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Tecniche Avanzate di Sviluppo della Coscienza
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Tecniche Avanzate di Sviluppo della Coscienza
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Tecniche Avanzate di Sviluppo della Coscienza

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Tecniche Avanzate di Sviluppo della Coscienza,  è la mappa oggettiva di un percorso sperimentato di evoluzione della coscienza.
Nell’iter si incrociano diverse tradizioni usando le particolarità di  ognuna per arrivare a una sintesi del percorso spirituale visto come una scienza, nella quale il dato fondamentale è l’esperienza, nonché la sperimentazione come banco di prova.
 
Le tecniche esposte sono state tutte sperimentate e testate e sono strettamente connesse tra di loro, per quanto appartenenti ad indirizzi e scuole diverse, sia occidentali che orientali.
I maestri e i punti di riferimento vanno da Rudolf Steiner a Massimo Scaligero, da Giuliano Kremmerz per arrivare a Carlos Castaneda e Gurdjieff, incontrando nel presente Giammaria, Lama Gangchen Rimpoche e altri maestri.  Si Intende per “maestro” colui che ha già compiuto un determinato percorso e quindi può costituire un punto di riferimento come orientamento nella vastissima ed intricata mappa di ricerca.
Il ricercatore, tuttavia, deve diventare in grado di costruire il proprio cammino, perché il vero maestro è dentro di lui.
 
Hermelinda, spiega con precisione quali sono stati i suoi riferimenti e le  fonti, e in che modo le ha unite. Le tradizioni a cui si è collegata sono essenzialmente la tradizione ermetico-alchemica di stampo egizio, la tradizione tolteca e la tradizione indiana-tibetana.
 
LanguageItaliano
Release dateMar 3, 2017
ISBN9788869371769
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    Tecniche Avanzate di Sviluppo della Coscienza - Hermelinda

    APPENDICI

    PREFAZIONE

    È con molto piacere che ho offerto ad Hermelinda di far precedere questa sua fatica da una mia breve presentazione. Viviamo in un’epoca in cui abbondano le pubblicazioni su temi di natura esoterica ma sono poche quelle in cui viene dato un chiaro indirizzo pratico e operativo. L’Autrice non è famosa, non appartiene né al mondo accademico ufficiale né al millieu esoterico contemporaneo. Usa un linguaggio semplice, quasi elementare e scolastico ed è apparentemente sincretista; il suo libro, tuttavia, possiede un pregio ineguagliabile e quasi mai riscontrabile in altre pubblicazioni del genere: tutto ciò di cui l’Autrice parla è stato oggetto di diretta sperimentazione da parte sua in ossequio alla massima di Massimo Scaligero (Maestro che è stato fondamentale nella formazione spirituale di Hermelinda): Si può conoscere solo ciò che realmente si sperimenta. Lei ha sperimentato lo Spirito da sempre, fin dalla più tenera età. Lo Spirito è stato sempre al centro della sua vita e ad Esso Hermelinda ha consacrato tutta la sua esistenza. Di conseguenza, nonostante la giovane età, l’Autrice ha accumulato una vasta esperienza in campo Iniziatico. Questa esperienza viene da lei messa a disposizione di coloro che cerchino una risposta alle Tre celebri e fatidiche domande: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Con grande naturalezza e garbata semplicità l’Autrice accompagna per mano i lettori in un viaggio che consentirà loro di conoscere le principali correnti Spirituali del mondo contemporaneo. Hermelinda non prende posizione a favore dell’una o dell’altra corrente ma si limita ad esporre le basi conoscitive e le tecniche di auto-realizzazione delle grandi Scuole Spirituali dell’Oriente e dell’Occidente evidenziando il fil rouge che unisce lo Yoga all’Ermetismo, Castaneda a Bardon, Steiner a Dion Fortune, Gurdjeff a Scaligero. La Tradizione, ci spiega l’Autrice è Una, Unica, Perenne; Essa assume forme diverse nei diversi periodi della evoluzione umana e nei diversi contesti geografici ma la Sua essenza è sempre la medesima e sempre medesimo è il Suo fine: offrire all’Uomo la possibilità di ottenere la propria Re-Integrazione divenendo un Individuo cosciente e libero dai condizionamenti del mondo delle apparenze illusorie. L’Autrice ha dedicato un notevole spazio del suo libro alla figura del mio amatissimo Maestro Massimo Scaligero, vera fiaccola che ha illuminato la mia esistenza. I lettori potranno approfondire eventualmente questi temi e questi autori, o potranno invece rivolgersi ad altri orientatori di cui si parla nel presente libro; Hermelinda rispetta con garbo le inclinazioni e le tendenze dei lettori lasciandoli liberi di scegliere il percorso che più a loro si addice. Questo rispetto della libertà altrui e questa assenza di qualunque dogmatismo ci mostrano come per Hermelinda lo Spirito sia qualcosa di profondamente vissuto e non di meramente enunciato. Per tali motivi ritengo che il suo libro vada letto con grande attenzione e vada tributato all’Autrice un ringraziamento sentito per l’abilità e l’equilibrio con cui è riuscita ad offrire un vasto ed obiettivo panorama a coloro che siano seriamente interessati ad una ricerca interiore.

    Ad Majora!

    Apis

    ​INTRODUZIONE

    Per una maggiore comprensione del testo e dei riferimenti che vengono fatti in questo libro è consigliabile la lettura di Preparazione Occulta – Hermelinda – Edizioni CdL. N.d.E.

    Perché cominciare un cammino spirituale?

    In questo libro riporterò la testimonianza di un percorso spirituale, in base alla mia esperienza personale. Il soggettivo, tuttavia, deve essere trasceso, al fine di ricavare dal cammino alcune coordinate impersonali che possano creare una mappa oggettiva.

    Nell’iter che vi proporrò si sono incrociate diverse tradizioni, a creare un percorso coerente. Ho sempre considerato il percorso spirituale come una scienza, nella quale il dato fondamentale è l’esperienza, nonché la sperimentazione come banco di prova.

    Le tecniche che esporrò sono state tutte sperimentate e testate e sono strettamente connesse tra di loro, per quanto appartenenti ad indirizzi e scuole diverse, sia occidentali che orientali.

    Ho avuto diversi maestri e punti di riferimento. Da Rudolf Steiner e Massimo Scaligero, a Giuliano Kremmerz, per poi arrivare a Carlos Castaneda e Gurdjieff, incontrando nel presente Giammaria, Lama Gangchen Rimpoche e altri maestri. Intendo per maestro colui che ha già compiuto un determinato percorso e quindi può costituire un punto di riferimento come orientamento nella vastissima ed intricata mappa di ricerca.

    Il discepolo, tuttavia, deve diventare in grado di costruire il proprio cammino, perché il vero maestro è dentro di lui.

    Spiegherò con precisione quali sono stati i miei riferimenti e le mie fonti, e in che modo le ho unite. Le tradizioni a cui mi sono collegata sono essenzialmente la tradizione ermetico-alchemica di stampo egizio, la tradizione tolteca e la tradizione indiana-tibetana. Potrebbero sembrare tradizioni eterogenee e distanti tra loro, eppure diversi punti di collegamento, al principio impensabili, le rendono parallele e in certi momenti sovrapponibili.

    D’altra parte, tuttavia, occorre essere prudenti nel fondere tecniche provenienti da scuole e tradizioni diverse, facendosi guidare dal buon senso. Il buon senso, in questo caso, corrisponde alla voce del proprio Maestro interiore, cosa di cui parlerò nel corso di questa trattazione.

    In realtà la Tradizione è Una, ma diverse sono le forme nelle quali essa si è incarnata nel tempo e nello spazio. Si intende per tradizione l’insieme delle conoscenze, asserzioni, intuizioni tramandato per secoli e preservato in un corpus unitario, omogeneo e coerente. Parlare di tradizione in ambito esoterico equivale a evocare un mondo intero, popolato da tutti coloro che nel tempo si sono avvicinati a tali discipline, e costituisce una riserva di potenza infinita ed inesauribile alla quale ognuno di noi può andare ad attingere purchè disponga delle giuste chiavi.

    Dapprima determinate conoscenze, comportamenti, tecniche venivano trasmesse oralmente, da maestro a discepolo, in segretezza. In seguito, con la nascita della scrittura e della stampa determinate conoscenze furono registrate, ma trasmesse con la massima attenzione solamente a discepoli che si fossero rivelati degni; trasmesse cioè in via iniziatica, attraverso precise procedure rituali e giuramenti di segretezza. Certo, al giorno d’oggi esistono diverse mistificazioni e falsificazioni di insegnamenti, nonché profanazioni e distorsioni; eppure persiste in viva forza il filone autentico al quale è possibile attingere nella misura nella quale si è purificati ed evoluti.

    Un’infinita catena di opere, mani, di menti, di intenti, una serie di storie che si intrecciano tra il piano fisico e i piani invisibili: una fiamma invisibile, passata di mano in mano, di epoca in epoca, che spesso è stata indebolita, e che spetta al ricercatore risvegliare e ravvivare dentro e fuori di sé.

    Il concetto di tradizione è strettamente collegato a quello di archetipo, che raccoglie esperienze svariate e diversificate nello spazio e nel tempo ma che, pur nella varietà, garantisce un’immutabile coerenza e continuità.

    Ciò che gli eruditi attribuiscono alla fantasia popolare rivela un’antica chiaroveggenza tramite cui l’uomo antico percepiva la realtà spirituale dietro le apparenze fisiche. Da lì quindi i miti, le fiabe, le leggende che rivelano profonde verità e saggezze. La filosofia greca rivela diversi aspetti della sapienza dei misteri; Platone riferisce che tutta la filosofia dei suoi tempi non era nulla in confronto alla saggezza antica che gli avi avevano ricevuto tramite il contatto con le dimensioni spirituali dell’esistenza.

    Nella fase d’ascesa l’uomo veniva ispirato dai mondi spirituali, inebriato dalla sapienza dei templi che gli rivelava una profonda saggezza dalla quale scaturivano la bellezza, le virtù, le conoscenze; la fase di decadenza ebbe luogo quando si cominciò a sentire che oltre alla spiritualità ordinaria c’era altro.

    La tradizione, e quindi tutto ciò che in campo magico-ermetico è stato pensato, detto, fatto e praticato prima di noi, riveste una notevole importanza in quanto punto di riferimento da considerare con serio rispetto. Questo non vuol dire prendere per oro colato tutto ciò che è stato tramandato, ma piuttosto sviluppare un sano discernimento interiore che ci consenta di attingere ai significati autentici di quanto ci viene comunicato. Non dobbiamo considerare la tradizione come qualcosa di statico e immutabile bensì, al contrario, come un quid di dinamico, vivo, mutevole, nonché plasmabile dall’esperienza personale. Non solo attingiamo dalla tradizione, ma diventiamo creatori all’interno della tradizione stessa.

    Esiste quindi qualcosa come una mente universale complessiva che comprende tutte le forze e le energie provenienti da diverse parti del cosmo, e con la quale è possibile entrare in sintonia, attingendo ad un’enorme sorgente di informazioni.

    Al giorno d’oggi, quindi, potrebbe essere avviata l’innovativa iniziativa di non seguire in maniera ortodossa un’unica tradizione, in quanto ogni singola tradizione si riferisce ad un determinato contesto storico, cronologico, geografico, e a svariati fattori. Una via spirituale dovrebbe invece essere fluida, mutevole, adattabile ad ogni situazione o contesto di vita. Non quindi una struttura chiusa, ma un sistema anche aperto alle innovazioni. In questo libro si dimostrerà che l’iter operativo di diverse tradizioni rispecchia, in realtà, una struttura comune.

    I mistici e veggenti orientali e occidentali nelle loro opere hanno lasciato numerose descrizioni dello stato trascendente di realizzazione spirituale. Tutte queste descrizioni convergono nel delineare un nuovo stato d’Essere in cui si possiedono nuove facoltà superiori. Esperienze che di per sé è arduo esprimere a parole, se non piuttosto attraverso metafore o simboli, oppure paradossi come i koan orientali.

    Nell’epoca odierna l’umanità attuale comincia a sentire il bisogno pressante di ampliare i suoi orizzonti di coscienza, al fine di trascendere la limitata visione scientifica della conoscenza dell’universo che riduce la terra e l’uomo a stati trascurabili contenuti in un insieme gigantesco. Nonostante i recenti sviluppi ottenuti nella scienza, gli scienziati non hanno ancora una reale conoscenza della vera natura e origine del cosmo. Il mondo che ordinariamente conosciamo potrebbe quindi essere una piccola parte della manifestazione esterna delle forze universali. La visione razionale della scienza è solo un frammento di verità, che erroneamente vuol sembrare l’intera verità, ed è perciò causa della quotidiana sofferenza, quotidiana menzogna, quotidiana realtà umana.

    L’attuale scienza ordinaria non è capace di spiegare perché nell’odierna vita costellata dalle innovazioni tecnologiche, accanto agli episodi di violenza, distruzione, guerre, ci sono milioni di persone che cominciano a correre verso lo yoga o altre vie esoteriche. In un certo senso l’uomo è stato schiacciato dal peso delle sue stesse creazioni. C’è un punto in cui la conoscenza spirituale dovrà necessariamente incontrarsi con la scienza ufficiale. Quest’ultima spesso riceve urti e tagli dinanzi alla realtà insondabile, tanto che l’intelletto analitico è costretto a fermarsi, fino a ricevere il contraccolpo della realtà spirituale. La scienza, cioè, ad un certo punto si trova davanti ad un abisso senza fondo, e chi ha il coraggio di procedere oltre, pur dovendosi spogliare di tutto ciò che ha assunto nel mondo sensoriale, troverà la vera realtà.

    Il progresso deve quindi accompagnare il progresso spirituale, e questo può essere raggiunto attraverso un sistema di discipline che tendano a raggiungere stati più profondi nella coscienza umana, al fine di effettuare trasformazioni radicali nella struttura dell’essere.

    È un tipo di cammino al quale solitamente ci si avvicina in età matura, quando il soggetto ha compiuto diversi generi di esperienze di vita; a quel punto egli comincia ad avvertire che, accanto a tutte le effimere realizzazioni ordinarie, esiste un quid di irrealizzato, la cui mancanza procura una sensazione di indefinita insoddisfazione, che molto spesso sfocia in stati di cupa depressione apparentemente immotivata: la sensazione che questo non sia l’unico vero mondo e che esista qualcosa di più alto della percezione dei sensi e delle cose materiali.

    Oppure l’avvicinamento alla Via avviene in seguito a forti sofferenze esistenziali, perdite, separazioni, quando il forte dolore porta l’individuo ad interrogarsi sul senso della vita.

    Ci sono, tuttavia, alcuni casi meno frequenti in cui si possono avvertire queste sensazioni in giovane età, perfino in periodo adolescenziale. Quest’ultimo è il caso di chi scrive. Quale può essere la spiegazione di un precoce avvicinamento alla Via? Perché avvicinarsi ad un duro sentiero di conoscenza in piena giovinezza, quando la vita ordinaria comincia a regalare gioie, divertimenti, soddisfazioni, divertimenti? Forse perché in qualche modo quel cammino era già cominciato in epoche lontane? E quindi come si potrebbe, del resto, esaurire nell’arco di una sola esistenza le miriadi di concatenazioni causa-effetto?

    Qual è allora lo scopo di ogni via esoterica? Perché un essere umano, ad un certo punto della sua esistenza, si rende conto che la scienza, la religione e le filosofie accademiche non possono dargli le risposte che egli cerca?

    Le tradizioni antiche possedevano profonde conoscenze riguardo l’uomo e il suo destino. Le classiche domande chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo non costituiscono semplice speculazione filosofica, ma lasciano intravedere un preciso percorso che condurrà il ricercatore nel cuore di sé stesso. Sarà nelle più insondabili profondità del suo essere che il ricercatore, diventato discepolo potrà trovare i segreti più nascosti non soltanto dell’umanità ma dell’intero universo. Nel microcosmo verrà ritrovata l’insondabile essenza del macrocosmo.

    Nel mondo odierno così complesso e variegato, la spiritualità si è notevolmente ridotta rimanendo confinata in ciò che ordinariamente si ritiene fantasia. Tale dimensione, dunque, viene in tal modo condotta nei remoti accessi del pensiero più profondo, dove sono racchiuse le memorie ancestrali di passate epoche lontane. Anche il mondo esoterico stesso è all’insegna della complessità; al giorno d’oggi chi si avvicina al cosiddetto spiritualismo incontra migliaia di proposte diverse tra gruppi, associazioni, trattazioni ormai molteplici delle quali l’originalità e autenticità è molto spesso in dubbio. Un pullulare di libri, new age, che spesso più che guidare, potrebbero distrarre e confondere, stordendo con svariati input eterogenei coloro che sono alla ricerca di una via. Arduo, dunque, incontrare un punto di riferimento e un valido orientamento, una lanterna che guidi a cercare le risposte nella propria interiorità più profonda anziché nei molteplici divenire esteriori. Al giorno d’oggi occorre una sintesi efficace di tutte le tradizioni esoteriche, in un percorso che si adatti all’uomo odierno e a quelli che sono i suoi compiti in un contesto di società così modernizzato: proprio in un simile contesto, infatti, l’uomo è portato a sviluppare quanto è a lui possibile per proseguire nella sua evoluzione.

    Qualunque tradizione spirituale si basa sul concetto dell’esistenza di una forza che dirige tutto: il grande Intento universale, che si esprime attraverso gli esseri umani, permeando nel contempo tutto l’esistente; l’intento troverebbe nei ricercatori spirituali, guerrieri di tutti i secoli un canale pulito attraverso il quale fluire. Tutte le scuole spirituali concordano nel sostenere l’esistenza di vere e proprie prove iniziatiche da superare e in tutti i sistemi esoterici lo scopo delineato è quello di raggiungere la libertà totale, che comporta, tra l’altro, il creare in vita un nucleo energetico tale da essere capace di mantenere la coscienza oltre la morte fisica: ciò che in alcune tradizioni viene definito corpo di gloria, prodotto dalla trasformazione del corpo fisico in seguito al fuoco del profondo, traguardo di una vita condotta sulla base di impeccabilità e di costante consapevolezza . Per spiegare, in altri termini, tali concetti così descritti in modalità assunte dalla tradizione ermetica e dal nagualismo toltechi, si potrebbe descrivere tale processo come un portare il fulcro della coscienza ad illuminare l’anima, svincolando la coscienza dal cervello fisico e conferendole dunque una base immateriale. Si tratta di un cammino costituito da molteplici difficoltà ed ostacoli, la maggior parte dei quali sono racchiusi nell’interiorità stessa del ricercatore spirituale e costituiti dall’ego, ossia il complesso di strutture mentali, emotive, istintive condizionate dall’ambiente esterno e da ciò che si ritiene di essere. Le scuole esoteriche, di diversi tempi e diversi luoghi, hanno fornito gli strumenti e le indicazioni per compiere un lavoro spirituale su se stessi, indicando in diverse maniere quale sia la via da seguire. Nonostante certi determinati presupposti siano costanti qualunque sia il tipo di indirizzo spirituale intrapreso, il cammino spirituale presenta particolari varianti che conferiscono ad esso un carattere individuale a seconda del soggetto che lo percorre.

    È da rilevare, comunque, che la via che un odierno ricercatore spirituale ha da percorrere non può essere svincolata dal contesto di vita ordinario, che ne costituisce l’imprescindibile base e ne diventa principale scuola. Ciò che emerge ad esempio dai libri di Carlos Castaneda così come da altri autori di questo campo è che le virtù che un ricercatore spirituale, guerriero per dirla alla Castaneda, sviluppa nella via sono indispensabili per affrontare le vicissitudini della vita ordinaria e farle diventare occasione di sviluppo spirituale e conoscenza di se stessi. C’è da rilevare che la via tolteca, così come descritta da Castaneda, ha molti punti in comune con le tradizioni spirituali orientali come il buddhismo tibetano e con tradizioni spirituali occidentali, come l’ermetismo alchemico così come con altre tradizioni, in virtù delle tecniche utilizzate e del modus operandi.

    Il Grande Arcano consiste nella realizzazione del sé assoluto dell’uomo, il suo vero essere. Ogni epoca umana ha tramandato diverse forme di simbolismo e metodi di insegnamenti occulti. In occidente è stata creata la filosofia dell’Ermetismo, nella quale si trovano molti simboli, formule, misteri. La filosofia esoterica orientale, invece, si distingue per una semplicità di insegnamento, raffigurando una conoscenza diretta dalla Mente cosmica, il Sé supremo, raggiungibile dall’intuizione della mente, dal Sé umano (Atman). Il principio assoluto, sé universale, l’infinito inaccessibile e ineffabile, infatti, non può essere conosciuto tramite la speculazione della mente ordinaria.

    La magia, in senso di sapienza assoluta, ha la chiave di tutto ciò che esiste, ed è depositaria di una pratica filosofica occulta che consente a coloro che la praticano giustamente di penetrare in quel mondo descritto dalle filosofie antiche e dalle religioni simboliche. Il mago che pratica la scienza sacra non apparterrà alla terra e al mondo ordinario se non con il corpo fisico, mentre la propria coscienza troverà la via per cominciare ad insediarsi in un mondo di piena verità.

    L’uomo attuale, allo stato ordinario della sua coscienza, è lontano dalla conoscenza della vera essenza del mondo, in quanto si basa costantemente sulla percezione generata dai suoi sensi fisici. Questi ultimi gli danno una conoscenza limitata della realtà, che è assai più complessa e si estende su svariati livelli di concretizzazione dell’energia. Buona parte del lavoro spirituale consisterà quindi nel sviluppare facoltà percettive latenti, veri e propri organi di senso diversi da quelli fisici. Sono facoltà che tutti gli esseri umani possiedono, a diversi gradi di sviluppo, e che andranno fatte emergere progressivamente attraverso le giuste disposizioni e appropriate tecniche. Steiner parla di mondi spirituali per indicare queste dimensioni dove sono racchiuse le tracce per trovare un senso alla propria esistenza e conoscere i grandi enigmi della vita, in altre parole, le cause di tutto ciò che è.

    La scienza spirituale, in tutte le diverse forme che ha assunto nel corso dei secoli e dei luoghi geografici, non ha mai prescritto nessun dogma, e non ha mai annunciato nessuna fantomatica verità, ma ha solamente

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