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Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione
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Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione
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Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione

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About this ebook

Giallo - romanzo breve (70 pagine) - Nazioni disposte a tutto, pur di accaparrarsi una vestaglia che nasconde un incredibile segreto.


Sherlock Holmes è chiamato a investigare sul segreto della famosa vestaglia verde della contessa di Castiglione (ovvero Virginia Oldoini), con la quale la nobildonna andò a letto con Napoleone III, cambiando la storia d’Italia; e per il possesso della quale è avvenuto un omicidio a Londra del sarto italiano che l’aveva confezionata. Molte nazioni (tra cui anche l’Italia e la Francia) sono disposte a tutto pur di accaparrarsi la vestaglia, che nasconde un incredibile segreto. Sherlock dovrà fare in modo che la controversia per il suo possesso si svolga in modo regolare. Dovrà recarsi a un’asta nel castello di Neuschwanstein dove incontrerà i delegati delle varie nazioni e dove alcuni dei quali celano misteriosamente la loro identità, come la rappresentante francese, la contessa de Rouge. A Neuschwanstein si scontrerà con un’oscura creatura, causa della morte di Re Ludovico II e scoprirà quale segreto si cela dietro la vestaglia e la morte del sarto.


Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia e innovazione digitale. Ha già pubblicato diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al BarIl Sogno e ha anche scritto due ebook per la collana TechnoVisions di Delos Digital.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateApr 25, 2017
ISBN9788825401943
Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione

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    Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione - G.P. Rossi

    a cura di Luigi Pachì

    G.P. Rossi

    Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione

    ROMANZO BREVE

    Prima edizione aprile 2017

    ISBN 9788825401943

    © G.P. Rossi

    Edizione ebook © 2017 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

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    Grazie, da parte di Delos Digital, dell'autore del libro e di tutti coloro che vi hanno lavorato.

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Sherlock Holmes e la vestaglia della contessa di Castiglione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Tra Verità e Finzione

    In questa collana

    Tutti gli ebook Bus Stop

    Il libro

    Nazioni disposte a tutto, pur di accaparrarsi una vestaglia che nasconde un incredibile segreto.

    Sherlock Holmes è chiamato a investigare sul segreto della famosa vestaglia verde della contessa di Castiglione (ovvero Virginia Oldoini), con la quale la nobildonna andò a letto con Napoleone III, cambiando la storia d’Italia; e per il possesso della quale è avvenuto un omicidio a Londra del sarto italiano che l’aveva confezionata. Molte nazioni (tra cui anche l’Italia e la Francia) sono disposte a tutto pur di accaparrarsi la vestaglia, che nasconde un incredibile segreto. Sherlock dovrà fare in modo che la controversia per il suo possesso si svolga in modo regolare. Dovrà recarsi a un’asta nel castello di Neuschwanstein dove incontrerà i delegati delle varie nazioni e dove alcuni dei quali celano misteriosamente la loro identità, come la rappresentante francese, la contessa de Rouge. A Neuschwanstein si scontrerà con un’oscura creatura, causa della morte di Re Ludovico II e scoprirà quale segreto si cela dietro la vestaglia e la morte del sarto.

    L'autore

    Nato a Roma, laureato in Chimica alla Università degli Studi di Roma La Sapienza, G.P. Rossi lavora nel campo delle Telecomunicazioni occupandosi di eSIM e di Digital Identity su progetti in ambito GSMA (GSM Association). È giornalista pubblicista, e scrive su Cor.Com, giornale che tratta di economia e innovazione digitale. Ha già pubblicato diversi racconti per la Giulio Perrone Editore, nelle antologie Il Desiderio, Al BarIl Sogno e ha anche scritto due ebook per la collana TechnoVisions di Delos Digital.

    Dallo stesso autore

    G.P. Rossi, Digital Identity - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865307670 G.P. Rossi, Realtà Virtuale - Manuale di sopravvivenza TechnoVisions ISBN: 9788865308776

    1

    Erano due settimane che non riuscivo a mettermi in contatto con il mio amico Sherlock Holmes. Da quando anni prima mi ero trasferito con mia moglie Mary per avviare la mia attività di medico, non ero più riuscito a essere vicino a lui come avrei voluto. La recente drammatica morte della mia amata mi avrebbe ora permesso di ritornare nella vecchia Baker Street, ma io non mi sentivo pronto.

    Mi piaceva stare da solo e la mia attività di medico era più facile da seguire se fossi rimasto lontano da Baker Street.

    Di certo il denaro non mi mancava, la mia pensione di guerra, e i racconti pubblicati, mi permettevano una vita agiata, ma esercitare la mia professione era più un dovere, piuttosto che un lavoro, e soprattutto non era affatto divertente né avventuroso come risolvere i misteri insieme con il mio amico.

    Il venticinque dicembre si avvicinava e quest’anno sarebbe stato un giorno più importante del solito, era l’ultimo Natale del 1800. Il ventesimo secolo era alle porte, qualche giorno e saremmo entrati in una nuova era che si annunciava piena di scoperte e grandi speranze, o almeno quella era la sensazione che si percepiva.

    Un po’ preoccupato, e visto che Sherlock non rispondeva ai miei telegrammi, decisi di andare di persona a constatare le sue condizioni.

    Arrivato al 221 di Baker Street, con sotto braccio una copia del Chronicle, anche se di solito leggevo il Telegraph, bussai alla porta con il mio bastone. Per fortuna la bombetta che indossavo mi proteggeva dalla pioggia che stava, a mano a mano, diventando sempre più forte.

    La signora Hudson mi aprì la porta rivolgendomi un caloroso, ma nervoso, sorriso; sembrava preoccupata e visibilmente agitata. – Dottor Watson è lei! Come sono felice di vederla.

    – Anch’io signora Hudson, è un piacere. Sono qui in visita per Holmes.

    – Oh, dottore pensi che stavo per mandarla a chiamare. Ormai sono giorni che non esce dalla sua stanza e che non mangia. E fatto ancor più allarmante, da qualche ora non mi risponde più! – mi confidò.

    – Crede che gli sia successo qualcosa? – chiesi entrando e salendo di corsa le scale, mentre la signora Hudson mi seguiva più lentamente, data la mia rapidità.

    Salite le scale bussai alla porta. – Holmes è lì? – non ebbi alcuna risposta. – Holmes? – continuai a chiamare, ma ancora nessuna risposta. Iniziai a preoccuparmi. – È sicura di non averlo visto uscire? – le chiesi.

    – Sicurissima dottore! – mi rispose piccata.

    A quel punto decisi di buttare giù la porta, presi una piccola rincorsa e all’improvviso sentii la sua voce inconfondibile dall’altra parte. – Entri pure Watson, non c’è bisogno di abbattere la porta. È aperta!

    Smisi di prendere la rincorsa e subito vidi il viso della signora Hudson che aveva cambiato espressione e ora, nell’aver udito la voce del mio caro amico, era notevolmente rilassato.

    – Non si preoccupi signora Hudson e vada pure – la confortai.

    – Mi faccia sapere come sta!

    – Dopo le farò sapere – le mormorai.

    Aprii la porta, che in effetti non era chiusa; la camera era al buio e il fumo del tabacco della pipa di Holmes aveva avvolto la stanza, rendendo l’aria quasi irrespirabile.

    Accesi una lampada a olio, in modo da poter vedere, e trovai Sherlock steso sul divano. Senza neanche chiedere il permesso mi avvicinai alle finestre e scostando le tende le aprii in modo che la luce e l’aria potessero riempire, con i loro benefici effetti, tutta la stanza.

    – No, Watson che fa? – si lamentò Sherlock rigirandosi nel divano e mettendosi un cuscino sopra la testa per proteggersi dalla luce.

    – Faccio quello che ogni buon medico dovrebbe fare, mi accerto che i miei assistiti stiano bene – mi avvicinai per costringere Holmes ad alzarsi, e constatai che sul tavolino, davanti al divano, vi era una siringa e una scatoletta di argento di cui conoscevo molto bene il contenuto. Mi accostai per prenderla e confutare i miei sospetti.

    – Non si preoccupi mio buon amico, non l’ho ancora usata. Anche se avrei dovuto – mi disse, poi si girò e mi guardò. – La mia mente non ce la fa più a oziare.

    Sapevo molto bene quanto quel discorso fosse vero e pericoloso, perciò gli credevo, e per ogni evenienza, furtivamente la presi e la rinchiusi con un guizzo nel cassetto. – Holmes, lei è bianco come uno straccio, ha bisogno di mangiare e di bere subito qualcosa! – dissi io estremamente preoccupato per quel comportamento.

    – Il mio corpo può resistere – disse affranto.

    Chiaramente non gli diedi retta. – Signora Hudson, per favore, porti su la colazione. Grazie! – urlai verso le scale e sapendo che ci stava ascoltando.

    – Va bene, molto volentieri, dottore – rispose lei da basso,

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