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Ma non chiamiamolo amore
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Ebook73 pages49 minutes

Ma non chiamiamolo amore

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About this ebook

Francesca si occupa di una rubrica di posta nella redazione di un periodico. È una donna come tante donne di oggi: separata, con una nuova relazione altrettanto problematica, emotivamente fragile... E con un grande sogno nel cassetto: scrivere. Sul filo di una sorridente femminilità troverà la maniera di armonizzare sogni e passione e problematiche inventandosi un delizioso anello di congiunzione: l'autoironia.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateApr 26, 2016
ISBN9788893327725
Ma non chiamiamolo amore

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    Ma non chiamiamolo amore - Stefania Codeluppi

    PREFAZIONE

    Sono Francesca, piacere di conoscervi

    Sa già di freschezza l’incipit del romanzo di Stefania Codeluppi, e freschezza si respira pagina dopo pagina tra un sorriso e un moto di tenerezza, tra un sogno accarezzato e un’inevitabile riflessione sulle mille sfaccettature dell’animo umano.

    Sorridete di voi stessi e delle vostre debolezze questo il messaggio di Stefania, che non esita a confessare i propri limiti e le proprie problematiche con un’innocenza quasi divertita… Io sono così, chi mi ama mi segua… E non possiamo far altro che seguirla.

    Seguirla nelle sue peripezie sospese tra psicologi e psichiatri alla perenne ricerca di un equilibrio, seguirla nel suo lavoro un po’ così ma che le permette di stare dove desidera stare… seguirla nella sua tragicomica avventura sentimentale che cerca testardamente di dare un senso a una passione e di trovare lo spazio e il modo per viverla senza disturbare nessun archetipo né violare nessuna delle ataviche ansie che ci percorrono il sangue quando iniziamo una relazione da adulti, già viziati diffidenti e spaventati da una catena di troppo che vogliamo ma ci spaventa a morte.

    … E inseguire i sogni, sempre e comunque, per quanto ci possa apparire impossibile o astruso o talvolta anacronistico.

    Il tardi non esiste, e qui non esiste tempo, non esiste ostacolo da non poter superare, non esiste… praticamente nulla che non possa essere interpretato e riscritto con una deliziosa femminile e intelligente ironia, tanto delicata quanto incisiva, di un’autrice che già ci ha dato modo di apprezzare i sorrisi e le lacrime, i precipizi e la gioia, il morire e il rinascere, il buio e la luce che in ogni persona convivono. Sempre.

    Paola Romeo

    1

    Sono Francesca. Piacere di conoscervi.

    Vado di fretta come sempre perchè fra dieci minuti ho un appuntamento con la mia psichiatra e sto disperatamente cercando un parcheggio.

    Perchè mi trovo qui? Perchè sono la classica donna divorziata lasciata dal suo ex marito.

    Banale, vero? Abbandono di Paolo = psichiatra.

    Dopo qualche anno di terapia, però, voglio liberarmi piano piano di questa schiavitù: in fondo ora sto meglio, la mia vita sociale è ripresa e gli episodi tristi sono sempre meno frequenti.

    Finalmente riesco a parcheggiare ed entro decisa dal medico sperando in un alleggerimento delle cura.

    Francesca, la trovo veramente bene. Direi di continuare con questa terapia e di fare un controllino fra due mesi circa.

    La psichiatra inizia a compilare la sua parcella, mentre io resto come sempre con la mia domanda irrisolta: riuscirò mai a terminare questa cura iniziata anni fa e ora cosiddetta di mantenimento?

    Lo chiedo alla dottoressa che con un gran sorriso mi dice di avere pazienza. Esco, alleggerita se non altro di ben 100 euro.

    Ma non è questo il momento di pensare troppo a medicinali e tristezze varie. Stasera sarà la mia serata!

    Non sto nella pelle: dopo un anno di travagliato rapporto, anzi di non rapporto, lui, il mio lui del post matrimonio è tornato deciso a ricominciare.

    Pronto, sei tu mio pezzettino? - mi sono sentita dire alle sei di domenica mattina dal mio cellulare - So che non ci sentiamo da due mesi e che l'ultima volta mi hai detto di andare al diavolo, ma pare che non mi vogliano nemmeno all'Inferno.....

    Smetti subito di fare lo spiritoso perchè ormai non ci casco più. Mi sono stufata dei tuoi arrivi e delle tue partenze, del tuo grande amore e dei tuoi dubbi amletici. Voglio vivere serena, voglio ridere, basta con i tormenti.

    Questa è stata la mia saggia risposta che ho dato ad Andrea alle sei e dieci di domenica mattina.

    Brava, sono stata veramente brava, considerato il fatto che per colpa sua da qualche mese ho sul groppone un'altra spesa: 50 euro settimanali per seduta psicoanalitica.

    Lì non si parla di farmaci, ma di ricostruzione di personalità perdute e il mio rapporto con Andrea è stato un tale terremoto nella mia vita al punto da dover rimettere insieme ciò che rimaneva di me stessa dopo il suo passaggio.

    Abbandono di Andrea = psicologo.

    Domenica quindi ho rifiutato tutti gli inviti che Andrea mi faceva con insistenza. Lunedi ho

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