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Personaggi e interpreti
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Ebook69 pages46 minutes

Personaggi e interpreti

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About this ebook

Compagni di banco, complici, amici, Fabio e Daniela ormai non si parlano più, chiusi in solitarie incomprensioni. E' l'ultimo anno del liceo, il momento di salutarsi. Fra loro sarà forse l'addio, o l'inizio di una storia nuova.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateAug 9, 2016
ISBN9788892613461
Personaggi e interpreti

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    Personaggi e interpreti - Andrea Mulas

    Indice

    Copertina

    Personaggi e interpreti

    Andrea Mulas

    Personaggi e interpreti

    Sembravano cresciuti insieme Fabio e Daniela, tra rincorse, grembiuli e fiocchi strappati, tirate di capelli, guance graffiate e borbottii di mamme.

    Ma non era così.

    Li univa una vecchia complicità, invece si conoscevano da tre, quattro anni soltanto.

    Quando erano compagni di banco, tutta l’ora a ridere e parlare, disturbavano le lezioni, e alla fine li avevano divisi.

    Appena potevano però, all’ora di religione o di francese, erano di nuovo insieme all’ultimo banco, il loro.

    Di pazienza don Alberto e la Fabiani ne avevano pure troppa, e c’era sempre qualcuno che se ne approfittava.

    A loro invece un professore o un altro non faceva nessuna differenza: si portavano, come diceva il Preside, con tutti alla stessa maniera, delle lezioni e della scuola gliene importava meno di niente.

    Certe volte ne vedevi uno dei due seguire incantato la spiegazione, e invece era con la testa dietro agli affari suoi.

    Difficile che avessero la stessa attenzione nello stesso momento: quell'anno, che erano stati tante volte insieme all'ultimo banco, non era successo mai.

    Così avevano cominciato a girare certe voci, certe dicerie, prima in classe poi in tutto il Liceo.

    Finalmente c’era la prova che tutti aspettavano da tempo.

    Ma, stanno insieme o non stanno insieme?

    Oh, ce l'hanno fatta: era ora!

    Beato te! perché non stavano insieme già da prima? e mica da ieri!

    Ma no, ma no: sono amici e basta. Ma che lingue lunghe però!

    E a te chi te lo dice, loro magari? ma figurati!

    La verità intanto non la conosceva nessuno, neanche loro due, ore e ore a parlare, ridendo scherzando, senza farsi troppe domande.

    Se uno, più sfrontato degli altri, avesse chiesto a Daniela

    Dì, ma tu e Fabio state insieme?

    lei di sicuro avrebbe risposto

    Sì, e allora?

    e anche se le avesse chiesto

    Ma, non state insieme, tu e Fabio?

    la faccenda non sarebbe cambiata molto

    No, perché?

    Due maniere neanche tanto diverse per dire la stessa cosa E a te cosa te ne frega?

    Quella soddisfazione lei non l'avrebbe data mai a nessuno, di sicuro.

    A Fabio invece tutte quelle chiacchiere lo facevano stare male, e gli dispiaceva, più per Daniela che per lui.

    Eppure sarebbe bastato lasciarlo credere, adesso aveva la ragazza anche lui, e allora?

    Però lo sapeva che non era così, e tutte quelle insinuazioni, quelle allusioni continue gli davano sui nervi.

    E c’era sempre il solito cretino che si credeva simpatico, all'entrata all'uscita a ricreazione al cambio dell'ora, una zecca fastidiosa.

    Quel deficiente di Damiani, appunto.

    Ti piace Livi, eh, ti piace? beh, è carina.

    Magari le gambe non sono granché, però è graziosa.

    E quando vi sposate? lo sanno già a casa, i vostri, no? e cosa dicono, cosa dicono? come l’hanno presa?

    Non si poteva sopportare in nessun modo.

    Fabio, poveretto, ci provava a fare finta di niente, se lo guardava un po’ di traverso:

    Ti diverti eh? ognuno si contenta come può…

    Mi fai pena mi fai, però sta' attento, adesso hai cagato fuori, mi hai rotto le palle. Sta' attento Damiani, stai moltoattento…

    La cosa però finiva lì, non andava oltre.

    Perché, cosa mi fai se no, signor Livi, eh? non sarai pure manesco, tante volte?

    e riprendeva come se niente fosse, contento che la sua provocazione avesse colpito nel segno.

    T’ho detto solo di stare attento, e basta!

    la chiudeva Fabio incazzato nero.

    Quel signor Livi però non gli andava giù, neanche fosse un principe consorte, ma alla fine un poco lo divertiva pure.

    Non era certo stupido, Damiani, era sottile, arguto, intelligente più di tanti altri, e pure il più rompicoglioni.

    A volte i genitori sono presi dai fatti loro e uno cresce solo e viziato, così era capitato a lui, a Damiani.

    Forse gli piaceva Daniela, avrebbe

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