Con Il Giglio Nel Cuore
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Un luogo magico per Fabrizio Nelli che da molti anni si reca sull’isola per sfuggire alla routine e alla frenesia del vivere quotidiano. E l’isola lo accoglie, anno dopo anno, immutabile nella sua essenza più profonda.
Poi, il 13 gennaio 2012, la nave da crociera Costa Concordia fa naufragio a largo del Giglio e tutto il suo piccolo mondo sembra destinato a essere sconvolto, distrutto da questa sciagura. Sarà così? O l’isola riuscirà, una volta ancora, a recuperare e mantenere la sua identità?
Con Il Giglio nel cuore è un canto d’amore per questa terra selvaggia e indomabile, dove passato e presente convivono in perfetta armonia.
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Con Il Giglio Nel Cuore - Fabrizio Nelli
dell’isola
Gennaio 2012, dieci giorni dopo il naufragio
Venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 21:35, la nave da crociera Costa Concordia con a bordo tremiladuecento passeggeri, proveniente da Civitavecchia e diretta a Savona, impatta contro Le Scole, una scogliera di rocce granitiche che affiorano davanti all’Isola del Giglio. Alle 22:43 il comandante che ha provocato la catastrofe, nel caos più completo ordina l’abbandono della nave.
Una tragedia, oltre trenta morti. Le immagini di Giglio Porto e della nave inclinata sul proprio asse fanno il giro del mondo. Un ciclone per mille abitanti strappati alle loro piccole attività di manutenzione per la stagione estiva. Gigliesi bruscamente svegliati nella notte e dal loro letargo, si prodigano senza riserve per aiutare i naufraghi. Televisioni, giornali, collegamenti, pagine web, la Costa Concordia come il Titanic.
La tecnologia, l’industria delle vacanze pronta a cercare nuove attrazioni per turisti insoddisfatti, città galleggianti pianificate nei minimi dettagli con cinema, piscine, campi di calcetto, saloni delle feste. Tutto ingoiato dalla voragine per destino, distrazione, avidità, incoscienza.
Il Giglio è la mia isola, l’ho scoperta molti anni fa. Sono arrivato la prima volta subito dopo gli esami di maturità, poi ci sono sempre tornato: in ogni periodo dell’anno, in hotel, appartamento, camera in affitto, campeggio. Da abusivo ho dormito con il sacco a pelo sulla spiaggia e nei vicoli del Castello.
Il Giglio non è l’Elba dove sembra di stare sul continente e nemmeno Capraia, stupenda, ma con qualche problema di adattamento. Al Giglio non manca niente. Il peggio che può capitarti è rimanere qualche giorno in più per le condizioni del mare.
Adesso questo relitto immenso minaccia l’ambiente naturale, preoccupa il turismo che qui è ancora a misura d’uomo. Anch’io sono turbato per la paura di perdere i pezzi di me stesso lasciati sull’isola. Sento di dover raccontare le ragioni e le emozioni che mi legano a questa terra. Scrivo, col senno di oggi, la cronaca del mio ultimo soggiorno prima della tragedia, con la consapevolezza che tutto potrebbe non essere come prima.
Agosto 2008, l’isola si avvicina
Si deve partire molto presto se si vuole prendere uno dei primi traghetti da Porto Santo Stefano. Con in spalla lo zaino di tante avventure, acquisto il biglietto e lascio le chiavi dell’auto. In vacanza non serve: gli spazi sono stretti ed è meglio affidarsi ai mezzi pubblici che collegano le tre principali località dell’isola fino a tarda notte.
Il traghetto parte puntuale. Insieme al profilo dell’Argentario scompare la routine quotidiana. Maregiglio abbandona la baia, vira in mare aperto. La salsedine brucia il viso. Si sciolgono la ruggine e le incrostazioni dei miei pensieri inconcludenti, troppo fissi su se stessi. Un’ora di navigazione per svuotare la mente e non pensare più a niente. Voglio seguire solo le onde rotte dalla prua della nave e il volo del gabbiano che segue la scia del traghetto.
L’isola si avvicina, riconosco l’antico faro ormai non più in funzione, le mura del Castello, la torre del Lazzaretto. Le abitazioni variopinte del porto diventano sempre più grandi. Il traghetto deve fare inversione per attraccare di poppa, aprire il portellone e far uscire gli automezzi. Le operazioni di sbarco scandiscono la vita degli isolani. Oltre alle persone arrivano i materiali e tutto quello di cui c’è bisogno. Me la prendo con calma perché ho prenotato un bungalow al