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Operazione Matrioska Per Cantagallo
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Ebook98 pages1 hour

Operazione Matrioska Per Cantagallo

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“OPERAZIONE MATRIOSKA per Cantagallo”: Il Questore ha comunicato a Cantagallo che deve diffondere i retroscena dell’indagine di un delitto in diretta su facebook per l’iniziativa chiamata “Commissariato on-line”. Il commissario cerca di opporsi ma inutilmente: dovrà indagare su internet in pre-pre-vigilia di Natale. Gli ingredienti del giallo sono molti e tutti insidiosi: una signora amante dei quadri d’autore, alcune bambole russe in carne e ossa, un modellista osservatore delle rotondità femminili e una curiosa bambola di legno che cela un segreto. Tutti questi elementi formano il mosaico criminale che dovrà comporre il commissario Cantagallo per smascherare il colpevole del delitto. Una donna è stata uccisa durante un furto in casa e pure il ladro è morto con un colpo di pistola alla testa. Tutta l’indagine si concentra sulla pista di un furto andato male. Il commissario Cantagallo è convinto che qualcosa non quadra e vuole scoprire cosa sia effettivamente accaduto. Cantagallo nelle sue ricerche incontrerà delle fascinose donne russe che lo accompagneranno lungo la tortuosa indagine. La fedeltà coniugale del commissario sarà messa a dura prova dalla bellezza folgorante delle bionde dell'Est che cercheranno di imbambolarlo. Ma Cantagallo non si farà distrarre dalle bambole tutte curve e con l'aiuto di una particolare bambola russa farà scattare la geniale trappola che incastrerà l'omicida.
“Spesso molte persone erano fatte così, come una matrioska. E come questa si scomponevano e ricomponevano a piacimento per nascondere agli altri i lati negativi della propria esistenza o certi drammi della loro vita privata. Così nessuno poteva accorgersi dei loro difetti e delle loro angosce raffigurate dall’ultimo pezzo della matrioska. Persone più legate all’essere che all’esistere, trasfigurate nel mascherare le loro tragedie personali per renderle invisibili agli altri, ma impietrite nell’impossibilità di nascondere a se stesse un dramma celato nel loro intimo più profondo che prima o poi avrebbero dovuto guardare in faccia, come si fa davanti all’ultima piccola statuetta.”
LanguageItaliano
Release dateSep 15, 2016
ISBN9788869823336
Operazione Matrioska Per Cantagallo

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    Operazione Matrioska Per Cantagallo - Fabio Marazzoli

    dell’autore

    Primo giorno

    In un giorno di fine novembre, mentre con Bandino e Razzo passeggiava lungo il fiume nel dopo pranzo e parlava delle fasi salienti di un'indagine in corso, il commissario Cantagallo fu chiamato al telefonino dal Questore Zondadari. Non gli stava telefonando dall'ufficio ma dal telefonino personale. Guardò l'orologio: erano da poco passate le due. Non era una cosa normale che lo chiamasse col proprio telefonino e a quell'ora. Lo faceva solo in situazioni d’emergenza, quando avvenivano dei delitti gravi o crimini che coinvolgevano delle personalità in vista di Castronuovo. Comunque, le richieste avevano la massima urgenza perché arrivavano direttamente da quel grandissimo rompicoglioni del Sostituto Procuratore Ferruccio Fontanarosa che era culo e camicia col Questore.

    Cantagallo non vide altre vie d'uscita e pigiò il tasto verde.

    Zondadari, con il tono grave che adoperava solo per le circostanze di lutti cittadini e stragi familiari, gli comunicò che era stato scelto come portavoce della Questura di Castronuovo per una diretta su facebook.

    Cantagallo non capiva e gli domandò cosa dovesse fare come portavoce. Il suo intuito gli diceva che sotto sotto c'era una fregatura. Fiato sprecato.

    Il Questore lo apostrofò, come al solito, per il fatto che lo aveva interrotto e poi gli disse che se avesse avuto la buona creanza di ascoltarlo, alla fine avrebbe saputo tutto.

    Zondadari continuò dicendo che l'incarico era stato conferito direttamente dal Sostituto Procuratore Fontanarosa. Il Questore, per sua stessa ammissione, aveva cercato di opporsi a quella designazione che a suo modo di vedere era come un cazzotto in un occhio alla Questura. Aveva fatto una contro proposta e aveva suggerito a Fontanarosa un funzionario di sua completa fiducia: il commissario Semboloni.

    Patrizio Semboloni era un poliziotto vecchia maniera, cinquantenne, allampanato, stempiato, untuoso nei modi e nei capelli acconciati in un esile riporto che da sinistra gli andava a ricoprire parte della fronte fino all'orecchio destro. Aveva un aspetto insignificante ed era scapolo per scelta, diceva lui, ma non era vero perché nessuna donna se lo sarebbe messo in casa nemmeno se avesse pagato l'affitto. La sua dote migliore era l'arrivismo. Faceva di tutto per mettersi in mostra con Zondadari e tutte le volte che parlava con Cantagallo, con quel suo atteggiamento strafottente, erano sempre discussioni furibonde che si concludevano con la cacciata di Semboloni dal commissariato. Come poliziotto non valeva nulla e Cantagallo non perdeva occasione di ripeterglielo, anche se poi doveva sorbirsi le sfuriate del Questore che lo redarguiva per aver mancato di rispetto a un collega pari grado. Oltre a tutto, il fisico di Semboloni era penoso. La carnagione pallida, la pelata, la dentatura gialla da fumatore incallito e il naso adunco lo facevano somigliare al vampiro malaticcio che gli aveva valso il soprannome datogli da Cantagallo: Nosferatu.

    Semboloni, quando incontrava Cantagallo, aveva un atteggiamento altezzoso e distaccato. Anche perché era convinto che alla fine il Questore gli avrebbe assegnato il comando del commissariato di Collitondi. Nelle rare volte che Semboloni riusciva a intrufolarsi nel commissariato, approfittava dell’assenza di Cantagallo per piazzarsi sulla sua poltrona e scompaginargli gli oggetti che disponeva con religiosa cura sulla scrivania.

    Cantagallo, quando vedeva Semboloni, gli veniva il prurito e si grattava il collo. Gli dava fastidio solo a vederlo da lontano. Il fastidio aumentava in modo esponenziale quando il commissario veniva a sapere che Semboloni era stato lì in sua assenza. Infatti, Semboloni si divertiva a cambiare posizione a tutte le cose che Cantagallo aveva nell’ufficio, soprattutto a quelle sulla scrivania. Cantagallo, al rientro nel suo ufficio, capiva immediatamente che era stato lui per due semplici fatti. Il primo era che Semboloni rigirava sempre verso il muro le foto di famiglia che il commissario teneva voltate verso di lui nell’angolo di destra della scrivania. Il secondo era la puzza del dopobarba Aqua Velva Williams che impregnava tutta l’aria dell’ufficio. Nonostante Cantagallo si raccomandasse con i colleghi di non farlo entrare, quello, in un modo o in un altro, riusciva sempre a sgattaiolare nel suo ufficio con la scusa di leggere dei rapporti confidenziali. E quando non s’incontravano, Semboloni lo teneva al telefono per ore con la scusa di chiedergli spiegazioni su certi dettagli insignificanti dei rapporti che aveva ricevuto il Questore. Semboloni era peggio di un gatto attaccato ai coglioni, come diceva Cantagallo.

    Tornando alla telefonata, il Questore non era riuscito a convincere Fontanarosa e la candidatura di Semboloni era stata bocciata. A sostegno del portavoce Cantagallo, Fontanarosa aveva rimarcato che Semboloni parlava come una cornacchia mentre Cantagallo aveva una gran bella voce. La sua dote vocale era stata legittimata dalla moglie di Fontanarosa, la signora Gigliola Capodimonte, che vedendo le interviste a Cantagallo al tg regionale aveva detto al marito: Ma lo sai, Ferruccio, che questo Cantagallo è proprio un gran bell'uomo e ha una gran bella voce. Quindi con il via libera della first lady della Procura, Cantagallo era stato scelto per quell'operazione molto delicata e della massima urgenza.

    Cantagallo non capì cosa c’entrasse la sua voce con la diretta su facebook, visto che doveva scrivere e non parlare, ma non volle puntualizzare questo fatto per non apparire scortese nei confronti della signora Capodimonte.

    Il Questore gli comunicò che non doveva porre tempo in mezzo e mettersi subito a disposizione per questa operazione che coinvolgeva i massimi livelli della Questura.

    In tutta quella valanga di parole, Cantagallo non aveva ancora capito cosa dovesse fare come portavoce.

    Poi il Questore glielo comunicò e il commissario ammutolì.

    Si trattava di descrivere in diretta su facebook le fasi salienti di un’indagine poliziesca, obbligatoriamente di un delitto. Il Questore sottolineò che a Fontanarosa la cosa premeva moltissimo. Anche perché aveva già speso la parola col Ministro dell'Interno che entro la fine dell’anno avrebbe impiegato un commissariato di zona come pilota del progetto Commissariato on-line.

    Fontanarosa aveva indicato che il commissario Cantagallo era il poliziotto più adatto a quell'attività moderna e al passo coi tempi. Negli ultimi anni era salito alla ribalta della cronaca dei giornali locali per aver risolto casi di delitti complicati. Cantagallo era il commissario del momento e non poteva tirarsi indietro. Il Questore aveva indorato la pillola aggiungendo che, secondo i sondaggi pubblicati dalla rubrica settimanale Donna più del Corriere di Castronuovo, era diventato un idolo per le donne di ogni età della provincia

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