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Le frasi di Capitan Nessuno
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Le frasi di Capitan Nessuno

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About this ebook

Questo non è un romanzo, non ha una trama, un inizio od una fine. Sono le frasi che sgorgano dal cuore di Capitan Nessuno giornalmente e che mette nella sua pagina Facebook. Sono ricordi, emozioni, sentimenti, fatti, parole condivisi e ora raccolti tutti assieme. Sono parole dettate dall'amor di patria, dai ricordi di missioni in paesi oltremare, scritte da un uomo che ha sulla pelle cicatrici e nel cuore ricordi e dolori che non si spengono mai. Ma mantiene vivo nel cuore il pensiero di riuscire a ridare Libertà e Giustizia a questa Nazione, portando avanti l'Etica che lo contraddistingue e il desiderio di continuare a lottare fino all'ultimo respiro per raggiungere il suo scopo, una missione che continua giorno dopo giorno.
LanguageItaliano
PublisherSanti Editore
Release dateMar 3, 2017
ISBN9788899531201
Le frasi di Capitan Nessuno

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    Le frasi di Capitan Nessuno - Scarlet Carson

    AUTRICE

    Autrice

    Scarlet Carson non esiste. Nella realtà è la rosa del film V per Vendetta, ma nemmeno quella esiste, dato che in natura la rosa si chiama Violet Carson ed è stata cambiata in Scarlet solo per esigenze cinematografiche.

    Scarlet Carson è anche la missione in cui per la prima volta una giornalista di guerra ha incontrato un capitano della Folgore e ha cominciato a seguirlo nella sua vita movimentata e imprevedibile, facendo di quel nome il suo pseudonimo. Da allora, dai deserti della Siria agli intrighi dei Palazzi del Potere, è diventata quasi la sua biografa ufficiale, forse l’unica a conoscere la vera identità di Capitan Nessuno e di certo l’unica a seguire le sue vicende e a poterle raccontare.

    lL LIBRO

    Il libro

    Io che ho scritto il libro (TASK FORCE CN-11), nel libro non ci sono mai. Sembra. In realtà ci sono sempre, ad ogni parola, in ogni momento. Io c’ero nelle notti nel deserto, quando gli uomini cercano di riposare, la guardia fissata e gli altri che fingono di dormire, una mano sull’arma, mentre i sensi sono all’erta per ascoltare e captare ogni più leggero cambiamento nei rumori furtivi, nel vento, nel buio. E c’ero quando, sommessi, si scambiavano ricordi, pensieri, il fuoco acceso e le ore che sembravano non passare mai. (Scarlet Carson)

    "Grazie a te, te che c’eri... Che quando mi gridavo dentro tutto il mio dolore, tu eri lì ad ascoltare.

    Ed ora che sono nessuno tra gli uomini, che ancora porto quella croce sulle spalle. Ci sei tu che scrivi della nostra memoria, liberandomi così di quel silenzio.

    Grazie. " (Capitan Nessuno)

    In questi mesi molti hanno chiesto se le frasi che giornalmente compaiono sulla pagina di Capitan Nessuno in Facebook fossero prese da qualche libro o diario.

    Ho voluto quindi, dopo aver scritto il libro TASK FORCE CN-11 dove è descritto un periodo particolare della vita del Capitano, raggruppare le sue frasi facendone un volume unico, così che chiunque voglia possa ritrovare tutte insieme le frasi che compaiono in pagina.

    Questo non è un romanzo, non c’è una trama, non c’è un inizio o una fine. Sono pensieri, frasi, riflessioni, considerazioni, momenti di vita vissuta, ricordi del passato, aneddoti che Capitan Nessuno condivide giornalmente nella sua pagina.

    Nella speranza che questa raccolta sia cosa gradita per tutti gli estimatori ed i seguaci di Capitan Nessuno.

    FRASI

    Frasi

    Se dovesse qualcuno chiederti dov’è quel capitano, tu sussurragli delle sue storie, come fosse un romanzo, come fosse una leggenda, una criptica tempistica di un ufficiale di una squadra fantasma che ha firmato la disfatta di gente senza giustizia ed onore.

    Cerco la verità, io ho già perso la mia partita con la vita... non dormo più, fumo sigaretta su sigaretta, ho la barba non fatta da mesi, ho lo sguardo perso...

    Ma non posso permettere che quei pochi rimasti mollino.

    Non sono ciò che sono, sono solo io...

    Non c’è il mio nome, tutto questo non mi appartiene, guardo le mani e vedo le catene, sono stato a lottare sino alla fine

    Sono un soldato, ben addestrato, con l’orgoglio di ciò che è, a prescindere che abbia un passamontagna od il volto scoperto, sono e sarò sempre io.

    Mollare e fuggire...? No, non ha mai fatto per me. So cosa vuol dire, sono partito dal basso, ho fatto ogni tipo di esperienza, ho comandato uomini, sono stato addestrato ed ho addestrato, sono partito per missioni di pace e poi sono finito a combattere per la vera democrazia.

    Ed ogni giorno il gioco è duro, ci ho preso gusto però, nulla potrà fermarmi, possono spararmi, uccidermi, ma non è possibile rubarmi l’anima.

    NON ABBANDONATE MAI I SOGNI, I SOGNI SONO L’UNICA COSA CHE VI DARANNO LA FORZA DI AVERE UNA MARCIA IN PIU’!

    Il mio comandante, il mio generale diceva sempre: le leggi e le regole devono essere osservate, non vanno infrante, ma... possono essere piegate.

    E ti dico, amico mio: Continua, lotta e vinci! Vorrei non essere costretto a pensare, vorrei poter sistemare tutto, vorrei poter tornare indietro! Ma non si può, purtroppo.

    Ciò che mi rimane è questa libertà, una libertà che è divenuta una gabbia d’oro, devo romperla questa gabbia, devo aprirla... voglio volare amico mio, e so volare... vedrai!

    A scuola, mi mancavano le cose materiali a differenza altrui, ma non mi è mai mancata la ricchezza vera, quella morale, quella che si ha dentro. Ma se mi dovessero domandare cosa si provava, risponderei che l’esser poveri era un lusso che apparteneva a pochi, come il lusso della privazione che si concedeva mia madre per potermi mandare avanti, proprio come me, che mi sentivo dentro un corpo senza braccia, ma con gambe, gambe forti che mi permettevano di correre, correre più che potevo senza voltarmi, mai.

    Sono fiero di te, amico mio, sono fiero dei miei uomini e sono fiero di aver alzato la testa e non aver eseguito quell’ultimo maledetto ordine che è costato tanto, quello di ritirarci ed annullare tutto, non l’ho mai eseguito ed ho disobbedito ad un ordine diretto.

    Avevo promesso ad alcuni che sarei tornato, non sono sicuro di ciò ma... forse non potrò mantenere la promessa, almeno ti dico che non mi sento ancora di poterla mantenere, ma ricordati quello che ti dissi una volta tempo fa, non ci sarà più nulla di cui aver paura, nulla!

    Tra corpi mutilati, tra la morte, tra petrolio, tra sofferenza ed ingiustizie è questo che sono diventato, e che Dio mi perdoni, perché sarò anche un angelo, ma sono vestito di nero, non credo in nessuna religione, non credo alle lacrime delle persone, non credo più a niente. Credo però di avere un’ anima nera, di essere un un uomo dannato, perché più passano i giorni e più sono diventato cattivo...

    Chi mi ha conosciuto, chi mi crede, mi riconoscerà in ogni luogo, in ogni modo e in ogni tempo. Anche se sarò diverso, anche se avrò un altro volto o sarò senza volto, anche se non avrò la stessa voce, lo stesso sguardo... ma chi ha avuto fiducia in me capirà che sono io e non potrà sbagliarsi, mai.

    Non mi interessa vivere, od almeno vivere per rimanere a guardare... Sia ben chiaro, non che non ringrazi la vita, ma... non c’è giorno che non pensi alla morte, e Il mio pensare alla morte, in realtà, non centra nulla con essa, ma centra con un nuovo inizio.

    I dinosauri, erano creature malvagie, ma forse meno di noi, eppure, sono stati estinti dalla vita.

    Che in fine, il vero parassita sia l’uomo? Viviamo sulle spalle di altre creature, sulle spalle del pianeta. Non possiamo non definirci parassiti.

    Tutto questo è un primo messaggio per molti, ma sarà un’ azione per pochi.

    E se Dio è contro di me in questo progetto, che ponga termine alla mia esistenza, perché non mi fermerò mai.

    Non mi piegherò mai alla vita, solo perché essa mi conceda un po’ di tempo in più, non lo farò. Lascerò che faccia il suo corso, così come dovrà essere.

    Non mi piegherò mai a nessuno. Diverrò polvere, questo è probabile, ma non sarò ancora schiavo, lo sono stato stato una vita senza che me ne accorgessi, sino a che non sono stato anche schiavo di me stesso, schiavo della vita. Ma ora non voglio esserlo più.

    La vita è bella, non occorre mai dimenticarlo, occorrerebbe scriverlo sui muri di ogni città. Dirlo ad ogni uomo, donna, bambino od anziano della terra.

    Quando i miei coetanei avevano poster di calciatori, fumetti di supereroi... Io avevo un ingrandimento di Falcone e Borsellino, avevo un quadretto con il gen. Dalla chiesa...

    Quelli erano gli eroi, quelle persone che morivano per ciò in cui credevano, per ciò che per loro era giusto, per persone che nemmeno conoscevano, loro erano i miei supereroi. Con gioia ho sempre testimoniato i miei ideali, perché il compito era ed è suscitare una speranza in chi è l’ultimo, credere che niente è scritto e che tutto possa cambiare.

    Non c’è cosa più triste di chi vede e tace, non c’è forza più sprecata di quella che fa allungare i passi per tirare dritti.

    Ma signore e signori ecco davanti a voi un altro coglione che per sentirsi vivo aiuta ogni giorno il prossimo, rischierò anche di non rialzarmi più, ma ciò che mi uccide realmente è guardare senza fare niente.

    Se Dio sa piangere, penso che la pioggia siano le sue lacrime, per quel che vede, per quel che prova, per quel che sente, ed io, io le mie lacrime le ho lasciate a lui, così che posso piangere quando piove e nessuno lo vede. I miei dolori glieli ho donati a lui, saprà cosa farne meglio di me. Ma non gli ho mai dato addii, anzi, gli ho sempre detto a rivederci, è così che va, è così che è ed è così che deve andare. E mi sta bene così.

    Chi rimane in silenzio, chi rimane a guardare, chi sceglie di non scegliere, è una vittima, ma perché ha scelto così. Non c’è alcun inizio, non c’è alcuna fine, c’è solo il momento, il presente, ed ogni momento è quello buono per poter decidere di farsi valere.

    Perché io ho scelto di non arrivare alla vecchiaia senza aver fatto un cazzo, e quanto è vero Dio, io la combatterò questa partita. E chi opta per il tacitus, è qualcuno che ha optato per la resa, e credo che sia quella la vera morte.

    Bisogna far si che la gente si faccia avanti, che le persone credano in ciò che è giusto, che si sentano libere di poter scegliere, anche se ciò può voler dire morire.

    Bisogna far comprendere ciò che è reale!

    Apri gli occhi diamine, apri la testa, sfruttala e guarda ciò che ti circonda, sfonda il muro che ti ferma o soffocaci dentro, sopravvivi e combatti per poi poter sentirti vivo!

    Sai, un caro amico, un fratello forse... Un giorno mi disse: "Tu sbagli, non sai fare il tuo lavoro, e sai perché...? Perché non sei cattivo, le persone si approfittano di ciò! Tu sei buono, e vuoi cambiare il mondo senza violenza...! Ma non è possibile questo, tu lo sai meglio di me. Tu vuoi sensibilizzare le persone, ma un giorno, così facendo, vedrai che si creerà un mostro, qualcuno che non avrà paura più di niente e di nessuno. E la vita come le scelte, saranno tutte tue!

    Io spero solamente di non esserci quel giorno, non voglio vederti quando sarà il momento." Ed ora dico... E’ vero!

    Sono diventato quello che il mio fratello diceva, forse un mostro. Ma so che quando verrà quel momento, anche tu saprai cosa fare, perché accadrà qualcosa così forte, da spronarti e farti arrivare al tuo 100%

    Come si fa, come? Questa è la domanda che vorresti porre.

    Non c’è bisogno di saperlo, sarà come un istinto, verrà il tuo SO COSA FARE. E lo farai, senza neppure accorgerti di saperlo fare.

    La mia raccomandazione, è sempre la solita. Io non so cosa riserva il domani, non lo sai nemmeno tu. Ma voglio che qualunque cosa accada, tu non perda mai la speranza, perché altrimenti daresti la più grande delusione a te stesso e all’universo intero, quella di aver usato tutto questo tempo invano, senza significato.

    E non credo in alcun modo che tu voglia questo, no?

    Per il resto, abbi fede, ma non in qualche divinità, ma nello spirito che senti, nella tua vita ed in ciò che credi tu, che sia Dio o che sia l’universo.

    Poi, arriva un giorno in cui ti fermi, anche se sai che tutto ciò che ti circonda continua ad andare avanti anche senza di te, ma ciò poco importa.

    Importa invece il pensiero che dovrai restare nel cuore e nella mente di chi ha vissuto con te e che dovrai lasciare un segno del tuo passaggio, che non potrai essere una immaginazione.

    E forse ci morirò, morirò col desiderio ed il sogno di poter vivere guardando il cielo, le nuvole, il sole.. In un mondo in cui c’è pace, c’è onestà e non c’è il bisogno della giustizia.

    Un mondo uguale per tutti, un mondo dove non c’è bisogno di sognare, dove non vi è preoccupazione per il domani e dove anche quelli che non ci sono più continueranno a vivere al nostro fianco, come fratelli, per sempre.

    La luna è lì, ci mette a riposo. Ma c’è qualcuno, qualche d’uno che non vuol riposare, che crede che sia tutto possibile, che mentre si da la buonanotte all’Italia, rimane in piedi, a vedere il cielo che soprastante c’è in questo paese.

    E di tassello in tassello, crea una sorta di realtà, realtà che un tempo era solo un sogno. E buonanotte anche a te amico mio, devi riposare un po’, quel quanto che basta per poterti ricordare, che c’è chi non viene smontato, che c’è chi fa la guardia assieme a quel pezzo di mare che che circonda questo paese.

    Ed ero bambino, prendevo l’innocenza per mano, la curiosità per conoscenza... E con mia madre litigavo per come andavo a scuola, perché andavo bene, ma potevo impegnarmi di più.

    Ma io sognavo, guardavo il cielo, e quanto tempo ci passavo, non avevo amici, non avevo persone, c’era solo quella grande voglia di arrivare.

    E poi lui, la persona più importante della mia vita... Mi diceva che sarebbero arrivati gli eroi, e mi diceva di non scordarmi mai le porte che avrei ricevuto in faccia.

    Ed ora so quel che intendeva lui, intendeva me. Lui credeva che ci potessi diventare io, ed ha lasciato tutto questo, proprio perché credeva che io non molassi e mandassi avanti tutto questo vincendo.

    Lui credeva che sarei stato io uno di quegli eroi che lui citava.

    E se vi chiedete: cosa ne sarà della nostra vita? Beh, sinceramente non ne ho idea nemmeno della mia, ma nella mia mente c’è un incessante caos, e in lontananza vedo tutti gli abbracci che ho dato, vedo gli occhi di chi ho baciato ed amato, le sberle dietro al collo di coloro per cui sarei morto. Ed è questo che dovete ricordare, è questa la VITA da portare nel cuore. Perché siamo solo il principio fondamentale su cui è basato l’universo,siamo un principio, un’azione ed una reazione. Siamo il passato, siamo i nostri avi e siamo il presente che reagisce e combatte e dobbiamo essere il FUTURO per rendere testimonianza e onore a chi ci ha lasciato. Questa deve essere la nostra VITA, per essere degna di essere vissuta!

    La nostra fede è riposta nel compagno accanto, la nostra forza nei nostri ideali, il nostro coraggio nella patria, il nostro sacrificio in Dio. Sono pochi concetti, senza troppi giri di parole. Concetti semplici che sgorgano dal cuore e si imprimono nelle nostre menti, restando per sempre come scritte scavate sul marmo di un sacrario. PRESENTE.

    E ricordati sempre di fare ciò che può solo migliorare la vita degli altri, altrimenti il tempo a te concesso sarà tempo sprecato.

    Dove ogni uomo rifiuterebbe di essere.

    Nella confusione, nel caos e nell’incomprensione totale.

    Nel vero inferno.

    No... Non parlo di quello interno, quello lo porto con me ogni giorno, come se fosse un portachiavi.

    Io parlo di quello vero, quello reale, quello che mi circonda, quello che si può toccare con le mani e con l’anima, che lo si può vedere con gli occhi e lo si osserva con attenzione.

    Quello che si sente con le orecchie, in cui si udono urla e disperazione.

    Quello che si sente col naso, in cui si odora la puzza di morte ogni giorno.

    Io sto all’inferno, ogni giorno..

    Certo, per me è divenuta realtà quotidiana, ma in realtà non è così che si deve definire.

    Ci costringono a vedere quel che ci vogliono far vedere, dicendoci e facendoci credere che il resto, siano solamente dannati sogni... ma non è così, non lo è oggi e non lo sarà mai. Molto spesso e volentieri, sono le persone di cui ci circondiamo che influenzano la nostra vita. Ed è per questo che io in fin dei conti ho preferito rimaner solo, perché la maggior parte di quelli che chiamavo amici, mi dicevano di non fare, di non tentare, che era rischioso e che potevo rimetterci. E magari si, lì per lì può sembrare che lo facciano per non vederti star male, per non vederti far male e tu dici: Mi vogliono bene. Ma no! Non è così, perché loro ti dicono questo perché loro non ci riescono per primi, non hanno il coraggio di tentare, di osare, di provarci! Io ho scelto, scelto di vivere la mia strada fuori dalla paura, ho scelto di non sentire mio padre, di tenere nel cuore le scene più belle della mia vita ed i miei amici e parenti venuti a mancare, e di tenere nella testa le scene più brutte, demotivanti e tristi, perché sono state e sono esse il mio allenamento, quell’allenamento che mi ha dato la forza di arrivare sino ad oggi, di dire: Io non mollo...

    A volte quasi come un bambino, perso ed insicuro, ad un angolo tra un borgo ed una via principale del centro, guardando come il mio paese si disperda tra sesso, che oggi è l’equivalente d’amore, tra droga che oggi è l’equivalente di sogni, e tra alcool che oggi è l’equivalente di libertà.

    Tra qualche donna che passa e che mi da qualche cenno, con me restio a tutto il suo essere e dare. Tra qualche ragazzo che cerca droga, un altro litiga ed un altro ancora chiacchiera.

    Tra un operatore delle forze dell’ordine menefreghista e che uccide il suo paese non facendo il suo dovere. Ed un altro che rimpiazza il mancato lavoro dell’altro e forse anche più, e che torna a casa stremato e schifato da questo sistema.

    Era fumando l’ennesima sigaretta, tra un angolo di strada al centro, tra la chiesa ed il governo, che ho incontrato Dio.

    E’ stato lui a trovarmi e non viceversa, addolorato forse più di me per ciò che era il circondario, ma stupito meno di me perché non gli porgessi domanda alcuna.

    Ed era così che gli rappresentavo il mondo d’oggi: Vedi Dio, lì c’è la chiesa e codesta dice e vuol rappresentare te. Dall’altra parte, c’è il governo, dice e vuol rappresentare noi uomini.

    Quindi, non volermene se domande non ti pongo, se preghiere non ti supplico, ma sguardi solo ti invio... Perché ciò che faccio, lo faccio per l’uomo e non in tuo nome, e se tu veramente sei a nostra immagine e somiglianza, beh, allora lo sto facendo anche per te.

    Siamo miliardi su questo pianeta, ed è la tecnologia, la nostra mente, la mente di coloro che hanno creato cose oltre le aspettative, e per la maggior parte di essi, le loro creazioni, che hanno fatto per rendere questo pianeta un posto migliore.

    Ma c’è stato, chi ha modificato questa tecnologia, non per migliorare la collettività, ma per esser la specie dominante.

    Così che senza accorgercene, siamo diventati troppi, e stiamo scoppiando.

    Siamo riusciti ad ingannare la morte, ma la morte non può esser ingannata, ed è così che poi non moriamo più di vecchiaia, ma moriamo di stenti.

    Perché siamo troppi!

    Quando la rabbia prende il sopravvento e ci si sente amareggiati, come i bambini che cercano risposte a

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