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Dubbio d'amore
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Ebook84 pages54 minutes

Dubbio d'amore

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About this ebook

Lei è Sara, una giovane donna di 20 anni, è fidanzata con Simone, ed è felice..o almeno,crede di esserlo.Fino al giorno in cui nella sua vita irrompe un altro ragazzo: Alessandro. Lui è l'opposto di Simone. Le stravolgerà la vita e metterà in dubbio tutte le certezze di Sara.. La ragazza si ritroverà divisa tra due uomini..ma dovrà fare una scelta, e dovrà farlo prima di quanto pensi.....
LanguageItaliano
PublisherAlba Maurmo
Release dateFeb 12, 2017
ISBN9788826021720
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    Dubbio d'amore - Alba Maurmo

    19

    Capitolo 1

    -Sara! Svegliati! Devi andare all’università!- sentii la voce di mia madre risuonare nelle scale.

    -Si, ora mi alzo…- dissi, concedendomi ancora qualche attimo di sonno.

    Ma poco dopo sentii la porta che si apriva, i passi svelti di mia madre ,e il sole inondò la stanza.. Non avevo altra scelta: dovevo alzarmi.

    Mi vestii e mi preparai controvoglia. Un’altra giornata stava cominciando .Mi guardai allo specchio: sapevo di essere carina, capelli castano dorati, occhi verde mare, fisico snello. Una ragazza semplice.

    Non avevo alcuna voglia di andare all’università, ma mi consolai pensando che nel pomeriggio avrei visto Simone, il mio ragazzo. Ci eravamo conosciuti l’anno prima, quando io avevo diciannove anni, e lui venti. Simone era tutto quello che una ragazza avrebbe potuto desiderare: alto, magro, occhi azzurro cielo e capelli biondi .Ma non era solo bello, era anche un bravissimo ragazzo, dolce, gentile, mi riempiva di attenzioni. Così, trascorsi la giornata pensando a lui. Finalmente arrivò il pomeriggio, e dopo aver studiato un po’, mi preparai per andare da lui. Casa sua non era lontana dalla mia, ci arrivai a piedi ,come sempre. Venne ad aprirmi la madre, che mi accolse con un sorriso radioso e mi disse:

    -Sara! Entra, tesoro, Simone è di sopra.

    Entrai e poco dopo lui scese le scale, mi venne incontro e mi salutò con un lungo bacio, che mi fece arrossire, visto che la madre ci stava guardando.

    -Sei ancora più bella quando arrossisci..-mi disse lui.

    Io sorrisi, imbarazzata. La madre forse lo capì’, poiché disse:

    -Io vi lascio…Ho delle faccende da sbrigare.

    Mi sorrise e scomparve in cucina. Simone mi prese per mano e mi condusse di sopra, nella sua camera. Era verniciata interamente di bianco, alle pareti erano addossati scaffali pieni di cd, una scrivania con il computer, un armadio e il letto. Simone era un ragazzo molto ordinato, e aveva cura delle sue cose. Andai a sedermi alla scrivania, mentre lui prese posto sul letto.

    -Ehi- mi disse, richiamando la mia attenzione. Mi voltai a guardarlo e lui battè la mano sul letto, dicendo:

    - Vieni qui….

    Mi alzai e andai a sedermi accanto a lui. Mi scostò una ciocca di capelli da sopra la spalla e mi guardò con i suoi incredibili occhi azzurri.

    -Mi sei mancata, sai?

    -Anche tu…

    Purtroppo a causa dei miei studi riuscivamo a vederci poco. Mi baciò, e io ricambiai con passione..

    -Non sai quanto ti amo…- mi disse, accarezzandomi la schiena.

    -Anch’io- risposi, ma gli spostai la mano.

    Lui sembrò non accorgersene, anzi mi baciò il collo. Lo fermai di nuovo, e a quel punto mi chiese:

    -Cosa c’è?

    -Non è il momento, dai… C’è tua madre di sotto..

    Lui sorrise, dicendo:

    -Mia madre non salirà.. .ha troppe cose da fare..

    -Si, ma non mi sembra il caso..

    Per tutta risposta lui riprese a baciarmi, ma io rimasi immobile.

    -Eddai , Sara…

    Sospirai, poi chiusi gli occhi e mi arresi…..

    Eravamo sotto le coperte, stretti l’uno nelle braccia dell’altra, quando sentimmo bussare alla porta. Io mi pietrificai, ma Simone rise della mia reazione, e mi tranquillizzò, stringendomi ancora di più.

    -Che c’è, mamma? –chiese, senza muoversi.

    La voce di sua madre ci giunse da dietro la porta:

    -Tutto bene? Pensavo vi avessero rapiti, siete lì dentro da due ore…

    -Stiamo facendo una ricerca al computer.. abbiamo quasi finito-rispose Simone.

    -Ok…

    La sentimmo andare via. Dopo qualche secondo di silenzio dissi:

    -E’ meglio se vado…

    -Perché? Resta ancora un po’…

    -No, amore… E’ tardi.. e poi, tua madre capirebbe…

    Lui rise e disse:

    -Sara, mia madre ha già capito! Non è mica stupida sai?

    Mi preparai per andarmene. Lui scese con me e mi accompagnò alla porta. Mentre ci baciavamo arrivò sua madre e disse, ridendo:

    -Il computer, eh?

    Anche Simone sorrise, mentre io riuscii a dire solo:

    -Io…devo andare…

    -Ci vediamo domani..-disse lui.

    -Si..

    Senza aggiungere altro, me ne andai.

    Il giorno dopo, venne a prendermi lui, con la macchina.

    -Dove andiamo?-gli chiesi.

    -Ti porto a cena in un ristorante che hanno aperto da poco, in riva al mare.

    -Che bello!-esclamai.

    In macchina ascoltammo la musica, senza parlare. Appena arrivammo, prendemmo posto e ordinammo la cena. Mi guardai intorno: il posto era incantevole, e io non ero mai stata meglio.

    Finita la cena, decidemmo di fare una passeggiata sulla spiaggia. Era una splendida serata di maggio, c’era una brezza leggerissima.. ma piacevole.

    -Hai freddo?- mi chiese, stringendomi.

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