La festa della vita
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La Festa della Vita più che un evento è una sensazione di immensa portata che nasce nell’animo e che dovrebbe allietare chiunque rifletta sul profondo significato del fatto contingente di poterne gioire e dovrebbe far apprezzare e valorizzare ogni istante della propria esistenza. La Festa della Vita è luce, è gioia, è amore, è passione, è piacere per tutto quello che riusciamo a fare e per quello che in futuro speriamo di fare. È la meravigliosa constatazione di essere gli attuali protagonisti in questo mondo così complesso, certamente difficile, ma pieno di opportunità, le più varie, le più diverse, ma dove ognuno può ricavare la sua nicchia e realizzare i propri programmi in base agli impulsi che riceve dal suo genoma e dall’ambiente in cui vive.
Diego Balducci
Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con Più sani, più ricchi ha dato seguito ad un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere.Per il 2013 è attesa, inoltre, l’uscita di Problemi di biopolitica in una società di longevi sani (ebook).Opere pubblicate:1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma,La Sapienza1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma,La Sapienza.1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate(Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:1954 - “I 40 ANNI”, ed. Raggio.1960 - “LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA”, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).1963 - “TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH”, ed. Elsevier.1993 - “L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA”, ed. Il Mulino.2007 - “I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA”, ed. Life Line.2008 - “SEMPRE IN FORMA”, ed. L’Età dell’Acquario.2010 - “L’ITALIA POSITIVA”, auto pubblicazione.
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Studium Problemi di biopolitica in una società di longevi sani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPiù sani, più ricchi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa festa della vita: saggio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDanke, Frau Merkel: Diventare europei e costruire l’Europa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
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La festa della vita - Diego Balducci
La festa della vita
saggio
Diego Balducci
Published by Meligrana Editore on Smashwords
Copyright Meligrana Editore, 2016
Copyright Diego Balducci, 2016
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9788868152093
Meligrana Editore
Via della Vittoria, 14 – 89861, Tropea (VV)
Tel. (+ 39) 0963 600007 – (+ 39) 338 6157041
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INDICE
Frontespizio
Colophon
Licenza d’uso
Diego Balducci
Copertina
LA FESTA DELLA VITA
PARTE PRIMA - LINEE GUIDA PER ESSERNE PROTAGONISTI
La festa della vita
Cosa è la vita
Una biopolitica nuova
La Medicina prossima futura
Quando, come e perché
L’impegno della scienza ufficiale
Diffondere una corretta informazione
Prolungare la vita e mitigare l’invecchiamento
Obiettivo difesa della salute
Obiettivo risparmio
Due grandi sfide tecnologiche
PARTE SECONDA - COME RALLENTARE L’INVECCHIAMENTO
L’ambiente
La famiglia
Alimentazione e nutrizione
Mangiare solo quanto basta
I cibi grassi e la salute
Nutrirsi preferendo i cibi vegetali
Scegliere i cibi che allungano la vita
Includere alcuni integratori
Distribuire i pasti
Il buon sonno
PARTE TERZA - SUGGERIMENTI E RACCOMANDAZIONI PER STARE BENE
Conosci e difendi te stesso
Pensare in modo positivo
Un doppio sistema di difesa
La procreazione medicalmente assistita
Rischi da evitare
Prevenzione dell’osteoporosi
Bere correttamente
Prevenzione dell’artrosi e dell’arteriosclerosi
Attenti al cuore
Strategia colesterolo
Vaccinarsi contro l’influenza
Affrontare al meglio la menopausa
Preparativi per le vacanze
Il mal di montagna
Il mal di mare
Il mal di testa
Il mal di stomaco
La stitichezza
Anoressia e bulimia
L’alitosi
Lo stress
La depressione
La cura dei piedi
L’uso dei farmaci
PARTE QUARTA - LE GIOIE DI UNA VITA SANA E FECONDA
Quasi una seconda giovinezza
Il sorriso aiuta
Noi e la natura
L’attività fisica
L’attività mentale
L’attività sessuale
Oculata amministrazione dei piaceri
Quotidiana dedizione a qualcosa
Gestire bene l’esperienza
Una vita buona e feconda
Le gioie occasionali derivanti dal cibo
La vita si rinnova
La vita umana nello spazio
Fare programmi per il futuro
Valorizzare l’essenziale
Soddisfare gli ideali
Il benessere psicologico
La felicità interiore
L’ottimismo agevola
CONCLUSIONE
BIBLIOGRAFIA
DIEGO BALDUCCI AUTORE
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Diego Balducci
Diego Balducci, medico, è autore di numerose pubblicazioni. Con questo ebook ha dato seguito a un recente volume dal titolo Sempre in forma, edito da Lindau, per ribadire il molto che ciascuno di noi può fare, correggendo lo stile di vita e l’alimentazione, per vivere più a lungo e, quello che più conta, conservare il benessere. Siccome la maggioranza di persone di buon senso finirà per seguire tale orientamento, che certamente si va generalizzando, con Più sani, più ricchi (Meligrana Editore) ha cercato di analizzare le conseguenze economiche e sociali che tali importantissime scelte potranno avere sui singoli individui e sulle comunità.
1949 - Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1950 - Specializzazione con Lode in Pediatria dell’Università di Roma, La Sapienza.
1952 - Incarico dal Ministero della Sanità di organizzare il Centro di Virologia presso l’ospedale di S. Camillo per isolare i primi virus influenzali e valutare le risposte dei primi soggetti vaccinati.
1955 - Assistente in Batteriologia e Malattie da Virus presso l’Università di Sheffield in Inghilterra per eseguire i primi isolamenti di virus in colture di cellule umane e animali.
1956 - Classificato primo al concorso di assistente di Microbiologia dell’Istituto Superiore di Sanità con l’incarico di progettare e dar vita al Laboratorio di Virologia. Ha diretto questo laboratorio per undici anni, rendendo possibile in Italia la produzione e il controllo dei vaccini contro l’influenza e la poliomelite.
1957 - Libera Docenza in Microbiologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1966 - Libera Docenza in Virologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1967 - Ha fondato e diretto l’Italdiagnostic per produrre e vendere, primo in Europa, colture cellulari e diagnostici per le malattie da virus esportati in quarantadue Paesi.
1970 - Specializzazione con Lode in Patologia dell’Università di Roma, La Sapienza.
1975 - Ha fondato e diretto l’ISMUNIT (Istituto Immunologico Italiano), come espansione dell’Italdiagnostic, che ha prodotto il vaccino contro l’influenza a virus intero e a sub unità (Miniflu). Le prime gammaglobuline per uso endovenoso brevettate (Venogamma) e l’interferon con leucociti umani (Alfaferone) che è stato il primo farmaco che ha guarito le epatiti da virus.
1991 - Presidente onorario e consulente scientifico della Schiapparelli Diagnostici Ismunit.
1996 - Consulente scientifico della Analyzer Medical System di Guidonia (Roma).
2003 - Ha fondato la Life Line Lab di Pomezia (Roma).
Autore di sessantacinque pubblicazioni scientifiche e dei seguenti volumi:
1954 - I 40 ANNI
, ed. Raggio.
1960 - LE COLTURE DEI TESSUTI IN BIOLOGIA
, ed. Il Pensiero Scientifico (tradotto anche in inglese).
1963 - TISSUE CULURE IN BIOLOGICAL RESEARCH
, ed. Elsevier.
1993 - L’INDUSTRIA DELLA SCIENZA
, ed. Il Mulino.
2007 - I MICROARRAYS PER LO STUDIO DELLE BASI CHIMICHE DELLA VITA
, ed. Life Line.
2008 - SEMPRE IN FORMA
, ed. L’Età dell’Acquario.
2010 - L’ITALIA POSITIVA
, auto pubblicazione.
2012 - PIU’ SANI, PIU’ RICCHI
, Meligrana.
2013 - DANKE, FRAU MERKEL
, Meligrana.
2014 - PROBLEMI DI BIOPOLITICA IN UNA SOCIETÀ DI LONGEVI SANI
, Meligrana.
Contattalo:
meristemia@tiscali.it
PREFAZIONE
Nel 1954, non avevo ancora trent’anni, ed essendo già specializzato in pediatria, prestavo la mia opera nella clinica pediatrica dell’università La Sapienza, in Roma, diretta dal Prof. Frontali. Nel reparto in cui operavo, erano ricoverati solo bambini affetti da meningite tubercolare che, malgrado le nostre cure, morivano quasi tutti e, spesso, dopo atroci sofferenze. Un giorno, su richiesta del nostro direttore, ci arrivarono dagli USA i primi flaconi ancora sperimentali di streptomicina, l’importantissimo nuovo antibiotico ad attività antitubercolare, che era stato da poco scoperto dal Dr. Waksmann. Ci rendemmo subito conto che si trattava di un prodotto efficace contro questa terribile malattia, allora abbastanza diffusa.
Iniziato il trattamento, i primi nostri piccoli pazienti, già dopo pochi giorni, cominciarono a migliorare e molti, in poche settimane, riuscirono anche a guarire. Ricordo anche, però, che i primi bambini guariti, lasciarono la clinica camminando si sulle loro gambe, ma erano diventati sordi quasi del tutto perché tali prime serie di questo preziosissimo farmaco erano ancora piuttosto tossiche, in quanto avevano un effetto secondario piuttosto grave sulla coclea e sul timpano. Comunque non posso dimenticare l’emozione e la soddisfazione che provai, vedendo uscire dalla clinica un numero sempre maggiore di quei bambini guariti.
Mi ricordo che la gioia fu tale che feci una riflessione pensando: Sarebbero potuti morire la Medicina li ha salvati!
Io sono stato sempre orgoglioso della professione che ho scelto e che ho sempre ed in vario modo cercato di realizzare, con grande passione, vivendola come una meravigliosa missione. Quella considerazione che feci, vedendo quei bambini che potevano ritornare a vivere e continuare a crescere con la prospettiva di giorni migliori, mi influenzò a tal punto che decisi di scrivere un libro che partisse proprio da quella esperienza per riflettere sugli innumerevoli analoghi casi che, grazie agli antibiotici, avvenivano ed avvengono, ormai tutti i giorni, e che non ci meravigliano più.
Ora ci sembra incredibile, ma fino a circa 50 anni fa, prima che si diffondesse il largo uso di ineccepibili sistemi di sterilizzazione, di efficaci vaccini e di numerosi ottimi antibiotici, molti soggetti morivano in età giovanile con le malattie infettive di origine batterica più diverse, oggi quasi scomparse. La selezione era notevole, per cui era già un buon risultato poter superare indenni la soglia dei 40 anni. Per questo, io giovane medico appassionato ed entusiasta, decisi appunto di descrivere quelle che erano state le mie impressioni e le conseguenti considerazioni in un saggio che l’editore Raggio, nel luglio 1954, mi pubblicò con il titolo I 40 ANNI
(1).
Nella prefazione scrivevo:
Oggi è la festa della vita! O uomo, tu che da pessimista vivi correndo e tribolando, usando il minuto che passa né mai ti fermi per guardare in alto o per accorgerti di ciò che ti circonda o per capire il miracolo della tua esistenza e del tuo equilibrio, ascoltami un momento. Vieni anche tu a vedere, partecipa a questa festa...
.
E poi nelle prime pagine del testo:
C’è una pagina della storia che dovrebbe costituire il nostro orgoglio più grande e che pochi conoscono. È la storia della vita; della vita e della Medicina, della Medicina per la vita; della vita per la Medicina. È la storia che abbiamo scritto e che ci deve rendere fieri ed è quella che dobbiamo scrivere, che ci deve impegnare tutti se vogliamo non solo salvarci, ma anche felicemente giungere ad una migliore armonia. È la storia di questa umanità che nasce, vive e muore, è la storia di questa umanità che vuole nascere, vuole vivere e che non vuol morire.
E ancora:
Noi medici, prolungando la vita, ci siamo assunti una grave responsabilità, per cui oggi ci dobbiamo preoccupare di prolungare l’efficienza fisica e mentale dell’umanità. La medicina moderna, se è vero che i suoi più grandi passi li ha fatti per le brillanti invenzioni alle quali abbiamo accennato, vanta tuttavia delle glorie anche per i concetti di medicina preventiva, che sempre più si vanno sviluppando. Si combattono le malattie non soltanto intervenendo quando siano già in atto, ma affrontandole prima che siano instaurate.
E poi:
Il migliore e più sicuro modo di prolungare la vita è quello di non fare di tutto per accorciarla. La vecchiaia è un premio per chi ben la prepara e più che prolungarla noi dobbiamo cercare di ritardarne l’inizio, prolungando invece il periodo della maturità operosa ed anche alleviarla, attenuando il peso delle malattie. Si tratta di aggiungere vita agli anni oltre che anni alla vita.
Sono stato, quindi, certamente un lungimirante. Oggi abbiamo la sensazione che per noi, selezionati abitanti di questo fortunato pianeta, le età si dilatino e si prolunghino tanto che agli Ottanta sembra di essere rimasti a Sessanta. Si profila un cambio antropologico destinato a consolidarsi e ad incrementarsi negli anni futuri, che dovrebbe essere da tutti apprezzato anche se potrà avere conseguenze economiche e sociali oggi imprevedibili.
Vorrei quindi, avendo superato agevolmente la soglia non solo degli 80 ma anche dei 90 anni, dare, con questo saggio, il mio concreto contributo, come appassionato studioso di biologia cellulare e come esperto di patologia.
LA FESTA DELLA VITA
You can’t live forever. But you can try.
PARTE PRIMA
LINEE GUIDA PER ESSERNE PROTAGONISTI
La festa della vita
Noi uomini siamo lieti di festeggiare alcune date, molti eventi ed alcune ricorrenze e festeggiare significa quasi sempre cogliere ogni buona occasione per mangiare o, meglio ancora, per bere e mangiare qualcosa di buono, particolarmente gradito dal festeggiato che, si spera, ne possa godere compiaciuto con parenti ed amici.
Anche in questi ultimi anni particolarmente difficili, caratterizzati da eventi che hanno ridotto la possibilità di spesa di tante famiglie, si fanno gli auguri a chi compie gli anni, si festeggiano i bambini che fanno la prima comunione e ci si raccoglie avanti al presepe per il Natale o si distribuiscono regali sotto l’albero. Si festeggiano le neomamme, le promozioni a scuola ed anche le vittorie sportive della squadra del cuore. Si festeggia l’inaugurazione di una palestra o di uno stadio e si saluta con gioia l’arrivo del tedoforo con la fiaccola accesa che segna l’inizio di un’olimpiade. Si fa festa se si vince un concorso o si indovina una combinazione al lotto o ad un altro giuoco a premi oppure si riscuote una vincita ad una lotteria.
Specialmente i giovani cercano di far festa ad ogni buona occasione e sentono spesso il bisogno di stordirsi per qualche ora con la musica a tutto volume o, meglio ancora, ballando.
Si festeggiano naturalmente anche le vittorie politiche: Le votazioni primarie per la scelta di un candidato o di un responsabile di partito o l’adozione di un nuovo simbolo che caratterizzi una svolta importante, Sono tutte buone ragioni per fare festa!
Insomma ogni buona occasione offre lo spunto per trascorrere qualche ora in allegria, per uscire dal tram-tram di tutti i giorni. Si cerca così di soddisfare il bisogno di evadere, di fare qualcosa di diverso che ci distragga per qualche ora, trascorrendola possibilmente in buona compagnia, se mai per ascoltare musica o ballare.
Ma, stranamente, non mi sembra che si festeggi mai solennemente in qualche area del mondo la gioia di essere vivi ed attivi protagonisti su questo nostro straordinario pianeta roteante nell’immensità dell’universo che appare senza confini, e in cui abbiamo avuto la fortuna di nascere e di cui siamo certamente, come passeggeri in transito, l’espressione vitale più sofisticata e, forse, più fortunata in mezzo a miliardi di altri conviventi grandi, piccoli e piccolissimi, tutti protagonisti di questa avventura terrestre che per tutti gli esseri viventi ha un principio ed una fine.
Tranne qualche ristretto gruppo religioso, come le donne di Pinerolo o la Comunità Cenacolo di Saluzzo, nessuno festeggia con spirito religioso la vita
come rinascita nella speranza, come esplosione di gioia per tutto quello che riusciamo a fare, a vedere, a sentire, ad assaporare, a capire tutti i giorni che possiamo trascorrere in buone condizioni di salute.
La vita, che è un fenomeno complesso, e probabilmente raro nell’universo, è la più grande espressione che lega e accomuna tutti gli esseri vegetali o animali che sono in grado di autoriprodursi e di crescere. Non sappiamo se la vita, oltre tre miliardi di anni fa, sia arrivata qui sulla terra da qualche altro mondo lontano veicolata da qualche meteorite o una cometa. Oppure si sia realizzata dall’aggregazione di entità subatomiche fuse insieme dall’energia di un fulmine o di una eruzione calda. Qui, forse nelle acque di uno stagno, di un lago, di un fiume o del mare, ha trovato le condizioni ambientali, la temperatura, ed i pochi elementi atomici o subatomici essenziali che ne hanno reso possibile l’avvio ed il crescente, infinito sviluppo su questo nostro particolarissimo fortunato pianeta.
Oggi sappiamo che il meccanismo base di ogni essere vivente, e quindi di tutte le infinite specie sia di piante che di animali in grado di vivere nell’acqua, nell’aria o sulla terra ferma e che sono in qualche modo filogeneticamente collegati tutti gli uni agli altri, c’è sempre un acido nucleico di cui sono composti i geni. Sono queste submicroscopiche strutture in grado di riprodursi, che costituiscono la cabina di reggia in grado di coordinare la formazione di tutte le proteine che, a loro volta, con uno straordinario determinismo, compongono e fanno funzionare tutti i tessuti e gli organi di qualsiasi essere vivente, dal più piccolo virus alla balena.
Noi viviamo fino a che questo grande flusso di molecole, che caratterizzano la vita, scorre ed opera in tutti noi, esseri viventi, in base al programma che è scritto nei nostri geni ma su cui, l’ambiente in cui viviamo o noi stessi, possiamo interferire. Noi certamente siamo le creature più complesse e più complete e siamo in grado di interagire, nel bene e nel male, e per lo più a nostro vantaggio e convenienza con tutti gli altri esseri viventi.
Le donne hanno poi anche il meraviglioso potere di generare nel loro addome una nuova vita ovvero una creatura che, appunto, si crea e si sviluppa a seguito dell’incontro nell’utero degli acidi nucleici di una cellula uovo, scesa dall’ovaio, con gli acidi nucleici presenti nella testa degli spermatozoi maschili risaliti dalla vagina. Così si forma e nasce un nuovo essere per lo più simile ai genitori, che appena fuori, liberato dal cordone ombelicale, emette il primo vagito e, per istinto già sa, straordinario fenomeno, che deve cercare nel seno materno l’essenziale per vivere e progredire.
Ognuno di noi riceve dai genitori, oltre l’impronta dei vari organi, tessuti e funzioni, anche un certo credito di vita, ossia la possibilità di vivere un ben preciso ma teorico numero di anni che potrebbero diventare realtà solo nel caso che ciascuno di noi potesse vivere in condizioni ideali sotto una campana di vetro.
Invece non è così perché tutti noi, già prima della nascita, ma più ancora dopo aver abbandonato l’utero materno, ed imbrattati di liquido amniotico emettiamo il primo vagito, e da subito risultiamo esposti ad una infinità di pericoli, di interferenze o di stress psicofisici che influiscono sullo stato di salute e che, indirettamente, finiscono per agire negativamente anche sulla durata del credito di vita.
Invece questo meraviglioso dono che riceviamo dai genitori, e che possiamo a nostra volta trasmettere, la vita, la nostra vita, faremmo bene a difendercelo ad oltranza ed in tutte le condizioni avverse curando sempre ogni dettaglio al fine di poterne godere al meglio in tutte le circostanze e le sue espressioni. Invece molti, spesso, non ci pensano o non se ne rendono conto, e si espongono a rischi e pericoli che possono poi avere conseguenze negative sia immediate che tardive sullo stato di salute e la durata della vita.
Dovremmo invece essere sempre consapevoli di quanto sia importante, in ogni istante e condizione, la difesa della vita e dello stato di salute in generale ed impegnarci a prenderci cura di noi stessi al fine di aumentarne non solo la durata ma anche per assicurarsi il miglior livello di benessere possibile.
Inoltre bisognerebbe anche, almeno una volta l’anno, per il bene dell’umanità, ricordare in modo solenne come sia importante esultare tutti insieme e festeggiare la vita come trionfo della nostra esistenza e che dovremmo sempre difendere e valorizzare.
Bisognerebbe organizzare una serie di eventi che servano a migliorare la conoscenza ed i rapporti di tutte le altre forme di vita del mondo sia vegetale che animale.
Ma, altro aspetto certamente più importante, bisognerebbe cogliere l’occasione anche per favorire tutte le iniziative che valorizzino non solo la straordinaria opera dei biologi, dei medici e dei loro collaboratori, ma anche di tutti coloro che, difendendo l’ambiente o attuando una corretta prevenzione della salute, ci permettono di vivere sempre più a lungo e, quasi sempre, anche in condizioni migliori.
Con l’occasione di tale ricorrenza universale dovremmo ricordare come ognuno di noi, con un corretto stile di vita, possa evitare o ritardare molte delle numerose malattie croniche degenerative, spesso invalidanti che, oltre che ridurre la durata della vita, sono fonte di sofferenze che, invece operando correttamente, spesso si possono attenuare o evitare.
Bisognerebbe insistere in tutti i modi e in tutte le occasioni per ricordare quanto sia importante, almeno dopo i 50 anni circa, adeguare il modo di vivere a cominciare dall’alimentazione, in modo da difendere ad oltranza la possibilità che abbiamo di ritardare molti dei fenomeni peggiori che accompagnano la vecchiaia ed aggiungere alla propria vita non solo altri anni ma altri anni godibili perché ancora operativi.
Anche se si è molto avanti con gli anni, e si è superata anche la soglia degli 80, si può sempre riuscire a fare in modo di continuare a svegliarsi all’ora desiderata, vestirsi e lavarsi da soli, occuparsi dei propri interessi, camminare normalmente anche senza bastone, ed essere in grado di viaggiare e di soddisfare, in qualche modo, perfino la propria sessualità più o meno come prima anche se con intervalli sempre più lunghi.
Si può gioire nel constatare di poter ancora godere della compagnia dei familiari e degli amici e poter discutere dei fatti correnti di tutti i giorni. Essere felici per essere sopravvissuti ad altri conoscenti coetanei che non hanno creduto nella grande importanza e opportunità che abbiamo di poter guadagnare, rispettando poche regole, anni di vita e di speranza come passeggeri felici perché meritevoli di poter continuare ad essere protagonisti ancora vitali nell’immensità dell’universo al cospetto del sole, dei fiori e delle cose più belle che ci circondano.
Riteniamo che varrebbe la pena di istituire una Giornata Mondiale della Vita
che dovrebbe servire anche ad illustrare come, attraverso la valorizzazione di tutti gli infiniti aspetti di questo straordinario fenomeno universale che accumuna tutti e tutto, sia del mondo vegetale che animale, si potrebbe riuscire a combattere anche la fame e gli stenti di vaste aree di sottosviluppo del mondo ancora esistenti.
Infatti, correggendo lo stile di vita di chi, nei Paesi progrediti, può scegliere meglio il proprio destino, migliorandolo, si arriverebbe a far gradualmente regredire la frequenza e la durata di numerose malattie croniche invalidanti che ci tormentano negli ultimi anni e che incidono, almeno un terzo, sui costi attuali della sanità. Si tratta di miliardi, tantissimi miliardi che si potrebbero risparmiare o utilizzare meglio investendoli in nuove tecnologie e anche per aiutare le popolazioni più povere e bisognose di cibo e di assistenza sanitaria.
Dato che si tratta di un problema universale da cui, fra l’altro, potrebbero derivare enormi vantaggi per tutti, non sarebbe male se l’iniziativa di promuovere tale importantissima ricorrenza di valore universale la prendesse addirittura l’ONU perché è un interim che riguarda tutti i popoli, poveri e ricchi, sviluppati e meno evoluti, democratici o totalitari. Si tratterebbe di una ricorrenza in cui potremmo gioire affratellati tutti insieme.
Constatiamo, infatti, che sul sito delle Nazioni Unite si contano la bellezza di 122 Giornate Mondiali di...
, in pratica una ogni 48 ore. La mania della dedica del calendario ormai dilaga. Molte sono sacrosante e, quindi più che giustificate come quella della lotta contro il cancro o quella contro le mutilazioni dei genitali femminili o quella per la sicurezza stradale, mentre altre, come quella riguardante gli uccelli migratori o i servizi postali o quella delle zone umide ci sembrano certamente meno esaltanti della "Giornata Mondiale