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Meglio social che male accompagnati: Come utilizzare i social per vivere meglio
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Ebook170 pages1 hour

Meglio social che male accompagnati: Come utilizzare i social per vivere meglio

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About this ebook

Come possono i social migliorare la nostra vita? Quanto e cosa possiamo condividere grazie ad un uso consapevole della Rete? Questo libro rappresenta uno strumento fondamentale per chiunque desideri conoscere i canali di condivisione ad oggi più in voga, approfondendone le potenzialità e le modalità di utilizzo.
Gli autori ci accompagnano in un divertente e arricchente viaggio di esplorazione dei social più usati per conoscere e farsi conoscere, viaggiare, spostarsi in città o da città a città, trovare l’amore, incontrare e scambiarsi usi e costumi culinari, fare shopping e trovare lavoro. Ne descrivono il funzionamento e le modalità di utilizzo e danno preziosi suggerimenti su come sfruttarne al meglio le potenzialità ed evitare, in alcuni casi, di fare
figuracce sul web! Il tono divertente utilizzato coinvolge il lettore e il lavoro di approfondimento attraverso la citazione di studi e ricerche aggiornate fornisce spessore al
testo e consente di rispondere a molte domande, mantenendo la lettura leggera.
LanguageItaliano
PublisherHomeless Book
Release dateNov 14, 2015
ISBN9788898969586
Meglio social che male accompagnati: Come utilizzare i social per vivere meglio

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    Meglio social che male accompagnati - Andrea Bilotto

    Andrea Bilotto

    Iacopo Casadei

    Meglio Social

    che male accompagnati

    (come utilizzare i social per vivere meglio)

    © 2015 Homeless Book

    www.homelessbook.it

    collana Best Practices in Media Communication, numero 4

    ISBN: 978-88-98969-57-9 cartaceo

    978-88-98969-58-6 eBook

    Prefazione

    a cura di Alessandra Poletti - Psicoterapeuta

    Come possono i social migliorare la nostra vita?

    Quanto e cosa possiamo condividere grazie ad un uso consapevole della Rete?

    Questo libro rappresenta uno strumento fondamentale per chiunque desideri conoscere i canali di condivisione ad oggi più in voga, approfondendone le potenzialità e le modalità di utilizzo.

    Gli autori ci accompagnano in un divertente e arricchente viaggio di esplorazione dei social più usati per conoscere e farsi conoscere, viaggiare, spostarsi in città o da città a città, trovare l’amore, incontrare e scambiarsi usi e costumi culinari, fare shopping e trovare lavoro. Ne descrivono il funzionamento e le modalità di utilizzo e danno preziosi suggerimenti su come sfruttarne al meglio le potenzialità ed evitare, in alcuni casi, di fare figuracce sul web!

    Il tono divertente utilizzato coinvolge il lettore e il lavoro di approfondimento attraverso la citazione di studi e ricerche aggiornate fornisce spessore al testo e consente di rispondere a molte domande, mantenendo la lettura leggera.

    Destinatari sono tutti coloro che abbiano una connessione internet, ma anche chiunque desideri conoscere le forme di comunicazione che oggi rappresentano un luogo di incontro e scambio per milioni di persone in tutto il mondo.

    Penso a questo libro anche come ad un prezioso strumento per tutti coloro che operano in ambito educativo e formativo. La parola d’ordine è: vietato ignorare. Spesso purtroppo accade che genitori o insegnanti siano talmente lontani dal mondo delle nuove generazioni da trovarsi realmente ad abitare mondi diversi e a utilizzare linguaggi differenti. Meglio social che mal accompagnati aiuta a colmare questo gap e permette di sfatare molti dei pregiudizi che spesso aleggiano intorno a questi canali di comunicazione e condivisione.

    Bilotto e Casadei propongono una visione positiva dell’utilizzo dei social network, basata sulla premessa che, in qualità di strumento di comunicazione e relazione, di per sé i social stessi rappresentano un’opportunità che, tuttavia, spesso rischia di non venir colta nella sua totalità in quanto se ne ignorano le reali caratteristiche o non se ne conosce a fondo il funzionamento.

    In filigrana nel testo è possibile leggere anche un invito ad un atteggiamento consapevole nella nostra relazione con questi interessanti e potenti strumenti di comunicazione. In diversi momenti infatti gli autori, senza mai incedere in moralismi e atteggiamenti giudicanti, anche indirettamente, con la leggerezza dello stile che li contraddistingue, ci conducono a riflettere sui rischi di un utilizzo improprio dei social riportandoci ad una presenza a noi stessi e alla consapevolezza che stiamo sempre parlando di socializzare vite ed emozioni incarnate in corpi reali.

    Introduzione

    Immaginiamo che un nostro ipotetico lettore, in un travagliato momento della sua vita, si trovi disoccupato, infelicemente single, senza più amici (tutti sposati, oberati dal lavoro o trasferiti in Australia) e privo dei soldi necessari a prendersi una pausa da questa triste vita concedendosi un bel viaggio di esplorazione interiore e recupero di sé tipo Il cammino di Santiago, o magari una fuga in Thailandia.

    E, alla luce di tutto questo, anche un po’ arrabbiato.

    Vi verrebbe mai in mente che leggere questo libro e possedere una connessione ad Internet potrebbe cambiargli la vita? Scoprendo che il web lo aiuterebbe a trovare lavoro, a circondarsi di amici, a incontrare l’anima gemella, ed a partire insieme alla sua diletta per un romantico e avventuroso viaggio low-cost.

    Sperando naturalmente che lei sia quella giusta. Altrimenti le lamentele della sua nuova fiamma per il viaggio scomodo con sconosciuti, i luoghi impresentabili in cui alloggerebbero, i piedi doloranti per le infinite vetrine «davvero imperdibili» che è costretto a visitare durante la giornata, e magari lo stress di un nuovo lavoro che non lo soddisfa come si sarebbe aspettato, potrebbero fare pensare al nostro ipotetico lettore che tutto sommato si stava meglio prima di leggere questo libro: gli bastava scaricare un film da Emule, ordinare una pizza con Magic Pizza, acquistare un buon libro su www.ibs.it! Detto in altre parole, rimpiangerebbe i tempi in cui era molto meno social… ma altrettanto arrabbiato.

    Le opportunità offerte dai Social network oggi sono molte, ma non sempre sfruttate al massimo. Se la nostra vita frenetica quotidiana ci consente di usare tali strumenti immediati, contemporaneamente nell’affanno dei nostri tanti impegni non ci soffermiamo a sufficienza per comprenderne appieno le potenzialità. E rischiamo di ritrovarci solo ad urlare al mondo le nostre vite, più o meno banali che siano, invece di utilizzare queste stesse tecnologie per crescere come persone, scambiando idee, informazioni, emozioni.

    Evidentemente, questo libro non è per tutti, ma per chi possiede quello spirito da esploratore dell’anima e viaggiatore del web, che siamo sicuri contraddistinguerà i nostri lettori.

    1 - La vita quotidiana attraverso

    i Social network: Facebook, Twitter,

    Instagram… A ciascuno il proprio social

    Dalla prima volta a un nuovo mondo

    Ho iniziato ad utilizzare Facebook alla fine del 2007. Mi ricordo che quando mi arrivò la prima richiesta di iscrizione via email da una mia amica, pensavo fosse uno di quei classici siti stravaganti che non portavano mai ai risultati promessi. Si presentava infatti come: vuoi ritrovare i tuoi vecchi compagni di scuola o i tuoi amici che ora abitano in Australia? Avendo trascorso proprio in Australia quasi un terzo della mia vita, pensai: «Magari...» Mi iscrissi subito, ma le prime ricerche andarono male: durante il primo mese non riuscì a trovare nessuno dei miei vecchi compagni di scuola o amici. Ma poco dopo ci fu un vero e proprio boom di Facebook e nel giro di poco tempo iniziarono ad iscriversi in molti. In pochi mesi arrivai già ad avere più di 500 amici. Facebook iniziava a piacermi: condividevo le vecchie foto di classe o dei viaggi fatte con i miei amici delle medie o delle superiori. Foto che erano spesso rimaste chiuse in qualche album buttato in soffitta, impolverate e ingiallite sperando prima o poi di essere liberate. In quel periodo frequentavo l’università, ed il fatto di inserire e condividere feste o eventi su Facebook era qualcosa di fantastico per me ed i miei compagni: finalmente potevamo pubblicizzare e condividere con tutti gli altri studenti universitari le feste che organizzavamo a Cesena e dintorni. Tutto si animò in poco tempo in una piccola città universitaria come Cesena: locali nascosti o aperti da poco divennero all’improvviso i locali più In, frequentati da giovani studenti e non solo. E allo stesso modo una serata fredda invernale all’improvviso si animava grazie all’evento universitario della settimana, con foto e video allegati. Si crearono poi i primi gruppi su Facebook: ad esempio il gruppo degli studenti di Psicologia di Cesena oppure quelli della Laurea Specialistica. Ed ecco la foto in aula con i compagni, o anche solo le notizie che spesso non si sapevano se non si frequentava assiduamente: domani niente lezione, oppure lunedì primo appello dell’esame di Psicologia Sociale. Tra chi condivideva appunti, sintesi o articoli da studiare, Facebook divenne per noi uno strumento davvero utilissimo. Nacquero poi in poco tempo anche le pagine e i gruppi divertenti, come lo Spotted dell’Università di Cesena, dove ogni studente poteva lasciare un messaggio in bacheca, magari dopo aver incrociato quella che credeva la ragazza dei suoi sogni lungo un corridoio o durante un viaggio in treno. Ed ecco messaggi tipo: «cerco quella ragazza mora, coi capelli lunghi e un viso dolce e timido... l’ho vista oggi passare dalla biblioteca di Psicologia, è stata come una visione angelica». E via commenti e battute per capire chi fosse e chissà magari riuscire nell’intento di far nascere un amore.

    Facebook mi è stato utilissimo anche per ritrovare amici e rivedere foto e ricordi dei luoghi dell’Australia dove ero cresciuto.

    Nel 2009 poi grazie alla lezione sui Social Media di un mio docente universitario, mi iscrissi anche a LinkedIn. Anche in questo caso all’inizio mi sembrava un Social che prometteva tanto ma che in realtà non veniva poi così tanto utilizzato. Ancora era poco diffuso in Italia ed era ancora tutto in lingua inglese. Inserì le mie varie esperienze e competenze lavorative, e poi per diverso tempo non ci entrai più. Poi un giorno ho iniziato a scoprire alcuni gruppi di ricerca di lavoro presenti su Linkedin e a capirne l’enorme potenzialità: potevo contattare e rintracciare in poco tempo i responsabili del personale di grandi aziende nelle quali aspiravo a lavorare. Uno strumento davvero unico e importante per la ricerca del lavoro.

    L’era dei social network

    Da quando ci siamo iscritti a Facebook (ed agli altri Social) la nostra vita è molto cambiata: niente più domeniche in famiglia (o con gli amici) a guardare le foto di vacanze o di eventi importanti, serate dedicate al Risiko o al Majong (ora solo notifiche di Candy Crush), e ritrovi al bar con gli amici (ora si fa tutto in chat); non serve neanche più ricorrere ad un investigatore privato per seguire i movimenti della nostra compagna: è sufficiente un’attenta incursione nella bacheca o nella sezione messaggi di Facebook per trovare amanti e altro; altrettanto obsoleto fare gli auguri di compleanno a voce o per telefono: Facebook ti avvisa di tutti i compleanni e in un attimo ecco i migliori auguri anche con dedica.. Se qualche anno fa passavamo in edicola a prendere il giornale e l’anno scorso digitavamo l’indirizzo di un giornale nel browser, ora le notizie le leggiamo dai nostri amici che le condividono su Twitter o Facebook. Smartphone, tablet e computer sono diventati i nostri inseparabili compagni e hanno mutato il nostro mondo ed il nostro modo di vivere. Twittiamo invece di parlare, e se nel passato al primo accenno di pioggia prendevamo un mano un ombrello, oggi preferiamo aggiornare il

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