Una pietra sopra
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Anteprima del libro
Una pietra sopra - Daniele Lucchini
COLOPHON
Finisterrae 29
Prima volta in Finisterrae: 2011
In copertina: Bruno Beltrami
Andata e ritorno, 2006 (particolare)
© 2011 Daniele Lucchini, Mantova
www.librifinisterrae.com
Tutti i diritti riservati
ISBN: 9781326765538
Epigrafe
La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve.
Massimo Troisi, Il postino
PREFAZIONE
Il presente volume raccoglie quattro sillogi di versi composti tra il 1989 ed il 2009; si tratta di liriche che si sono rifiutate a lungo di lasciare i loro comodi taccuini, preferendo rimanere al sicuro tra limature continue. Tuttavia, come diceva bene Italo Calvino, gli scritti non possono restare invischiati in una revisione perpetua e ad un certo momento occorre alleggerirsene, con la pubblicazione, per metterci una pietra sopra, così che rimuginarli diventa onere altrui, liberando l'autore a nuove produzioni.
Nel tempo dunque le quattro raccolte sono state smagrite, in particolare la prima, come pure i versi, pazientemente ricondotti al canone metrico leopardiano fatto di endecasillabi, settenari e quinari sciolti; solo in un paio di occasioni si ritrovano componimenti di ottonari o di senari. Chissà che un giorno, per la soddisfazione di qualche filologo, non renda pubbliche anche le prime stesure, più pesanti di troppe parole e più esili per l'assenza di metro; non lo escludo, ma non prendo nemmeno l'impegno.
Non presento qui alcuna esegesi del testo, perché la trovo stucchevole e non necessariamente attendibile quando di mano dell'autore stesso. Lascio al lettore, alla lettrice di formulare la propria e di tracciare il percorso di lettura che più l'aggrada. A me non rimane che confidare nella sua benevolenza, grato che mi conceda un poco del suo tempo e della sua attenzione.
L'Autore
marzo 2011
GIROVAGO
(2000-2009)
Molto ho atteso, camminando, di udire
il suono dei miei passi.
Mi ero invaghito delle mie mancanze
crogiolandomi nei miei turbamenti
come fossero soffici ali d’angelo.
I negri di Lisbona
Giungendo di notte dall'aeroporto
nella grande città, l’autobus carico
di negri e di ubriachi è un passo non cauto.
Mangiano i forestieri
pensi teco,
"non dovrebbero mai
comparire in