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La polvere del tempo
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La polvere del tempo
Ebook48 pages37 minutes

La polvere del tempo

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About this ebook

Roma, in un ipotetico futuro.
La razza umana, vittima di secoli di guerre chimiche e inquinamento indiscriminato, è rintanata nelle case, costretta a sopravvivere in un ambiente ostile popolato da creature fameliche chiamate Ibridi, vessata da un'autorità incapace di controllare una milizia che agisce nel solo proprio interesse, perpetrando soprusi e violenze sui più deboli. Sullo sfondo, una polvere cristallina che rende l'aria irrespirabile e da cui sembra impossibile difendersi.
Lorenza, però, custodisce un segreto antico che potrà cambiare il destino dell'umanità. Un segreto che ha a che fare con i misteriosi Arcangeli.
Questo è il suo viaggio. La sua disperata ricerca di un altro luogo dove ricominciare.
LanguageItaliano
PublisherNero Press
Release dateNov 13, 2014
ISBN9788898739233
La polvere del tempo

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    La polvere del tempo - Daniele Picciuti

    Innesti

    La polvere del tempo

    di Daniele Picciuti

    Editing: Luigi Milani

    Produzione digitale e immagine di copertina: Laura Platamone

    ISBN: 978-88-98739-23-3

    Nero Press Edizioni

    http://neropress.it

    © Associazione Culturale Nero Cafè

    Edizione digitale novembre 2014

    Daniele Picciuti

    La polvere 

    del tempo

    Un ringraziamento a Stefano Andrea Noventa,

    per i suoi consigli e le critiche puntuali, che hanno

    permesso alla Polvere di prendere questa forma.

    I

    Nuova Roma, 30 ottobre 2195

    Questo buco sottoterra dove sono rintanata è un sudario che non mi fa respirare. Anni trascorsi a nascondermi, vivendo degli avanzi di una civiltà sepolta, scomparsa nella polvere, riecheggiano dentro di me, martellandomi con la loro eco folle. Stanca, mi trascino lenta da un capo all’altro della stanza, aspettando che fuori appaia la luce bianca per poter uscire a cercare da mangiare.

    Mi chiamo Lorenza, o almeno così mi disse mia madre quando cominciai a parlare e capire. Pochi anni trascorsi insieme, scivolati via dalla memoria, quel tanto che basta per rammentare i suoi occhi, chiari come laghi ghiacciati, proprio come i miei oggi, e la sua voce che intonava una ninna nanna per farmi addormentare. «Se dormi, i brutti sogni non ti troveranno». Questo mi ripeteva sempre. «I brutti sogni abitano fuori da te, Lory, non dentro. Dentro ci sono solo sogni belli».

    Mia madre. Non ricordo nemmeno il suo nome. Per me lei era solo mamma. Eppure era tutto. Quanto a mio padre, lei evitava sempre di toccare l’argomento, e quando capii che avrei potuto chiederle di parlarmi di lui, tutto ciò che fece fu scrollare le spalle e dirmi che era morto.

    Oggi di tutto ciò non mi restano che vaghi ricordi. Ho vent’anni e una verginità rubata, un regalino delle forze di milizia di questa metropoli sprofondata nel nulla. Sei anni fa mi beccarono in giro a rovistare tra i rifiuti in cerca di cibo e mi arrestarono. Ero minorenne allora, ma in questo schifo di mondo non conta più niente. Venni sanzionata, come si usa dire qui, sfruttata per soddisfare i loro istinti bestiali e per appagare squallidi desideri; contaminata, intrisa del sudore di corpi viscidi, sporcata dal loro lurido sperma. Poi m’infilarono l’ago di una siringa nel collo e mi spararono dentro un microchip di identificazione, in modo da registrarmi all’anagrafe cittadina e potermi rintracciare all’occorrenza.

    Ma sono diventata scaltra. Un paio d’anni fa ho convinto un tizio che mi sbavava dietro a estrarmi il chip dal collo. Ho sofferto, perso sangue, e ho pagato il mio improvvisato chirurgo donandogli me stessa per una notte. Ma ne è valsa la pena: la libertà, oggi, è tutto ciò che possiedo.

    Da allora mi cercano, ma non sanno dove abito e ho imparato a evitarli. Le ore di maggiore visibilità sono quelle del mattino, quando l’aria è tersa e il sole, basso sull’orizzonte, è un disco giallo che brilla, tremolante, come un miraggio nel deserto. I miliziani escono allora e non rimangono

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