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Standing Ovulation: le donne sono superiori agli uomini (anche nella violenza)
Standing Ovulation: le donne sono superiori agli uomini (anche nella violenza)
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Standing Ovulation: le donne sono superiori agli uomini (anche nella violenza)

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STANDING OVULATION è improntato sulla forma del diario riflessivo con temi a sfondo antropologico e sociologico, in chiave ironica come panacea dei mali. E’ la rielaborazione di un blog contro le violenze di genere, negli ultimi due anni seguito da oltre duemila persone e su Twitter da oltre un centinaio, tra cui Renzi e Boldrini. L'argomento principale è confermare l’imprescindibile unione tra uomo e donna, nel rispetto delle differenti peculiarità e calati nel vivere sociale. Anche chi non conosce l’inglese, conoscerà l’espressione STANDING OVATION, utilizzata per descrivere il fragoroso omaggio del pubblico tutto in piedi per un artista. Nelle intenzioni dell’autrice, STANDING OVULATION vorrebbe essere un inno alle donne, superiori agli uomini perfino nella violenza. Nel corso di 9 anni di studi, ricerche e sangue nell’ambito dei maltrattamenti in famiglia, delle violenze di genere, del sessismo, dello stalking, la competenza dell'autrice Stefi Pastori si è evoluta, grazie a una rete di relazioni umane che comprende anche uomini violentati dalle donne.
LanguageItaliano
Release dateDec 2, 2016
ISBN9788822873279
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    Standing Ovulation - Stefi Pastori Gloss

    Stefi Pastori Gloss

    STANDING OVULATION

    UUID: 30fe06fa-b712-11e6-b23a-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com).

    UUID: ee3a6840-b86f-11e6-b436-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com).

    Ringraziamenti

    Ringraziamenti

    Abstract

    Anche chi non conosce l’inglese, conoscerà l’espressione STANDING OVATION, utilizzata per descrivere il fragoroso omaggio del pubblico tutto in piedi per un artista. Nelle intenzioni dell’autrice, STANDING OVULATION vorrebbe essere un inno alle donne, superiori agli uomini perfino nella violenza.

    Nel corso di 9 anni di studi, ricerche e sangue nell’ambito dei maltrattamenti in famiglia, delle violenze di genere, del sessismo, dello stalking, la competenza dell'autrice Stefi Pastori si è evoluta, grazie a una rete di relazioni umane che comprende anche uomini violentati dalle donne.

    Resta pur sempre una competenza empirica, non accademica, fondata su testimonianze altrui e sulle sue riflessioni circa alcuni fatti di cronaca italiana e estera, compresi negli anni che vanno dal 2013 al 2016. Quindi, come per il suo precedente saggio CORPI RIBELLI - resilienza tra maltrattamenti e stalking, tutto parte dalla sua esperienza di donna maltrattata.

    STANDING OVULATION è improntato sulla forma del diario riflessivo con temi a sfondo antropologico e sociologico, in chiave ironica come panacea dei mali. E’ la rielaborazione di un blog contro le violenze di genere, negli ultimi due anni seguito da oltre duemila persone e su Twitter da oltre un centinaio, tra cui Renzi e Boldrini. L'argomento principale è confermare l’imprescindibile unione tra uomo e donna, nel rispetto delle differenti peculiarità e calati nel vivere sociale.

    In STANDING OVULATION, si troveranno suggerimenti per vivere serenamente questa società sempre più complessa e complicata, narrata con piglio auto-ironico. In particolare, l’opera è stata suddivisa in sezioni per i seguenti macro argomenti:

    sezione 1: PAPÀ NEGATI, prendendo spunto da vicende reali, sempre più uomini sono vessati dalle loro ex quando si tratta di permettere le visite ai figli.

    sezione 2: SESSO E SOCIETÀ, partendo da fatti di cronaca, come cambia il nostro rapporto con il sesso nell’ottica dell’evoluzione e/o involuzione della Società.

    sezione 3. DONNE RESILIENTI, FAMOSE E NON, meglio parlare di modelli cui ispirarsi che non di ecchimosi.

    sezione 4: FEMMINISMO, nonostante le apparenze, ce n’è ancora bisogno.

    sezione 5: IL FANTASMAGORICO ALLOGGIO POPOLARE , la ricerca di un alloggio a basso costo per una donna reduce da distruzione familiare, narrata con ironia e modi d'uso in 10 mesi tra graduatorie, uffici comunali e addetti impreparati.

    Se si cercano le definizioni scientifiche di:

    sex offender

    narcisista perverso

    profilo del picchiatore

    e quello dello stalker

    o più in generale, consigli pratici corredati da nomi e numeri di telefono per uscire dalle violenze domestiche prima che sia troppo tardi, si sappia che si possono reperire in CORPI RIBELLI - resilienza tra maltrattamenti e stalking.

    Approfondimenti 

    Stefania Pastori, CORPI RIBELLI - resilienza tra maltrattamenti e stalking, Kimerik (2013)

    http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=1402

    Avvertenze

    Se individuate riferimenti a persone e cose reali, sappiate che sono voluti. Purtroppo, per rispetto della privacy delle persone coinvolte, sono stati mutati luoghi, tempi e nomi. Peccato.

    Ringraziamenti

    Ai professionisti impegnati nel contrasto alle violenze di genere che dal 2007 mi insegnano tutto ciò che so sull'argomento, come il Dr. Ruggero Cagninelli, ex commissario capo del Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia Locale di Milano, il Prof. Paolo Giulini, criminologo clinico e la  Dr.ssa Cavalli, psicologa, entrambi del CIPM di Milano, il Procuratore della Repubblica Pietro Forno, Spagno, Red, Moon, Blek, Hammer, Ben Grimm (il primo che mi fece notare quanto gli uomini siano soggetti a violenza da parte delle donne) e i BACA tutti, gli avvocati Nicky Persico antesignano di antistalking, Andrea Falcetta smascheratore di loschi traffici nelle case famiglia del sud Italia, Dante Davalli investigatore privato contro la pedofilia.

    Ad amici e conoscenti, che con le loro FORTI esperienze di vita, mi hanno ispirato alcune delle considerazioni riportate qui, mia mamma Maria Luisa Rozzoni e mio fratello Fabio, il mio ex marito David Rostan, l'attivista cattolico  Dr.Ernesto Emanuele, Maurizio Gioglio detto Epossidico, Davide Fregoni, Lorena De Palma, Ermanno Gnecco, il giornalista di sesso insolito Ayzad, Serafina Ignoto spacciatrice di letture femministe, la prefatrice del mio primo saggio CORPI RIBELLI suor Margherita De Blasio, Loredana Mengo, Fabio Ferrara che mi introdusse al Buddismo di Nichiren Daishonin, la Pastora evangelica Laura Pezzoli, Maria cui fu negata un'IVG, il Frank Barbieri, detto Barbè, l'imprenditrice agricola Mitti Cardone, Cristina Fanutza, , Andrea Ferroni, Roberto De Filippis, Fausto Bongiovanni, i Poliamorosi del gruppo di Dating, Alberto Procacciante, Marco Marras Casu, giovane fossile fra le Drag Queen liguri, Alessandro Doria, Riccardo Cavallini e Lorenzo Masili, attivissimi a tutela dei diritti degli omosessuali ognuno nel loro campo di influenza, la casa editrice Kimerik, che consentì la pubblicazione di CORPI RIBELLI, le donne maltrattate che mi maltrattarono.

    A influenti opinionisti che tanto materiale di ricerca e approfondimento mi hanno inconsapevolmente dato, la giornalista Dr.ssa Irene Vella che alimenta la mia convinzione sull'esistenza della sorellanza tra donne, nonostante tutto, la giornalista Lorella Zanardo, Selvaggia Lucarelli, il Dr. Nicolò Boggian, il Dr. Betto Liberato, la Dr.ssa Betti Marenko, Carmen Pugliese, PM di Bergamo, Carolina Palma, trib. Minori di Palermo, Barbara Bresci, trib.Sanremo, Jacqueline Monica Magi, Procuratrice della Repubblica a Pistoia, la presidente dell’Associazione Giuriste Italiane Clara Cirillo, la giornalista RAI Valentina Noseda, le Docenti e Corsiste di DONNE, POLITICA, ISTITUZIONI, presso l'Ateneo Bicocca a Milano, le docenti australiane Carleen M. Thompson, Susan M. Dennison and Anna L. Stewart, il Dr. Matteo Pucciarelli, giornalista, la Dr.ssa Martha Estela Pérez, studiosa dei femminicidi a Ciudad Juárez in Messico,

    Ai professionisti della comunicazione, che diedero e danno tutt'ora tanto spazio alla lotta contro le violenze di genere,  la promotrice culturale Isabella Di Liddo, che ha saputo coinvolgere tra i tanti il Dr. Pinuccio Rana, giornalista di spicco, il giornalista Dr. Antonio Calisi, la criminologa Dr.ssa Chicca Latronico e Dr. Nicola Melfi, suo capo redattore per la diretta radiofonica su RadioWeb della Basilicata. le giornaliste Dr.ssa Micaela Ferrara e Isabella Battista. E Don Ettore De Faveri, direttore di un periodico locale in Val di Susa (TO), il Dr. Giorgio Brezzo suo redattore,

    Alle donne lapidate nei Paesi Arabi, alla pittrice Artemisia Gentileschi, all'astronauta Samantha Cristoforetti, all'olimpionica poliomielitica Wilma Rudolph, alla sig.ra Franca Viola che si ribellò al matrimonio riparatore, alla collega Prof.ssa Antonella Caprio, autrice del testo teatrale QUESTA STORIA SBAGLIATA, come esempi preclari e resilienti di femminismo.

    A tutte queste persone non vanno i miei ringraziamenti. Perché li ho già diffusamente ringraziati di persona. 

    A Renzi e Boldrini, che seguivano via Twitter il blog da cui è nato questo saggio, grazie.

    Ma soprattutto la mia eterna gratitudine va al Prof. Marino Maglietta, che tanto ha contribuito ad affinare e approfondire questa opera acerba e che si è così fidato da farmene la prefazione.

    Grazie

    Stefi Pastori Gloss

    Prefazione

    Ho aderito volentieri all’invito dell’autrice a stendere una nota di presentazione di STANDING OVULATION prima ancora di averlo letto, essendo consapevole dell’approccio e degli scopi dell’opera.

    A maggior ragione con lo stesso spirito lo faccio adesso concretamente, dopo avere apprezzato lo sforzo di obiettività, tanto più meritevole in quanto spesso ha obbligato l’autrice a prendere posizioni contrarie alla sua esperienza personale. Esistono, in effetti, una miriade di testi sulle sofferenze da separazione, prevalentemente scritti da padri separati che lamentano il proprio calvario, imposto da un diritto sessuato, condizionato da stereotipi di genere, impregnato di ideologia e accompagnato nel vissuto quotidiano dalle conseguenti impunite angherie di ex vendicative, punitive e alienanti. Così come non mancano le testimonianze di donne maltrattate, vittime di violenza in tutte le sue molteplici forme, quanto meno adesso confortate da una generale solidarietà e da un’elevata attenzione, anche se non di rado motivata impropriamente da considerazioni di opportunità politica.

    Mancava, invece, una voce che saltasse gli steccati e si presentasse capace di cogliere le ragioni degli uni e delle altre, probabilmente convinta, come chi scrive questa nota, che nei problemi della famiglia o di coppia – escluse le situazioni estreme - non si superano le difficoltà se non cercando soluzioni globali, che accolgano come meritevoli di considerazione e di tutela tutti gli aspetti che fanno soffrire ciascuna componente.

    Arriva, dunque, oggi quest’opera da parte di una persona che, partita come scrittrice con l’esporre solo il punto di vista femminile, ovvero il manuale per uscire dalle violenze intrafamiliari e le storie di donne maltrattate CORPI RIBELLI, ha poi metabolizzato la propria esperienza avvicinando con successo l’altra metà del cielo, accogliendo e abbracciando altre forme di dolore.

    Che questo piccolo grande libro possa volare.

    Marino Maglietta   

    Per troppo tempo nella Donna si sono nascosti uno schiavo ed un tiranno. Perciò la Donna non è capace di amicizia, ma conosce solo l’amore.

    Nietzsche

    introduzione: LA VIOLENZA VA CONTRASTATA A PRESCINDERE

    Fui vittima di violenza. Impiegai otto/nove anni a riavermi dal trauma conseguito. I primi sintomi di guarigione furono ravvisati dalle psicologhe del centro antiviolenza dove mi recai per farmi sostenere. Dapprima, mi seguì personalmente una di loro, tra le fondatrici del Centro. Costei mi accompagnò sul cammino della terapia individuale per sei mesi circa. Quando mi sentì pronta al passo successivo, mi inserì nel gruppo di auto-mutuo-aiuto tra una trentina di donne maltrattate, passando la mano alle due colleghe che lo moderavano. Dopo circa tre mesi, le psicologhe moderatrici proposero un tema di riflessione, riguardante il nostro rapporto con gli attuali partner, se fosse condizionato dalle violenze precedentemente subite e in che modo. In diversa misura, tutte le presenti affermarono che dentro di sé serpeggiava il timore che il passato potesse ripetersi, sebbene il compagno del presente fosse diverso da quello di un tempo e degno di fiducia. Quando fu il mio turno, presi spunto dalle loro stesse parole e affermai che fosse comprensibile avere timore della violenza, specie se perpetrata dalla persona in cui riponemmo speranze e fiducia, ma è anche vero che nell’Uomo ne è insito il gene, perché, assieme al bonobo, è la sola specie animale che utilizzi scientemente il genocidio per sottomettere gli altri individui. Dissi anche: Sta al singolo individuo recepire gli insegnamenti che gli arrivano dalla famiglia e dalla collettività circa il buon vivere civile, applicandoli come filtri nei rapporti interpersonali. Pertanto, se vogliamo combattere la violenza, la prima cosa è riconoscerne la presenza.

    Finita l’eco delle mie parole, ci fu un attimo di silenzio tombale.

    Poi, esplose una delle ex maltrattate che mi inveì contro, con parole che non dimenticherò mai.

    TU SEI PAZZA! IO NON POTREI MAI FARE DEL MALE NEMMENO AD UNA MOSCA! LA VIOLENZA E’ NELL’UOMO, MA NON NELLA DONNA! RIPETO, TU SEI PAZZAAAA!!!

    Proprio colei che profferiva queste parole, mi stava aggredendo. Tacqui per non alimentare la sua frenesia, pur essendone sconcertata. Avrei lì per lì voluto replicare che è vero, gli uomini ammazzano e le donne no, ma lo ritenni così palese da risultare pleonastico. Ero allibita, anche perché, tutte le altre ventinove, a ruota, mi attaccarono. Forse meno veementi, ma sempre aggressive e violente.

    Finito il consesso, le due psicologhe mi presero in disparte e mi dissero che avrei anche potuto non venire più agli incontri, perché ero guarita.

    Negli anni a seguire, volli documentarmi, imparare, soprattutto umilmente ascoltando gli altri, esperti delle FFOO, legali o medici che fossero. Come il Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia Locale di Milano, nella persona del Commissario Capo Dr. Ruggero Cagninelli, che ne fu il fondatore, ora trasferito perché ne possa avviare altri. O come la Medicina Legale, perché se non muoiono ammazzate, queste donne restano invalide nel corpo e/o nella mente. Il CIPM, un organismo interdisciplinare capitanato dal Prof. Paolo Giulini, criminologo clinico, che si occupa di trattare i sex offenders imprigionati nei tre poli carcerari di Milano, non perché abbiano priorità sulle vittime, ma perché sono recidivi e seriali. Una volta tornati in libertà, infatti, potrebbero colpire nuove prede. Intervistai in merito anche il Procuratore della Repubblica Pietro Forno, autore dell’innovativo modello investigativo detto ‘Protocollo Forno’, per l’immediata messa in sicurezza della donna maltrattata, costruito su analisi compartimentali e introspezione psicologica, oltre che crudi rilievi medico legali e testimonianze a volte contrastanti - che ha fatto scuola in tutta Italia. Ebbi abboccamenti con donne maltrattate, ancora sotto picchiatore. E con tanti tanti uomini, sorprendentemente tanti, che avevano subito violenza da parte di una donna. Violenza psicologica. Uomini che subirono così numerose vessazioni da perdere il lavoro o da ammalarsi, chi di ulcera, chi di alopecia precoce, chi di depressione. Ma almeno erano ancora vivi.  

    La violenza non ha genere e va contrastata. Comunque!

    sezione 1: PAPA' NEGATI

    ​Padri&Figli

    Anche se non più legati dal vincolo matrimoniale, scriverò i nomi dei ruoli genitoriali con l’iniziale maiuscola, in quanto idealmente dovrebbero sentirsi entrambi coinvolti in modo collaborativo nel loro processo di formazione dei propri figli, per vederli crescere serenamente.

    Nel titolo è contenuta una provocazione: Padri&Figli, non Madri&Figli. Perché sostengo che il rapporto tra il primo binomio Padri&Figli è il riflesso di come si pongono (o impongono) le Madri.

    In sede di separazione, in passato collocamento, educazione, accudimento ordinario dei figli furono dai Giudici sempre conferiti alla Madre, attribuendole priorità assoluta sul Padre. Questo stato di fatto, contribuì a radicare nelle Madri la convinzione che fosse tutto loro dovuto. Con l’approvazione della Legge sull’affido condiviso, è riconosciuta ai Minori la necessità - e il diritto - di essere allevati da entrambi i Genitori. Il prof. Marino Maglietta, accademico italiano, professore associato di fisica presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze e docente presso molti istituti di formazione di mediatori familiari, socio onorario dell’AIMF Associazione Italiana Mediatori Familiari e membro della Consulta Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Gianni Rodari, concepì la struttura portante di quella che divenne la prima Legge italiana che contempla l'affidamento condiviso dei figli attraverso la modifica dell'articolo 155 del Codice civile (Provvedimenti riguardo ai figli).

    Tale legge rende possibile una gestione equilibrata e meno conflittuale del processo di separazione tra due coniugi, anche attraverso il percorso di mediazione familiare.

    Si auspica che l’atteggiamento dei Giudici cambi a favore dei padri, che vogliono la riscossa nel riconoscimento del loro ruolo. Per spiegarmi meglio, porto l’esempio della nostra famiglia.

    Nonostante fossi stata pestata a sangue dal mio ex marito nel 2008, sostenni subito come fondante per il benessere di nostra figlia che il Padre mantenesse vivo il suo rapporto con lei. L’equipe dei medici della piccola mi supportava in questa convinzione. Ritenevamo tutti insieme completante e profondo il beneficio che le sarebbe derivato. Se richiesta la sua presenza e avvisato per tempo, il Padre interveniva sempre alle nostri riunioni di aggiornamento, mai negando l’opportunità di visite e vacanze con la figlia. Ma erano solo parole dette davanti allo staff medico. Per cinque anni, poche furono le occasioni in cui la tenne con sé e, nonostante invocassi il suo aiuto, si disinteressò delle attività riabilitative, totalmente a me demandate. Ottenuta la separazione dopo il pestaggio da parte dell'ex marito, per evitare che si cristallizzasse tra me e la bimba un attaccamento morboso, ottenni che fosse coinvolto il maggior numero possibile di terapisti uomini. Incoraggiavo mio padre a stare spesso in compagnia della piccola, avviai persino l’attività di un asilo nido in famiglia, perché nostra figlia mettesse a profitto la presenza di

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