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Forme degli Animali INVERTEBRATI: Classificazione e Formazione dei Corpi Animali
Forme degli Animali INVERTEBRATI: Classificazione e Formazione dei Corpi Animali
Forme degli Animali INVERTEBRATI: Classificazione e Formazione dei Corpi Animali
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Forme degli Animali INVERTEBRATI: Classificazione e Formazione dei Corpi Animali

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Animali: tanti, di tante forme e cicli vitali, invasori di tanti habitat dal fondo oceanico alle cime montuose, piccoli da stare in un velo d’acqua o enormi come le balene. Ma perché?
Vasta glaciazione spinse i Protozoi ai primi pluricellulari eterotrofi che un’innata imperativa vitalità, essenza della vita, porta a invadere nuovi habitat e sperimentare nuove strutture. Che poi la selezione naturale sceglie favorendo le più elaborate. Così nacquero forme fisse rotonde o mobili per contorsioni, arti, pinne, ali; e paralleli apparvero tessuti, organi, sistemi per il metabolismo, riprodursi, relazionarsi. Dal generale progredire nelle strutture, che presto si svolgerà su tre grossi rami che condurranno ai Cefalopodi, Insetti, Mammiferi, e da questi all’uomo, scaturisce la mirabile multiformità del Regno Animale.
Seguendo la sistematica, descrivendo i gruppi con le specie più famose, i corpi e il loro vivere in habitat che li selezionano, e li modellano, vedremo come sia l’intimo intreccio tra spinte vitali interne e fattori ecologici causa della ricca varietà e evoluzione delle Forme degli Animali.
LanguageItaliano
PublisherRoberto Bani
Release dateNov 26, 2016
ISBN9788822870087
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    Forme degli Animali INVERTEBRATI - Roberto Bani

    Roberto  Bani

    Forme  degli  Animali

    ZooMorfo

    1      Genesi 

    2      Invertebrati

    3      Vertebrati

    4      Mammiferi

    In fondo al libro il Sistema del Regno Animale riassume la classificazione con articolazione dei taxa.

    Forme degli  Animali  Invertebrati

    Sottoregno = divisione del Regno; Clade = divisione del Sottoregno

    Regno degli Animali dall’affascinante multiformità è frutto della spinta costante e duplice a complicare l’organizzazione interna per acquisire sempre più funzioni e a invadere i vari habitat che per adattamento selezionano i viventi modellandone le forme. Le grandi linee della sua evoluzione, o crescente complicazione verso le più elaborate strutture adattative, sono tracciate nello schema. Inizia col passaggio dei corpi da cellule singole dei protozoi a masse pluricellulari eterotrofe dentro cui sorgono tessuti o insiemi di cellule specializzate su una certa funzione, in strati o foglietti che all’inizio sono due.

    Primi Animali diblastidi danno i sottoregni Vendozoi, Mesozoi, Parazoi, Metazoi come altrettanti esperimenti evolutivi di passaggio alla pluricellularità eterotrofa, con cellule inizialmente specializzate in due soli foglietti, esterno e interno, ma già con variegate forme primeve. Però i Metazoi fin dai loro iniziali Prometazoi hanno i tessuti relazionali in grado di cogliere segnali, passare impulsi e contrarsi ovvero sensorio, nervoso e muscolare, e la motilità o capacità di ampia azione connoterà fortemente il sottoregno Metazoi in tutta la successiva evoluzione. Com-parsa di un foglietto intermedio tra i due precedenti origina gli animali triblastici detti Eumetazoi complicandone l’anatomia verso tessuti, organi, appendici e altri tratti dai più essenziali ai più formali, fino alle ben note forme dei Molluschi, Artropodi e Vertebrati. Sono questi i taxa al vertice di rigogliose, ricche ma distinte vie evolutive del regno.

    Eumetazoi hanno quindi acquisito un terzo foglietto intermedio e il profili anatomico presenta ectoderma, mesoderma, endoderma, questo interno si chiude su di se dando il tubo digerente, il corpo si allunga e si rimodella l’intera organizzazione. Sulla simmetria raggiata o radiale, dove più piani intorno all’asse centrale dividono il corpo in parti speculari, prevale la simmetria bilatera dove solo un piano divide in due parti speculari: da forme rotonde medusoidi o a sacco polipoidi si passa alle forme allungate cilindroidi dei vermi. Tra questi i Platelminti, vermi piatti, attraverso i Nemertini generano Anellidi, Nematodi e Emicordati, all’origine della successiva progressione che per vie parallele separate, i cladi, porta alle forme più evolute del regno animale come si vede nello schema. Precisando che interessa evidenziare i passi strutturanti il corpo animale, ed è comodo usare l’anatomia comparata delle specie attuali; anche se tutto è avvenuto a inizio Paleozoico ed è più preciso parlare di fossili. Quindi Platelminti fossili attraverso Nemertini fossili, o simili, dettero altri vermi all’origine dei cladi. Comunque a questo punto si si compie una scelta decisiva: al tubo digerente in simmetria bilaterale conseguono due possibili profili organizzativi.

    Relazione o verticoso progresso nell’acquisire sempre più elevati organi di senso, nervosi e motori per ottenere più numerose, elaborate relazioni con l’esterno. Verificheremo come i vantaggi del moto inclinò la scelta dai radiali ai bilateri, non solo perché a simmetria doppia ma perché muoversi porta a differenziare le regioni antero-posteriori del capo, tronco, coda: i radiali divennero vermi concentrando il tessuto muscolare dove era più utile per avanzare. L’intera anatomia prese a strutturarsi per linee o tubi tra cui, apparso per primo, quello digerente: tubo che può non esistere o avere solo la bocca, negli Aprocti, ma è utile avere pure l’ano nei Proctodeati. Si torni a guardare il Sistema del Regno Animale e i criteri usati nel separare i grandi taxa, perché i criteri seguiti mentalmente dal naturalista ricalcano i criteri seguiti dalla evoluzione della natura. Dopo quello dei foglietti e della simmetria altro criterio basilare è il modo in cui nella gastrula nascono le aperture orale e anale cui consegue l’intero profilo anatomico.

    Protostomi Deuterostomi

    Protostomi dal greco bocca primaria, si connotano per sviluppo embrionale dove il blastoporo diventa bocca mentre l’ano si forma dalla parte opposta. Nasce un tubo digerente rispetto al quale si definisce un profilo anatomico col cuore-vaso pulsante che spinge il sangue in avanti ed è sull’intestino sotto cui sta il sistema nervoso. Di conseguenza alle forme triblastiche iniziali, Platelminti, segue un progresso su tre grandi linee ricche di specie tra loro imparentate e riunite in tre cladi: ogni Clade si basa su dati molecolari che ne avvalorano la monofilia.

    Deuterostomi, dal greco bocca secondaria, si connotano per lo sviluppo embrionale dove il blastoporo diventa ano e la bocca si forma all'estremità opposta. Così nasce un tubo digerente dal senso opposto rispetto ai Protostomi, e il generale profilo anatomico è invertito col sistema nervoso sopra e il cuore sotto il tubo digerente. Così i Vertebrati e phyla prossimi mostrano dall’alto: tubo neurale (encefalo e midollo spinale), poi corda dorsale e/o colonna vertebrale con sotto i visceri digerenti e il cuore. Il sangue circola in senso caudo-cefalico nei vasi ventrali e in senso opposto nei vasi dorsali. Formano un unico clade.

    Questi e gli altri aspetti di zoologia generale sono stati trattati e riassunti nel primo volume di Forme Animali. Adesso descriviamo gli Invertebrati nei dettagli delle specie e dei taxa e riassumendo ciò che mostrano della loro natura e storia.

    PRIMI  ANIMALI

    Appaiono i Tessuti e, con i Metazoi, i Tessuti Relazionali.

    Riunione concettuale dei più semplici animali, primeve forme di molte cellule che già iniziano a specializzarsi in tessuti posti in due foglietti, quindi diblastici. Spesso bentonici e a simmetria radiata, sono tentativi di passaggio dalle forme unicellulari ai pluricellulari, che avrà successo totale coi Metazoi che già dai Prometazoi, Celenterati, hanno i tessuti relazionali sensori, nervosi e motori che li rendono mobili e ben più interattivi degli altri sottoregni, da cui il futuro successo evolutivo.

    EDIACARI  o  VENDOZOI

    Sottoregno e Phylum

    Ediacara è oggi terra di colline desertiche a sud della Australia. Ma in tempi remoti era sotto il mare presso la foce di un antico fiume che depositava un limo fine sugli arcaici organismi pluricellulari che così si sono potuti conservare in impronte nei sedimenti.

    Fauna di Ediacara è peculiare complesso di fossili apparsi nel Proterozoico superiore e estinti all’inizio del Cambriano, quindi tra 670 e 550 maf o milioni d’anni fa. Rinvenuti dal 1946 in tale località, i loro fossili erano già stati trovati a fine '800 in Inghilterra e ai primi del 900 da studiosi tedeschi in Namibia, ma solo col ritrovamento di forme medusoidi nelle colline desertiche di Ediacara si iniziò a capirne il valore. Sono state rinvenuti in Nord America, Europa e Asia, per cui si ritiene fossero cosmopoliti. Sono detti pure Vendozoi dal Vendia.

    Animali marini dal corpo molle ma con forme ben diverse dalle attuali, pur se talora ricordano meduse o vermi; largo ma estremamente sottile per cui il volume era assai ridotto e il metabolismo avveniva in cellule a stretto contatto con l’esterno facilitando gli scambi traverso la ampia superficie. Da ciò la non necessità di sistemi specializzati: nei fossili non ci sono tracce di sistemi respiratorio, circolatorio e escretore; però taluni traspaiono cavità interne forse a ruolo digestivo; in figura presso il titolo le cavità e rami interni in Dickinsonia. Plausibile la simbiosi con piccole alghe e che, privi di organi locomotori, si muovessero con ciglia cellulari. Dettero un paesaggio sottomarino molto particolare e ben diverso dall’attuale, come le sue molte specie che comunque 550 m.a. sparirono senza discendenti.

    CICLOIDI o MEDUSOIDI

    Classe di animali a struttura radiale concentrica simili a meduse di pochi cm, taluni sembrano portare tentacoli, canali interni e cavità gastriche.

    Cyclomedusa visse circa 550 milioni d’anni fa con fossili ritrovati in tutto il mondo. Corpo circolare di diametro fino a 20 cm con al centro un bozzo, anch’esso circolare, attorno al quale presenta fino a cinque anelli di crescita; molte linee radiali attraversano la parte esterna del disco rendendolo simili a fette d’ananas, alcuni esemplari sembrano mostrare una struttura a stelo che dal centro va all’esterno del fossile. In origine classificata come medusa, da cui il nome, alcuni esemplari apparivano distorti a causa della presenza di un altro esemplare addossato; da ciò si ritiene vivessero poggiate sul fondo marino. Ma la struttura è ben diversa da quella delle attuali meduse e si è pure ipotizzato che potesse essere una colonia di microbi. Pure Charniodiscus fu ritenuto un medusoide e solo dopo il ritrovamento di fossili completi fu identificato organismo frondoso con stelo. Simile Eoporpita, Australia e nord Russia di circa 550 m.a., con disco centrale di 6 cm circondato da gran numero di elementi radiali rettilinei e intorno spessi e corti tentacoli. Simile è Hiemalora di forma a sacco di 3 cm con tentacoli come una anemone.

    Da questi medusoidi tipici si possono ritenere derivati certe varianti: diminuendo la simmetria da raggiata alla pentamera di Arkarua o trimera di Tribrachidium, per formazioni a rughe di Rugoconites e fino alla forma a fiasco in Inaria.

    Ovatoscutum concentricum australiano rotondo e piatto con fitte striature.

    Arkarua adami di 550 milioni di anni fa sembra simile agli echinodermi per la zona centrale a disco con cinque lobi.

    Tribrachidium heraldicum, che Fedonkin separa nei Trilobozoi, presenta una bizzarra simmetria tripartita unica tra gli animali, che di solito possiedono una simmetria bilaterale o radiale: strutture triradiali partono dal centro finendo con tre bracci uncinati. Forma di piccolo disco piatto, diametro di circa 5 cm, la cui superficie presenta tre braccia ricurve che partono dal centro giungendo fin quasi al bordo; braccia forse cave per essere gonfiate o sgonfiate.

    Parvancorina minchami altro enigmatico fossile australiano. Lungo 1-2 cm con forma a scudo: una cresta scende tra due linee prominenti ad arco, dando nel complesso aspetto di piccola ancora.

    Rugoconites circa 550 m.a. tra Australia e Russia. Forma tondeggiante di 6 cm talora circondata da una corolla interpretata come serie di tentacoli, all'interno della forma tondeggiante molti solchi dipartono da una cupola centrale per irregolar-mente biforcarsi, forse impronte di cavità digestive. Secondo taluni studiosi questo vivente di forma circolare era un nuotatore libero, come Ovatoscutum. Spesso sono stati rinvenuti in notevoli quantità tra loro addossati, per vita coloniale o per accumulo dovuto alle correnti marine.

    Inaria karli sempre Australia e Russia in strati di 550 m.a., aveva corpo a simmetria radiale a forma di sacco dall’aspetto stranamente simile a un bulbo di aglio. La base larga doveva stare infossata nel fango mentre una struttura a tubo si alzava in alto. La cavità corporea era singola ma con superficie interna percorsa da profonde scanalature che dividevano in scomparti l’intera zona, interpretata come uno stomaco.

    PENNATI o RANGEAMORFI

    Forma pennata o a fronda, talora con bulbo per ancorarsi al fondo marino, però con trama ben diversa dalle attuali penne marine. Formati da tanti elementi simili a fronde lunghi alcuni centimetri e composti da tantissimi tubi anco-rati allo scheletro semirigido. Vivevano fissi al fondo filtrando nutrienti sospesi in acqua. Sembrano privi di organi sessuali e solo si  riproducevano per via asessuata, lasciando cadere sul fondo marino nuove fronde.

    Rangea (in figura a sinistra) trovata in vari continenti era di aspetto molto simile alle attuali pennatulacee nel phylum Cnidari. Dal corpo stretto e allungato simile a foglia formano da segmenti che si ripetono secondo una simmetria triradiale, rivestito da guaina mucosa che lo rendeva liscio. L’interno traspare un sistema di sacche unite da un canale mediano. Simili a penna sono Charniodiscus (figura a destra), Pteridinium e Swartpuntia ma pure vi si riconducono le forme a cespuglio Bradgatia e a fuso Fractofusus.

    Swartpuntia germsi visse in Namibia e Nordamerica 543 milioni d’anni fa, era alta tra 12 e 19 cm e larga 11-14

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