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Indagine sulla vera genesi dei fenomeni medianici
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Indagine sulla vera genesi dei fenomeni medianici

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Con l'accertamento dei fenomeni medianici da parte degli scienziati che seguono le norme dettate dal metodo positivo, era inevitabile sorgesse il desiderio di tentarne la spiegazione, non essendo oggi più possibile ad ogni serio indagatore far completo affidamento sugli insegnamenti che gli spiritisti, fedeli al loro primo maestro Allan Kardec, continuano ad impartire, e che non possono oggi apparirci se non come soluzioni provvisorie di quell'immane problema che ha affaticato le menti dei pensatori d'ogni tempo: il problema della immortalità dell'anima.

Non tornerà dunque inopportuno questo nostro lavoro se riuscirà almeno a dimostrare l'interdipendenza di alcuni fenomeni fisici ed intellettuali prodotti della psiche, e la loro derivazione dall'unica realtà spirituale che di tutti questi fenomeni genera la estrinsecazione, sia durante il sonno naturale, sia durante quello ipnotico e medianico.

E una volta riconosciuta la provenienza spirituale di tali fenomeni abnormi, non apparirà certo inutile, o quanto meno inopportuno, il raffronto da noi effettuato con quelli verificatisi ad opera di Gesù, dopo la Sua crocifissione, agli Apostoli e ai discepoli. Mentre chiediamo venia al lettore, nel caso che un simile raffronto potesse apparirgli irriverente, nutriamo nel nostro umile cuore la speranza che ciò valga a penetrare un po' più profondamente in quella sublime dottrina che il Divino Maestro di Galilea impartiva nel segreto ai suoi eletti (Cfr. Matteo XXIII).

Indubbiamente, una questione così complessa e scabrosa avrebbe richiesto una trattazione ben più ampia e dettagliata della presente. Perciò preghiamo il lettore di voler sopperire con la propria intelligenza a quelle omissioni, — purtroppo inevitabili, data la scarsa mole del lavoro — che potrà riscontrare nel corso della sua lettura.

Dal canto nostro, ci riterremo abbastanza soddisfatti se questi nostri sforzi saranno valsi ad introdurre nella giusta considerazione dei pionieri della scienza metapsichica e dei cultori di studi religiosi, questo nostro modesto contributo apportato alla definitiva comprensione della genesi dei fenomeni medianici.

Additiamo infine alla considerazione del lettore le conseguenze che da queste nostre teorie potranno derivare alla causa del progresso scientifico e spirituale della umanità.











Indice dei Contenuti

Prefazione dell'Autore

Introduzione: Pluralità dei mondi abitati - Origine delle religioni - La sopravvivenza - I fenomeni medianici e il materialismo scientifico - Il culto dei morti presso i primitivi - Contributo della soluzione del problema della genesi dei fenomeni medianici alla unificazione di tutte le religioni

- I. — Il lato occulto della missione di Gesù

- II. — Le apparizioni di Gesù e la scienza psichica

- III. — Apparizione di Gesù à Saulo sulla via di Damasco - La voce di Gesù obbiettivata e i fenomeni di “voce diretta”.
LanguageItaliano
PublisherStargatebook
Release dateJun 8, 2016
ISBN9786050453690
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    Indagine sulla vera genesi dei fenomeni medianici - Alessandro De Angelis Valentini

    Dott. ALESSANDRO DE ANGELIS VALENTINI

    Indagine sulla vera genesi dei fenomeni medianici

    - S.A. Il Giornale Editore - Prima edizione digitale 2016 a cura di David De Angelis

    INDICE

    Prefazione dell'Autore

    Introduzione: Pluralità dei mondi abitati - Origine delle religioni - La sopravvivenza - I fenomeni medianici e il materialismo scientifico - Il culto dei morti presso i primitivi - Contributo della soluzione del problema della genesi dei fenomeni medianici alla unificazione di tutte le religioni

    - I. — Il lato occulto della missione di Gesù

    - II. — Le apparizioni di Gesù e la scienza psichica

    - III. — Apparizione di Gesù à Saulo sulla via di Damasco - La voce di Gesù obbiettivata e i fenomeni di voce diretta

    - IV. — Tracce di dottrina occulta nei Vangeli: alcune evidenti testimonianze circa la Reincarnazione

    - V. — E' necessario l'intervento dei defunti nella camera delle sedute? - Importanza del medium nelle sedute - Animisti e spiritisti

    - VI. — Indagine sul doppio eterico - Il potere plasticizzante del pensiero e le stereosi della medium Eva Crandon - Il fenomeno di lettura mento-mentale ed i rapporti telepatici del medium con la subcoscienza dei defunti

    - VII. — Le meraviglie del sonnambulismo - Una celebre seduta col sonnambulo Alfredo Alexis

    - VIII. - La metagnomia e le eccezionali visioni di Anna Caterina Emmerich - Un po' di luce sui cosiddetti casi di chiaroveggenza attraverso i corpi opachi, o translucida

    - IX. — Genesi dei fenomeni di glossolalia - La glossolalia e la dottrina della Reincarnazione - Continuità e unicità della subcoscienza

    - X. — Genesi dei fenomeni di apporto ed asporto Apporti di persone - Il fenomeno di apporto alla luce della fisica moderna - Origine del Santuario di Loreto

    - XI. — La profezia e la premonizione - Una lettera profetica di S. Francesco di Paola sulla tragica fine di Girolamo Savonarola - Le straordinarie profezie di Nostradamus - Distinzione delle profezie in due categorie - Una profezia di San Filippo Neri - Indagine sulle cause della profezia e conseguente teoria di una Provvidenza regolatrice della evoluzione della umanità - Conclusioni sul dono di profezia

    - XII. — I fenomeni di infestazione e loro classificazione - Una misteriosa Messa - Uno strano caso d'infestazione: anime del Purgatorio o fenomeno di chiaroveggenza nel passato? – Le apparizioni delle Dame Bianche, della Rosa Rosemberg e dell'Uomo delle Tuileries – Manifestazioni di carattere numinoso – Conclusione sui fenomeni infestatori

    Conclusione

    PREFAZIONE DELL'AUTORE

    Con l'accertamento dei fenomeni medianici da parte degli scienziati che seguono le norme dettate dal metodo positivo, era inevitabile sorgesse il desiderio di tentarne la spiegazione, non essendo oggi più possibile ad ogni serio indagatore far completo assegnamento sugli insegnamenti che gli spiritisti, fedeli al loro primo maestro Allan Kardec, continuano ad impartire, e che non possono oggi apparirci se non come soluzioni provvisorie di quell'immane problema che ha affaticato le menti dei pensatori d'ogni tempo: il problema della immortalità dell'anima.

    Non tornerà dunque inopportuno questo nostro modesto lavoro se riuscirà almeno a dimostrare l'interdipendenza di alcuni fenomeni fisici ed intellettuali prodotti della psiche, e la loro derivazione dall'unica realtà spirituale che di tutti questi fenomeni genera la estrinsecazione, sia durante il sonno naturale, sia durante quello ipnotico e medianico.

    E una volta riconosciuta la provenienza spirituale di tali fenomeni abnormi, non apparirà certo inutile, o quanto meno inopportuno, il raffronto da noi effettuato con quelli verificatisi ad opera di Gesù, dopo la Sua crocifissione, agli Apostoli e ai discepoli. Mentre chiediamo venia al lettore, nel caso che un simile raffronto potesse apparirgli irriverente, nutriamo nel nostro umile cuore la speranza che ciò valga a penetrare un po' più profondamente in quella sublime dottrina che il Divino Maestro di Galilea impartiva nel segreto ai suoi eletti (Cfr. Matteo XXIII).

    Indubbiamente, una questione così complessa e scabrosa avrebbe richiesto una trattazione ben più ampia e dettagliata della presente. Perciò preghiamo il lettore di voler sopperire con la propria intelligenza a quelle omissioni, — purtroppo inevitabili, data la scarsa mole del lavoro — che potrà riscontrare nel corso della sua lettura.

    Dal canto nostro, ci riterremo abbastanza soddisfatti se questi nostri sforzi saranno valsi ad introdurre nella giusta considerazione dei pionieri della scienza metapsichica e dei cultori di studi religiosi, questo nostro modesto contributo apportato alla definitiva comprensione della genesi dei fenomeni medianici.

    Additiamo infine alla considerazione del lettore le conseguenze che da queste nostre teorie potranno derivare alla causa del progresso scientifico e spirituale della umanità.

    INTRODUZIONE

    Fin dai tempi più remoti, nei più reconditi recessi degli antichi templi dove fiorirono le cosiddette religioni di mistero, lo ierofante insegnava ai suoi discepoli che la terra non è il solo mondo dell'universo che sia abitato da esseri intelligenti come l'uomo. Anche Pitagora ed Empedocle rivelarono questo arcano ai loro più intelligenti discepoli, nascondendolo tuttavia ai profani, che per la loro ottusità mentale, non sarebbero stati in grado di comprendere un siffatto insegnamento.

    Assai più tardi, Giordano Bruno osò rievocare questa stessa dottrina, dandone testimonianza in quasi tutte le sue geniali e profonde opere; ma di tanta audacia dovette pagare il caro prezzo, lasciando la sua vita alle fiamme dell'implacabile rogo accesogli dalla Santa Inquisizione. Non è difficile comprendere oggi, che ove i teologi d'allora avessero accreditata presso di sè una simile dottrina, contrastante con la lettera delle Scritture, essi avrebbero dovuto — nel contempo — apportare non poche modifiche ai dogmi della Chiesa, sotto pena di vedere altrimenti revocate in dubbio presso la massa del fedeli tutte quante le verità rivelate che non apparissero vero t simili al giudizio del senso comune. Nè c'era d'altra parte cosa più difficile e piena d'incognite che l'apportare tali modifiche.

    Con tutto ciò, poco dopo la morte dell'infelice Nolano, un erudito e colto abate francese, il celebre Fontenelle, alquanto versato negli studi matematici ed astronomici (di cui fa fede un curioso libro dal titolo Prove dell'abitabilità dei mondi dell'universo, e l’Astronomia insegnata alle donne), riuscì in modo mirabile ad esporre — da quell'efficace divulgatore delle dottrine razionalistiche che si rivelò in ogni occasione — sotto forma plausibile ed accettabile, quella stessa teoria, evitando così di finire sul patibolo a tutti coloro che d'allora in poi ritennero di professarla.

    A questa teoria che rivestiva semplicemente i caratteri di una mera possibilità e razionalità, doveva più tardi venire in aiuto la stessa scienza sperimentale. Tale teoria abbracciò ad esempio il geniale astronomo piemontese Giovanni Schiapparelli, appoggiandola con i suoi celebri disegni del pianeta Marte. La disposizione regolare e geometrica dei suoi canali, erano infatti un elemento di più a far ritenere come probabile la presenza in quel pianeta di esseri intelligenti.

    Tuttavia, anche a prescindere da questa testimonianza dello Schiapparelli, non si può ormai più negar credito a priori alla teoria dell'abitabilità dei pianeti, dal momento che i fisici moderni hanno appurato, alla luce dell'analisi spettrale, che tali pianeti sono composti presso a poco degli stessi elementi chimici che compongono il nostro globo, e che quelli hanno pertanto la stessa struttura geologica . di questo. Tornerebbe peraltro alquanto difficile, almeno ci pare, pensare che Dio avesse creato uno sterminato numero di sistemi solari, dotando ogni sole di un considerevole numero di pianeti, e di satelliti, ed ammettere che di un solo pianeta — la Terra — Egli avesse fatto ricetto a Sue creature, che appunto per la loro eminenza sugli, altri esseri della natura a noi conosciuta, son dette essere state fatte a Sua immagine e somiglianza.

    Non si tratta dunque di un'ipotesi escogitata da pochi e stravaganti pensatori, bensì d'una verità facilmente accettabile con l'ausilio di quella intelligenza che Dio ha elargito all'uomo acciocchè potesse, comprendendo le di Lui opere, riconoscerlo e glorificarlo in esse. E allora non si comprende perché mai la soluzione di questo problema sia stata sempre tanto osteggiata, anche da persone appartenenti a religioni positive, quasi che la rivelazione di questo mistero non venisse a porre l'uomo e la sua intelligenza di fronte a sempre nuovi problemi, a nuovi e più ardui misteri da svelare; quasi che la comprensione di questo mistero potesse costituire per l'uomo una ragione per allontanarlo da Dio e dal timor di Lui.

    Sarà forse per simili ingiustificati timori, che ancor oggi, buona parte del clero cristiano compie ogni sforzo per ostacolare la divulgazione della teoria dell'abitabilità dei mondi esistenti nell'universo, cercando peraltro di mettere in discredito ogni ricerca che la concerna, col pretesto della futilità o del poco o nessun profitto che potrebbe derivarne alle umane conoscenze.

    Ciò malgrado, non è forse lontano il giorno in cui, in grazia di un più diligente esame dei fenomeni medianici, i veri scienziati porgeranno una maggiore attenzione a tante questioni religiose attualmente trascurate e neglette anche dalla classe intellettuale; dappoiché il rapido sviluppo che si sta ogni giorno di più effettuando in ogni branca dello scibile, non permetterà più che un così importante ordine di manifestazioni possa rimaner più oltre nel dimenticatoio.

    Ma prima che questa nuova era di conoscenza possa instaurarsi, sarà necessario che un discreto numero di spiriti umani come noi soggetti a, vivere su questo piano materiale di esistenza, abbia acquisito una più esatta conoscenza, un più esatto senso delle proprie facoltà spirituali, ed una più perfetta comprensione delle Verità superiori. Non sarà allora difficile comprendere che il sentimento religioso, come diretta testimonianza della presenza di Dio in noi, sarà sempre connaturato in tutti gli spiriti, qualunque sia il pianeta che dà loro ricetto, e che solo potrà difettarvi più o meno a seconda della misura maggiore o minore della maturità spirituale che li distinguerà.

    Purtroppo sono oggi pochi coloro che sentono vivo il dovere di appartenere a quella sola ed unica religione, capace di fornire — all'infuori di ogni insano opportunismo od egoismo di casta, — la piena sicurezza, di una progressiva ed ininterrotta conquista delle più alte verità spirituali, fino alla meta estrema d'ogni essere: il ritorno alla Fonte d'origine, alla Prima scaturigine d'ogni cosa.

    Prima tuttavia d'imprendere su questo campo la soluzione d'un qualsiasi problema, le giovani generazioni si domanderanno in qual modo siano sorte le religioni, e dovranno allora convincersi che esse hanno tutte avuto origine da alcune rivelazioni d'indole numinosa, elargite agli umani pel tramite di Entità trascendentali.

    Anch'oggi, del resto, si professa la stessa opinione da parte del clero ebraico e cristiano che si appoggia — per fornirne la prova — ai libri del Pentateuco, dei Profeti e dei Proverbi, come ad opere d'ispirazione divina, sebbene non tutte le chiese siano concordi su questo punto. Eppure, non è a torto che ogni religione si vanta di essere la depositaria di una Rivelazione ricevuta per via trascendentale, nè i sacerdoti, spinti dalla necessità di rendere stabili e certe le loro dottrine, tralasciano di inculcarne la fiducia nei fedeli.

    Per meglio convincere gl'increduli di questa verità, ci atterremo al metodo discriminativo, già molto efficacemente adottato dal celebre filosofo Giovan Battista Vico, il quale — nella sua Scienza Nuova — sosteneva potersi rinvenire sempre una parte di verità anche nelle più remote e favolose tradizioni popolari, purché si sappia discernervela in mezzo all'errore e la menzogna alla quale quasi sempre si accompagna.

    Concluderemo quindi affermando che ogni religione, anziché trarre la propria origine da un procedimento logico della ragione umana — come è generale opinione tra la maggior parte degli storici della religione -- scaturisce per lo più da alcune rivelazioni numinose, sulle quali i fedeli fanno poi assegnamento per assicurare una valida direzione alla loro vita spirituale, almeno fino a quando tali rivelazioni non vengano inquinate o neutralizzate da interessi materiali o da scorie ed errori d'ogni genere.

    Noi siamo ben certi della fondatezza di tale asserto, ma non possiamo purtroppo fare a meno di rilevare che nella maggior parte delle religioni ufficiali il numero talvolta esorbitante di dogmi che si sono stratificati sulle prime semplici rivelazioni, han finito per oscurare ciò che allo inizio era chiaro e comprensibile rendendo peraltro estremamente difficile poter rintracciare il bandolo della matassa, in mezzo a un siffatto garbuglio di fili.

    Cionondimeno i teologi, impongono — chi più chi meno — all'accettazione dei fedeli la verità della rivelazione divina, tale e quale essi la spiegano, sotto pena di severissime sanzioni che possono arrivare persino alla dannazione dell'anima e in questa e nell'altra vita, a tutti coloro che non l'accettano od accettandola la interpretano in maniera differente. Talché, da questo oscurantismo, sorsero e si acuirono molti ed insanabili dissidi in seno all'insegnamento religioso, fornite quasi sempre di persecuzioni o fanatiche lotte fratricide, e causa di estremo sacrificio per tanti nobili ed eletti pensatori che osarono combattere a viso aperto la superstizione e la simonia, nell'intento di rinnovare il senso sacrale dell' esistenza nei cuori umani.

    Tuttavia malgrado tali errori e tali deviazioni, nessuna religione potrebbe più oltre perdurare, se avesse completamente cessato di rivestire — nell'ambito della nazione o delle nazioni in seno alle quali è in atto — quella funzione disciplinatrice sociale che è in fondo la sua essenziale prerogativa. In caso contrario i reggitori dei popoli, cui per lo più interessa la pace, per lo meno all'interno, non tarderebbero a sbarazzarsene, oppure ad ordinare vere e proprie persecuzioni.

    Ora, a parte queste considerazioni, è qui opportuno far rilevare che non si trova un autore nè antico nè moderno di storia o psicologia religiosa, che si sia accinto ad indagare intorno alle ragioni per le quali, fin dai tempi

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