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Village Street
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E-book162 pagine2 ore

Village Street

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Info su questo ebook

Scrittore: Annabel Navarro
Trascrizioni: Eleonora Battista

“Village Street” si sviluppa in un tranquillo e lontano paese nel sud degli Stati Uniti nel quale arriva una giovane con l'intenzione di preparare la sua tesi universitaria. Natalie Davis, una giovane investigatrice, che dovrà ricomporre il puzzle che la porterà fino al responsabile di vari omicidi; un carnefice sanguinario capace di mutilare e di usare il fegato delle sue vittime come trofeo.

Tutto trascorre tranquillamente fino a quando, due settimane dopo il suo arrivo, scopre delle tracce sulla strada che la portano a una macabra scoperta. Da quel momento assume il ruolo di investigatrice e prova a trovare le prove necessarie per scoprire il colpevole. La mancanza di esperienza e le limitazioni tecniche, obbligano Natalie a improvvisare e ad assumersi una responsabilità troppo grande per lei.

Una storia piena di mistero, romanticismo e intrighe nella quale il lettore scoprirà la trama pian piano che la protagonista accumulerà informazioni. Riuscirà la giovane detective ad arrestare l'assassino di Village Street? 

LinguaItaliano
EditoreAnnabel NC
Data di uscita14 lug 2016
ISBN9781507146422
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    Anteprima del libro

    Village Street - Annabel Navarro

    Village Street

    Annabel Navarro

    Dedicato ai miei genitori e fratelli per avermi appoggiato in ogni nuova pazzia.

    Village Street

    ©2013, Annabel Navarro Cuevas

    Tutti i diritti riservati.

    1ª edizione. 2013

    ISBN- 978-1493669608

    ––––––––

    Sono totalmente vietate, senza autorizzazione scritta del proprietario dei diritti, in base alle sanzioni stabilite dalla legge, la riproduzione parziale o totale di quest'opera con qualsiasi mezzo o procedimento.

    PROLOGO

    Quando finii di scrivere il romanzo e lo rilessi, la storia mi piacque molto. Una giovane che viaggia in un paese nel lontano sud degli Stati Uniti, che ha difficoltà ad essere accettata, che deve nascondere la sua vera identità e che si trova faccia a faccia con un orribile assassinio. Natalie Davis è una detective principiante che deve affrontare una complicata indagine e da inesperta quale è, tutti i suoi passi sono molto lontani da ciò che ci si aspetta da una detective; compreso instaurare amicizie con i sospettati.

    Passati vari mesi dalla pubblicazione, concretamente un anno, vedo le cose dall'altra prospettiva. La storia continua a piacermi, ma riconosco alcuni dettagli che devo perfezionare e correggere, e punti che avrei potuto modificare; alcuni mi hanno tolto un po' di tempo, perché nella pratica c'è la perfezione e il rinnovamento di se stessi. Tutti sappiamo che non è un genere facile. Prendiamo come esempio J. K. Rowling, acclamata per i suoi romanzi di magia, ma non ha avuto successo con i romanzi gialli.

    Village Street è un romanzo di lettura leggera e narrazione fluida, così nella forma con la quale è narrata, così nel linguaggio accessibile. La storia comincia vari omicidi dopo che l'assassino di Village Street cominciasse la sua particolare battuta di caccia. Perché si fa riferimento agli omicidi nel libro? Perché anche se il titolo focalizza l'attenzione sull'assassino, l'unica e vera protagonista è Natalie Davis e le sue esperienze in Village Street.

    Il ritmo è molto dinamico, forse ho perso alcuni dettagli nello svolgimento; ma Natalie deve verificare chi è il colpevole prima che arrivino i suoi colleghi nel paese e tutta quella frustrazione e agonia doveva essere trasmessa con la stessa confusione, fretta e errori nell'indagine che commetteva Natalie. In nessun momento ho tenuto nascosta l'identità dell'assassino, il tutto con l'intenzione di condurre il lettore alla conoscenza di Natalie e a chiedersi come una detective principiante potesse essere coinvolta in un caso di tale portata. Una scommessa rischiosa che ha conquistato qualche lettore ma che, ad altri, più esperti nei romanzi gialli, non è piaciuto. 

    Sono dipendente dai romanzi gialli classici, dalle serie televisive americane, e una caratteristica è l'uso indistinto di nome e cognome dei personaggi. A causa della lunghezza del romanzo e del ritmo che volevo infondere, può risultare confuso. Aggiungo di seguito la lista dei personaggi. Spero che con le sue virtù e i suoi difetti Natalie ti conquisti, tanto quanto a me ha rubato il cuore.

    PERSONAGGI

    Natalie Davis- detective principiante. Protagonista.

    William Melvin- Incaricato delle poste.

    Margaret Henryson- Anziana deceduta nella cui casa abita Natalie.

    Patrice Gordon- Moglie del sindaco.

    Peter Gordon-Sindaco.

    John Morrison-Dottore.

    John Foster-Fondatore di Village Street.

    Cecile Martin-Infermiera.

    Betty Walker-Cameriera.

    Robert Green-Antiquario.

    Arthur Smith-Negoziante.

    Jack Meyer-Capo di Natalie. Amico d'infanzia.

    Henry Cooper-Sceriffo.

    Eleonor Cooper-Moglie dello sceriffo. Aiutante nel commissariato.

    Estela Gordon-Nipote del sindaco. Promessa del dottore.

    Padre Thomas-Prete del paese.

    Billy Carlson-Meccanico.

    Denny Carlson-Figlio di Billy. 

    Penny Carlson-Sposa/madre dei precedenti.

    Ronnie-Padrone/cuoco del bar.

    Nadine Smith-Bibliotecaria. Figlia del negoziante.

    Olivia Estèvez- Squadra dell' FBI.

    Jessica Harris- Squadra dell' FBI.

    Joe Marlon- Squadra dell' FBI.

    Brandon O’Neil- Squadra dell' FBI.

    Scotty O’Brien-Aiutante dello sceriffo.

    Capitolo I

    Natalie scese dallo sgangherato autobus che l'aveva trasportata dalla rovinosa stazione dei treni. Quando spiegò ai suoi amici, famigliari e colleghi di lavoro che aveva comprato un biglietto senza destinazione, tutti pensarono che fosse una citazione letteraria; mai avrebbero pensato che si trattasse di qualcosa di letterale.

    Si trovava persa in un lontano paese, nel centro dello Stato più dimenticato degli Stati Uniti. Il paese si espandeva intorno alla via principale; sul lato destro c'erano le case degli abitanti del villaggio, al lato sinistro le aziende commerciali e le imprese di servizi, custoditi alle loro spalle da una segheria. Alla fine della via, un'enorme piazza circolare si ergeva come anticamera della Biblioteca, del Municipio, della Chiesa e del Commissariato.  Dietro questi, la terra arata dava luogo ai campi coltivati.

    L'edificio in testa alla zona commerciale era un ufficio postale, così decise di entrare per chiedere alcune indicazioni. William Melvin era l'incaricato dell'ufficio postale.  Alto, squallido e di aspetto malaticcio, la guardava con i suoi enormi occhi azzurri, quasi senza battere ciglio.

    —Buongiorno —il signor Melvin la salutò dal bancone—.  Si è persa signorina?

    —Buongiorno. Sto cercando la casa di Margaret Henryson —era il posto che le avevano assegnato per tutta la sua permanenza nel paese.  La signora Henryson era deceduta recentemente e il sindaco si era incaricato di affittare la casa.

    —Povera signora Henryson —disse senza che la sua espressione riflettesse nessun accenno di pena —Lei è una sua parente?

    —No —Natalie sorrise aspettando un segno, ma Melvin era in attesa di ulteriori informazioni.  Nelle grandi città la maggior parte della gente ha fretta e non presta interesse a quasi nulla. Lì era completamente il contrario, il tempo sembrava essersi fermato e tutti erano come una grande famiglia con ansia di sapere degli altri —Ho affittato la sua casa.  Mi ci stabilirò non appena la troverò —Melvin sorpreso, non riusciva ad articolare parola.

    —La nº 11, giusto di fronte alla clinica del dottor Morrison.

    —Grazie, buona giornata!  —Natalie uscì dal locale in direzione della sua nuova casa. Tutti i vicini che incrociava rimanevano a osservarla e prima di arrivare alla casa, il paese intero sapeva della sua visita.

    Quando finalmente si trovò di fronte al nº 11, ne rimase delusa. La recinzione dell’ingresso era scolorita e cadente e la facciata non aveva un bell’aspetto. Si chiedeva se l’interno fosse stato conservato meglio, ma la sua scoperta avrebbe dovuto aspettare. Il sindaco e sua moglie erano andati a darle il benvenuto. Natalie lasciò i suoi bagagli nel portico e uscì a salutare.  Lui era un tipo bassino e paffuto, con capelli bianchi e baffi curati. Usava pantaloni di velluto beige e una camicia verde a quadri. Sua moglie era abbastanza più giovane di lui, con pelle chiara e capelli scuri, non smetteva di sistemarsi il vestito verde di lino, molto appropriato per quell’atipico ottobre nel quale le temperature erano abbastanza tiepide.

    —Buongiorno, mi chiamo Peter Gordon e sono il sindaco.  È un onore per noi avere...—sua moglie tossicchiò in attesa di una presentazione.

    —Caro... —disse ricordandogli la sua presenza.

    —Le presento la signora Gordon —la compiacque, concentrandosi in ciò che realmente lo interessava —Come stavo dicendo, è un onore per noi avere ...—Natalie lo interruppe facendolo sentire offeso.

    —Mi chiamo Natalie Davis. Per me sì che è un onore che vi siate presi la briga di venirmi a trovare; come capirete non posso stare con voi ora —disse indicando la casa— ho molto lavoro e il viaggio è stato estenuante —La coppia la guardò con disprezzo davanti alla sua scortesia. Natalie ricordò a se stessa che non era più nella città e doveva adattarsi alle nuove regole —Che vi pare se tra un paio di giorni vi invitassi a cena?  Certo, se la sua agenda lo permette.  Di certo un sindaco come lei deve essere molto occupato —sapeva che l’ego di quell’uomo non avrebbe potuto ritrarsi alle sue parole. I Gordon erano affascinati dall’idea e se ne andarono orgogliosi e contenti per essere dei buoni anfitrioni.  Natalie prese dallo zaino un taccuino e prese alcuni appunti prima di continuare.

    Respirò profondamente, girò la chiave e spinse con rassegnazione la porta. Per fortuna, l’esterno non corrispondeva con l’interno; totalmente restaurato e decorato con un sobrio stile rurale.  L’anticamera introduceva alla cucina sulla destra e, a sinistra, a un salone con vetrata; una biblioteca, un bagno e una stanza degli ospiti. Di fronte a questa, c’era una scala che portava fino al secondo piano dove erano ubicate le restanti stanze.

    Sollevata, curiosò in ogni angolo prima di controllare la zona retrostante dove c’era un piccolo giardino arido. Senza dubbio era passato molto tempo da quando la signora Henryson aveva smesso di prendersi cura di quel posto, forse dalla morte di suo marito. Natalie, mentre rifletteva sulla storia della donna, correva con i suoi pensieri. Tornò all’interno e una volta ancora annotò qualcosa nel suo taccuino.

    Dopo aver controllato come tutto era distribuito, decise di stabilirsi a piano terra. Optò per chiudere il resto delle stanze del piano superiore fino a che non avesse deciso che cosa fare con quella casa e di lavorare nella biblioteca adiacente alla sua camera da letto che, anche se di ridotte dimensioni, era abbastanza luminosa. Spacchettò, si sdraiò per verificare di non aver scelto la peggior camera e, prima di poter prendere una decisione, si addormentò fino al giorno dopo.

    Il sole che entrava dalla sua finestra le ricordò che aveva molto di cui occuparsi. Si fece una doccia, preparò la borsa e uscì da quella casa in direzione del bar. Natalie continuava a destare curiosità al suo passaggio; tutto il paese si chiedeva che cosa ci faceva una ragazza di città in un posto come quello.

    Village Street era un tranquillo paese del sud, situato a 70 km dalla città. Il suo fondatore, John Foster, un idealista che aveva messo in pratica il suo sogno, era stato uno dei primi colonizzatori ad arrivare nella zona. Stufo della grande quantità di sangue versato per un pezzo di terra, decise di distribuire gli edifici intorno a una unica via principale; oltre a suddividere i campi agricoli e le case in maniera equa. Ogni abitante contava sulla stessa porzione di terra e su una casa di egual misura. L'impegno di Foster di mantenere la concordia, diede come risultato un'area geografica con linee perfette e rettangolari. Qualcosa di nuovo in un'epoca nella quale gli insediamenti si realizzavano in maniera spontanea. 

    Village Street aveva il suo approvvigionamento di acqua ed elettricità, e ogni famiglia si incaricava di produrre o fornire il necessario. Una volta alla settimana, il negoziante andava in città per ottenere gli approvvigionamenti delle risorse che loro stessi non potevano fornire. Nonostante la distanza esistente da una città con grandi edifici, Village Street era immersa nel XXI secolo; aveva un servizio internet, le strade erano asfaltate e aveva molte altre comodità. Natalie aveva rimorsi per essersi fatta un'idea sbagliata

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