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Il Treno che Porta al Mare
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Il Treno che Porta al Mare

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Erika, Luca e Piero sono tre bambini che vivono in paesino dove da anni non passa più il treno. L'incontro casuale con l'ultimo e anziano capostazione del paese fa nascere in loro la passione per i treni insieme al sogno di riaprire la ferrovia. Riusciranno i tre protagonisti a riportare il treno nel loro paese? La narrazione, in 10 capitoli, si alterna alle illustrazioni a colori di Ivan Zoni. Consigliato per lettori dai 7 anni in avanti.
LanguageItaliano
Release dateFeb 2, 2015
ISBN9788898212507
Il Treno che Porta al Mare

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    Il Treno che Porta al Mare - Salvatore Primiceri

    fischio

    Capitolo 1 - La partita di pallone

    Luca è il mio compagno di banco. E’ simpatico e ci vado d’accordo ma quando gioca a pallone diventa presuntuoso. Ogni lunedì pomeriggio, quando c’è bel tempo, vado all’area pubblica a giocare insieme ai compagni, anche quelli delle altre classi. Più siamo meglio è, così riusciamo a formare due squadre di almeno otto bambini ciascuna. L’area pubblica è un grande prato vicino alla vecchia ferrovia del mio paese. Il sindaco, per farla assomigliare a un campo da calcio, ha fatto montare due porte che però non hanno le reti, così ogni volta che qualcuno fa gol, bisogna andare a riprendere la palla lontano.

    Luca è il più bravo di tutti a giocare a calcio e per questo si litiga per averlo in squadra. Così le squadre le fanno lui e Luigi, un altro bravo ma della terza B, che si scelgono i giocatori. Luca sa che io non sono bravo a giocare ma mi vuole sempre nella sua squadra perché è un amico e ci tiene. Io sono contento anche se so che la palla la devo passare sempre a lui. Infatti pensa di essere l’unico capace di fare gol. Comunque mi diverto. Possiamo giocare tanto il lunedì perché, per il giorno dopo, abbiamo sempre pochi compiti a scuola. Finalmente mi capita il pallone fra i piedi e davanti a me non c’è nessuno. Inizio a correre più che posso, vedo che mi sto avvicinando al portiere avversario e che potrei segnare. Ma ecco che dalla mia destra sento urlare Passa passa passaaaa. E’ Luca che vuole tirare lui il pallone. Grida talmente forte che, d’istinto, con il piede sinistro gli passo la palla in modo incredibilmente veloce e preciso. Lui fissa la sfera arrivare, si prepara al tiro, calcia e…. vediamo il pallone prendere una velocità a razzo e alzarsi tantissimo oltre la porta. Mai Luca ha sbagliato di così tanto la mira e finalmente ci siamo tolti la soddisfazione di prenderlo un po’ in giro.

    Scusate, per un attimo ho creduto di essere a San Siro – si giustifica facendoci ridere ancora di più.

    A bordo campo c’è Erika, una nostra compagna che fa da supporter a Luca, ma è anche una mia amica. Lei dice che conta i gol e che fa l’arbitro nei momenti di litigio tra compagni decidendo al posto nostro se c’è un fallo o un rigore. Ormai abbiamo accettato tutti la presenza di Erika, che non si perde una partita. Vedendo il tiro esagerato di Luca, vuole andare a cercare il pallone ma io le dico di stare tranquilla che vado io.

    Il pallone è finito dietro qualche cespuglio, a ridosso della vecchia ferrovia. Non ho mai avuto tanto coraggio ad avventurarmi in mezzo a erbe e piante così fitte. Non so nemmeno io perché mi sono offerto volontario. Già mi immagino qualche serpente che esce da dietro agli arbusti oppure qualche

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