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Al di là del mare
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Ebook54 pages35 minutes

Al di là del mare

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La storia di Jonas è una storia personale, ma è anche una storia comune a tanti bambini che vivono in paesi dove la guerra è quotidianità e sognano una vita lontana dalle sue violenze. E' la guerra che costringe Jonas e la sua famiglia alla fuga e così, con la complicità di scafisti senza scrupoli, intraprende un viaggio di speranza in cerca di un futuro migliore. E' il coraggio, mosso da immane disperazione, che spinge Jonas, Aidha e Nestor a partire, anche se hai solo la metà delle probabilità di arrivare vivo. Vivi o muori. 50% e 50%, sempre meglio di un 100% di morte sicura nel proprio paese. L'importante è provarci. D'altronde sono i sogni che ti danno la forza di andare avanti.
LanguageItaliano
PublisherZina Cipriano
Release dateJan 5, 2017
ISBN9788822885098
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    Al di là del mare - Zina Cipriano

    6

    Prologo

    La decisione

    Jonas, è questo il mio nome, l'unica cosa che ormai mi è rimasta.

    Il mio nome mi ricorda chi sono e da dove vengo. Bengasi. Libia.

    Avevo cinque anni la prima volta che sentii la parola guerra.

    Accadde un venerdì di febbraio.

    Sì, proprio un venerdì pomeriggio come tanti ne erano trascorsi fino a quel giorno, una giornata fredda e coperta, lo ricordo bene.

    Fu il giorno in cui dei guerriglieri armati invasero il nostro villaggio. 

    In lontananza, improvvise colonne di fumo si alzarono verso il cielo e scoppi laceranti sventrarono le case che, come castelli di carta sospinte dal vento, crollarono giù in ogni parte. 

    Incollato alla finestra della cucina, cercai di vedere cosa stesse succedendo fuori. 

    Ogni mio respiro appannava il vetro e per qualche istante mi nascondeva il tragico spettacolo che si stava delineando fuori, a pochi passi dalla mia casa. 

    Dalle macerie che si ammucchiavano da ogni parte, sbucavano fuori come tanti scarafaggi che cercano riparo nel buio, piccoli bambini ricoperti dalla polvere delle macerie mista al sangue delle ferite e a piedi nudi cercavano di fuggire dalle macerie che man mano si ammucchiavano da ogni parte.

    Rombi assordanti mi laceravano le orecchie e nonostante cercassi di coprirle con le mani, ogni scoppio mi faceva sobbalzare e mi terrificava.

    Cosa succede mamma, cosa è questo rumore? chiesi impaurito.

    Avrei voluto chiedere tante cose, avrei voluto sapere perchè  tanta violenza, chi si era permesso di fare tutto questo, ma nient'altro mi usciva dalla bocca.

    "E’ la guerra Jonas, questa è la guerra, piccolo!" mi rispose con gli occhi persi nel vuoto.

    Nel suo volto si leggeva l'espressione che assumono le persone quando sono spaventate da un forte rumore.

    Due giorni dopo il primo bombardamento, un gruppo di uomini delle milizie tribali che formavano la coalizione dei ribelli, attraversarono la radura al di là del torrente, dove l'erba è alta fino al ginocchio, dove si estendono macchie di fiori selvatici bianchi e gialli, ed entrarono nella casa di Samira e ne presero possesso.

    La sera era ormai calata e il buio impenetrabile e omogeneo avvolgeva nel suo mantello ogni cosa mantenendo il segreto di ciò che stava succedendo in casa. 

    Tu donna, preparaci qualcosa da mangiare ordinò uno di loro a Samira. "Ti abbiamo rovinato la serata? Beh, gli incidenti capitano, lo sai!"

    Gli occhi fissi dei ribelli alla finestra sbirciavano nel buio della sera ormai calata e cercavano di controllare cnel caso si avvicinasse qualcuno, gli altri, armi in pugno, aspettavano che la pentola scoppiettante terminasse di fischiare e le focaccine si cuocessero, assaporando l'odore invitante che si spandeva nell'aria. 

    Quando la cena fu pronta, uno degli uomini afferrò una focaccina e la divorò come fanno gli animali voraci che non toccano cibo da giorni. 

    Diresse poi il suo sguardo verso la zuppiera piena di riso che si trovava a fianco del piatto di Jalil, marito di Samira. 

    "Rashid, diamine,

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