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Di cotte e di crude: La cucina nella fraseologia italiana e spagnola
Di cotte e di crude: La cucina nella fraseologia italiana e spagnola
Di cotte e di crude: La cucina nella fraseologia italiana e spagnola
Ebook76 pages51 minutes

Di cotte e di crude: La cucina nella fraseologia italiana e spagnola

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Tra gli obiettivi che questo libro si propone c’è la volontà di favorire l’analisi contrastiva, di riflettere sulla complessità del fenomeno linguistico-culturale attraverso lo studio delle espressioni idiomatiche riguardanti il cibo in italiano e spagnolo, di comprendere la forza perlocutiva di tali espressioni, la loro dinamicità e la carica creativa che le origina.
LanguageItaliano
Release dateSep 30, 2014
ISBN9788874722365
Di cotte e di crude: La cucina nella fraseologia italiana e spagnola

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    Di cotte e di crude - Marina Partesotti

    Marina Partesotti - Roberta Tosi

    DI COTTE E DI CRUDE...

    La cucina nella fraseologia italiana e spagnola

    Prima edizione: novembre 2009

    Capitoli 1, 2, 3 e 7.2 a cura di Marina Partesotti.

    Capitoli 4, 5, 6 e 7.1 a cura di Roberta Tosi.

    In copertina: Renato Guttuso, La Vucciria, 1974.

    Università degli Studi di Palermo (donazione dell'Artista)

    Proprietà letteraria riservata

    ISBN: 9788874722365

    INDICE

    PROLOGO

    1. UN MATERIALE SCOMODO

    2. AMBITO E SELEZIONE DEL MATERIALE

    3. UNA POSSIBILITÀ FRA TANTE

    3.1. UF che hanno la funzione di esprimere l’atto del mangiare/bere, il modo di mangiare/bere il piacere della buona tavola, la fame, l’appetito

    3.1.1. Italiano

    3.1.2. Spagnolo

    3.2. UF che attingono al campo semantico dell’alimentazione per dare origine a significati diversi da quelli del mangiare, del bere, dell’appetito, dei piaceri della buona tavola, della fame

    3.2.1. UF che utilizzano nella loro formazione termini quali mangiare/comer, bere/beber, fame/hambre e loro varianti

    3.2.1.1. Italiano

    3.2.1.2. Spagnolo

    3.2.2. UF che utilizzano nella loro formazione parole-chiave che si riferiscono agli alimenti, alla loro preparazione, agli utensili impiegati 23

    4. CAPIRE PER UTILIZZARE

    5. TRADURRE, CLASSIFICARE

    6. APPRENDERE E MEMORIZZARE

    7. APPENDICE

    7.1. Italiano

    7.2. Spagnolo

    BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

    PROLOGO

    Tutti noi, nel processo di acquisizione di una lingua straniera, abbiamo sperimentato momenti di successo o insuccesso, delusioni, conquiste più o meno stabili nel tempo. In qualità di docenti di spagnolo lingua straniera (LS) a italofoni, poi, si cerca di seguire costantemente l’apprendimento, o meglio gli apprendimenti, degli studenti, elaborando tecniche e attività didattiche che si adattino alle loro esigenze e monitorando gli esiti comunicativi dei loro contatti con il paese straniero di cui studiano la lingua. Che cosa e come sei riuscito a comunicare? Con chi? Che cosa ti è mancato? Quali sono stati i tuoi punti di forza? Molti studenti, anche di livello intermedio, di ritorno da viaggi nei paesi dove si parla lo spagnolo denunciano, più che difficoltà di tipo fonologico o grammaticale, problemi nel comprendere conversazioni e nell’inserirsi naturalmente nei dialoghi, nel capire programmi televisivi, soprattutto comici, nel seguire il linguaggio gergale o le varianti dialettali. Sono inconvenienti molto diffusi e che possiamo far risalire a due fondamentali mancanze: quella più propriamente culturale e quella linguistico-comunicativa, anch’essa con implicazioni di carattere culturale.

    Per ovviare alla prima di queste difficoltà il docente può elaborare varie strategie al fine di aumentare quelle che tradizionalmente vengono denominate conoscenze extra-linguistiche, che permettono di decodificare il messaggio in tutta la sua complessità: insieme agli insegnamenti classici relativi alla civiltà del paese straniero (sistema politico-giudiziario, economia e lavoro, sistema di istruzione, ecc.) può risultare utile proporre la lettura di giornali o la visione di programmi televisivi per conoscere e riconoscere i personaggi e gli argomenti di attualità. A un livello intermedio-avanzato, si può proporre la visione di uno spettacolo di varietà o intrattenimento o di un film comico per sviluppare le capacità di decodificazione e per affinarle: cogliere l’umorismo e l’ironia richiede, in genere, un’alta competenza sociolinguistica dato che, oltre alle conoscenze culturali, il discente deve attivare molteplici competenze (comprensione di varietà linguistiche regionali o dialettali; allusioni, doppi sensi, modismi, ecc.).

    Per quanto riguarda le difficoltà più propriamente comunicative che ostacolano la decodificazione del dialogo e la capacità di intervenire in esso si deve riflettere sullo spazio che dedichiamo come docenti allo studio delle strategie di interazione nella conversazione (cfr. Williams-Burden 1999 e Portolés 2004), e all’insegnamento delle unità fraseologiche, entrambe componenti fondamentali per comprendere gli usi perlocutivi del linguaggio e l’indispensabile integrazione fra l’aspetto semantico, sociolinguistico e pragmatico.

    1. UN MATERIALE SCOMODO

    Le espressioni idiomatiche, pur presentandosi come elementi insostituibili ed estremamente espressivi nel linguaggio colloquiale, molto spesso non vengono trattate sistematicamente o approfonditamente nei manuali: a volte sono presentate come curiosità o esemplificate una tantum, altre volte vengono proposte in esercizi che non sempre tengono conto degli elementi pragmatici fondamentali per comprendere il loro significato e funzione in una determinata situazione comunicativa. È vero, si tratta di materiale scomodo, difficile da trattare in aula di LS, perché richiede sempre una riflessione sul registro e sulle funzioni (in particolare quella espressiva e affettiva) e perché spesso risulta

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