Parigi. La città dei teatri
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Parigi. La città dei teatri - Valentina Fago
Rubrica
Partire per il teatro
di Andrea Porcheddu
Si può raccontare una città attraverso il suo teatro? Noi pensiamo di sì.
Teatro intenso innanzitutto come luogo, ossia come edificio per lo spettacolo: spazi, a volte antichi altre molto moderni, spesso centrali in ogni città. Teatri che sono architetture uniche, originali, specchio di tempi, stili e mode, dall’antica Grecia del quinto secolo a.C. alla Berlino underground e ipercontemporanea di oggi.
Ogni città ha il suo teatro. E questi luoghi raccontano lo sviluppo urbanistico e umano, svelano tracce di civiltà passate, di tecniche costruttive capaci di coniugare raffinato artigianato e innovazione tecnologica: e si scoprono gioielli d’architettura e di fantasia.
Ma i teatri sono anche il ‘salotto’ della città: il luogo in cui la comunità incontra se stessa. Salotti borghesi o spazi alternativi, poltrone in velluto rosso tra ori e stucchi o scomode panche di spazi postindustriali. Comunque e ovunque, il teatro è il cuore pulsante della vita culturale di una città: una mappa possibile per inoltrarsi in quartieri meno conosciuti, sono punti di riferimento per leggere e decifrare intere aree urbane. I teatri sono case speciali, musei originali, centri pulsanti di identità e cultura territoriale.
Prosa, lirica, danza, musica: sulle tavole dei palcoscenici si danno appuntamento artisti diversi, ognuno con la propria poetica, con il proprio mondo. Artisti che sanno parlare attraverso i ‘classici’ e il grande repertorio della tradizione, oppure capaci di inventare linguaggi nuovi e contemporanei.
I teatri, come sempre, sono specchio della società: ne riflettono bellezze e storture, vitalità e tensioni, prospettive e memorie. I teatri sono l’anima delle città.
Quel che proviamo a fare, dunque, con le Guide Teatrali, è raccontare le città da un diverso e particolare punto di vista. Raccontarle recuperando la storia e analizzando il presente degli spazi teatrali e degli artisti migliori che in quelle città agiscono.
Ne escono racconti diversi tra loro, perché è impossibile paragonare Tunisi a Praga, Parigi e Hong Kong, Roma a New York.
Ogni città ha una sua storia e un suo teatro, ha i suoi registi e i suoi attori, le sue attrici e le sue scene, i suoi ritmi e i suoi capolavori.
Ecco allora la nostra password, la parola d’accesso alla città: una guida utile, informativa, vivace, originale per addentrarsi nei meandri di territori noti o sconosciuti, inseguendo la prospettiva teatrale: spettatori o artisti che siate, con le Guide teatrali sarete anche ‘turisti’ più informati e consapevoli.
Una guida agile, capace di suggerire itinerari insoliti, prospettive particolari, luoghi e locali al di fuori dei flussi abituali del turismo. E poi: cosa c’è di meglio che scoprire una lingua straniera, suoni e tradizioni attraverso spettacoli e performance?
Dove andare a cena dopo spettacolo? Dove si incontrano gli artisti? Come acquistare i biglietti? Cosa c’è di bello da vedere nei teatri importanti o nelle piccole sale off?
Le Guide Teatrali sono tutto questo: un racconto in diretta, un andare assieme a scoprire la città seguendo i suggerimenti di esperti del settore che hanno conosciuto, amato, vissuto il teatro in tutte le sue sfaccettature.
Per questo progetto abbiamo infatti coinvolto artisti e studiosi, fotografi e semplici appassionati per raccontare ai nostri lettori le ‘città del teatro’.
Il nostro viaggio insieme inizia da Parigi: la Ville Lumière è una delle capitali mondiali del teatro.
Il sistema teatrale francese, e parigino in particolare, brilla di eccellenze e eccezioni.
Grandi e belle architetture: a partire dalla Comédie Française, naturalmente – con le sue rutilanti sale – passando per l’Odéon, per Théâtre du Châtelet o l’Opéra. O per le Bouffes du Nord, lo spazio ‘diroccato’ dove il Maestro Peter Brook scelse di stabilirsi negli anni Settanta, dando vita a una delle più incredibili esperienze teatrali del Novecento.
Nella capitale sono tanti i teatri che hanno segnato tappe fondamentali della storia del teatro mondiale: come non citare il Rond Point, ‘casa’ di Madaleine Renaud e Jean-Louis Barrault; il piccolo Huchette, in cui replicano, da cinquanta anni, La cantatrice calva di Ionesco; l’incredibile e indimenticabile Cartoucherie dove ha sede il Théâtre du Soleil di Ariane Mnouchkine, o il più classico Théâtre des Champs Élysées, dove nel 1913 debuttò il rivoluzionario Sacre du Printemps di Nijinski?
Ma Parigi è anche spazi alternativi, piccoli teatri vocati alla ricerca, ai nuovi linguaggi, alla danza. Teatrini vivaci, dove si sperimenta nuova drammaturgia o dove giovani e giovanissimi attori si cimentano con i classici. Sono mille, dunque, i volti teatrali di Parigi: e noi proviamo a raccontarveli, tracciando percorsi che seguono suggestioni originali e passioni a lungo condivise.
Allora su il sipario: partiamo! Il nostro viaggio è uno spettacolo. E inizia a teatro.
Destinazione: Parigi
Benvenuti a Parigi! La città che non dorme mai, la capitale dalle mille luci che gli inglesi definirono alla fine dell’Ottocento «city of lights», La Ville Lumiére pluricelebrata nelle canzoni di Yves Montand, di Charles Trenet, di Edith Piaf, di Charles Aznavour, sublimata prima della grande guerra nel cinema di Jean Renoir e di Marcel Carné e dopo nella nouvelle vague di Truffaut e Godard. «Sous le ciel de paris marchent des amoureux» cantava Edith Piaf.
Parigi è la meta dove «les amoureux», gli innamorati del teatro si ritrovano da sempre: è a Parigi che da ogni parte del mondo arrivano ogni giorno e in ogni stagione attori, ballerini, musicisti, artisti giovani e meno giovani con il sogno e l’ambizione di poter, in questa città dove tutto sembra possibile, realizzare i loro sogni («la bohème, la bohéme, on était jeunes, on était fous», cantava Aznavour).
E Parigi sembra non finir mai di aprir loro le braccia: centinaia le sale di ogni capienza, decine di teatri pubblici, innumerevoli festival e i contenitori che permettono di proporre spettacoli dodici mesi l’anno, sette giorni su sette, a un pubblico eterogeneo che accorre sempre numeroso e curioso delle novità, abituato al dibattito del dopoteatro negli accoglienti foyer dei teatri, nei café o nei ristoranti aperti fin dopo la mezzanotte.
Quest’offerta smisurata può disarmare lo spettatore straniero, interdetto di fronte a tanta scelta: cosa scegliere percorrendo le pagine del Pariscope o dell’Officiel des Spectacles?
Calendario
I mesi migliori per visitare Parigi sono da metà agosto a fine ottobre e poi da aprile a maggio. Giungo è spesso piovoso e non si può mai essere sicuri di avere un’estate vera, ma se non avete paura di vivere la città sotto la pioggia, portate un K-wai e andante pure… Ma lasciate a casa l’ombrello: la pioggia parigina è spesso accompagnata da un vento obliquo e fastidioso, che lo rende pressoché inutilizzabile, soprattutto se pieghevole. È bene portare in valigia un maglioncino, una giacca e delle scarpe chiuse.
Gli inverni sono rigidi e rendono indispensabili cappotto, sciarpa e cappello; ma senza esagerare, non siamo in Scandinavia! Nevica di rado, non più di un paio di giorni l’anno.
Potete comunque consultare il sito www.meteofrance.com, che fa previsioni meteorologiche molto precise.
La stagione teatrale, invece, comincia i primi di settembre e prosegue fino a inizio giugno, quando l’attività teatrale parigina si sposta ad Avignone con il suo celebre festival annuale.
Ma in realtà è ancora possibile vedere degli spettacoli durante numerosi festival estivi, come il Festival Paris Quartier d’Été, June Events, Nous n’Irons pas à Avignon che si svolgono da giugno ad agosto inoltrato.
La Comédie Française è in genere attiva fino a metà luglio e riapre i battenti a inizio settembre.
Durante l’anno sono programmati numerosi i festival, tra cui il più noto e lungo Festival d’Automne (www.festival-automne.com, 156 Rue de Rivoli, 75001 Paris, 01 53 45 17 00) che si svolge ogni anno da settembre a dicembre in diversi teatri della capitale e che coinvolge la danza, il teatro, la performance e la videoarte.
Rencontres Chorégraphiques de la Seine Saint Denis (96 bis Rue Sadi-Carnot, 93177 Bagnolet cedex 01, 01 55 82 08 01, www.rencontreschoregraphiques.com) è un festival internazionale di danza contemporanea, che si svolge ogni anno alla fine della primavera in vari spazi del dipartimento 93, tra cui il Colombier, la MC93, Nouveau Théâtre de Montreuil, il Centre National de la Danse di Patin. La missione del Festival, che ha già festeggiato più di dieci primavere, è di scoprire nuovi talenti coreografici e di stimolare gli scambi tra giovani tendenze coreografiche provenienti da tutte le parti del mondo.
Festival Artdanthé di Vanves (12 Rue Sadi Carnot, 92172 Vanves, 01 41 33 92 91, www.theatre-vanves.fr, che si svolge al Théâtre de Vanves ogni anno tra gennaio e aprile con la missione di creare e diffondere forme ibride e performative impegnate ed estreme.
Festival les Inaccutumés alla Ménagerie de Verre (12 Rue Lechevin, 01 43 38 33 44, www.menagerie-de-verre.org, che si svolge tra novembre e dicembre, dando spazio alla danza insieme a forme teatrali ibride e performative. Sempre alla Ménagerie le Festival Etrange Cargo tutti gli anni in aprile, festival teatrale con scelte estetiche e tematiche all’insegna della radicalità.
Festival TJCC - Très Jeunes Créateurs Contemporains al TG2 de Gennnevilliers (41 Avenue des Grésillons, 92230 Gennevilliers, 01 41 32 26 10, www.theatre2gennevilliers.com) che si svolge a giugno, contenitore un po’ snob ma molto a la page.
Prezzi
Le tariffe dei teatri parigini variano, come ovvio, a seconda della categoria del teatro e dello spettacolo scelto.
In genere, in tutti i botteghini sono disponibili diverse categorie di prezzi, così suddivisi: tariffa piena, tariffa ridotta, tariffa per i gruppi, tariffa ultimo minuto.
Il costo medio di un biglietto varia molto a seconda della sala e dello spettacolo scelto: tra 40 e 18 € la tariffa piena, tra 25 e 8 € quella ridotta.
Molti teatri pubblici infatti, tra cui l’Opéra Bastille, l’Opéra Garnier, la Comédie Française, il Théâtre du Châtelet e l’Odéon fanno dei prezzi ultimo minuto estremamente convenienti. È sufficiente recarsi sul posto un’ora e mezzo prima e fare la fila per ottenere, abbastanza facilmente, un ottimo posto a pochi euro. In altre sale, i posti all’ultimo minuto sono disponibili a prezzo normale o ridotto se si rientra nei criteri di riduzione.
Attenzione: alcuni spettacoli particolarmente richiesti, come per esempio le rappresentazioni di repertorio di Pina Bausch o di Bob Wilson, alcune opere liriche o alcuni balletti, sono sempre esauriti con mesi di anticipo e non sono sottoposti a riduzione alcuna. È sempre però possibile ottenere un posto ultimo minuto grazie a qualche rinunciatario.
Ogni teatro parigino è provvisto di un bar o di un bar-ristorante, sia in città che in banlieue. Potrete quindi facilmente trovare di che rifocillarvi senza chiedervi dove andrete a sbattere la testa nel dopoteatro.
Prima della partenza
Alcune letture e film per cominciare il nostro viaggio:
Peter Brook, Lo spazio vuoto, Bulzoni.
Peter Brook, I miei Shakespeare, a cura di Franco Quadri, Ubulibri.
Louis Jouvet, Ascolta, amico mio, Bulzoni.
Jean-Paul Sartre, Un teatro di situazioni, per gli appassionati frequentatori di biblioteche, perché introvabile...
Albert Camus, il mito di Sisifo, Bompiani.
Marcel Carné, Amanti perduti (Les enfants du Paradis), 1945.
François