita però era insidiato dalle forze del male, impersonate da un terribile drago che ne rodeva le radici, da serpenti che lo soffocavano, da cervi che ne mangiavano le foglie e da muffe che ne rodevano il tronco.

    Le Norne avevano anche un altro compito, quello di tessere i fili dell’arcobaleno.

    Per distoglierle dai loro compiti, il drago si trasformò in un vecchio cantore e le ammaliò con la sua voce e la sua musica.

    Dimentiche di tutto, le tre Dee, abbandonarono l’albero e la fonte, lasciarono cadere i loro pettini d’argento e seguirono il cantore per lande e villaggi.

    Erano così belle che molti s’innamorarono di loro ma nessun mortale poteva unirsi alle Dee...

    A causa loro scoppiarono gelosie e guerre. Ben presto caddero in disgrazia, vennero munite di elmo e corazza per difendersi dai mille pericoli ma lontane da Yggdrasil e dalla fonte di Urdhr, persero in parte i loro poteri.

    Così da custodi della conoscenza, da tessitrici dell’arcobaleno, da guerriere, divennero semplicemente ‘le filatrici’. Senza la benefica acqua della fonte cominciarono ad invecchiare e vennero cacciate da ogni luogo.

    LE FILATRICI

    Via, via gridava tutto il villaggio, mandiamole via!

    Le tre donne se ne stavano addossata al muro senza poter fare nulla scappare era impossibile, tutti i villani erano intorno a loro. Le avevano legate e trascinata in mezzo alla piazza del villaggio esponendole allo scherno di tutti, ora erano lì davanti al Podestà in attesa di giudizio.

    Le tre sorelle erano arrivate un giorno, nessuna sapeva da dove provenissero, avevano preso dimora nella vecchia casa mulino, che si trovava nei pressi della sorgente- Avevano però attirato l’attenzione e la curiosità di tutti per la loro bellezza, non erano contadine, lo si vedeva benissimo dalle loro mani belle e curate.

    Gli abitanti del villaggio anche se con qualche riserva, le avevano accettate perché non davano fastidio a nessuno. Un giorno Isabella, la figlia del Podestà, andò a prendere l’acqua alla fonte, facendo in modo d’incontrare le tre donne. Voleva conoscerle, sapere qualcosa di loro poiché al villaggio si andava mormorando che quelle

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