Il Pianoforte nella Didattica 1 - Imparare Esplorando
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Anteprima del libro
Il Pianoforte nella Didattica 1 - Imparare Esplorando - Gianmario Baleno
Gianmario Baleno
Il Pianoforte nella Didattica 1
Imparare esplorando
UUID: 73642346-f397-11e6-838e-0f7870795abd
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INDICE
L'autore
Premessa
1. Dal gesto al suono: il gioco senso-motorio
2. Esplorare lo strumento musicale
3. Creatività, ambiente ed editoria
4. Toccare con mano
5. L'esplorazione preverbale
6. Gioco di contrasti (e gradazioni)
6.1. La dialettica suono/silenzio
6.2. Il timbro (registri)
6.3. Intensità
6.4. Velocità
6.5. Altezza
7. La consapevolezza corporea nell'atto esecutivo
Bibliografia
© 2017 Gianmario Baleno
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Sono vietate la copia, anche parziale, e la diffusione non autorizzate.
L'autore
Note biografiche
Gianmario Baleno (Enna, 1988) è un musicista e didatta italiano. Si diploma in pianoforte nel 2012 presso l'Istituto di alta formazione artistica e musicale Vincenzo Bellini di Catania, sotto la guida di Maria Pia Tricoli. Contemporaneamente, frequenta i corsi annuali di composizione indetti dall'Accademia Internazionale Incontri col maestro di Imola, nella classe di Marco di Bari. Nel 2011 viene ammesso al PIMS ( Pontificio Istituto di Musica Sacra) di Roma, dove studia armonia, contrappunto e fuga col Maestro Michele Manganelli. Durante il soggiorno romano entra a far parte del coro del PIMS, con il quale incide numerosi brani rinascimentali e barocchi trasmessi da TV2000, e si esibisce in diretta televisiva a San Giovanni in Laterano. In seguito, consegue la laurea di II livello per la formazione dei docenti presso il Conservatorio G. B. Pergolesi di Fermo, dove si abilita all'insegnamento del pianoforte. Nell'anno 2015 tiene, in qualità di relatore, lezioni laboratoriali e incontri di aggiornamento didattico-musicale rivolti sia agli allievi che agli insegnanti dell'Istituto Comprensivo Fracassetti-Capodarco (FM). Segue le masterclasses dei maggiori interpreti e compositori italiani (Franco Scala, Michele Marvulli, Alessandro Solbiati, Joe Schittino) e si esibisce insieme all'orchestra del Conservatorio Pergolesi di Fermo nelle seguenti sedi: Auditorium Centro Congressi S. Martino di Fermo; Teatro Vittorio Alfieri di Montemarciano; Piazza San Bruno di Montignano; FermoForum (FM). Dal 2002 dirige la corale polifonica Cantate Domino di Enna, attraverso la quale diffonde la propria musica nell'ambito di numerose rassegne, concerti e manifestazioni. Vince, nell'anno 2016, il concorso finalizzato al reclutamento del personale docente, per l'insegnamento del pianoforte presso i licei musicali statali. Dal 2013 gestisce un canale youtube per una più capillare diffusione della sua musica, che annovera decine di titoli, di carattere didattico, sinfonico, corale e cameristico.
Premessa
Spesso l’odierna didattica musicale sembra dimenticarsi di quanto gli aspetti ludici costituiscano un mezzo potente per acquisire saperi, abilità e competenze. Non a caso il verbo suonare
, sia nella lingua latina che nella moderna accezione del termine in greco, coincide, dal punto di vista morfologico, con il vocabolo che indica l’atto del giocare. Rispettivamente: ludere e paizein. Questa polisemia, assente nel nostro lessico, si ripresenta in molte lingue neolatine e indoeuropee, come il francese (jouer), l’inglese (play), il tedesco (spielen), e l’islandese (spila). La stretta relazione tra gioco e musica, dunque, sembra essere universalmente riconosciuta, tanto più se si parla di attività musicali all'interno di un contesto didattico, dove l'utenza è costituita, generalmente, da bambini e preadolescenti. In questi termini, il gioco inteso come attività concreta, pratica, psico-motoria, si esprime attraverso il corpo e implica la creatività.
Da queste riflessioni sono nate, quasi spontaneamente, le finalità didattiche del libro: ripristinare, in primo luogo, un contatto fisiologico con lo strumento, sin dalle prime esperienze di studio; valorizzare quindi la sfera delle conoscenze globali da impartire, accanto allo sviluppo delle abilità prettamente pianistiche, tramite la pratica strumentale; definire, infine, la centralità della persona in un contesto educativo flessibile e attento alle esigenze di ogni singolo individuo.
Nel presente lavoro, strutturato in due pratici volumetti (Imparare esplorando & Metodi creativi), prendo le mosse da un approccio didattico più moderno e personalizzato, che consenta al giovane studente di conoscere, per mezzo dell'esperienza corporea, il proprio strumento musicale. Successivamente, ponendo in relazione gli aspetti cognitivi legati all'apprendimento della musica e del linguaggio verbale, ipotizzo una serie di strategie operative (corredate