Fiabe di Noemi
()
About this ebook
Read more from Serena Baldoni
Deep "La ragazza dai capelli Blu" Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsThe Camouflaged Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsInvisibili "Poesie & Racconti" Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRagioni discordanti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsThe Camouflaged Vol. 3 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Fiabe di Noemi
Related ebooks
I Guardiani di Wirikuta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLeggende del mare ed altre storie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl viandante delle sfere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGli amici del mare profondo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI fenicotteri magici Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMiranda la Sirena e Qualcosa di Magico: Breve Libro di Fiabe Per Bambini Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl giardino di Bianca Lancia: La misteriosa storia di amore della sposa di Federico II nel Medioevo siciliano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNella stagione delle farfalle gialle Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI due principi e le montagne incantate Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCosta Smeralda Storia di un incanto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa terza perla Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStorie di Antarica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSeven Magic Tales Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa ragazza sui calanchi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsEra il tempo in cui Berta filava Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLuna Nuova: Cronaca dalla rivoluzione cubana del 1868 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'Ombra di Populla: Le Avventure nel Guscio di Lumaca: Ombra di Populla, #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa città del giardino dei cedri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBentala, regina dei Naga: Una leggenda Mak Yong Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Tramonto Della Luna - Volume Quarto - Il Diadema di Ossa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSull'isola di Naxos c'è un tesoro: Avventure e misteri di uno dei luoghi più affascinanti della Grecia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsThe Chronicles of the Castle on a Rock - Lyunika the Beginning Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCrimson il drago. La Valle dei rubini. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl ferro e il telaio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLeggende del Mare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCarlos Drucho e la corona d'alloro di Cesare: Chi trova un tesoro trova un nemico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRaìkoasthrom: I Cavalieri delle Lacrime: Il tempo di Luna e delle Armi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Mito delle Sirene tra realtà e fantasia: "La razza anfibia" Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI compagni: La leggenda di Drizzt 27 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Children's Fairy Tales & Folklore For You
Racconti Illustrati Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe più belle fiabe popolari italiane Rating: 5 out of 5 stars5/5Le fiabe di Andersen Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiabe famose per bambini Rating: 5 out of 5 stars5/5Le novelle della nonna. Fiabe fantastiche Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Fiabe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTutte le Fiabe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiabe e racconti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPinocchio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl gatto con gli stivali e tante altre storie di gatti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiabe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLeggende e fiabe della Sardegna Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Libro delle Fate - edizione illustrata Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiabe sarde Rating: 4 out of 5 stars4/5Masha e l'Orso e altre fiabe popolari russe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPinocchio 2.0 Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Fiabe di Noemi
0 ratings0 reviews
Book preview
Fiabe di Noemi - Serena Baldoni
fiaba
Fiabe di Noemi
Serena Baldoni Autrice
Ispirato da Noemi Bello, una piccola principessa
Fiabe di Noemi
Raccolta di favole per bambini, antiche e moderne.
Opere frutto di fantasia miste ad antiche leggende e racconti popolari.
Capitolo primo – Prima fiaba
Le fatine Janas della Sardegna
Le fatine Janas della Sardegna
(Tratto e rielaborato dalla leggenda sarda)
Secondo la leggenda della città di Macomer, le Janas e gli umani del luogo vivevano in pace ed in armonia.
Le fatine erano piccole di statura, delicate, con la pelle luminescente e un paio d'ali colorate, dalle mille forme geometriche affusolate. Giunsero all’alba dei tempi da chissà dove con una ricchezza incredibile ed inimmaginabile per la mente umana.
Vivevano all’interno dei nuraghe, un tipo di costruzione in pietra di forma tronco-conica presente con diversa densità su tutto il territorio della Sardegna. Alcuni erano dei più complessi e articolati, veri e propri castelli nuragici con il mastio che in certi casi raggiungeva un'altezza tra i venticinque e i trenta metri, e delle torri incantate che puntavano dritto verso il cielo.
Umani e fatine vivevano in pace ed in armonia, incontrandosi alle feste del paese, non appena il sole tramontava per evitare che i suoi forti raggi bruciassero la loro pallida pelle lunare.
Ma un giorno arrivarono nel villaggio alcuni stranieri, provenienti dalla città di Pisa, che videro per la prima volta le Janas.
Gli stranieri rimasero folgorati dalla loro bellezza, dai ricami e dai tessuti preziosi con cui le vesti delle Janas erano fatti: panni intessuti di oro e di argento, bottoni in filigrana, bracciali scintillanti; una ricchezza enorme così vicina eppure così distante.
Infatti, le fatine erano avvolte da un sortilegio maligno, lanciato da una delle streghe nere cattive, che vivevano ai margini delle coste. Chiunque si fosse avvicinato troppo a loro, toccandole, avrebbe innescato l’avverarsi del sortilegio, rendendole invisibili agli occhi e all’udito.
Un giorno, uno degli stranieri arrivati nel villaggio, allungò le mani sui bottoni di una Janas. A nulla servirono i tentativi delle altre fatine di trascinarla lontano: l’oscurità cadde su tutte loro, rendendole invisibili.
Da quel momento, le Janas sparirono da Macomer e da tutta la Sardegna, lasciando nelle mani del ragazzo soltanto una polvere di cenere lunare.
Come potevano essere salvate?
La tristezza che avvolse l’intero villaggio per la perdita delle sue fatine provocò una coltre incessante di pioggia, fulmini e tuoni. Il mal tempo durò così a lungo da costringere una delle streghe nere ad abbandonare la costa. Il suo rifugio era stato sommerso e distrutto e ognuna delle streghe malvagie rischiava di ritrovarsi senza una casa.
Dianemargaret era il nome della strega che si allontanò dal mare, correndo il rischio tra le colline del villaggio, il rischio di essere cacciata o peggio ancora, esiliata dalla regione.
Il suo aspetto era inequivocabile: indossava un cappello scuro a punta sulla testa, un naso incurvato verso il basso, una tunica nera e degli stivali ai piedi, ma l’oggetto decisivo fu la sua fedele scopa, che teneva sotto al braccio destro.
Il giovane straniero sedò una folla cittadina inferocita, propensa ad uccidere la strega, per permetterle di parlare.
Dianemargaret offrì loro uno scambio: avrebbe annullato l’incantesimo sulle fatine grazie alla polvere lunare conservata dal giovane, dichiarando una tregua eterna tra streghe nere e Janas.
Per sancire il patto venne firmato un accordo su di una pergamena d’oro. Il sigillo di una cera rossa venne posto sulla carta arrotolata e conservata dallo straniero in un luogo nascosto e sicuro. Nessuno poteva sottrarsi ad un patto scritto, così Dianemargaret mantenne la sua promessa e raccolse la polvere lunare per creare un antidoto di scioglimento, aggiungendo in un pentolone della polvere d’oro e della sabbia marina.
Lo strano composto rimase in effusione per ben due giorni e due notti, al riparo dalla pioggia.
All’alba del terzo giorno, il temporale aveva esaurito la sua furia, mentre gli abitanti si risvegliarono estasiati da una scia di mille colori luminescenti.
Le fatine erano ritornate visibili, ma non solo, la più giovane di esse, s’innamorò perdutamente del giovane straniero che aveva osato toccare le sue vesti, e proprio quel sentimento permise di spezzare il secondo sortilegio sulle Janas.
Fatine e umani poterono correre liberamente tenendosi per mano, senza più la paura di scomparire.
Capitolo due – Seconda fiaba
Il gatto levantino
Il gatto levantino
(Tratto e rielaborato dalla leggenda siciliana)
Da dove arriva il nome Sicilia
?
Ci hanno sempre raccontato che l’antico nome della Sicilia era Trinacria
e che tale nome aveva a che fare con i tre capi
di questa isola che con la sua particolare forma di triangolo risiede in fondo al nostro stivale.
Un’antica leggenda, probabilmente nato durante la dominazione bizantina o Saracena dell'Isola, narra che il nome della regione derivi da un gatto levantino posseduto da una famiglia di nobili, talmente innamorati da ribattezzare la figlia con lo stesso nome.
Anticamente viveva in Libia una bellissima principessa dal nome Sicilia, legata da un destino non proprio felice.
Il suo Regno, forse il Libano, si affacciava sul Mediterraneo orientale dove, un oracolo, aveva predetto, quando essa era ancora bambina, che se avesse voluto sopravvivere al quindicesimo compleanno, avrebbe dovuto abbandonare il paese da sola a bordo di una barca.
Se così non avesse fato, sarebbe stata divorata da un mostro famelico, il Greco-Levante
.
Il mostro
si riferirebbe a un vento da est-nordest, che come gli altri venti, assunse il suo nome quando anticamente si compilavano le cartine geografiche prendendo come punto di riferimento