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Eros. Amori e passioni al tempo dei Gonzaga
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Ebook112 pages1 hour

Eros. Amori e passioni al tempo dei Gonzaga

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About this ebook

Il libro offre una raccolta di testimonianze dirette dell'epoca su inganni perpetrati agli amati, su sentimenti piegati dalla ragion di stato alla convenienza politica, su stragi dettate dalla gelosia, su corpi usati come merce di scambio per favori politici, su un vero e proprio quartiere a luci rosse nella Mantova del pieno Rinascimento, su cortigiane utilizzate come scorta erotica degli ospiti e dei diplomatici stranieri. L’interesse di questa piccola antologia di fonti di prima mano sta, oltre che nella mera curiosità, nell’avvicinarci con occhio critico e disincantato ai secoli passati, lontani ma incredibilmente vicini. Vicini perché innervati in quella umanità che è sempre uguale a sé stessa, nonostante le metamorfosi che la tecnica o la scienza possono avere apportato al lato solamente esteriore e di essa.
LanguageItaliano
PublisherFinisterrae
Release dateAug 16, 2016
ISBN9781326764746
Eros. Amori e passioni al tempo dei Gonzaga

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    Eros. Amori e passioni al tempo dei Gonzaga - Diego Furgeri

    Colophon

    Finisterrae 35

    Prima pubblicazione: Mantova, 2013

    Prima volta in Finisterrae: 2013

    In copertina: Daniel Meisner

    Mantova, città dell'amor lascivo, 1627 (particolare)

    Per i testi:

    © 2013 Diego Furgeri e Marco Rebuzzi, Mantova

    Per il progetto editoriale:

    © 2013 Daniele Lucchini, Mantova

    http://www.librifinisterrae.com

    Tutti i diritti riservati

    ISBN: 9781326764746

    Epigrafe

    Dammi la lingua, appunta i piedi al muro;

    stringi le coscie, e tienim stretto, stretto.

    Pietro Aretino, Sonetti lussuriosi I,13

    Introduzione

    Leggendo e rileggendo le storie narrate e i documenti originali riportati in questo volume, al momento di tirare le somme su quanto esposto, ci siamo resi conto che in verità gli amori e le passioni cui allude il titolo sono stati per lo più travisati, maltrattati e traditi. Abbiamo raccolto infatti testimonianze sugli inganni perpetrati alle persone amate, sull’arida e spietata ragion di Stato che piega implacabilmente i sentimenti alla dura legge della convenienza politica; abbiamo letto di stragi inflitte da amanti resi folli dalla gelosia, di violenze carnali, di corpi femminili usati come merce di scambio per favori politici, di religiose e religiosi più attenti ai piaceri della carne che ai deliqui dello spirito. Abbiamo appreso di un vero e proprio quartiere a luci rosse nella Mantova del tardo Cinquecento; di cortigiane utilizzate come scorta erotica degli ospiti e dei diplomatici stranieri, di ingiurie, offese, illazioni a sfondo sessuale.

    Abbiamo raccolto insomma una serie di vizi e contorcimenti del sentimento amoroso, una congerie di deviazioni e aberrazioni, una ridda di svilimenti e fraintendimenti. Ci siamo chiesti allora se valeva ancora la pena intitolare questo lavoro all’insegna dell’Eros. Se non abbiamo desistito è perché anche grazie a queste storie siamo stati in grado di aggiungere alla nostra consapevolezza storica la constatazione della incolmabile limitatezza umana. Abbiamo capito che il cammino dell’umanità è per definizione un errare nell’attesa di una perfezione che forse non è di questo mondo.

    L’Eros bistrattato è la conseguenza coerente di quel peccato originale che si perpetua nelle relazioni particolari di ogni giorno, sia fra i potenti che fra gli ultimi del popolo.

    Se l’amore nobilmente inteso è spesso passato in secondo piano, l’interesse di questa piccola raccolta di testimonianze dirette consiste nell’avvicinarci con occhio critico e disincantato ai secoli passati, lontani ma incredibilmente vicini. Vicini perché innervati in quella umanità che è sempre uguale a se stessa, nonostante le metamorfosi che la tecnica o la scienza possono avere apportato al lato solamente esteriore e di essa.

    Auguriamo quindi una buona lettura delle storie contenute nelle pagine che seguono; raccomandando di non dimenticare, tra gli alterni sentimenti di simpatia, repulsione o disprezzo da esse suscitati, che la funzione costante da esse esercitata consiste in un continuo accrescimento nella conoscenza dell’uomo, delle sue pulsioni e dei suoi più grandi risultati: le relazioni.

    Diego Furgeri

    gennaio 2013

    Elenco delle abbreviazioni

    A.S.Mn.: Archivio di Stato di Mantova

    A.G.: Archivio Gonzaga

    b.: Busta

    L.: Libro

    c./cc.: Carta/carte

    r: recto

    v: verso

    La forza delle immagini

    Mantova: città dell’amore lascivo. Non è il titolo di un romanzo rosa o di una commedia piccante; si tratta piuttosto di una conclusione che è possibile trarre dall’analisi di una veduta della città che venne data alle stampe nel 1627 dal letterato tedesco Daniel Meisner per i tipi di Eberhard Kieser. Il lettore può vederla riprodotta sulla copertina del presente volume. Da questa immagine vogliamo partire per introdurci icasticamente al tema dell’Eros, dell’amore e delle passioni terrene.

    La veduta a volo d’uccello in questione faceva parte di una raccolta di 830 incisioni dal titolo Thesaurus Philopoliticus che illustrava le principali città europee prendendo come modello la famosa edizione delle Civitates Orbis Terrarum di Braun e Hogenberg che nel 1575 avevano già immortalato Mantova e i suoi laghi.

    Il lavoro di Meisner e Kieser apporta però una profonda quanto affascinante novità al lavoro dei predecessori; Braun e Hogenberg si erano infatti limitati a rappresentare le città nel loro semplice aspetto architettonico e urbanistico. In accordo con lo spirito del Seicento barocco, così affascinato dal mondo dei simboli e dalle immagini criptiche e misteriose, Meisner e Kieser abbinano ad ogni città una enigmatica figura umana o una misteriosa scena allegorica commentata da un motto bilingue, latino e tedesco. Ebbene, nel caso dell’illustrazione di Mantova, notiamo galleggiare sul lago inferiore una barca di dimensioni colossali con a bordo un pescatore che getta le reti, avvolto da una strana pelle di capra che lo ricopre dalla testa ai piedi. Sulle prime si ricava un’impressione leggermente inquietante, come quando ci si trova di fronte ad apparizioni inaspettate, in contesti che non ne lasciavano presagire la manifestazione; irrompe nella tranquillità algida e lacustre della città qualche cosa di profondamente inatteso. Questo misterioso ed incognito pescatore, dal capo chino e coperto, non presta alcuna attenzione all’osservatore perché è del tutto preso dalla sua pesca forsennata.

    Nella parte superiore della veduta si legge: Lascivus Amor Fallit Amantem vale a dire L’amore lascivo trae in inganno l’amante. Nella parte inferiore si trova un verso che spiega al curioso e stranito osservatore il significato di ciò che vede: Ut caprae indutus piscator tegmine sargos, sic Venus incautos fallit amore viros che tradotto suona così: "Come il pescatore avvolto nella pelle di capra inganna i saraghi, allo stesso modo

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