La strana scoperta del signor Rodolfo
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Anteprima del libro
La strana scoperta del signor Rodolfo - Adriano Conte
Farm
Strani uomini vestiti di nero
Il signor Rodolfo De Marchi viveva a Cretoria, una cittadina di diecimila abitanti in provincia di Terni.
Oltre al supermercato, per fare la spesa, c'erano anche diversi negozi che si affacciavano sui marciapiedi delle strade.
Il signor Rodolfo aveva sessantacinque anni e abitava in un bell'appartamento con un soggiorno, tre camere, una cucina abitabile due bagni e una piccola cantina.
L'appartamento era molto comodo per un uomo solo come Rodolfo, dato ché tre anni prima aveva perso la moglie Lucia per una grave malattia e da allora si era iscritto al centro anziani, per avere un po' di compagnia e di svago.
Il signor Rodolfo e sua moglie si erano amati moltissimo, sin da quando si erano conosciuti quarant'anni prima e dalla loro unione erano nati quattro figli, due maschi e due femmine che adesso erano tutti laureati e sposati.
Essendo stato per tanti anni direttore di un'importante industria farmaceutica, il signor Rodolfo percepiva un'ottima pensione con la quale aiutava anche i figli, che in quel periodo non se la passavano bene per via della grave crisi economica che aveva colpito il Paese.
La giornata del signor Rodolfo iniziava verso le nove del mattino, quando usciva per andare a fare la spesa nei vari negozi della città.
Erano due i principali motivi per cui Rodolfo non andava al supermercato come tanti dei suoi concittadini: prima di tutto era molto amico dei negozianti da cui si riforniva e poi odiava l'interminabile fila.
Così dopo essere stato dal fruttivendolo e aver scambiato quattro chiacchiere andava dal lattaio, dall'edicolante dal macellaio, dal fornaio e poi tornava
a casa.
Dopo aver sistemato la spesa si sedeva e leggeva il quotidiano per controllare se la questione economica era migliorata, sperando si risolvesse presto.
Nel pomeriggio si recava al centro anziani dove faceva qualche partita a carte e chiacchierava con gli altri tesserati del circolo, suoi amici.
Il centro anziani che frequentava Rodolfo era molto attivo poiché organizzava gite mostre concorsi e tornei.
Un giorno i dirigenti del centro organizzarono un concorso di pittura e sebbene Rodolfo non avesse mai disegnato in vita sua, si iscrisse lo stesso; dopo aver comprato tutto l'occorrente dipinse un semplice cestino di frutta.
Arrivò il giorno del concorso e intorno alle diciotto tutti i quadri furono messi in fila: la giuria era composta dagli altri avventori del centro anziani che non avevano partecipato al concorso.
Alla fine della votazione Rodolfo si classificò settimo su un totale di dodici partecipanti e si ritenne molto soddisfatto.
Dopo la premiazione tutti i membri del centro festeggiarono con spumante e dolcetti e non ci fu nessun segno di invidia tra chi aveva perso e chi aveva vinto.
Trascorsero cinque anni e il signor Rodolfo stava facendo il suo solito giro per la spesa, quando si accorse che il fruttivendolo non era loquace come al solito e notò lo stesso atteggiamento anche negli altri negozi.
Dato ché Rodolfo non si spiegava quel comportamento, il titolare dell'alimentari gli diede qualche chiarimento.
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Dopo questo chiarimento Rodolfo salutò l'uomo e andò a casa, riflettendo sul problema dei suoi amici negozianti.
Sembrava che si fossero messi tutti d'accordo sulle risposte da dare ai clienti e lui non era convinto che fosse solo la crisi la causa di quella situazione.
Rodolfo aveva notato che la clientela era numerosa come sempre e spesso si doveva fare persino la coda per essere serviti; inoltre le tasse non erano aumentate per niente.
Che cosa stava succedendo?
Per il momento non riusciva a darsi una risposta, ma intendeva scoprirlo al più presto.
Un giorno il signor Rodolfo, mentre entrava nel negozio di alimentari, notò che al posto del proprietario c'era sua moglie.
Non era mai successo da quando abitava a Cretoria, così si avvicinò al bancone e chiese alla donna: <
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In quel momento vide il signor Franco che parcheggiava una vecchia utilitaria, sebbene avesse sempre avuto una macchina moderna e di grossa cilindrata.
Il signor Franco si incamminò verso il suo negozio a testa bassa e non rispose al signor Rodolfo che l'aveva salutato.
Rodolfo ci rimase male ma continuò con il suo giro ed entrando dal lattaio trovò la stessa situazione: i due titolari, marito e moglie molto depressi.
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Dopo aver comprato il latte Rodolfo tornò a casa e trovò il figlio Massimo che lo aspettava davanti alla porta.
Non appena furono entrati nell'appartamento, Rodolfo raccontò a Massimo ciò che stava succedendo a Cretoria.
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