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Società altamente evolute - Libro secondo
Società altamente evolute - Libro secondo
Società altamente evolute - Libro secondo
Ebook71 pages58 minutes

Società altamente evolute - Libro secondo

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About this ebook

Proseguono le avventure del ricercatore di entità extraterrestri, John Cricket. Dieci anni dopo la spedizione nel sottosuolo, un’ombra dal passato risorge. Stavolta sono coinvolti anche i servizi segreti, compresa una razza aliena evoluta. Sembra che nessuno riuscirà a fermare l’imminente fine dell’umanità...

Gianluca Grillo, dopo una laurea in Economia e un master in Marketing e comunicazione, lascia la banca in cui lavora per dedicarsi al sociale. È infatti volontario e operatore sanitario. Ha l’hobby degli scacchi e da qualche anno si dedica alla scrittura. Suo il saggio La scelta, pubblicato online nel 2013.
LanguageItaliano
PublisherEDIZIONI EVE
Release dateNov 29, 2015
ISBN9788899394349
Società altamente evolute - Libro secondo

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    Società altamente evolute - Libro secondo - Gianluca Grillo

    Gianluca Grillo

    Società Altamente Evolute

    Libro secondo

    EVE EDIZIONI

    Gianluca Grillo

    Società altamente evolute - Libro secondo

    Edizioni eve

    Marchio editoriale di Editrice GDS

    www.edizionieve.it

    Tutti i diritti sono riservati

    L’alba di un nuovo giorno

    La casa di John Cricket era una piccola baita di legno sulla costa californiana.

    In origine faceva parte di un piccolo motel demolito qualche anno prima. John però l’aveva comprata dal vecchio proprietario e gli aveva fatto alcuni lavori di restauro.

    Aveva sempre desiderato un posto lontano dalla città per vivere e quella casa era perfetta.

    La veranda all’ingresso era molto illuminata. John era sul portico seduto su un panca di legno vicino a un tavolino. Un venticello accompagnato dal cinguettio degli uccelli rendeva più piacevole quel momento agli occhi di John, che trovò più piacevole la lettura di alcuni documenti dell’università.

    Amava la vita più di ogni altra cosa al mondo.

    Posò la tazza di caffè per aggiustarsi meglio gli occhiali sul naso e riprese a leggere.

    I documenti riguardavano alcuni regolamenti nuovi della facoltà di astrobiologia da firmare. Non vedeva l’ora di finire per leggere le ultime notizie sulle nuove ricerche scientifiche.

    Rod era ancora all’università per seguire i corsi di Ingegneria informatica. John non lo aveva spinto a scegliere quella facoltà, ma il ragazzo aveva un’attitudine naturale e il padre scomparso era stato oltretutto un tecnico dell’installazione di Polar I.

    Proprio quel nome… Come gli era tornato in mente?

    Erano passati oltre dieci anni e da quella storia nel sottosuolo la sua vita aveva ricavato scarsi benefici. A parte Rod, naturalmente.

    Aveva letto e firmato metà dei documenti e decise di dedicarsi al resto in serata. Guardò l’oceano, calmo a parte poche increspature blu.

    L’infrangersi delle onde sulla costa lo colpirono perché gli sembrava di vedere l’energia in movimento, la danza della vita che manteneva comunque il suo ritmo costante. Il colore dei fiori estivi all’inizio della spiaggia erano violetto e rosso vermiglio contornati da giunchi ed erbetta verde. Il tremolio del vento li rendeva vivi. Gli stormi di uccelli si muovevano in sincronia, come a formare delle onde continue.

    In quel momento percepiva la danza cosmica e il respiro di Dio che governava i cicli naturali e l’esistenza intera dell’universo.

    Osservava tutti questi particolari e le sue riflessioni si incentrarono sul fatto che non serviva molto altro nella vita di una persona, bisognava seguire solo il flusso e i cambiamenti.

    John era rapito da quei gli attimi rari. E pensò che sarebbe stato lo scenario perfetto da condividere con una donna. Magari poteva invitare qualche collega una volta o due.

    Una telefonata spezzò l’atmosfera.

    Guardò il numero sul cellulare e riconobbe che era di Rod.

    «Ehi, ragazzo! Novità? È stato interessante oggi?».

    «Sicuro. Oggi c’era il corso sui virus e la contaminazione informatica».

    «Sembri contento, ti deve essere piaciuto tanto allora. Anche se io non ne ho idea perché non ne capisco nulla. Per me guardare e rispondere alle e-mail è già abbastanza».

    «Ma con il lavoro che fai come puoi non aggiornarti?».

    «Io leggo e scrivo, nient’altro. Siete voi giovani che state cambiando il mondo!».

    «Parli come un vecchio, comunque sembri tranquillo anche tu papà!».

    «Sì, lo sono tanto oggi, diciamo che sto ammirando lo spettacolo della natura».

    «Capito, ancora senza una donna, eh?».

    «Ma tu che ne sai?» John accennò un sorriso imbarazzato. «Devi ancora scoprire un sacco di cose sul mondo e sulla vita!».

    «Va bene, va bene. A proposito, torno più tardi oggi, faccio un giro in città con July!».

    «Vuoi dire quella biondina dagli occhi verdi? Allora divertiti e sii gentile!».

    «A dopo, padre-orso!».

    «Non canzonarmi troppo, ho le mie risorse segrete!».

    «Sì, d’accordo. Ne riparliamo più tardi!».

    John chiuse il telefono con il sorriso sulle labbra. Le loro conversazioni erano state sempre ironiche e sincere.

    In una in una squallida e maleodorante camera di un motel malfamato dei sobborghi di Los Angeles frequentato in maggioranza da prostitute e spacciatori, si stava consumando una delle prestazioni favorite dai clienti.

    Le professioniste erano fornite di tutto, dalle manette alle fruste, ma talvolta i habitué chiedevano di più e portavano il loro equipaggiamento completo.

    La porta venne sfondata all’improvviso.

    I visi impietriti della ragazza e dell’uomo in procinto di farsi frustare furono abbagliati dalle torce. L’uomo indossava un cappuccio ed era immobilizzato a letto e cosparso di gel su tutto il corpo; la prostituta era invece vestita di pelle nera con le borchie.

    Non si mossero dal letto, terrorizzati ma anche imbarazzati.

    Presero dapprima la ragazza e la fecero adagiare a terra. A lui tolsero invece il cappuccio e gli tagliarono le imbragature, ma lo tennero lo stesso fermo sul letto.

    Una figura scura si fece largo fra gli uomini in blu. Si trattava di un gigante biondo rasato e con i lineamenti squadrati che si avvicinò

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