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La guarigione di Talker
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La guarigione di Talker
Ebook120 pages1 hour

La guarigione di Talker

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About this ebook

Seguito di Talker
Serie Talker, Libro 2

Per Tate Walker dimenticare il passato è semplicemente troppo doloroso, anche se il ragazzo dei suoi sogni, Brian Cooper, è lì a tenerlo per mano. Brian fa del suo meglio, ma Talker – che è sempre stato bravo a evitare i problemi – non riesce ad affrontare la verità su quello che è realmente accaduto quando si è fidato dell’uomo sbagliato nel momento sbagliato.

Quando la verità torna a galla e fa finire Brian all’ospedale, Talker è costretto a fare una scelta. Può affrontare i demoni che risiedono nel suo cuore fragile e sanguinante o lasciare che Brian affronti da solo la situazione, come ha sempre fatto. Ma perfino Talker sa che questa volta non può lasciare il ragazzo dei suoi sogni da solo e senza difese, non quando lui gli ha appena salvato la vita. Dovrà quindi trovare la forza per prendersi cura di Brian, perché ora Brian ha bisogno di lui.

LanguageItaliano
Release dateSep 10, 2013
ISBN9781627986762
La guarigione di Talker
Author

Amy Lane

Award winning author Amy Lane lives in a crumbling crapmansion with a couple of teenagers, a passel of furbabies, and a bemused spouse. She has too damned much yarn, a penchant for action-adventure movies, and a need to know that somewhere in all the pain is a story of Wuv, Twu Wuv, which she continues to believe in to this day! She writes contemporary romance, paranormal romance, urban fantasy, and romantic suspense, teaches the occasional writing class, and likes to pretend her very simple life is as exciting as the lives of the people who live in her head. She’ll also tell you that sacrifices, large and small, are worth the urge to write. Website: www.greenshill.com Blog: www.writerslane.blogspot.com Email: amylane@greenshill.com Facebook: www.facebook.com/amy.lane.167 Twitter: @amymaclane

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    Book preview

    La guarigione di Talker - Amy Lane

    Copyright

    La guarigione di Talker

    Titolo originale: Talker’s Redemption ©Copyright Amy Lane, 2011

    Pubblicato da

    Dreamspinner Press

    5032 Capital Cir. SW

    Ste 2 PMB# 279

    Tallahassee, FL 32305-7886

    http://www.dreamspinnerpress.com

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in modo fittizio e ogni somiglianza a persone reali, vive o morte, imprese commerciali, eventi o località è puramente casuale.

    Illustrazione di copertina di Reese Dante http://www.reesedante.com

    Traduzione di Arianna Bonfanti

    Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in alcuna forma o con alcun mezzo, elettronico o meccanico, incluse fotocopie, registrazioni, o da qualsiasi sistema di deposito e recupero di informazioni senza il permesso scritto dell’Editore, eccetto laddove permesso dalla legge. Per richiedere il permesso e per qualunque altra domanda, contattare Dreamspinner Press, 5032 Capital Cir. SW, Ste 2 PMB# 279, Tallahassee, FL 32305-7886, USA

    http://www.dreamspinnerpress.com/

    Stampato negli Stati Uniti d’America

    Prima Edizione

    Gennaio 2011

    Edizione eBook italiano: 978-1-62798-676-2

    Per tutti i Talker del mondo, che si sono ripetutamente frantumati in mille pezzi, ma che sono riusciti ogni volta a rimettersi insieme, per amore delle persone al loro fianco. Siete la vera definizione di forza.

    Tenebre

    LO PSICOLOGO della scuola da cui lo trascinava Brian era veramente una persona a posto. Sulla cinquantina, con i capelli ingrigiti, panciuto, calvo sulla sommità del capo e con una coda di cavallo che spuntava sempre dietro alla testa, il dottor Sutherland sembrava essersi fumato la sua bella dose di marijuana in gioventù e aver mantenuto quella sensazione pacifica e felice per i successivi trent’anni.

    Tate si ritrovò a detestarlo. Detestava la sua voce profonda. Detestava i suoi cardigan di colore neutro, che portava sopra magliette piene di slogan. Odiava tutti gli ornamenti scintillanti che al momento decoravano il suo ufficio in occasione delle feste. In quell’istante, più di ogni altra cosa al mondo a parte la propria stessa pelle, odiava gli occhi nocciola di quel tizio: sembravano percepire ogni cosa.

    Allora, Tate...

    Non mi può chiamare Talker, Doc? Mi piace Talker. Sa, non è solo un nome, è come una funzione, come un pronome e un aggettivo e un nome e un...

    La mano di Brian, che durante quelle sessioni era sempre ferma e appoggiata da qualche parte sul suo corpo, gli si strinse sul ginocchio. Talker si fermò. Stava parlando troppo. Parlando a vanvera. E continuava a farlo perché era a disagio. Brian lo sapeva, perché lo amava e si prendeva cura di lui, lo ascoltava e conosceva i segreti più dolorosi della sua vita; quando Brian gli diceva di concentrarsi, Tate lo faceva.

    Che lo volesse coscientemente o no.

    Ok, si intromise, gentilmente, il dottor Sutherland, ignorando il fatto che chiamava Tate con il suo nome di battesimo ormai da sei mesi, ovvero da quando Brian aveva iniziato a trascinarlo lì, estremamente e disperatamente preoccupato. Talker, questa è la prima volta che hai menzionato lo stupro...

    L’appuntamento, lo corresse Talker, teso. Era un appuntamento. Uno veramente andato di merda. Non faccia il melodrammatico, Doc. Tate si voltò verso l’amante e Brian scosse la testa per togliersi dagli occhi le ciocche di capelli biondo sabbia, così che Talker potesse ricevere un po’ di conforto dal suo sguardo. Diglielo, Brian. Diglielo che sta diventando melodrammatico.

    Con sua sorpresa, Brian chiuse gli occhi, come se fosse lui stesso in preda al dolore. Ti ha fatto del male, disse piano. Ti ha fatto così tanto male...

    Ma ormai ci sono passato sopra! Tate lo percepì prima che accadesse, quel senso di dislocazione fra il luogo in cui era e quello in cui voleva essere. Era successo sempre meno da quando lui e Brian si erano messi assieme, ma parlare di quell’argomento – Il Peggior Appuntamento Della Storia – gli faceva sempre fremere le spalle e i muscoli dell’addome.

    E quando il suo corpo si mise a tremare, Brian aprì i suoi occhi azzurri come il cielo, facendo a sua volta sobbalzare convulsamente il pomo d’Adamo. Certo, gli rispose, rauco. Ci sei passato sopra. Lo vedo. Tutto finito.

    Talker fece una smorfia, sentendo l’amarezza contenuta nel tono del compagno. Brian, gli disse per placarlo, sapendo che l’altro avrebbe percepito il dolore nella sua voce, ma non riuscendo a fermarsi. Non era mai riuscito a tenerlo solo per se stesso: il suo cuore, il suo dolore, niente. Finché Brian non era diventato suo amico, era stato un unico nervo scoperto, senza che nulla gli impedisse di buttarsi a capofitto nei guai più disparati. E quando Brian si era confessato ed era finito fra le braccia di Tate, era stato come essere improvvisamente rivestiti di un’armatura ricoperta di velluto. Era al caldo e al sicuro e niente poteva più fargli del male.

    Ad eccezione dei ricordi.

    Brian scosse la testa e distolse lo sguardo. Non ti preoccupare, Tate, gli rispose, con tono teso e stanco. Mi dispiace per prima. È solo... Lanciò uno sguardo tormentato a Tate per poi voltarsi verso lo psicologo come se questi fosse la sua ultima speranza, come se quel tipo l’avesse salvato dal tetto di un edificio di dieci piani. Per un istante, Talker temette che Brian se ne sarebbe andato da quella stanza; essere rinchiuso là dentro, senza nessun’altro a parte lo psicologo, era una delle sue peggiori paure e Brian lo sapeva.

    Brian non se ne andò, perché era una brava persona. Si sforzò di chiudere gli occhi e, quando li riaprì, erano ormai lucidi e rossi. Eri ferito. E... ti tenevi così stretto al tuo dolore che c’era così tanta merda che non riuscivi a vedere. Mentre io, invece, la vedevo tutta. E mi faceva male. E non smetterà di farmi male finché tu non sarai onesto con te stesso, cosa che adesso non sei.

    Talker aggrottò le sopracciglia e accarezzò il dorso della mano di Brian. Era una mano grande e abile, esattamente come Brian. Brian non era agile di pensiero, ma di solito era sempre nel giusto e Tate aveva sempre avuto bisogno di una persona con la testa sulle spalle, una persona che gli impedisse di lanciarsi impulsivamente in qualche nuova stupida e pericolosa impresa.

    Non voglio farti del male. Talker era devastato dal solo pensiero. Voleva che Brian non dovesse mai più affrontare le conseguenze di qualcosa che lui stesso aveva invece fatto e causato. Brian si era preso così tanta cura di lui. Talker non gli avrebbe fatto del male per nulla al mondo.

     E Brian ora fece spallucce, cosa che ovviamente gli costò. Non ti preoccupare. Solo... ecco, parla. Parla con lo psicologo, ok?

    Tate si voltò verso il dottor Sutherland, con occhi tormentati. Va bene. Voleva sapere del Peggior Appuntamento Della Storia? Ha fatto schifo, ok?

    TATE? La voce di Brian lo riscosse dalle sue fantasticherie. "Tate? Tate... tesoro... Talker!"

    Le spalle di Talker tremavano così violentemente che i tendini lungo il collo schioccarono per lo sforzo e il ragazzo dovette nascondere una smorfia di dolore.

    Scusami, Brian, stavo pensando.

    Il braccio di Brian gli avvolse la vita e Talker si rese conto che era rimasto immobile, perso nei propri pensieri, di fronte al guardaroba del posto dove lavorava; appoggiò la testa contro quella di Brian, avvertendo il calore del suo corpo, per calmare un po’ del suo imbarazzo. Brian si scansò abilmente, evitando con maestria le punte gellate della cresta alla moicana di Tate; per un istante Tate desiderò essersi fatto ricrescere i capelli. Brian si lamentava sempre che quella cresta prima o poi gli avrebbe cavato un occhio.

    Lo so, tesoro, rispose Brian, riportando l’attenzione di Talker al

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