Cibo e diritto: Dalla Dichiarazione Universale alla Carta di Milano
By Marco Gestri and AA. VV.
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About this ebook
Il libro include contributi volti ad approfondire la portata della Carta di Milano e a ricostruire il quadro internazionale e europeo nel quale si inserisce, in particolare per quanto riguarda il diritto al cibo e la cooperazione allo sviluppo. In Appendice è riprodotto il testo della Carta e dei principali atti internazionali in materia.
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Cibo e diritto - Marco Gestri
Cibo e Diritto
Dalla Dichiarazione Universale
alla Carta di Milano
a cura di Marco Gestri
Mucchi Editore
Progetto della Rete italiana dei CDE per l’Anno europeo per lo sviluppo 2015 Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro
- Con il contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
© STEM Mucchi Editore s.r.l.
Via Emilia Est, 1741 - 41122 Modena
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Edizione digitale: novembre 2015
Produzione digitale: Mucchi Editore
ISBN: 9788870006919
Indice sommario
Frontespizio
Colophon
Premessa
IL DIRITTO FONDAMENTALE AL CIBO:QUALE IL CONTRIBUTO DELLA CARTA DI MILANO? di Marco Gestri
§1. EXPO 2015 e la Carta di Milano
§2. Il 2015, una pietra miliare per la cooperazione allo sviluppo: l’Anno europeo e la ridefinizione degli Obiettivi del millennio
§3. Che cosa è la Carta di Milano?
§4. Il Protocollo di Milano della Fondazione Barilla
§5. La progressiva consacrazione del diritto al cibo nell’ordinamento internazionale
§6. I meccanismi di controllo internazionale
§7. Il diritto al cibo e i giudici nazionali
§8. Considerazioni finali
IL MALE MINORE
:GUANTANAMO O CIBO? di Luigi Costato
§1. Un caso nel quale si può scegliere fra male minore
e bene: la sciagurata riforma della politica agricola dell’Unione europea.
§2. La nuova PAC e la violazione del TFUE
§3. L’asimmetria informativa esistente fra agricoltori e grandi traders
§4. Frontex e Mare nostrum, cioè una politica estera insensata e cieca invece del proseguimento di quella realizzata da USA e CE fino a metà degli anni ’90 del secolo scorso
THE ROLE OF THE UN SPECIAL RAPPORTEUR IN THE DEVELOPMENT OF THE RIGHT TO FOOD: LEGITIMATION THROUGH CLARIFICATION di Ioana Cismas
§1. Introduction
§2. Clarification: A Common Endeavour
§3. Clarification: What and How?
§4. On Legitimation
§5. Conclusion
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E LOTTA ALLA FAME: RUOLO DELL’UE E RESPONSABILITÀ DEGLI STATI MEMBRI di Elisa Ambrosini
§1. Introduzione
§2. Contributo dell’Unione europea al dibattito mondiale
§2.1. Contesto europeo e contributo delle istituzioni al dibattito
§2.2. Ruolo dell’Unione nel dibattito politico internazionale
§3. Contributo concreto dell’Unione per la lotta alla fame
§3.1. I numeri dell’impegno europeo
§3.2. Gli strumenti dell’impegno europeo: la cooperazione allo sviluppo
§4. Profili critici dell’azione europea: un problema di coerenza?
§4.1. Coerenza verticale: le politiche interne oggi al centro del dibattito - i biocarburanti
§4.2. Coerenza verticale: quale ruolo per gli Stati membri?
§5. Conclusioni
ANNO EUROPEO PER LO SVILUPPO E AGENDA DI SVILUPPO POST 2015: OPPORTUNITÀ E SFIDE PER L’AZIONE EUROPEA di Franco Conzato
NUTRIRE IL PIANETA ATTRAVERSO LA DEMOCRAZIA E LA GIUSTIZIA di Francesco Petrelli
§1. Che cosa è la fame
§2. Geografia e paradossi della fame
§3. Le cause di un sistema alimentare ingiusto
§4. Una nuova visione: giustizia, democrazia e diversità nei sistemi alimentari
§5. Le soluzioni necessarie e possibili
APPENDICE DI DOCUMENTAZIONE. Trattati e atti internazionali sul diritto al cibo
1 COSTITUZIONE DELLA ORGANIZZAZIONEDELLE NAZIONI UNITE PER L’ALIMENTAZIONEE L’AGRICOLTURA (FAO)
2 DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO
3 PATTO INTERNAZIONALE SUI DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI
4 CONVENZIONE SULL’ELIMINAZIONE DI OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DELLE DONNE
5 CONVENZIONE SUI DIRITTI DEL FANCIULLO
6 DICHIARAZIONE DEL MILLENNIO
7 CONVENZIONE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ
CARTA DI MILANO
Premessa
Questo libro si inserisce in un Progetto della rete italiana dei Centri di documentazione europea (CDE) dedicato all’Anno europeo per lo sviluppo 2015 (Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro
). Dal Progetto, realizzato grazie al contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, è scaturito il Convegno Cibo e diritto
, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia (13 maggio 2015). Al Dipartimento di Giurisprudenza, e personalmente al suo Direttore Luigi Foffani, va il mio vivo ringraziamento per aver sostenuto l’organizzazione dell’evento. Nell’occasione si è discusso dell’apertura alla firma, in data 1° maggio 2015 e nel quadro di EXPO Milano 2015, della Carta di Milano e dell’impatto che tale documento potrà avere riguardo a una più effettiva attuazione del diritto al cibo. Sono poi state analizzate le iniziative legate alla proclamazione dell’Anno europeo per lo sviluppo e, più in particolare, si è parlato del ruolo dell’Unione europea, e dei suoi Stati membri, nella cooperazione allo sviluppo e nella lotta alla fame e alla malnutrizione. Altro tema discusso, che ha suscitato particolare attenzione, è la riforma della Politica agricola comune dell’Unione europea e i riflessi che la stessa ha avuto quanto all’attuazione del diritto al cibo. Visto l’interesse suscitato dall’iniziativa, ho pensato di procedere alla pubblicazione, in tempi rapidi, di un volume con contributi da parte dei relatori all’incontro mutinense e con un’appendice di documentazione, nella quale riprodurre il testo della Carta di Milano nonché dei principali trattati internazionali e atti relativi al diritto al cibo. A questo proposito, sono davvero grato a tutti i relatori per aver inviato in tempi molto stretti i propri scritti e all’Editore, che ha operato con notevole rapidità.
Un particolare ringraziamento va poi alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che ha sostenuto tanto la realizzazione del Convegno quanto la presente pubblicazione. Naturalmente, le opinioni espresse nel volume sono da attribuire esclusivamente ai singoli autori e non impegnano in alcun modo tale istituzione.
Modena, luglio 2015 M.G.
Il diritto fondamentale al cibo: quale il contributo della Carta di Milano?
di Marco Gestri*
§1. EXPO 2015 e la Carta di Milano
§2. Il 2015, una pietra miliare per la cooperazione allo sviluppo: l’Anno europeo e la ridefinizione degli Obiettivi del millennio
§3. Che cosa è la Carta di Milano?
§4. Il Protocollo di Milano della Fondazione Barilla
§5. La progressiva consacrazione del diritto al cibo nell’ordinamento internazionale
§6. I meccanismi di controllo internazionale
§7. Il diritto al cibo e i giudici nazionali
§8. Considerazioni conclusive
§1. EXPO 2015 e la Carta di Milano
Il primo maggio 2015, in occasione dell’inaugurazione di EXPO Milano 2015, è stata aperta alla firma la Carta di Milano
¹. Tale documento, promosso dal Governo italiano, sarà consegnato al Segretario generale dell’ONU e dovrebbe costituire l’eredità immateriale dell’Esposizione Universale, che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre 2015, il cui tema centrale è "Nutrire il pianeta. Energia per la vita. Quest’edizione dell’Esposizione Universale è stata infatti preceduta da attività di studio e da un dibattito nella comunità scientifica, nelle istituzioni e nella società civile sul tema della manifestazione, che ha portato alla definizione di uno strumento scritto, la Carta di Milano. Gli obiettivi cui mira la Carta (e la stessa EXPO 2015) sono ambiziosi:
riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del pianeta e dei suoi equilibri". In altri termini, si intende promuovere la realizzazione del diritto al cibo, combattere la denutrizione e garantire l’equo accesso al cibo per tutti. La Carta di Milano poggia l’intera sua struttura sull’affermazione del diritto al cibo quale diritto fondamentale dell’individuo, che troviamo a partire dal suo primo paragrafo:
Noi donne e uomini, cittadini di questo pianeta, sottoscriviamo questo documento, denominato Carta di Milano, per assumerci impegni precisi in relazione al diritto al cibo che riteniamo debba essere considerato un diritto umano fondamentale
.
Ma qual è la natura della Carta di Milano e quale impatto potrà avere sul piano pratico? È comune il riferimento alla Carta come a una sorta di Protocollo di Kyoto dedicato al cibo
: si tratta di un paragone corretto? Occorre poi domandarsi se la Carta è davvero un documento innovativo nel panorama globale, quanto ai suoi contenuti e in particolare per quanto riguarda il suo punto centrale, il diritto al cibo.
In un’ottica più generale, l’adozione della Carta di Milano offre l’occasione per ridiscutere la portata e il significato pratico dell’affermazione, sul piano internazionale e nel quadro degli ordinamenti nazionali, di un diritto umano fondamentale al cibo. Nella voce dedicata al "Right to food" nella più prestigiosa enciclopedia di diritto internazionale (Max Planck Encyclopedia of Public International Law) si legge che il diritto al cibo è, dei diritti umani, tra i meno applicati, come mostrano i dati sulla fame e la malnutrizione globale². Secondo gli ultimi dati pubblicati dalle organizzazioni internazionali competenti, 805 milioni di persone si trovano in stato di cronica denutrizione³. E questo accade nonostante il fatto che, a livello globale, sia prodotto cibo sufficiente per tutti. L’insicurezza alimentare globale non deriva tanto da una scarsa quantità di risorse ma da un’iniqua distribuzione, e da uno spreco, delle stesse. Di fronte a tali problemi, che significato può avere l’affermazione, sul piano giuridico, di un diritto individuale al cibo? Secondo alcuni, il diritto al cibo costituirebbe un concetto vago, usato essenzialmente a fini retorici o di propaganda, se non in mala fede allo scopo di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle reali questioni alla radice della fame e della malnutrizione globale. Queste ultime andrebbero identificate nei fondamenti del sistema economico mondiale, imperniato su un approccio rivolto al mercato e alla liberalizzazione degli scambi, il quale aggraverebbe le disuguaglianze tra e all’interno degli Stati. Si sottolinea soprattutto l’impatto negativo che avrebbero avuto le regole sul commercio internazionale, stabilite negli accordi adottati nel quadro dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), in primis l’Accordo sull’agricoltura⁴. Ispirandosi a una filosofia di liberalizzazione degli scambi nei prodotti agricoli e prevedendo una riduzione delle barriere tariffarie e dei sussidi nazionali all’agricoltura, esso avrebbe inciso in senso negativo sulla sicurezza alimentare mondiale. Si osserva poi che nel quadro degli accordi OMC il cibo è considerato come merce
, trascurandosi altre fondamentali dimensioni, quali il fatto che esso costituisce risorsa essenziale per la vita delle persone. Anche l’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPs)⁵ è spesso annoverato tra gli elementi che hanno aggravato il problema della sicurezza alimentare, ad es. consentendo alle imprese multinazionali di acquisire diritti di privativa riguardo a piante o sementi. Si è poi posto l’accento su alcune intrinseche limitazioni della tecnica fondata sui diritti fondamentali; tra le altre cose, a tali diritti corrisponderebbero obblighi posti esclusivamente in capo agli Stati, mentre in materia sussisterebbero responsabilità primarie di soggetti privati (imprese multinazionali) e di organizzazioni intergovernative (istituzioni finanziarie internazionali).
Altri invece ritengono che l’affermazione sul piano normativo e l’effettiva applicazione del diritto al cibo costituisca uno strumento essenziale ai fini della lotta alla fame e alla nutrizione. Come si vedrà, è quest’ultima la tesi più corretta.
§2. Il 2015, una pietra miliare per la cooperazione allo sviluppo: l’Anno europeo e la ridefinizione degli Obiettivi del millennio
L’Esposizione Universale interviene in un momento importante per la cooperazione internazionale allo sviluppo. Il 2015 è stato proclamato "Anno Europeo per lo Sviluppo" dall’Unione europea⁶. Soprattutto, è l’anno in cui si chiude l’arco temporale prefissato per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio (Millennium Development Goals). Nel settembre 2000, infatti, i Capi di Stato o di Governo, riuniti a New York nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, adottarono la Dichiarazione del Millennio, nella quale impegnavano i rispettivi Stati a una alleanza globale per conseguire 8 obiettivi di sviluppo⁷. Il primo obiettivo affermato nella Dichiarazione mirava, tra l’altro, a "dimezzare, entro l’anno 2015, la percentuale di persone che soffrono la fame". Secondo fonti ONU, tale obiettivo non sarebbe molto lontano dalla realizzazione (nonostante il fatto che più di 800 milioni di persone soffrano ancora la fame). In effetti, poiché l’obiettivo del dimezzamento è stato calibrato sulla percentuale di persone che soffrono la fame all’interno della popolazione globale (e non sul loro numero assoluto), ciò sarebbe principalmente il risultato del rilevante aumento della popolazione avutosi negli ultimi decenni sul piano globale. Non mancano poi voci critiche, che parlano addirittura di un aggiustamento dei parametri⁸. Nel settembre 2015 i leader mondiali si ritroveranno a New York per definire nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals).