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San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo: Il racconto di un “viaggio” lungo dieci anni dal quinto centenario della morte al sesto centenario della nascita
San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo: Il racconto di un “viaggio” lungo dieci anni dal quinto centenario della morte al sesto centenario della nascita
San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo: Il racconto di un “viaggio” lungo dieci anni dal quinto centenario della morte al sesto centenario della nascita
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San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo: Il racconto di un “viaggio” lungo dieci anni dal quinto centenario della morte al sesto centenario della nascita

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About this ebook

Ogni scoperta si confondeva con lo stupore di conoscere che San Francesco era da secoli amato in altri luoghi della terra e nessuno se ne era mai reso conto.
Sono diventato un testimone dell’amore che gli portano migliaia di persone, che ho incontrato in Italia, in Francia, in Spagna, ma anche in Brasile, in Australia e finanche a Cuba. Mi è parso subito evidente che dopo tanti secoli non si è affievolito il senso di protezione che tanti continuano a cercare in Lui. Gli chiedono aiuto non per garantirsi un posto nell’aldilà. Piuttosto per riuscire ad affrontare gli ostacoli, le difficoltà, le pene che ogni giorno la vita presenta.
Per questo ora che, come temo, tutto sta per concludersi sento di ringraziarlo dal profondo del cuore per questa straordinaria esperienza vissuta con Lui, nel suo nome e con il suo aiuto. Debbo ringraziarlo ancora perché mi ha dato la forza di scrivere questo libro che, al di là di quel che racconta, rivela anche quanto possa essere straordinaria la vita quando ti sorprende regalandoti quel che mai avresti immaginato.
LanguageItaliano
Release dateApr 29, 2016
ISBN9788868224257
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    San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo - Renato Mannarino

    RENATO MANNARINO

    SAN FRANCESCO DI PAOLA

    E IL SUO CULTO NEL MONDO

    Il racconto di un viaggio lungo dieci anni

    dal quinto centenario della morte

    al sesto centenario della nascita

    Proprietà letteraria riservata

    © by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy

    Edizione eBook 2016

    ISBN: 978-88-6822-425-7

    Via Camposano, 41 - 87100 Cosenza

    Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672

    Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinilibri.it

    E-mail: info@pellegrinieditore.it

    I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

    Al Santo della mia città

    e a Giulia, Riccardo, Carla,

    Paolo ed Elena, i miei nipoti

    Presentazione

    Il viaggio raccontato dall’autore è ben più lungo di un decennio, anche se il periodo fra i due eventi centenari legati alla figura del Santo di Paola, sicuramente lo vede più impegnato in un nuovo cammino che lo porterà lontano nei luoghi e nel tempo.

    Il suo cammino, quello che lo porta ad avvicinarsi a San Francesco, anche se in modo non cosciente, come capita ai bambini, inizia durante l’infanzia, quando in famiglia ascolta con molta attenzione gli episodi straordinari dei miracoli o ancora la frase, ripetuta spesso in caso di trasgressioni infantili, attento che San Francesco ti farà provare il suo bastone!

    È questa cultura del Santo, appresa da bambini, che aiuta a suscitare, poi, da adulti, magari stimolati da un particolare momento o da nuove conoscenze, quell’interesse rimasto a lungo latente, ma che affiora quasi all’improvviso. Un fervore mai immaginato, come afferma l’avvocato Mannarino nel suo libro, una più consapevole fede verso quel Santo che sentiamo quanto mai vicino, ci spinge ad agire, cercare, sapere.

    Questi sentimenti, che ben conosco, perché sono anche i miei, ho intuito in Renato Mannarino, quando ci siamo incontrati e ho avuto notizia della sua speciale Mostra itinerante In Viaggio con San Francesco, realizzata con tenacia e determinazione, in occasione del V Centenario, nonostante i tanti imprevisti, trovando il coraggio necessario per andare avanti nella sensazione d’essere sotto la protezione di San Francesco.

    Sono stata, quindi, ben felice di condividere le informazioni delle ricerche sul culto di San Francesco, molto venerato all’estero, scambiare notizie e poter offrire l’occasione per una testimonianza diretta della devozione nutrita dai nostri corregionali emigrati, proponendo la mostra alla comunità calabrese di Melbourne, dove da circa mezzo secolo si celebra solennemente San Francesco di Paola.

    Dalle comunità calabresi all’estero ho appreso una verità, comune a tutti quelli che vivono lontano dalla propria Patria: la necessità di difendere la loro identità, anche attraverso i culti e le tradizioni religiose che ricordano la terra natia. L’identità religiosa, s’identifica, infatti, in quella etnica e ciò vale soprattutto per i devoti di San Francesco di Paola, che i nostri corregionali all’estero sentono ancora più vicino perché Patrono della Calabria e per aver vissuto gli stessi loro sentimenti, quando andò in Francia lasciando la terra che amava.

    In questo, come ha intuito l’autore, c’è similitudine tra gli emigrati calabresi e i coloni spagnoli e portoghesi che, per la grande devozione nutrita verso il Santo di Paola nei loro paesi d’origine, hanno portato il culto di San Francesco nelle terre conquistate, assegnato il nome del Santo a molti luoghi e costruito chiese nel suo nome.

    La devozione dei coloni è testimoniata anche da tanti episodi storici che li vedono fare voto al Santo, come quello avvenuto a Tularosa (Nuovo Messico), dove da circa un secolo e mezzo si celebra la Solenne Promessa. Coloni di origine ispanica, nel 1865 vi costruirono una chiesa dedicata a San Francesco di Paola e qualche tempo dopo promisero al Santo di celebrare una funzione se fossero sopravvissuti alla battaglia di Round Mountain con gli Indiani Apache, che si svolse il 17 aprile 1868 e che portò, secondo gli storici, la pace nella valle di Tuberosa. D’allora, ogni anno a maggio, si celebra la festa in onore del Santo con riti legati alle più antiche tradizioni.

    Storie e luoghi lontani ci raccontano della presenza del nostro Santo Patrono di Calabria in tutti i continenti, venerato da una moltitudine di devoti con profonda fede.

    Con l’auspicio che San Francesco di Paola e il suo culto nel mondo, premiando il mirabile impegno dell’autore che l’ha scritto a tal scopo, possa aiutare a saperne di più sull’argomento, ci prepariamo a vivere, insieme a tutti i devoti nel mondo, con spirito di fraterna unione, lo straordinario evento del VI Centenario.

    Assunta Orlando

    Delegata Generale per l’Estero

    Fondazione San Francesco da Paola nel Mondo

    Introduzione

    Il libro di Renato Mannarino ha il pregio di presentare, seppure in estrema sintesi, la diffusione del culto di San Francesco di Paola nel mondo e la sua trasformazione nel tempo e nello spazio.

    Una visione semplice, umile, se si vuole, ma profondamente radicata nell’intimo, che dà atto di un rapporto d’amore tra Francesco e la Sua gente.

    C’è da augurarsi che il libro, che interrompe un lungo silenzio piuttosto imbarazzante sulla figura del Taumaturgo (se si escludono alcuni lavori, pur validi, anche se spesso incompleti, che hanno tentato con alterno successo, una lettura laica del Santo, sottolineandone la forza, l’intransigenza, l’umanità, il coraggio), possa sollecitare un dibattito serio, documentato, attento sulla figura di Francesco di Paola, il cui messaggio appare oggi più attuale che mai, anche alla luce delle parole di Papa Bergoglio:

    La Chiesa non è al mondo per condannare, ma per permettere l’incontro con quell’amore viscerale che è la misericordia di Dio. Perché ciò accada, è necessario uscire. Uscire dalle chiese e dalle parrocchie, uscire ed andare a cercare le persone là dove vivono, dove soffrono, dove sperano. (Franciscus)

    Chi è stato davvero Francesco di Paola? Renato Mannarino delinea il cammino che noi paolani, figli del secondo dopoguerra, abbiamo percorso verso di Lui.

    Sono stati i racconti intorno al fuoco, di un’infanzia che non conosceva la televisione e affidava soprattutto a lu cunto de li cunti il rapporto fra le generazioni. E San Francesco ne era spessissimo il protagonista assoluto.

    Statti accorto, vi’, chi san Mpranciscu, si fai ‘u stuortu, t’abbutta di mazzi cu lu vette….

    Amato e temuto, Francesco, era quasi sempre con noi. Ricordo il timore con cui scendevo nella grotta e lo sguardo attento e incuriosito con cui guardavo gli ex voto, che ricoprivano le pareti del romitorio a testimoniare i miracoli del Santo.

    Poi gli anni sono passati e abbiamo constatato che il Santo non era solo u santu nuostru, ma il Suo culto si estendeva per tutto il Paese e dilagava nel mondo.

    Posto alla sinistra della cattedra di Pietro, Francesco di Paola occupa una posizione privilegiata perfino nella Basilica di Roma, tempio della Cristianità.

    Eppure, nonostante tutto questo, Francesco di Paola è un santo ancora tutto da conoscere. I suoi aspetti più forti ed intensi, spesso meno noti, mostrano oggi, in tempi così angosciosi di crisi dei valori e di indubbia caduta del sacro, la loro forza di attrazione, la loro modernità. Perché dico questo? Se Francesco fosse stato davvero quello che più frequentemente viene presentato come un anacoreta, un solitario, un uomo che non cerca la gente, che si chiude nel silenzio e nella preghiera, come spiegheremmo la sua enorme notorietà in questo nostro tempo inquieto, in cui la solitudine viene vista come il male oscuro, da cui l’uomo sempre più viene assalito e prostrato?

    Se fosse stato Francesco, chiuso nel suo romitorio, un uomo lontano dai problemi del suo tempo, i cui occhi, rivolti al cielo, sembrano affidare solo alla preghiera e alla meditazione lo scopo della Sua vita? E quale significato avrebbero la carità, la misericordia, il coraggio che mostrò di perseguire sempre? Carità verso chi? Coraggio per affrontare che cosa, se la sua lunga vita fosse trascorsa, per lo più, in solitudine, lontano dal rumore degli uomini?

    No, Francesco visse il suo tempo, con lo sguardo attento alle angosce e alle pene degli uomini, ai loro dubbi, alle loro contraddizioni, che erano, in definitiva, gli stessi che affliggono da sempre l’umanità e che oggi, forse più che mai, evidenziano la totale mancanza di carità e di misericordia tra le genti.

    Sembra il nostro il tempo dell’Apocalisse; una lunga scia di orrore e di sangue ha segnato tutto il novecento e continua ancora nel nuovo millennio.

    Non era forse così al tempo

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