Divario culturale
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Anteprima del libro
Divario culturale - Giglio Reduzzi
633/1941.
Premessa
Una coppia americana, sentendosi vicina al divorzio, decise di giocare un’ultima carta. Soprattutto nell’in-teresse dei due figli.
La carta era decisamente insolita anche per degli americani abituati a stupire il mondo per le loro stravaganze.
Si trattava infatti, per entrambi, di prendere un anno sabbatico e trasferirsi armi e bagagli in Italia, che avevano conosciuto da turisti.
Non era solo questione di lasciare il lavoro (per lui la direzione di una stazione radio, per lei l’insegnamento), ma anche di vendere casa, arredi, automobili, ecc. (onde ricavare il necessario per vivere un anno senza redditi), nonché di trovare un’adeguata sistemazione scolastica ai due figli (un maschio di 11 anni ed una femmina di 14).
Il tutto spostandosi in un Paese di cui ignoravano la lingua e conoscevano poco anche i costumi.
Benché a loro sarebbe piaciuto vivere a Santa Margherita Ligure, la scelta del luogo cadde su Genova, perché lì c’era una scuola internazionale dove avrebbero potuto iscrivere i figli.
La bizzarria sta proprio qui: nel volersi trasferire in un Paese di cui credi di sapere tutto, ma di cui in realtà non conosci niente, neppure la lingua.
Infatti gli americani sono abituati a cambiare casa e lavoro allo stesso ritmo con cui noi in Italia cambiamo auto.
La stessa famiglia di cui stiamo parlando aveva già cambiato residenza (e occupazione) tre o quattro volte,