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Parigi in un retrobottega
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Parigi in un retrobottega

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RACCONTO LUNGO (32 pagine) - NARRATIVA - Una Setta di Esistenzialisti Esistenti si ritrova al Café de Flore per discutere della Parigi post-attentati, di una cultura, quella francese, ferita ma ancora viva e attiva. Nella Parigi ferita dagli attentati terroristici, un gruppo di intellettuali nostalgici dell'esistenzialismo si ritrova nel retrobottega del Café de Flore. Ascoltano Juliette Gréco, idolatrano Jean-Paul Sartre, discutono di inezie e di massimi sistemi. Un obiettivo comune: intervenire nella realtà che li circonda per migliorarla. Ma in che modo? Tutt'intorno, la città che amano si mostra più viva ed energica che mai, nonostante il sangue delle stragi. Giuseppe Foderaro, classe 1973, è uno scrittore e sceneggiatore italiano. Ha studiato sceneggiatura alla Scuola Holden di Alessandro Baricco. Gran parte della sua produzione letteraria ha ambientazioni prettamente metropolitane (Milano, Roma, Parigi, Tokyo, Buenos Aires). Membro della "Scuola dei Duri" del giallo milanese, fondata nel 1993 da Andrea G. Pinketts, Foderaro è l'ideatore del personaggio di Sauro Badalementi: detective assicurativo meneghino, protagonista di avvincenti racconti e romanzi noir.
LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateOct 18, 2016
ISBN9788865308950
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    Parigi in un retrobottega - Giuseppe Foderaro

    a cura di Francesco Aloe

    Giuseppe Foderaro

    Parigi in un retrobottega

    Racconto lungo

    Prima edizione ottobre 2016

    ISBN 9788865308950

    © 2016 Giuseppe Foderaro

    Edizione ebook © 2016 Delos Digital srl

    Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano

    Versione: 1.0

    TUTTI I DIRITTI RISERVATI

    Sono vietate la copia e la diffusione non autorizzate.

    Informazioni sulla politica di Delos Books contro la pirateria

    Indice

    Il libro

    L'autore

    Parigi in un retrobottega

    Parigi in un retrobottega

    Delos Digital e il DRM

    In questa collana

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    Il libro

    Una Setta di Esistenzialisti Esistenti si ritrova al Café de Flore per discutere della Parigi post-attentati, di una cultura, quella francese, ferita ma ancora viva e attiva.

    Nella Parigi ferita dagli attentati terroristici, un gruppo di intellettuali nostalgici dell'esistenzialismo si ritrova nel retrobottega del Café de Flore. Ascoltano Juliette Gréco, idolatrano Jean-Paul Sartre, discutono di inezie e di massimi sistemi.

    Un obiettivo comune: intervenire nella realtà che li circonda per migliorarla. Ma in che modo?

    Tutt'intorno, la città che amano si mostra più viva ed energica che mai, nonostante il sangue delle stragi.

    L'autore

    Giuseppe Foderaro, classe 1973, è uno scrittore e sceneggiatore italiano. Ha studiato sceneggiatura alla Scuola Holden di Alessandro Baricco. Gran parte della sua produzione letteraria ha ambientazioni prettamente metropolitane (Milano, Roma, Parigi, Tokyo, Buenos Aires). Membro della Scuola dei Duri del giallo milanese, fondata nel 1993 da Andrea G. Pinketts, Foderaro è l'ideatore del personaggio di Sauro Badalementi: detective assicurativo meneghino, protagonista di avvincenti racconti e romanzi noir.

    Parigi in un retrobottega

    Nonostante stesse facendo tardi, Jacques si trattenne un istante a guardare la vetrina de L'Écume des pages, l'immensa libreria accanto al Café de Flore.

    Lo faceva sempre, non poteva resistere.

    Boulevard Saint-Germain era come al solito abbastanza trafficato, ma con i suoi alberi e i suoi palazzi eleganti riusciva a non darlo mai a vedere. Le automobili e gli autobus sembravano avere rispetto per quello scorcio urbano.

    Jacques si decise finalmente a darsi una mossa. Entrò nel Café, salutò frettolosamente ma con gentilezza il barista, e raggiunse la porta sul retro del locale.

    Bussò.

    – Parola d'ordine.

    – Roquentin.

    La porta si aprì e Jacques entrò nella stanza fumosa.

    – Continuo a sostenere che è una parola d'ordine troppo facile – disse Jacques.

    – Tanto a chi vuoi che interessi venire qui? – osservò Claude.

    – Il tuo solito disfattismo – protestò Jacques.

    – Il mio solito realismo.

    – Non appropriarti di ciò che appartiene a Courbet e Zola.

    – Il tuo problema è che sei stato inquinato dal positivismo.

    – Il positivismo andrebbe rivalutato.

    – Vedi, ho ragione.

    – Ma se ci pensi è il positivismo che ci ha fatto arrivare qui dove siamo. E intendo proprio qui, oggi, fisicamente, in questa stanza: abbiamo controllato l'ora su dispositivi elettronici, abbiamo preso mezzi di trasporto meccanici, ora siamo illuminati dalla luce elettrica. Il progresso tecnologico è figlio del pensiero positivista.

    – Il progresso tecnologico è figlio della combinazione di istinto di sopravvivenza e pollice opponibile. L'essere umano ha

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