Oltre la radura lungo il fiume

GRUTER

PREMESSA DELL'AUTORE e SINOSSI

Malgrado gli schermi piatti e superficiali sui quali l’uomo moderno ama rotolarsi, l’innata propensione al Soprannaturale trova oggigiorno una gran varietà di proposte, più o meno disinteressate. Malauguratamente, nessuna di queste ha origine divina.

Oltre la radura lungo il fiume, chiude idealmente il ciclo di novelle dedicato alla ricerca di esperienze religiose inaudite e propone una sintesi fantasiosa, mediando dalla letteratura universale contemporanea due giganti: Siddharta di Hermann Hesse e Virata, da Gli occhi dell’eterno fratello di Stefan Zweig. Prima di loro e insieme a loro, altri personaggi storici poco noti e spesso maldestramente fraintesi (Migrazione, Efesini, Carlo Martello e Il figlio del diavolo), sono emersi coraggiosamente dall'isolamento in cui erano stati relegati, ed offrono al lettore una visione della vita sorprendente ed alternativa.

CAPITOLO PRIMO: trasmutando.

Allora, il vecchio decise che i raggi del sole avevano asciugato la notte, anche dentro la capanna. Le preghiere potevano terminare e Siddharta desiderò impegnarsi nuovamente a vivere.

Avvicinandosi alla sponda del fiume, s’accorse di strusciare i piedi ma non se ne dispiacque. Anzi, rise di sé, della postura esitante e goffa, della pelle flaccida sulle braccia e sulle spalle ricurve e doloranti. Dedicò molta attenzione alle abluzioni, raccogliendosi composto tra le liane, con i piedi ben piantati nella sabbia. L’acqua fredda scorreva delicatamente tra le ginocchia pallide e la barba sgocciolava sul petto facendolo ansimare… tantoché ne uscì cauto, raggiungendo il tronco dove sedersi al sole ancora pietoso del mattino. Bevve lentamente dalla foglia di loto e guardò il grande fiume che gli sorrideva placido.

Non riusciva ancora a sentirne la voce, ma all’improvviso una carpa fece capolino tra i vortici