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La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore
La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore
La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore
Ebook246 pages2 hours

La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore

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About this ebook

La meravigliosa imperfezione dell'amore.

Sognare tutta la vita Shakespeare e poi innamorarsi del primo Fabio Volo che passa.

Ho scelto 100 lettere tra quelle ricevute in questi due anni sul sito Deabyday.TV e le ho messe in questo trionfo di rosa. 

Sono 100 pezzetti di quello che cerchiamo in uomini col marsupio e donne con i collant color carne, di quello che facciamo pagare sempre a quelli che vengono dopo orde di stronze di razza e bastardi senza gloria, di quello che lasciamo ai check in quando andiamo a cercare noi stessi, di quello ci prende al volo anche se diventiamo trapezisti del Cirque du Soleil.

Se abbiamo culo, si tratta sempre di Amore. 

Non sapevo come sarebbe andata, non era nella top 3 dei miei desideri, non contemplava la partecipazione di Jared Leto nudo e non mi avrebbe ridato la pancia piatta che avevo a vent’anni ma è diventato quello che dico prima di ingoiare uno Spritz con tutto il bicchiere quando mi chiedono “E tu cosa fai nella vita?”

Io scrivo La Posta del Cuore.

LanguageItaliano
Release dateFeb 7, 2017
ISBN9788826017761
La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore

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    Book preview

    La Posta del Cuore di Emme. 100 lettere sull'Amore - Manuela Mazzocchi

    Emme

    PREFAZIONE

    Di Rosario Pellecchia

    Pare che il cuore sia grande più o meno come un pugno.

    E il pugno si sa, può avere le funzioni più disparate: può raggiungere traumaticamente lo stomaco, oppure starsene alzato in segno di vittoria o di minaccia, o ancora chiuso a tentare di trattenere qualche briciola di cene finite male.

    Qualunque sia la situazione attuale del vostro pugno, sono certo che in questo libro ritroverete qualcuna delle sue avventure. Perché vedete, conosco molto bene sia Emme sia Manuela Mazzocchi, e fidatevi se vi dico che queste due ne sanno un tot su questo genere di cose.

    Quante volte negli anni mi sono trovato a bere una cosa con una delle due (adesso che ci penso non le ho mai incontrate insieme…) e prima che rovesciassero il bicchiere o gesticolassero vistosamente accecando camerieri - si, sono entrambe molto maldestre – ho ricevuto psicofarmaci di saggezza su storie che io stesso stavo vivendo.

    Perché queste due, le storie sanno osservarle, comprenderle, leggerci tra le righe.

    Credo che ne siano in qualche modo ossessionate, quasi come se, nel consigliare agli altri il modo di affrontarle, cercassero spunti per capire meglio anche le loro.

    Lontano anni luce dalla presunzione di insegnarvi a gestire le vostre relazioni sentimentali, questo libro è piuttosto un prontuario di mal comune mezzo gaudio.

    Apritelo ore pasti, e anche tra un pasto e l’altro. Vi sentirete meno strani, poco cool o disperati. Perché in ciascuna delle risposte di Emme troverete un piccolo pezzettino di voi stessi e della vostra storia, un cortometraggio in cui vi sembrerà di aver recitato, una situazione in cui, almeno una volta giurereste di esservi trovati.

    Quanto poi a dire se tutto ciò contribuirà a risolvere le vostre nevrosi… bhe, questo non ve lo garantisco.

    Mentre scrivo ho la spalla bagnata dalle lacrimucce di Emme che è appena andata via dopo aver visto Io e Annie una volta di troppo e la Mazzocchi è in cucina che si prepara una centrifuga di Zenzero e Valium.

    CAPITOLO 1

    Collezionali anche tu. *Sarcasmo.

    Tra le tante lettere ricevute si è spontaneamente generata una profilazione di individui meravigliosi che, corre voce, stiano tentando di rintracciare anche dall’area 51.

    Prima di vedervi ingoiare questo libro vorrei dirvi una cosa.

    In amore bisogna proteggersi, ma all’amore ti devi dare.

    Per cui essendo come tutti voi, passata attraverso storie in cui prendevo la dignità e pulivo il pavimento di casa di gente come il festivo, il non sei tu sono io, il Lessie e molti altri, assolvetevi .

    Ringraziateli .

    Vi hanno fatto vedere le strade da non prendere.

    IL LAMPEGGIANTE

    Cara Emme,

    da tre mesi sono in balia di uno che mi tiene sulle spine, non sa cosa vuole, sparisce poi ricompare, ma mai per fare le cose sul serio. Dice che lui non è fatto per l’amore.

    Come faccio a fargli capire che sono giusta per lui?

    Aiuto.

    C.

    Cara C.

    Senza troppi giri di parole, ti sei presa una cotta per un " lampeggiante ".

    E’ una categoria diffusissima, non passa mai di moda!

    I lampeggianti sono quelli che, al primo appuntamento, mentre tu ti concentri per guardare il menu con aria assorta (nemmeno stessi leggendo " Il cardellino ") prima dell’antipasto ti hanno già detto due volte che non sono fatti per le relazioni, che sono pericolosi, in cerca di loro stessi.

    A quel punto tu, con il menu davanti dovresti ordinare un cinghiale, ma vivo, e scaraventarglielo contro.

    Ma non lo facciamo MAI.

    Il " lampeggiante entra così nella tua vita dalla porta principale. La stessa porta che usa per uscire senza preavviso, sparire e tornare senza dare alcuna spiegazione, se non il grande classico: E’ un momento così. Non posso darti di più."

    C. io in lampeggianti sono cintura nera. So di cosa parlo.

    Per questo la risposta alla tua domanda è semplice: Non puoi fagli capire che sei giusta per lui, perché non lo sei.

    Quella giusta per lui arriverà, a un certo punto, e non si sentirà ripetere tutte le frasi fatte da anaffettivo che ti sei sorbita certamente tu in questi tre mesi.

    Tre mesi cara C. che avresti dovuto passare con le farfalle nella pancia in un letto con lui o in giro a fare tutte quelle cose che non spaventano quelli che non lampeggiano.

    Il lato positivo è che nemmeno lui è giusto per te.

    Arriverà qualcuno che ti presenterà agli amici, che non sembrerà una brutta copia del pensatore di Rodin, che non sarà tormentato, perché in Amore, almeno nei primi 3 mesi il tormento massimo concesso è un’intossicazione alimentare!

    C. cara, cercati uno che sulle spine ti lascia perché ti compra delle rose, uno che ride, che non fa finta di avere paura perché tu non sei quella giusta.

    In un mondo di lampeggianti segui la luce giusta. La tua.

    Mentre la cerchi, prendi un salvadanaio e mettici un euro ogni volta che un uomo ti dice non sono fatto per le relazioni e procedi senza fermarti.

    La prossima lettera me la scriverai da un 90 metri ancorato al largo di ST Barth.

    IL VEDOVO

    Cara Emme,

    mi sono innamorata di un meraviglioso vedovo, padre di due figli adolescenti, che ora mi vuole far conoscere. Io sono terrorizzata: il ricordo della madre è ancora vivo nelle loro menti e non voglio passare per la sostituta. Vorrei affrontare questo momento il più serenamente possibile, ma non ci dormo la notte e non posso più temporeggiare e rimandare l'incontro. Come posso fare?

    V.

    Cara v. nella vita di quest’uomo ci sei già, e anche nei diari di questi due figli adolescenti probabilmente sotto forma di caricatura con le corna in testa i baffi e gli occhi storti.

    Devi solo capire come entrare in queste vite per davvero.

    In pratica tesoro, stai passando da una porta che ha aperto la vita, perché avendo potuto scegliere nessuno dei tre questa occasione l’avrebbe voluta.

    Eppure anche camminando a piedi nudi sui vetri possono succedere cose belle. Se ti ci trovi. Non se ci vai di proposito. Chiaro.

    Tu quest’uomo lo ami.

    Vuoi passare come si deve da quella porta?

    Davanti ai figli amalo sottovoce.

    L’adolescenza è un bagno nei chiodi. Senza madre è come se ti ci infilassero la testa dentro per farti annegare.

    Impara la prima cosa dell’essere madre. Mettiti da parte.

    E non perché devi prendere il posto di quella figura che non è più fisicamente con loro, non ci riusciresti nemmeno tra mille anni, nemmeno se foste destinati da affinità elettive, la sua assenza sarà sempre più forte di qualunque presenza.

    Mettiti da parte perché li lascerai liberi di venirti a cercare.

    Come un sacchetto in cui respirare quando ne avranno voglia.

    Tu e lui siete una coppia.

    Lui e i suoi figli sono una famiglia.

    Tu e i suoi figli sarete nella migliore delle ipotesi amici per la vita.

    Famiglia allargata? Certo, è la somma di tutte le cose che ho detto.

    Temporeggiando e rimandando l’incontro manchi di rispetto all’amore che provi per lui. E non è giusto.

    E poi scusa ma ce le volgiamo perdere le sfuriate, le uscite teatrali, il periodo poesie, canne, tatuaggi, la fase ermetica, la fase Amooooooooooooo

    Quest’uomo ha due meravigliosi esperimenti sociali pronti tutti per te!

    Buttati!

    IL PORN WATCHER

    Cara Emme,

    l'altra sera ero sola in casa e ne ho approfittato per guardare al PC un po' di possibili mete per le vacanze. Ho aperto per puro caso la cronologia e... ecco l'amara scoperta: una lista infinita di siti pornografici. Inutile dire che l'altra persona che vive con me è mio marito. Sono rimasta decisamente scossa, amareggiata e delusa. Siamo sposati da 10 anni e non avrei mai sospettato che gli piacessero queste cose. Perché le guarda? Forse non mi trova abbastanza sexy? Pensavo che la nostra vita sessuale fosse appagante! Non riesco più a guardarlo con gli stessi occhi di prima e non so se sia il caso di affrontare con lui l'argomento o tenerlo solo per me.

    Moglie ferita

    Cara moglie ferita, risponderò alla tua domanda con fare saputo e scientifico, per l’occasione immaginami con il ciuffo cartonato di Alberto Angela (chiaramente biondo) e la stessa andatura imbalsamata.

    Addentriamoci mia cara nel cervello del maschio evoluto, che rispetto a quello del primo sapiens ha solo la barba da hipster e la camicia scozzese.

    Perché li guarda?

    Perché gli piacciono.

    No. Non vorrebbe lasciarti per Sasha Grey. La perversione non se la sposa nessuno. Scoprirebbe che anche lei fa le lavatrici, urla con il suo compagno perché lascia i calzini sul pavimento del bagno e non gira con gli stivali di lattex le corna da diavolessa o compare negli angoli della casa magicamente ricoperta di panna in punti strategici.

    Forse non ti trova appagante?

    Non credo proprio. E’ solo una trasgressione da maschi.

    Sono film. Non lo hai trovato attorcigliato ad un palo con una spogliarellista.

    Diamoci una calmata prima di non riuscire a guardarlo con gli stessi occhi.

    Parliamo di uno che non cancella nemmeno la cronologia?!

    Buttala sul ridere, fatti raccontare cosa gli piace e nei limiti del possibile cerca di vedere se ci sono dei punti di incontro.

    C’è tutta una categoria di porno per femmine, roba con la trama per intenderci, che molte coppie usano per ravvivare un po’ la vita sessuale e prendere spunto.

    Intendiamoci, è infantile che dopo dieci anni di matrimonio tuo marito guardi l’infermiera in tacchi a spillo che rianima il paziente saltandogli sul letto. Capisco la tua delusione, ma lo ripeto, sono maschi e sono film.

    Trova il lato positivo, lo costringerai ad andare da Agent Provocateur a prendere roba seria, non se la caverà con due completini di Intimissimi e vedrai che la cronologia il mese prossimo sarà la metà perché passerà molto più tempo a fare pratica che a vedere la teoria su Pornhub.

    Forza!

    IL FESTIVO

    Cara Emme,

    da anni lui torna a farsi vivo l’estate e a Natale, mi scrive e se non rispondo insiste, per cui poi io lo vedo pensando sempre che sia la volta buona. Poi però dopo che ci siamo visti, e stiamo sempre benissimo ed è tutto perfetto anche se non facciamo sempre sesso, lui scompare per ricomparire alla successiva festa comandata. Cosa vuol dire secondo te?

    M.

    Tesoro, da Emme a M. con il cuore in mano ti annuncio che hai a che fare con un FESTIVO. Cos’è? La versione 2015 di Quando la moglie è in vacanza. Citofona la vigilia di Natale, a Ferragosto e nelle pause tra una femmina e l’altra. E non ti si infila nemmeno sempre nel letto perché l’unico campanello che vuole suonare è quello del suo EGO.

    La scena è più o meno questa: estate, città deserta, lui sta con una che magari è a trovare i parenti perché le vacanze insieme le hanno finite il giorno prima o le iniziano il giorno dopo. Vogliamo che FESTIVO resti solo con i propri pensieri? GIAMMAI! Ha bisogno di pettine e lacca per cotonare il suo ego e tu in borsetta per lui hai tutto quello che serve.

    E allora ecco il whatsapp assassino semestrale: sono sotto casa tua… con tanto di emoticon a caso.

    Ecco M. li tu devi liberare i cani invece di depilarti con il coltello da anguria mentre scendi le scale!

    Stessa scena la notte di Natale.

    Lei e a mostrare i regali che le ha fatto lui alle prozie.

    Lui casualmente davanti al cancello di casa dei tuoi.

    Tiragli uno scarpone da sci in fronte. Una Hogan se come me sei relegata in Brianza per le feste e tutti i tuoi parenti tranne te ne hanno un paio. Finalmente la suola interna di piombo farà il suo dovere.

    L’uomo che compare come i re Magi o i gavettoni non serve a nulla.

    Appare per se stesso. Per vedere come tu guardi LUI, non per guardare te. Viene per raccontare quello CHE FA LUI, non per sapere di te.

    Dimmi M. cosa te ne fai di un Ego che non è il tuo?

    Non credere che non sappia che l’Estate e a Natale la parola Single pesa il doppio. Non pensare che non ti veda mentre tiri da sola il tuo carretto di preoccupazioni che ormai ha le ruote quadrate per la strada che hai fatto.

    Ma questo INUTILE che viene con l’occhio di bue pret a porter da puntarsi addosso, alla tua vita cosa aggiunge?.

    Fai spazio dai, che arriva roba nuova.

    Lascia che scriva. Sono messaggi nella bottiglia in un mare di cose migliori che ti devono capitare.

    LA MUFFA

    Cara Emme,

    sto con il mio uomo da 1 anno, lo amo molto ma qualcosa scricchiola. Non lavora per cui pago io affitto e bollette. Viviamo insieme dal nostro terzo appuntamento. Non lavora perché dice che il lavoro è costrizione, lui è uno che ama la meditazione, dipinge ma non vende un quadro. io gli regalo corsi ma lui è sempre di cattivo umore. Ogni volta che provo a dirgli di trovarsi un lavoro mi sbrana dicendo che lo voglio costringere ad una vita che lo strangolerebbe.

    Eppure lo amo.

    P.

    P. non sei innamorata. Quell’uomo è una muffa, e ti si è attaccato al cuore ma adesso lo leviamo. Lo mandiamo ad abbracciare alberi e a dipingere paesaggi in una vita che non lo strangola, dove però le bollette le paga lui.

    Tesoro, l’amore è dare e prendere in modo molto naturale. Mi dici che qualcosa scricchiola. Quello che senti sono io che mi avvicino con la grazia dell’ippopotamo di Fantasia sul vostro parquet per finire Mr. Muffa a cuscinate, mentre medita su quanto è dura la vita con una donna che ti ama e ti mantiene e osa dirti di concludere qualcosa.

    No dico P. scherziamo? Io poi sarò anche sensibile al tema perché lo scultore di ghiaccio con tatuaggio del Che a cui paghi le rate del frigo che poi diventa Gordon Gekko con quella successiva l’ho provato assai, ma tu non puoi e non devi farti infiocchettare da questo Osho de noartri che ti usa come locandiera.

    NO. NO. NO.

    L’amore è dare e avere, te lo ripeto perché capisco che questo magari è un simil jhonny deep dei tempi d’oro che dipinge in jeans strappati a vita passa sporco di tempera e gira per casa col capello un po’ selvaggio e l’occhio maledetto.

    P. questo non vive nel 2015 e nemmeno in un romanzo come si deve o stareste sempre tra le lenzuola e ti sbranerebbe li non quando chiedi lumi sul tempo massimo entro il quale lo devi mantenere dopo un anno.

    Per quando il bello e dannato piaccia, non va dimenticato che gira sempre con un accessorio: l’occhio di bue. Sempre e comunque puntato su se stesso. Oh è bravo. Lo punta benissimo. Una fotografia da oscar. Ma poi P. questo sul red carpet va da solo. Tu NO. Sei in coda in posta a pagare le sue bollette.

    Insomma P quest’uomo ti fa male. Accompagnalo alla porta e fai posto alle cose belle.

    Non è bello sentirselo dire. Ma la verità rende liberi. Dopo

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